Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: _Angelica__    07/11/2014    0 recensioni
Una grande dimora ospita ,oltre che alla decadenza, numerosi spiriti....
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Room of Whispers

Al di là del lago, vicino al vecchio cipresso, si erge la dimora dei sussurri. Affascinate e decadente allo stesso tempo, è nido di spiriti benevoli e maligni. Nell’immensa casa vittoriana gli arditi potranno trovare innumerevoli stanze, perfettamente arredate in stile ottocentesco. Grandi finestre filtrano una luce pallida che troverà riposo sul lieve strato di polvere argentea depositata su ogni mobile. Se questo intrepido eroe raggiungerà il piano superiore troverà un’unica stanza: un grande salone da ballo accomodato a soffitta.

Una volta entrato l’ardito sentirà voci, mormorii, bisbigli. Se il prode esploratore non proverà alcun terrore sarà libero di tornare sui suoi passi, ma… beh sappiamo tutti che sarebbe molto inverosimile.

 

Il piccolo carillon cominciò la sua disarmonica melodia, ciò indicava il risveglio della piccola Colette.

Morta di polmonite nel lontano 1812 alla giovane età di dodici anni, infausto destino per una creatura né cucciolo né donna.

La creatura si stiracchiò e con eleganza spettrale giocò con la corda appesa al muro, quel giorno aveva proprio voglia di scherzare.

-Signorina! Non ha davvero pietà per un povero diavolo come me!- la creatura sorrise timidamente come se non fosse stata sua intenzione svegliare il vecchio spirito. Alfred sfilò il collo impalpabile dal cappio e lo sistemò quasi come fosse un cuscino.

Era un omuncolo scontroso quando ancora il suo cuore batteva, impiccatosi nel 1937 dopo la morte prematura della moglie.  

-Avete visto che bella giornata oggi? Una mattina perfetta per cavalcare…- osservò la creaturina malinconica.

- Il sole è così raggiante… preferisco le giornate uggiose e fredde, il sole è per i vivi Colette- anche in vita Alfred era sempre stato pessimistico nei confronti della vita, e una volta morto questo sentimento non poteva che amplificarsi.

Piano piano ogni spiritò si svegliò dal suo lugubre sonno, c’era chi raccontava sempre gli stessi aneddoti, chi sospirava davanti alle finestre, qualcuno danzava perfino. E poi c’era lo spirito più affascinante per Colette: Madame Celine: quando ancora faceva parte del mondo dei vivi era una sensitiva, una fattucchiera, una… ciarlatana. Incantata dal mondo ultraterreno, ma incapace di venirne a contatto, aveva finito per entrarci bruscamente per overdose durante la primavera del 2009.

-Milady! Volete una divinazione?- Colette si divertiva molto ad ascoltare la maga, era buffa e goffa mentre diceva le sue profezie.

-Lascia stare la bambina Celine! Siamo morti non ci servono profezie da parte di uno spirito in sovrappeso-.

Colette si allontanò dai due spiriti, quando cominciavano a litigare erano insopportabili. Ritornò vicino al suo piccolo carillon. Ogni spirito aveva un proprio oggetto, o come avrebbero detto i vivi, ogni oggetto conteneva dentro di sé un’anima. Quello della creatura era proprio il carillon: era stata l’ultima cosa che aveva visto prima di iniziare il sonno eterno. Essendo un oggetto terreno era logorato dal tempo, la vernice era scrostata e la musica non era certo più tanto tollerabile, almeno per i vivi. La creatura lo trovava ancora bellissimo.

La creatura conosceva bene tutti gli spiriti, sia buoni che cattivi. Si pensa che nella morte tutti si diventa uguali, cenere indefinita. In quella stanza invece ognuno era diverso e uguale allo stesso tempo; tutti forti e tutti fragili. Come Pilar, morta nel 1962 dando alla luce il piccolo Micheal. In vita era sempre stata una donna difficile da comprendere, calcolatrice ed egoista.

Durante la sua vita negli inferi il suo carattere era completamente mutato, sedeva sempre su una sedia a dondolo stringendo una copertina azzurra, e malinconica si chiedeva come fosse diventato il suo bambino, se stava bene e se fosse riuscito a trovare l’amore di una famiglia.

Tutti gli spiriti sapevano che la stanza in cui alloggiavano veniva chiamata “La camera dei sussurri”, conoscevano l’inquietudine degli umani terrorizzati da quella vecchia casa, a volte si divertivano anche a spaventarli. Colette invece amava quella camera che era diventata casa sua, provava affetto per ogni spirito, anche per quelli che ancora non conosceva. Addormentandosi si raccontava di nuovo tutte le storie dei suoi compagni, cresceva con esse e scopriva tutto ciò che la morte aveva cercato di negarle.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Ciao! Grazie per aver letto il mio racconto J… spero sia piaciuto e non risulti troppo noioso, teoricamente doveva essere postato per Halloween, ma non riusciva a convincermi… oggi l’ho sistemato e mi pare decente.

Mi farebbe piacere una vostra recensione, A presto!

Angelica

 

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: _Angelica__