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Autore: SmileRed    06/11/2014    8 recensioni
Leòn Vargas è uno dei ragazzi più sfigati del liceo. E' un ragazzo molto introverso, non parla e sta sempre per i fatti suoi. Viene spesso preso di mira dai ragazzi della squadra di basket e dalle cheerleader non sapendo di essere il sogno proibito di ognuna di esse.
Violetta Castillo è la ragazza più amata in tutto il liceo. E' la capo cheerleader, ha un carattere forte e deciso si può dire che sia una ragazza senza scrupoli.
Potrebbe mai nascere una storia d'amore fra questi due individui ?
[...]
"- Sai, amare è la cosa più bella che possa esistere, ma essere amati; è la completezza che avvolge l'anima inquieta. Ed è bello anche; poter con un sorriso ed un abbraccio esprimere tutto ciò che si custodisce nel cuore, tutto questo sai, non ha eguali. E ancora, poter con una stretta di mano sfiorare i brividi dell'emozioni altrui "è vivere" semplicemente vivere... poter sentire le carezze del cuore, mentre nella complicità appagante di un anima affine, si placa l'eterno uragano della lontananza "è melodia perfetta" che combina e sincronizza l'impercettibile sinfonia di un cuore colmo di felicità! Ho l'amore, semplicemente meraviglioso! Sai. -
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eres mi mayor peligro.
Capitolo 5.

Poggiai l'uniforme da cheerleader sul letto. L'osservai con un velo di tristezza sul volto, perché lo stavo facendo? Leòn non mi aveva fatto alcuna pressione, eppure mi sentivo costretta a farlo. Sospirai e presi lo zaino, Leòn sarebbe dovuto arrivare a momenti. Erano passate quasi due settimane e ancora non avevo parlato con Diego, cercava di nasconderlo ma avevo già capito da tempo che per lui il nostro rapporto era andato oltre la normale amicizia, più di quanto già non fosse. Avevo paura della sua reazione, non era il tipo che riusciva a controllare facilmente i propri impulsi. In un certo senso Diego e Leòn si assomigliavano molto, entrambi erano impulsivi, forse Diego era più duro, irresponsabile ma entrambi testardi. Presi il cellulare ed osservai il display con un messaggio di Leòn. " Sono sotto casa tua. " Con fretta scesi le scale e salutai papà e zia Angie.
“ Aspetta Vilu, vengo con voi ” disse la bionda. Sgranai gli occhi e sorrisi falsamente. “ Angie veramente noi siamo dirette verso casa di Camilla, non sta bene e quindi passiamo a salutarla. ” Né Angie, e né papà sapevano della mia relazione da uscente con Leòn, anche se Angie sembrava sospettare qualcosa. “ Oh, bhe, allora ci vediamo a scuola ” continuò poggiando la borsa sul divano in pelle. Feci un cenno di saluto con la mano e raggiunsi la porta per poi chiuderla alle mie spalle. Una volta attraversato il giardino aprì il cancello e trovai Leòn appoggiato al palo delle luci. Sorrisi timidamente e spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mi si avvicinò. “ Buongiorno nanetta ” disse stampandomi un bacio sulle labbra. “ Io sono bassa ma tu non sei da meno ” risposi a tono. Strinsi la bretella dello zaino e lo superai andando avanti a passo lento. “ Siamo una coppia di nanetti ” mormorò con una voce a bambino. Scoppiai in una rumorosa risata che riccheggiò nella isolata stradina. Non eravamo una di quelle coppie esagerate, eravamo semplici e innamorati della nostra semplicità. Per noi dimostrare il nostro affetto era stringerci l'uno all'altra, fare stupide battutine, non certo fare spettacoli da film porno tra la gente, le nostre labbra poche volte avevano il piacere di toccarsi e se lo facevano era in un modo dolce e casto. Cercavamo spesso di mantenere le distanze, non eravamo ancora ufficialmente una coppia. Uscivamo, scherzavamo, semplicemente ci frequentavamo ma a noi andava bene così, non volevamo ancora allargare il compasso. Certo, non eravamo impediti, camminavamo sotto braccio, oppure raramente il suo braccio poggiava sulla mia spalla e le mie circondavano il suo corpo. “ So per certo che non hai fatto colazione ” disse con lo sguardo fisso sulla vetrina del bar. “ E anche se cerchi di nasconderlo sappiamo entrambi che il tuo stomaco ti supplica per essere riempito. ”, “ A dir la verità non ho molta fame ” risposi strofinandomi le braccia per il troppo freddo. “ Anche ieri hai detto la stessa cosa, e alla fine hai finito la mia brioche ” scherzò infilando una mano nelle tasche del jeans. “ Aspettami qui. ” Entrò nel locale e avvicinandosi alla cassa ordinò le due paste cresciute. Dopo pochi secondi uscì con le due Brioche tra le mani. “ Ecco a te, nanetta ” disse porgendomene una. “ Dovresti vedere la tua faccia, sembri un cannibale ” sorrise prendendomi in giro, arrabbiata gli diedi una sberla sul braccio “ Ahia ” si lamentò massaggiandosi la parte dolente. “ Si gela ” dissi addentando la pasta. Lo vidi sfilarsi lo zaino dalle spalle mantenendo la Brioche con la bocca facendo cadere il pezzo di carta che la conteneva, uno di quella specie di fazzoletti di carta che invece di pulirti ti sporcavano ancora di più. “ Vieni ” mi indicò la felpa, “ Avanti, non fare la stupidina ” continuò, mi avvicinai a lui ed infilai le braccia nella sua felpa blu dagli interni in pelliccia, col naso sfiorai il tessuto blu respirando l'odore di tabacco. Adoravo il suo profumo. “ Devi smettere di fumare! ” esclamai stringendomi alla sua felpa “ Tu sei nano per questo! Sai che fumare ad una giovane età rallenta la crescita? ”,“ Io non sono nano. Sono basso, ma non nano ” protestò avvolgendo con un braccio le mie spalle. Ogni volta che lo faceva mi sentivo protetta, le sue non erano braccia muscolose, erano graciline ma perfette, della misura giusta. “ Pero ammettilo, ti piace sniffare le mie felpe ” sussurrò al mio orecchio con tono scherzoso. “ Sai, l'altro ieri Olga pensava che io fumassi. Ciò sembrava una cosa plausibile visto che i tuoi abiti puzzano di tabacco ”,“ Se tu ti coprissi quando esci di casa questo non sarebbe successo ”,“ Resta il fatto che devi smettere di fumare ” protestai accoccolandomi sul suo petto.
“ Ho deciso di lasciare le cheerleader ”,“ Perché? ”,“ Perché da quando sto con te sono diversa, una nuova Violetta, ecco. ” Lo vidi sorridere, mi faceva star bene vederlo sorridere, in realtà stavo bene ogni volta che lui era al mio fianco. Quella di qualche settimana fa era solo una maschera, inutile, il vero Leòn era molto meglio. Dopo il giorno del nostro primo bacio non parlammo più della sua vita privata, si qualcosa sapevo ma non di quella specie. Viveva con sua nonna, sua madre lo aveva lasciato per rifarsi una nuova vita, ciò fece nascere in Leòn il pensiero di essere solo un errore. Tra noi tutto procedeva per il meglio tralasciando il problema ' Diego '. In realtà ce ne erano altri due ' Francesca e Gery ' forse quella più complicata era Francesca visto che Gey aveva iniziato a frequentare Maxi. “ E' arrivato il momento di dividerci ” distolsi la mente dai pensieri e mi accorsi che eravamo a qualche metro dalla scuola. Per non dare nell'occhio ci salutavamo il viale prima della struttura e ci evitavamo per tutta la giornata scolastica. “ Di già ” mi lamentai sbuffando. “ Ci vediamo al solito posto. ”,“ Okay ” mi stampò un bacio sulle labbra “ Ciao caccoletta ” disse per poi allontanarsi. “ Caccoletta! ” esclamai innervosita, in lontananza si girò e mi rivolse un sorriso facendo un cenno con la mano in segno di saluto.

“ Lascio. ” Mi trovavo difronte alla squadra delle cheerleader in palestra, tutte mi osservavano con aria quasi scioccata. Eravamo sedute a cerchio, solita posizione di quando ci arrivavano delle comunicazioni. Anche la coach Bift era rimasta di sasso, sicuramente non se lo aspettava come tutte le altre.
“ Perché! ” esclamò Ludmilla alzandosi di scatto. Osservai il suo viso deluso dall'alto, poi spostai lo sguardo sulla coach a braccia conserte. Deglutì.
“ Ludmilla...io non mi sento più a mio agio con la gonnellina e la coda di cavallo. Sento che sto cambiando, e il cheerleading non mi interessa più ” mi giustificai. “ Ma che stai farneticando! Tu vivi per questo, non puoi non sentirti a tuo agio tu ci sei cresciuta con questa uniforme ” protestò con un tono di voce abbastanza alterato. “ Basta Ludmilla. ” La voce della Bift riccheggiò nella palestra. “ Violetta è libera di fare ciò che vuole. Perderemo un elemento fondamentale, quello principale, la capo cheerleader, ma non possiamo costringerla a rimanere ”. Sospirai e mi guardai intorno, mi dispiaceva lasciare tutto questo, mi piangeva il cuore, ma dovevo, non per Leòn ma per me. Dovevo iniziare a vivere la vita scolastica come un normale sfigata, un po' come Leòn, questo sarebbe stato anche un modo per allontanare Diego, se la mia quasi storia con Leòn sarebbe andata avanti tutti avrebbero dovuto saperlo compresi Diego e Francesca, Diego si era avvicinato a me solo perché ero la capo cheerleader, sicuramente avrebbe fatto lui il primo passo per allontanarsi. Le parole che avevo detto alle ragazze erano vere, lasciai passare due settimane, l'arco di tempo in cui io e Leòn ci frequentavamo, ma in quelle due settimane non cambiò niente, la gonnellina stava cominciando a darmi fastidio e la coda di cavallo a strapparmi i capelli. Avevo smesso di fare la puttanella per la scuola, anche se poi puttanella proprio non ero, solo un po' con Diego. “ Violetta puoi passare domani per consegnarmi l'uniforme ” disse la coach, annuì debolmente e lanciando un'ultima occhiata alle ragazze, che nel frattempo avevano iniziato gli allenamenti, mi avviai verso la grande porta di legno. La chiusi con forza alle mie spalle, lasciandomi qualche rimpianto, avrei voluto vincere con quell'uniforme, ma ormai avevo rinunciato. Percorsi i corridoi raggiungendo il mio armadietto, inserì il codice e lo aprì. Quando spalancai l'anta di metallo mi cadde davanti agli occhi una busta per lettere chiusa da un adesivo a forma di cuore, sorrisi doveva essere Leòn. Scartai la busta ed estrassi il foglietto.
" Ciao Caccoletta, voglio farti una sorpresa. Oggi all'uscita di scuola dì a tuo padre che torni nel pomeriggio, perché te lo scrivo per messaggio o non te lo dico fuori scuola? Ho la batteria scarica, non io il cellulare, vabbè hai capito. Fuori scuola no, perché non mi andava era molto più romantico così, spero che tu abbia letto questo ' messaggio ' prima dell'ultima ora, non so perché, così. Bando alle chance, ci si vede al solito posto.
-Nanetto ”

Sorrisi dolcemente a quelle parole, lo frequentavo da due settimane ma già avevo intuito che non era una genio con le parole. Misi la lettera nello zaino, dovevo attaccarla in camera. Ero felice di tutto quello che stava accadendo con Leòn, non avrei mai immaginato di trovare una compatibilità simile con Leòn Vargas. “ Ah finalmente ti ho trovata! ” mi voltai di scatto ed incrociai gli occhi color ghiaccio di Angie. “ Ciao Angie ” la salutai. “ Come mai così di buon umore? ”,“ Sei venuta qui per chiedermi questo? ”, “ Non posso? ” scrollò le spalle “ Va tutto come deve andare ”,“ C'è un ragazzo di mezzo, vero? Scommetto che si tratta di Diego ”,“ Angie, sono fatti miei. Sembri papà, anzi scommetto che ti ha chiesto lui di parlarmi ” scosse il capo in segno di negazione. Angie non era il tipo, ma papà sarebbe riuscito a convincerla con le sue lamentele. “ Angie, ho da fare, parliamo più tardi. Ah torno nel pomeriggio passo da Camilla ” dissi prima di correre a lezione di fisica.



Angolo Autrice: Salve a tutte!!!! Scusate il mio ENORMISSIMO ritardo ma ho avuto parecchi problemi tra questi mi si era rotto i PC, fortunatamente adesso ho un Mac (Evviva). Spero che nessuno di voi si sia scordato di me, fa sempre piacere ricevere messaggi da lettori che seguono la storia.
Come sempre non posso trattenermi molto ma mi volevo soffermare su alcuni punti.
1° Sono state applicate delle modifiche ai personaggi. Leòn è basso (XD) e mingherlino, ha un carattere completamente diverso rispetto agli altri capitoli, nei prossimi capitoli capiremo anche il perché.  Ah, e il nostro Leoncino ha il ciuffo della prima stagione *w*. * sbava *
2° Anche Violetta come Leòn ha subito dei cambiamenti durante queste due settimane che i due si frequentano, il suo carattere in questo piccolo arco di tempo matura e si rende conto che la Violetta che era prima non rispecchiava il suo vero carattere, perciò decide di lasciare le cheerleader.
3° Se non avete capito qualcosa, contattatemi non fatevi problemi.
4° Per le anticipazioni, spero di aver tempo per leggere i messaggi. MI SCUSO CON LA RAGAZZA CHE MI AVEVA CHIESTO DELLE ANTICIPAZIONI PER NON AVERLE RISPOSTO.
Bene spero che il capitolo vi sia piaciuto, scusate gli eventuali errori grammaticali e verbali.
Baci grandi e abbracci calorosi (Con questo freddo)
Ciao a tutti, alla prossima o meglio alle recensioni che o dopo cena a domani risponderò.
 

 
  
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