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Autore: Eliz_    07/11/2014    0 recensioni
Suzen è una ragazza normale con una vita normale, ma ogni notte da tutta la vita un incubo ricorrente la tormenta. Un giorno tornando a casa tutto cambierà e ogni verità nascosta verrà a galla cambiando per sempre la sua vita.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sempre il solito sogno: una guerra, milioni di morti e sento che tutti ripongono l'esito della battaglia in me.

Combattiamo contro parenti, amici e conoscenti. Hanno occhi neri e armi strane cosparse di veleno.

Sono furiosi e ti si scaraventano addosso cercando di colpirti, ma chi è che li comanda? Mi guardo attorno, vedo fumo e fiamme, i palazzi sono distrutti e sembra non ci sia rimasto nessuno. Siamo tutti schierati in un campo nero come la pece, calpestiamo i corpi di chi è caduto. Nell'aria si respira puzza di cadavere e dal cielo cade della neve nera. A quel punto alzo gli occhi e lo vedo, un uomo con grandi ali nere strappate e sporche di sangue. Dietro di lui la luna si sta oscurando, l'eclissi è arrivata a metà e ho la sensazione che nel momento in cui si oscurerà del tutto saremo sconfitti.

L'uomo mi fissa come fossi un gioiello di cui impossessarsi. Vedo che muove le labbra ma non sento cosa mi sta dicendo, poi all'improvviso cala il silenzio e capisco le sue parole.

"Sei cattiva quanto me, guardati attorno"

Abbasso gli occhi: sono completamente sporca di sangue, in mano tengo un spada nera la lama è sporca.

Davanti a me una montagna di cadaveri, tra cui mia madre, mio fratello e mia sorella e riconosco anche i miei amici. Lascio cadere la spada che con un tonfo si spezza. Cado a terra a mia volta ed inizio a piangere essendo consapevole di essere stata io ad ucciderli. Qualcuno mi afferra dalle spalle, è l'uomo di prima, si avvicina e nel orecchio mi sussurra una frase che non comprendo.

"Ci vediamo il giorno in cui la luna toccherà il sole e il cielo si spegnerà"

Mi sveglio sobbalzando e matida di sudore ho la bocca secca e le lacrime agli occhi. Ogni notte faccio lo stesso sogno da 16 anni e non ne ho mai capito il significato. A 7 anni mia madre preoccupata mi portò da uno psichiatra. Questo attribuì i miei incubi alla mancanza di un padre, ma non avendolo mai conosciuto o visto non ne sentivo affatto la mancanza. Verso i 10 anni però gli incubi sembravano essersi fermati, così smisi di andarci e proprio quando pensai che finalmente avrei potuto dormire sonni tranquilli, gli incubi si ripresentarono tormentandomi e togliendomi tutta la vitalità che avevo.

Andando avanti imparai a conviverci, e alla fine per me diventarono quasi normali. Compiuti 13 anni però l'incubo diventò molto più crudele e orrendo: iniziai ad urlare nel sonno e mia madre doveva venire a svegliarmi per farmi smettere. Stringevo i pugni talmente forte da farmi uscire il sangue.

Stavolta però l'incubo era andato più avanti, quella frase che l'uomo mi aveva sussurrato all'orecchio non l'avevo mai sentita prima di sta notte. È come se andando avanti con gli anni anche l'incubo crescesse con me, e proprio oggi è il mio diciasettesimo compleanno.
   
 
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