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Autore: Lachiaretta    06/11/2014    21 recensioni
Amelia River, dopo quattro lunghi anni torna a New York per frequentare la Columbia University. Era scappata da un passato che non riusciva ad affrontare, ma soprattutto dimenticare. Nonostante tutti i suoi sforzi però questo passato tornerà a bussare alla sua porta, inghiottendola completamente.
Cattivi ragazzi, corse illegali, auto illegali, scommesse, sesso, droga e alcol.. ma soprattutto lui, Jake Haiden.
QUESTA STORIA PRENDE SPUNTO DALLA TRAMA DI GOSSIP GIRL, IN PARTICOLARE I PRIMI EPISODI, E DA FAST AND FURIOS. LEGGETE L'AVVISO IN APPENDICE AL PRIMO CAPITOLO PER TUTTE LE INFORMAZIONI AL RIGUARDO.
PRIMI CAPITOLI IN REVISIONE.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Ciao!!
Solo un appunto:
le parti in corsivo sono flah / ricordi, non una parte del testo.
Le troverete in due punti, mentre Mia parla al telefono con Spencer e quando mia ricorda un evento del suo passato.
Buona lettura!!!



 
Capitolo 9
 




Megan sembra aver accettato la mia posizione, da quella sera non ci sono più state uscite di gruppo. Non fingerò più con nessuno e anche le mie amiche non saranno più costrette a farlo.
Ieri mattina ho incrociato Robert ma non me la sono sentita di scappare. Lui mi si è avvicinato titubante e mi ha salutata. Ho risposto al suo saluto continuando a percorrere la mia strada e lasciandolo interdetto. D’ora in poi sarà così per sempre.
 
Negli ultimi giorni sono venuta a conoscenza di parecchie voci che girano sul mio conto. Posso sentire chiaramente i sussurri delle ragazze su come io sia stata stronza con Jake, alcuni indignati per averlo fatto soffrire, altre esultanti per avergli finalmente fatto capire cosa vuol dire essere usati. Per i ragazzi invece sono praticamente diventata una Dea: mi chiedono continuamente di potermi poratre i libri, di scortarmi a pranzo, di uscire la sera. Ovviamente rifiuto ogni loro avance.
Ci sono poi alcune chiacchiere molto fantasiose, alcune delle quali coinvolgono anche il procuratore Ryan Bass.
C’è chi dice che Jake mi abbia trovata in aula in atteggiamenti intimi con l’uomo, altri che giurano di aver sentito che ci stavo facendo sesso sopra la scrivania, con le mie “splendide” chiappe poggiate sui test appena ultimati. Altri ancora sostengono che io abbia chiesto a Jake di fare una cosa e tre e che la nostra separazione sia dovuta alle prestazioni nettamente superiori del Dott. Bass. Le voci più maligne infine raccontano che i due ragazzi, improvvisamente attratti dalla rispettiva bellezza, abbiano iniziato ad amoreggiare tra di loro lasciandomi in un angolo ad osservare la scena.   
Tutto ciò è assurdo eppure sembra che l’intero campus non riesca a parlare d’altro.
 
Tali voci sembrano inoltre aver attirato l’attenzione del professor Collins che ha voluto rivalutare personalmente ogni singolo compito ritardando di oltre una settimana la pubblicazione dei risultati, che dovrebbe avvenire questo pomeriggio.
 
Cammino veloce lungo i corridoi fingendo di non ascoltare i commenti maligni che ancora non mi hanno abbandonata e arrivo in aula giusto mentre il prof sta appendendo i risultati alla parete.
 
«Signorina River. Sarà lieta di sapere che ha ottenuto punteggio massimo in entrambi i test, nonostante io abbia personalmente riletto i suoi compiti ben due volte. È molto preparata nella mia materia e fortunatamente per lei io devo valutarla solo sotto quest’aspetto.»
 
Simpatico come sempre.
 
«Lei, il Signor Neil e la signorina Morgan sarete convocati in procura lunedì prossimo per iniziare lo stage. Cerchi di portare rispetto per quell’istituzione.»
 
Annuisco in silenzio, mordendomi la lingua per non ribattere con parole che potrebbero offenderlo, devo ancora sostenere l’esame orale. Ovviamente lui crede a tutte le chiacchiere, e precisamente alle più maligne che coinvolgono anche il giovane procuratore. Qualunque cosa io dica non credo cambierebbe idea sul mio conto.
 
Chissà se sono arrivate anche alle orecchie di Ryan.
 
Saputo il risultato del test posso finalmente tornarmene alla Eaton senza dover incontrare nessun altro. Peccato non poter gioire per il mio successo, io non ho nessuno con cui poter festeggiare. Entro in camera ripensando a Josh e alla consapevolezza che non potrò più sfuggirgli per l’intero mese. Lavoreremo gomito a gomito e saremo costretti a parlarci.
 
Lascio la borsa sul letto e scendo a prepararmi una tisana calda, da accompagnare ad una buonissima fetta di torta. In fondo me la merito.
Dopo poco più di dieci minuti ritorno in camera e mi siedo sul letto accendendo la tv. Sono proprio una sfigata penso tra me e me. Perfino quella secchiona brufolosa di Susan Morgan sarà in giro a bere per festeggiare il traguardo raggiunto.
 
Il telefono ancora all’interno della borsa fa risuonare la voce di Pink all’interno della stanza. Lo tiro fuori e controllo il nome su display.
 
SPENCER PRINCE
 
Probabilmente la mia amica vorrà congratularsi penso allegra premendo l’immagine del tasto verde di risposta sul display.
 
“Mia dove diavolo eri? È la quarta volta che provo a chiamarti!” La sua voce risuona attraverso l’apparecchio carica di tensione.
 
“Calmati Spencer. Cosa succede?” Le domando preoccupata per il suo tono di voce.
 
“Un disastro Mia. È successo un disastro, perdonami.” Singhiozza. Sta sicuramente piangendo o è sull’orlo di scoppiare in lacrime. Per cosa dovrei perdonarla?
 
“Calmati Spencer. Dimmi cos’è successo Spencer. Con calma.” La incoraggio sperando di riuscire a farla parlare.
 
“Ero nel campus e girava voce che fossero usciti i risultati del tuo test. Allora sono entrata nell’androne A verso il dipartimento di diritto. Nei corridoi ho incontrato Josh, Robert e Jake e siamo andati a vedere i quadri. Tu sei attivata prima e Josh secondo.” Piagnucola.
 
“Lo so Spencer, sono già stata a vedere i quadri.” Che sia in ansia per lo stage insieme al ragazzo?
 
“Ti conviene dirle tutto. SUBITO” Una voce maschile in sottofondo, Josh se non sbaglio.
 
“Cosa sta succedendo?” Cosa fa Josh ancora con lei, e soprattutto perché mi sta chiamando Mia se non è sola?
 
“Ero così contenta per te che ho urlato. È stato più forte di me. Stavo esultando e ti ho chiamata Mia.”
 
Rimango in silenzio mentre la mia amica mi illustra ciò che è appena successo nei corridoi della Columbia.
 
 
«Aaaaa. Guardate Mia è arrivata prima!» Esclama la ragazza indicando con l’indice perfettamente smaltato di rosa il quadro appeso alla parete.
 
“Mia i ragazzi stavano fissando il cartellone complimentandosi con Josh per il secondo posto, ma alle mie parole si sono concentrati sul tuo nome. E Jake non faceva altro che ripeterlo”
 
«Amelia River? Amelia River? Mia? Mia River?»
 
“Prima che potessi dire qualcosa per riparare alla mia gaff mi ha voltato le spalle e ha cominciato a correre. Robert continuava a guardarmi sconcertato e a chiedermi se è era un cattivo scherzo. Non sono riuscita a dire più nulla e quando Josh ha capito che era la pura verità ha obbligato Robert a seguire Jake e cercare di fermarlo. Mia scusami. Non volevo.”
 
Siedo sul letto immobile, mentre la mia tisana, che a circa metà del racconto mi è sfuggita di mano, sta inzuppando l’intero piumone.
 
Mi hanno scoperta.
 
“Mia, Mia. Sei ancora in linea?” La voce di Spencer arriva alle mie orecchie ma non riesco ad emettere un solo suono. “La sento respirare ma non mi risponde.” Dice parlando con qualcun altro, probabilmente  Josh,
 
“Dai qua” La voce di Josh mi giunge improvvisamente più vicina. “Mia, non voglio sapere perché l’hai fatto ma Jake sta venendo alla Eaton House. Ascoltami bene ha troppo vantaggio su Robert, non riuscirà a fermarlo. Noi stiamo per arrivare ma tu vattene da lì.”
 
Senza farmelo ripetere aggancio la telefonata e, dopo essermi infilata le ballerine, mi alzo dal letto lasciando cadere al suolo la tazza che si infrange in decine di pezzi. Apro la porta ed esco ma riesco a fare appena un paio di passi nel corridoio prima di essere letteralmente investita dall’uragano Jake che mi riporta a forza dentro la stanza e chiude la porta dietro le sue spalle.
Quando sento la chiave girarsi all’interno della toppa capisco di essere spacciata.
Il respiro pesante per aver corso a perdifiato attraverso l’intero campus.
 
«Dimmi che non è vero. Dimmi che non sei lei.» La voce distorta dall’assenza di ossigeno per la pesante corsa. Come al suo solito si passa la mano destra tra i capelli sudati spettinandoli, resistendo all’istinto di guardarsi intorno e mantenendo lo sguardo fisso nei miei occhi.
 
E adesso cosa gli rispondo? La paura mi blocca sul posto paralizzandomi sia gambe che braccia.
 
«Rispondi!» Il suo tono si alza di un paio di decibell, mentre lui si avvicina di un paio di passi. Di riflesso indietreggio per mantenere le distanze tra noi. Il suo volto è viola per la rabbia, i suoi occhi iniettati.
Con uno scatto da fare invidia a qualunque felino mi raggiunge e afferra entrambi i miei polsi stringendoli con talmente tanta forza che gemo per il dolore.
 
«Sei o non sei Mia River? Quella Mia River?»
 
Serro le labbra mordendomi l’interno della guancia, cercando di trattenere le lacrime.
 
«RISPONDI CAZZO RISPONDI.»
 
Provo a divincolarmi ma la sua presa è così salda da rendere vano ogni mio tentativo.
È troppo arrabbiato e io sono in trappola.
 
Qualcuno bussa alla mia porta. «Jake apri.» Grida Robert battendo entrambi i pugni sulla porta chiusa.
 
«Robert!» Grido guardando lo strato di mogano che mi separa da lui, nella vaga speranza di poterla dissolvere con lo sguardo.  
 
Jake invece ignora la richiesta dell’amico e non sposta gli occhi, lividi di rabbia, dai miei. «RISPONDIMI» grida ancora una volta.
 
«Cazzo vuoi aprire? Qualcuna di voi ha una maledetta chiave per aprire questa porta?» Intorno a lui devono essersi raggruppate le mie compagne attirate dalle urla.
 
«No! ce l’hanno solo Amelia e Spencer.» Gli risponde una ragazza.
«Ma giù ce n’è una copia.» Interviene un’altra voce.
 
«Cosa aspetti? Corri a prenderla!» Urla Robert mentre con la mano cerca di sforzare la maniglia spingendola prima verso il basso e poi verso l’alto. «Per favore, non fare cavolate» Prega l’amico attraverso il sottile strato di legno che ci divide.
 
Jake si volta verso la porta fissandola attentamente. Tra meno di un paio di minuti Robert entrerà e lui lo sa. Devo resistere.
 
«Se non vuoi dirmelo con le buone lo scoprirò con le cattive.» Minaccia e l’espressione maligna che posso leggere sul suo volto mi spaventa. Cosa ha in mente.
 
Senza lasciare i miei polsi mi spinge finché il retro delle mie ginocchia colpisce il bordo del letto e io ci crollo sopra. Jake approfitta della mia posizione e mi blocca distesa con il peso del suo corpo mentre le sue mani raggiungono il bordo del mio abito e lo sollevano fin sopra la vita.
 
“ROBERT AIUTAMI! Urlo tra le lacrime, divincolandomi, scalciando, tirando pugni in aria.
 
«JAKE, JAKE. PER FAVORE APRI QUESTA PORTA E PARLIAMONE. NON TOCCARLA» Anche Robert sembra terrorizzato.  Conosce bene Jake e sa anche lui che è del tutto imprevedibile.
 
«Eccomi» In lontananza la voce di una ragazza. Probabilmente quella che era scesa a prendere la chiave.
 
Il rumore della chiave nella toppa mette ancora più fretta a Jake che afferra l’elastico del collant nero e lo tira con tanta forza da strapparmeli di dosso e facendomi urlare per il dolore e per la paura.
Cosa vorrà farmi?
 
Robert finalmente spalanca la porta e dopo un attimo di interdizione, corre verso di noi. Jake però non si muove più, sta guardano la metà inferiore del mio corpo coperta solo dal sottile strato di stoffa della mia biancheria intima. Il moro si lancia sull’amico afferrandolo per le braccia e cercando di togliermelo di dosso. Mossa del tutto inutile visto che Jake riesce facilmente a respingerlo colpendolo in pieno volto con il gomito, prima di allungare la mano verso il bordo delle mie mutandine.
Inspiro profondamente serrando gli occhi incapace di dire o fare alcunché. Non avrà intenzione di spogliarmi davanti a Robert e quasi l’intera Eaton House.
 
Persino Robert rimane immobile al suolo ad osservare il suo amico, gli occhi e la bocca spalancati per lo stupore.
 
«Jake cosa cazzo fai?» Urla Megan che entra di corsa nella stanza, anche lei però sembra bloccarsi di fronte alla raccapricciante scena di Jake che sovrasta il mio corpo semisvestito.   
 
Sento le sue dita afferrare l’elastico nero e urlo a squarciagola sicura di vedermi denudare nel giro di pochi istanti. Che sia questa la sua minaccia per indurmi a rivelare la mia vera identità? Ed è quello che vorrei fare, urlargli che sono io pur di farlo smettere, ma la voce sembra avermi abbandonato con quell’ultimo urlo lasciandomi paralizzata ed inerme sopra il mio copriletto rosa bagnato di tisana alla liquirizia.
Jake Haiden però invece di togliermi l’indumento intimo, sposta uno dei bordi di alcuni centimetri scoprendo solo una piccola parte di me che non ricordavo quasi più di avere. Un vecchio tatuaggio ormai sbiadito. Una scritta sottile.
 
Forever.
 
 
 
 
SEI ANNI PRIMA
 
 
“Un tatuaggio? Ne sei sicura Mia? Tua madre ti ucciderà?” Jake ride divertito.
 
“Ma sì. Lo faremo in un punto non visibile! Non avrai paura tu di essere scoperto?”
 
“Ah ah. Ti ricordo che io ho già tre tatuaggi.”
 
Sgrano gli occhi per lo stupore. “Non lo sapevo. Dove?”
 
Solleva la maglia mostrandomi i suoi addominali perfetti e sulla destra del petto perfettamente depilato una non troppo piccola croce celtica. “Gli altri però non te li posso far vedere. Già sembri parecchio accaldata solo per aver visto questo!” Ride sonoramente ricoprendosi l’addome e permettendomi di riprendere a respirare.
 
“Quindi sono in una parte più … intima?” Domando mandando giù un quantitativo non indifferente di saliva che rischia di soffocarmi. Saranno su una chiappa? O forse sul … davanti?
 
“Un posto che tu non vedrai mai!” Mentre con il dito indice chiude la mia bocca che mi si deve essere spalancata pensando a Jake completamente svestito.
 
“Di cosa state parlando?” Scott ci raggiunge all’interno del garage.
 
“Mia vuole farsi un tatuaggio!”
 
“Un tatuaggio? Ma sei fuori? Non ti daranno mai il permesso!” Mi prende in giro.
 
“Che me ne frega del permesso. Io lo faccio lo stesso! E poi non lo darebbero nemmeno a te!” Grugnisco mettendo il broncio. Essere schernita su due fronti è decisamente troppo.
 
“E perché dovrei avere il permesso anch’io?” Mi domanda autoindicandosi con il dito indice.
 
“Oh si! Vuole che ce ne facciamo uno uguale tutti e tre.. Come patto d’amicizia!” Ride ancora Jake sempre più divertito dalla mia idea.
 
“Va bene, basta! Pensavo potesse essere una cosa carina. Per suggellare la nostra amicizia per sempre. Ma se non vi interessa lasciate perdere, non va più nemmeno a me.” Giro i tacchi e faccio due passi verso la porta d’uscita per tornarmene a casa. “Non ci tengo più ad essere amica vostra!”
 
Scott mi afferra per un braccio paffutello. “Dai Mia scusaci! Stavamo scherzando, vero Jake?”
 
“Io non stavo scherzando” Risponde guadagnandosi uno sguardo truce da parte di Scott. “Va bene, va bene. Scusami! E che cosa vuoi fare?”
 
So che le sue scuse non sono sincere ma le accetto comunque. Amo troppo Jake per essere arrabbiata con lui. “Scriviamoci Forever”
 
“Ma è una cosa da donne.” Sbuffa inorridito il mio amico.
 
“Ma non è vero! E poi lo metteremo in un punto nascosto.” Gli rispondo non riuscendo a trattenere una linguaccia.
 
“E perché dovremmo scriverci quella cosa?”
 
“Perché noi saremo amici per sempre!” Scrollo le spalle come se fosse la cosa più ovvia del mondo. “Mettiamola ai voti!”
 
“Non se ne parla, lo so bene che Scott è sempre dalla tua parte!” Annuncia indicando il ragazzo che ancora mi trattiene il braccio. Sbuffo ancora mettendogli il broncio e voltandomi dalla parte opposta per non guardarlo in faccia. “Eh va bene! Facciamolo! Ma non farti venire altre idea per i prossimi tre anni.”
 
 
 
E così io, Jake e Scott ci si siamo tatuati proprio vicino all’inguine quella piccola scritta sottile per rimarcare un’amicizia che sarebbe durata per sempre.
 
Forever
 
Quanto mi sbagliavo.
Io, Scott e Jake non siamo più amici, non più. E se quel “Per sempre” adesso non ha più alcun significato, la colpa è solo mia.
 
Jake Haiden fissa inorridito il piccolo tatuaggio identico al suo testimone inconfutabile della mia reale identità.
 
«Sei veramente tu?» Mi domanda sconcertato alzandosi dal mio letto e lasciandomi lì distesa incapace di pronunciare una sola parola. «Mia! Sei proprio tu!»
 
Si volta verso la porta e senza dire più nemmeno una parola esce.
 
«Non ci posso credere.» Robert mi sta fissando perplesso scuotendo la testa. «Come hai potuto prenderci in giro così?»
 
Megan, impalata nel centro della stanza e bianchissima in volto, ci guarda perplessa. «No Robert, io…» Inizia a parlare ma non le permetto di continuare. Se io devo andare a fondo non posso trascinarla con me nel baratro. Almeno questo glielo devo.
 
«Ragazzi, mi dispiace. Non ho avuto il coraggio di dirvi la verità. Megan capirò se nemmeno tu vorrai dirmi anche solo un’altra parola.» Spero che intuisca il reale significato della mia frase.
 
«Ma cosa stai dicendo Mia? La colpa…»
 
«è solo mia Megan! Solo mia. Vi ho presi in giro TUTTI fingendomi un’altra persona.» Urlo tra le lacrime. Non posso permetterle di dire una sola parola che la comprometta.
 
«Mia no..» la mia amica è ostinata, fortunatamente viene ancora una volta interrotta, questa volta da Spencer che accompagnata da Josh fa irruzione all’interno della stanza.
 
«Mia» urla appena mi vede distesa sul letto con il vestito ancora arrotolato sopra la vita e i collant strappati. «Giratevi.» Ordina a Josh e Robert che ancora mi guardano nonostante il mio stato. «Anzi uscite fuori tutti. Fuori TUTTI. Megan dammi una mano.» Detto questo prende il suo piumone e copre la parte inferiore del mio corpo abbracciandomi dolcemente.
 
«Megan vieni, non sei tenuta a rimanere.» Sibila Robert fissandomi con odio.
 
«No, io resto.. io…» Balbetta Megan con le lacrime agli occhi.
 
«Parlerete dopo. ADESSO TUTTI FUORI DALLA MIA STANZA!» Grida talmente forte che i ragazzi e tutte le coinquiline della Eaton si affrettano ad uscire senza proferire più una sola parola.
 
 
«Mia, perché non mi hai permesso di dire la verità. È stata una mia idea quella di non dire chi eri, non dovevi prenderti tutta la colpa.»
 
Spencer mi solleva a sedere aiutandomi a sistemare il vestito e togliendomi le calze smagliate di dosso. Le gambe bianche solcate da numerosi segni rossi e da alcuni lividi in via di formazione per la troppa forza usata da Jake. Lo stesso sui miei polsi.
 
«Ragazze, io vi ho assecondate fino ad adesso ma esigo di sapere cosa è successo.» Afferma Spencer senza smettere di accarezzarmi dolcemente i capelli.
 
Megan ci fissa senza aprire bocca e trattenendo alcuni violenti singhiozzi. Anch’io la guardo grattandomi violentemente gli occhi con il dorso della mano. È giusto dire tutto a Spencer ma chi di noi sarà la prima a proferire parola. Non ho mai parlato con nessuno di quella notte, nemmeno con i miei nonni e dall’espressione che leggo sul suo volto posso chiaramente capire che per lei è lo stesso.
 
«Ho ucciso mio fratello.» Sussurro dopo un interminabile silenzio. Sento tutto il corpo della mia coinquilina irrigidirsi, mentre la sua mano smette di accarezzarmi il capo.
 
«Mia smettila. Non l’hai ucciso, Scott è morto. È stato un incidente!» Esplode Megan accasciandosi al suolo. «Non l’hai ucciso tu, è morto. È stato lui ad andare fuori strada, non tu.»
 
«Per colpa mia.» Grido mentre una sensazione di vuoto mi pervade il petto rendendomi difficile respirare. Inspiro ed espiro velocemente per riuscire ad immagazzinare più aria e Spencer appena intuisce il mio problema allarga le braccia lasciandomi più spazio. Mi alzo in piedi sperando che la posizione eretta possa essermi di maggiore aiuto ma tutto ciò che ottengo e vedere l’intera stanza girare e il pavimento avvicinarsi pericolosamente al mio volto. Tutto ciò che ricordo dopo è solo il colore nero.
 
 

 
 
Ed eccoci a noi..
Parte della verità è venuta a galla.
Jake ha scoperto che Amelia altri non è che Mia e non sembra averla presa molto bene.
E nemmeno gli altri..
E, anche se ormai era ovvio, siè scoperto cosa è successo quella famosa notte. Scott è morto!
Ma cosa sarà successo?
E cosa succederà adesso?
Intanto vi avviso che già nel prossimo capitolo verranno rivelati altri particolari..
Grazie mille a tutti voi che leggete capitolo dopo capitolo, e ovviamente a chi aggiunge la storia alle preferite, seguite o da ricordare.. Siete molti più di quelli che immaginavo.
E ovviamente grazie a chi ha voluto lasciarmi il loro pensiero con una recensione.


Come sempre vi lascio i volti dei personaggi.

Jake  -  Mia  -  Ryan  -  Megan  -  Robert  -  Spencer  -  Josh  -  Micheal  -  Jessica  -  Mr Crab

e vi ricordo la pagina su FB su cui ogni martedì lascio una piccola anticipazione e dove potrete chiedermi qualunque cosa!!
 
 
 
   
 
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