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Autore: _Briareos_    08/11/2014    0 recensioni
[Appleseed]
Rimasto colpito da alcune scene di Ex machina, ho deciso di sviluppare quello che mi è piaciuto. La storia si svolge prima che Brearios diventi cyborg.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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fic2 cap10 Ecco il nuovo capitolo. Ho abbozzato il resto della storia e credo che manchino solo due capitoli. NOn avendo tempo non inserisco un capitolo lungo ma solo fino a un pezzo per lavorare meglio all'altro nei prossimi giorni.

***********************************


Briareos si sistemò a sedere sul letto, con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte. Si rese conto che il destino a volte era beffardo, quando credevi di essere fuori dal tunnel. Se vi erano possibilità per lui di cambiare vita, ora doveva faticare il doppio. Doveva trovare il modo di rendere felice Deunan, mantenere la sua parola con Gigars e evitare che Kirl li odiasse tutti per aver deciso di allontanarsi da lui. E il luogo che ormai per loro era 'la loro casa', presto sarebbe stato tramutato in un campo per rifugiati o chissà che altro. Anni di sacrifici sfumati per l'incapacità del governo rimasto in piedi, di gestire la realtà del paese e le sue problematiche. I soldi avevano deciso per una l'esistenza di una base intera, occupata da più di mille persone. Che entro pochi giorni avrebbero dovuto trovare il modo di continuare a vivere. Si chiedeva in quanti sarebbero riusciti a farsi assumere sempre dal governo per altri gruppi d'assalto, di polizia e altre sezioni speciali. Ma altri, sarebbero stati lasciati senza paga nè aiuto. Sarebbero diventati i nuovi mercenari che infestavano città abbandonate e vecchie installazioni di fortuna, messe in piedi in fretta per radunare i superstiti ma che poi furono lasciati al loro destino per spostare le persone altrove. E che erano diventati i 'buchi' come li chiamavano i militari, dove deliquenti e mercenari di fortuna li tramutavano in fortini. E lui, in quegli anni, ne aveva espugnati parecchi per Kirl e il governo.

Sospirando, decise di fare una cosa che aveva deciso di evitare per molti mesi. Indossò una giacca di pelle dall'armadio e uscì, dirigendosi  verso il capannone dei mezzi. Salutò i ragazzi a guardia e si recò nella zona dei veicoli a due ruote. Diede un colpo sulla spalla in segno di saluto al ragazzo che chiamò 'Tyron' e inserì la chiave in una Benelli BN251 color canna di fucile. Fece rombare il motore e partì, uscendo dalla base a tutta velocità. Sfrecciò, cercando di non pensare a nulla se non all'aria che sferzava sul viso e tra i capelli, in direzione di San Francisco, ma più a ovest. Seguì i divelti cartelli stradali e giunse a una visibile collinetta verde a pochi kilometri dalla città. Entrò, seguendo cartelli mangiati dalla ruggine.  Si fermò dopo metri dal cancelletto basso in legno, sistemò il cavalletto e iniziò a camminare sull'erba guardandosi intorno.  Poi, dopo, riprese la moto per la seconda ricerca e trovò cosa gli interessava. RImase a fissare in basso mettendo i fiori che aveva raccolto prima a terra, poi si sistemò appoggiato alla moto e pensò in silenzio a varie cose. FInchè non gli venne di parlare a voce altra.

"CIao Virgil...eh...ok, so che è da molto che non vengo a trovarti ma sai...Si che lo sai! Credo poco  al fatto che dopo la morte rimanga l'anima nella fossa o lì vicino...insomma hai capito. Ma Avevo bisogno di parlare con qualcuno che non mi desse dell'idiota. Ok, forse sono troppo sincero ma ho pensato a te. SOno nei casini amico mio! E grossi anche...Mi viene in mente quella volta che ci siamo divertiti in quel locale e per ascoltare te, abbiamo preso a pugni due buttafuori  per poi trovarci in una suite di hotel stellato a spassarcela con due bionde...una delle cose pazze che ho fatto spinto da te! Abbiamo litigato a volte, ma sei stato il primo, dal giorno che ho messo piede in questo paese, che ho avuto al mio fianco. SOlo Kirl e Gigars sono i fidati a cui darei la mia stessa vita, oltre te. AD ogni modo...ho pensato a te perchè...considero importante una persona, sai? Di sesso femminile. Sembra assurdo, vero? Io avevo sempre creduto dai miei addestratori che l'uomo è superiore, le donne sono solo oggetti. QUando ero in addestramento al Kgb ricordo...che usavano delle donne per la prima parte della missione, usate e basta. Per te invece erano un gioco, un divertimento. Se prima le consideravo per chi mi addestrava, individui che servivano solo per avere figli e una casa pulita, con te ero arrivato a credere che esistessero per renderci il mondo un pò meglio... Ma erano sempre oggetti. Mi chiedo ora chi aveva torto. GIgars dice che proviamo affetto tra noi solo perchè abbiamo vissuto insieme per molti anni. Per te, secondo te, è davvero così? La cosa che mi dà da pensare è che... mi trovo davvero bene con lei. NOn intendo come con te o qualcun altro con cui passo il tempo tra una birra e l'altra, ma proprio a livello psicologico. Mi sento davvero bene quando è vicino a me. QUando parliamo, scherziamo e facciamo qualcosa insieme io...mi sento davvero me stesso. E' una cosa positiva, seconte te? Significa che è...come si dice... ah si, sentire le cose a pelle. CApire senza spiegazioni precise, quando qualcuno per dirla semplice ti sta sulle balle o meno. Mi sono reso conto amico mio, di conoscere quasi tutti della base ma non riuscire a essere...rilassato...è l'unica cosa che mi viene in mente per ora, per farti capire ma...mi sento rilassato e tranquillo con Deunan, non con nessun altro. Gigars, Kirl e un paio di altri amici sono gli unici importanti per me, sopratutto i primi due ma...CAzzo Virgil...per la prima volta mesi fa e nelle volte successive che siamo rimasti insieme a parlare io...mi sono sentito diverso. Un pò come quando ho conosciuto Kirl e tu non volevi che mi unissi nel suo gruppo. Mi dicevi che sotto le direttive di qualcuno, io mi sarei rovinato la vita. Col senno di poi, ti giuro che rifarei ogni cosa. Ecco...non capire male...non sono qui per dirti che avevi torto! Solo che...mi sono sentito più libero con Kirl al mio fianco che quando lavoravo da solo come assassino o professionista. Fare squadra è tutta un'altra cosa. Al kgb accadeva, ma eravamo scelti per le nostre capacità...con Kirl è stato diverso. Assolutamente. Bè, riassumendo...sono qui perchè...forse potrei non tornare...Ce ne andiamo via tra non molto. Oggi Deunan ne ha fatta una delle sue e...abbiamo perso la base. QUando ho richiesto il tuo corpo per la sepoltura, considerando che eri rimasto solo al mondo, pensavo di venire a trovarti finchè non sarei morto. Credevo di vivere alla base per sempre. Ora invece voglio trovare un posto dove mi senta vivo. Insoma, guardami Virgil. Molti mi considererebbero un assassino, un militare, un esperto ma per altri sarei al pari della feccia là fuori. DIpende dai punti di vista., ognuno mi può vedere in modo diverso ma il punto è...che fino ad ora ho vissuto venendo etichettato. E la cosa non mi piace. Me lo ha fatto capire Deunan, sai? Aveva ragione quando diceva che non è assolutamente una bella cosa l'essere considerato per quello che fai o come ti vedono. GIà lo sapevo, quando lavoravo da solo venivo etichettato ma...dopo le esperienze con Kirl nel lavoro e aver conosciuto la Deunan quasi adulta...mi sono reso conto di come sia penoso il sentirsi considerato per mera catalogazione. Bè, così dice Deunan. E ha ragione...così dopo mesi di vederci, parlare e discutere di noi abbiamo... scoperto di volere le stesse cose. Una casa nostra non decisa da nessuno, una vita che ci appaghi, un luogo dove sentirci vivi, un luogo dove nessuno ci cataloga ma considera per quello che siamo, poter avere la possiblità di scelta per noi stessi... essere padroni di noi insomma. In parte è il modo di vivere che consideravi 'regola di vita' ma...per te era più alcool e donne. Ma di fondo il senso principale era quello. Quasi... ad ogni modo, a parte chiederti cosa ne pensi delle situazioni ma è logico che non ne trarrò niente...Ciao amico mio! Farò il possibile per venire qualche altra volta, ma con la situazione attuale sarò molto impegnato a sistemare la nostra casa temporanea e assicurarmi che Deunan entri nell'Accademia...Non so come farò a evitare che combini disastri ma...Ora vado... Kirl vuole il rapporto e un resoconto anticipato. CAvolo, parlare in un cimitero non è...Ok, ciao Virgil..."

Si voltò grattandosi la testa per il disagio, poi respirando profondamente si voltò verso la tomba.

"Se tu fossi qui...ancora vivo...avrei tanto voluto il tuo supporto, qualunque fosse...e avrei voluto portarti con me nel paradiso che vogliamo trovare...Ciao, amico mio..."

Si sistemò sulla moto e partì, chiedendosi se era il caso di tornare subito o fare qualche altra cosa prima del grande rapporto a Kirl. Decise tuttavia di aspettare prima di fare rapporto, recandosi a San Francisco.


Deunan attendeva, seduta su una poltroncina nel corridoio con aria depressa fissando il pavimento, che suo padre finisse di parlare con un membro del gruppo per il rapporto sulla missione. Ogni tanto, al passaggio di qualche militare, lei alzava gli occhi al saluto che le veniva rivolto o semplicemente per curiosità. Dopo più di mezz'ora sentì la porta aprirsi e incrociò i suoi occhi con Avila, senza staccarli finchè lui non chiuse la porta. L'uomo fece un mezzo sorriso, ridacchiando.

"Tò, chi si vede...il barracuda o come è conosciuta  meglio, il Terrore, sta aspettando il suo turno... il Colonnello mi ha detto di avvisare chi attendeva fuori...di certo non avrei pensato di vedere te! E' parecchio arrabbiato sai? Io però da parte mia, ho coperto le mie spalle dopo i tuoi giochetti. Mi auguro che tu non sia arrabbiata. Sai, ho sentito dire che tu stai nascondendo qualcosa..."

"Io? Non so di cosa parli...è un tesoro?"
sfidandolo.

"No...ci sono varie voci. Alcuni dicono che tu stai tramando contro tuo padre...altri che la tua bella idea nella missione sia studiata per i problemi della base...addirittura alcuni dicono che tu abbia una tresca con qualcuno qui. Ammetto che se fosse vero, sarei davvero curioso di sapere chi sarebbe. Sai, da quando due anni fa sono arrivato e ti ho vista, mi sono chiesto come saresti diventata... ma ora che ti vedo dico che ho sbagliato a fare i miei conti. Nonostante il tuo caratteraccio, il resto non è affatto male..."

Deunan rabbrividì, vedendosi osservare con quello sguardo per lei indecifrabile. Non aveva mai visto qualcuno fissarla così, nonostante qualche ragazzo poco più grande si era interessato a lei, mai l'avevano guardata in quella maniera. Lui le si avvicinò parlandole a bassa voce.

"Forse, quando tuo padre verrà mandato via proprio grazie a cosa vuoi fare, potrei avere qualche chance di...conoscerti...Ho già fatto richiesta per entrare nel nuovo gruppo speciale militare governativo che la Commissione, quella che ha in pratica licenziato tuo padre, vuole istituire riunendo i migliori elementi delle basi chiuse. Se tu dovessi decidere di mandare al diavolo tuo padre, potrei mettere una buona parola per te...anche se ti vedrei meglio come mogliettina devota..."

"..............."

"Ok, non vuoi parlarne...ho saputo comunque che a est di qui, nel campo di Golden Hill, è arrivata la commissione che verrà domani a controllare e decidere in via definitiva, della data di smantellamento della base. Sono proprio curioso di sapere quanto tempo daranno al vecchio caprone per mettere insieme le sue stronzate e trovare casa altrove. Si dice che voi non avete più una casa vera e ormai lo era la base. Per questo, biondina, ti do la possibilità di fare una bella vita non facendo nulla. Pare che pagheranno bene chi entrerà in quel nuovo gruppo e tu potresti fare la bella vita che desideri. Una volta ti ho sentito al pub, quando dicevi a Briareos che avresti voluto sapere come si viveva da persona normale. Quell'idiota di Briareos che si mette a parlare con una ragazzina...Da quello che so, si è fermato con una bella sventola solo per divertirsi, non certo per fare comunella con quattro stronzate. Quello stronzo è uno di quelli che odio. Sembra che non gli interessi ma...si vede che si da le arie solo perchè è amico del Colonello... Sono contento che sbatteranno fuori anche lui, mi hanno detto che non ha presentato richiesta. Buon per me, sarò scelto subito e lui finirà a lavorare come sguattero per qualche stronzo e farsi pollastrelle scaricate dal capo...Io invece...Avrò una bella casa, un buon stipendio e magari sapere che quella bella casetta sia tenuta al meglio da una come te...mi piacciono le persone decise, sopratutto se donne. Non amo quelle che si lagnano sempre con la lacrimuccia facile e visto che tu non sei affatto male, sarei contento a vita...eheh..."

Vedendo che Deunan non lo considerava, fissando la parete di fronte a lei,  l'uomo alla fine rise e le disse che avrebbe aspettato la risposta, attendendo la commissione per godersela quando avrebbe visto suo padre far fagotto e andarsene. Un sudore freddo la colse impedendole di replicare mentre lui, facendo finta di sistemarsi i lacci delle scarpe sostenendosi con la suola sulla sedia vicino a lei, non avvicinò il suo viso con quella della ragazza, aspettando una sua reazione. Deunan non riuscì a muoversi, impaurita da quegli occhi e trattenne il respiro finchè lui non  se ne andò via dopo un l'occhiolino, lasciandola sola. Se l'avesse toccata non avrebbe aspettato un secondo a fargli capire di starle lontano, ma quello sguardo era strano. Per la prima volta Deunan non riusciva a essere forte, non capiva cosa le aveva procurato quella esitazione, permettendogli di credersi vincitore nella discussione, lasciandola come una stupida là. In preda a quelle sensazioni, in primis il nodo in gola. Non aveva mai degnato Avila di uno sguardo, era un ragazzo neanche trentenne che sembrava taciturno e schivo. In effetti si rese conto di non essere mai rimasta sola con lui e cercò di far mente locale sulle volte che, nel gruppo, lui era presente. E se la fissava in quella maniera. Mentre lei rifletteva, la voce di Kirl rimbombò dalla stanza con la porta chiusa, dicendo un 'Avanti un altro' con il suo tono serio e potente. Deunan si alzò, ma prima di raggiungere la porta, fece un respiro profondo e poi scappò via.



Briareos si era fermato con la moto per strada, in disparte e nascosto al meglio, poco vicino a un blocco militare istituito a un incrocio.  Prese il cellulare e iniziò a scorrere i nomi nella rubrica, fermandosi pochi secondi su quello di Deunan. Per un attimo ricordò l'episodio del litigio della ragazza con il padre per avere il cellulare anche lei, come tutti. Kirl non voleva che lei fosse rintracciabile in nessuna maniera per proteggerla, sapendo che per suoi ordini lei doveva rimanere alla base. Ma quando Deunan gli chiese aiuto per convincere il padre, Briareos usò la scusa del 'così sai sempre dove si trova' per forzare la mano e farle ottenere l'oggetto tanto desiderato. Si era accorto solo dopo che lei lo voleva per parlargli la sera, visto il divieto anche per lui di entrare nell'alloggio di lei. I primi tempi loro due parlavano spesso la sera, di tante cose fino a tardi, poi Kirl scoprì che lei spendeva tutto troppo rapidamente e, non avendo lei paga come gli altri, era Kirl stesso a provvedere alle sue spese. DOpo che Briareos venne premiato con un aumento al posto delle ormai costose medaglie, lui dava quella percentuale in più del suo stipendio alla ragazza di nascosto, così che lei potesse capire cosa significava gestire anche quell'aspetto della vita di una persona. Per sua esperienza di ragazzino, sapeva che prima in quei tempi un ragazzo diventava uomo imparando  a cavarsela in tutto, meglio sopravviveva. Avere dei propri soldi da usare per esigenze o piccole spese ludiche in città e doverli gestire per non andare in rosso, erano un ottimo modo con le paghette, per abituare a capire cosa si poteva fare e cosa no, senza sprechi. Con Deunan, Briareos si era messo il cuore in pace su quell'argomento. Aveva scoperto che era una spendacciona, quando qualcosa le piaceva la comprava senza pensarci, anche se rimaneva senza soldi per settimane o peggio in debito. E a nulla erano valse le spiegazioni sulla maturità o consigli. Lei non era in grado di gestire un proprio gruzzolo. E nonostante quello, lui non riusciva a decidersi a non darle più nulla per insegnarle il valore delle cose. NOn voleva sentirsi come Kirl, voleva che comunque un giorno lei capisse e di certo non lo avrebbe fatto negandole denaro. Senza soldi e senza Kirl a ricaricarle il cellulare, lei si era ritrovata ogni volta a poter ricereve solo chiamate e non poterle fare, spingendo Briareos a usare i walkie talkie per sopperire al problema. Ma dal giorno che avevano deciso di non considerare più il loro rapporto come figlia di Kirl e suo protettore, avevano cercato di evitare di essere scoperti, trovando il loro posto segreto e abbandonando gli apparecchi. Eppure dopo mesi, leggendo quel nome sul cellulare, al ragazzo era venuta una nostalgia strana. Parlare al cell disteso sul letto, di qualunque cosa venisse loro in mente, anche dopo aver parlato a lungo non sapevano neanche loro come vi erano arrivati a quella discussione, gli fece venire un senso di tristezza. Avevano parlato sporadicamente al cellullare mentre lui era in addestramento, e lui si era abituato alla compagnia di Deunan al cellulare la sera prima di addormentarsi, sentendosi bene forse, pensava, per i l fatto di potersi confidare con una persona fidata. Non erano sbagli i suoi, sentiva che farlo era per lui fonte di contentezza, eppure l'avere quel numero a disposizione e non poterlo usare lo rendeva di cattivo umore.
Passò avanti sul display con il pollice finchè trovò il numero che cercava e chiamò.

"Ehi Bijou...quanto tempo..."

"CAvolo, non dirmi che sei Briareos. SOlo lui potrebbe usare ancora quel nome in codice del cavolo che Virgil mi dava nelle missioni.  MI sa sentire gay, amico. E solo per quell'orecchino che avevo messo per una scommessa e avevo tenuto perchè alla fine mi stava bene...COme stai amico..."

"Bene...bene...ti ho chiamato per avvisarti che sono andato da Virgil a dargli forse un ultimo saluto. NOn so quando, ma la base di kirl verrà smantellata e io me ne andrò con lui. Non so dove, ma forse potrei non tornare per molto tempo..."

"Scherzi? Anche la vostra è stata eliminata? E come sta Kirl?"

"Depresso direi...normale infondo, ma sai comè, non sta mai con le mani in mano..."

"E sua figlia? L'ha portata dietro anche se sono vicini al luogo dove hanno ucciso la madre?"

"Deunan, si...lavora per suo padre ed è mio secondo nella squadra speciale della base...almeno per ora..."

"Spero che quella bambina non abbia traumi che si trascinano ancora adesso. Ricordo l'ultima volta che vidi suo padre...francamente non so come io la prenderei se dopo due anni, mio padre mi dovesse trascinare vicino al luogo dell'assassionio di mia madre per viverci. Io sarei scappato altrove, molto lontano. Ma sono scelte di Kirl...mi è dispiaciuto tanto per quella donna..."

"Bambina all'epoca...adesso ha diciassette anni..."

"Di già...non saprei proprio come possa esser diventata ma vedendo come il tempo è passato potrei pensare a qualunque cosa. L'ho intravista solo una volta quando con Kirl e lei, sei salito su una macchina e sei sparito. Ma non saprei neanche dirti come fosse..."

"E' bionda e ha gli occhi verdi. E il carattere del padre..."
ridendo

"Accidenti, un peperino immagino...eh eh...è carina? So che la moglie di Kirl era bella ma non era bionda...in una base non deve essere facile per lei..."

"Si è molto bella. E' l'unica donna della base, ma pare che tra Kirl e me, nessuno le dia fastidio..."

"Mh...per tu dire che è 'molto bella', conoscendo i tuoi gusti, deve esserlo davvero. Solo che per il carattere mi spaventerebbe un pò. Sono felice che Kirl abbia almeno sua figlia. Immagino sia rimasto solo senza più nessuno al suo fianco, ma dopo la fine della moglie sono triste per lui..."

Briareos vide l'uomo sconsolato, al cellulare, scuotere la testa con sincera tristezza e si chiese se fosse uno stupido a stare lontano a osservarlo, mentre parlavano al telefono nonostante fossero solo metri di distanza.

"Bijou, io e Kirl probabilmente creeremo un nostro gruppo para-militare di mercenari a pagamento. Di noi, diciamo vecchio gruppo, sono rimasti solo Kirl, io e Gigars. Dalla morte di Virgil non ho sentito più nessuno a parte te adesso ma...sarei felice di sapere che qualcuno di voi possa essere tentanto a per lavorare di nuovo insieme..."

"Sai bene che ora io faccio parte dell'Fbi no? Certo, non è più quella famosa di molto tempo fa ma...ho un lavoro poco rischioso di comando, una macchina, stipendio accettabile...e una famiglia! Tu non te ne sei fatto una?"

"No...anche se cè una persona a cui tengo, non è nei miei piani attuali..."

"Non sai cosa ti perdi, amico mio. Ho una moglie che adoro, anche se non è 'molto bella' e dei figli che mi fanno sentire il più ricco del mondo. SOno felice che pensi ancora a me e quei due testoni che si sono uniti con me all'Fbi ma...da parte mia non voglio rischiare Briareos. So che qui, in questa città, è morta la moglie di Kirl in una maniera merdosa. E che il pericolo di questi tempi è ovunque ma...sono padre di famiglia ora e non voglio metterli in pericolo e trascinarli altrove, dopo che i miei figli sono cresciuti qui...spero capirai..."

"Certo, tranquillo. Nel caso, se conosci qualcuno di fidato che voglia un posto da noi, sai come trovarmi...e a proposito, grazie per l'aiuto con la droga e la richiesta di risarcimento fasulla. A kirl non è venuto l'attacco di cuore..."
ridendo.

"NOn so perchè me lo hai chiesto ma sono stato felice di quel favore. QUando hai bisogno e posso, sono sempre a tua disposizione. E son contento di essere stato di aiuto a Kirl, anche se non lo sa...ora scusami ma stiamo facendo un piano di intrusione in un covo di possibili rapinatori di banche e io sono il capo..:"
facendo intuire che il suo ruolo era importante.

"Tranquillo...devo andare anche io. Fa un pò strano il fatto che tu, da professionista di esplosivi nel nsotro gruppo, ora vai a caccia di volgari ladri. Felice di averti sentito non in un momento di favori...mi faccio sentire prima che vada via...ciao..."

Briareos chiuse la telefonata con un umore pessimo, peggio di prima. RImase a fissare il suo vecchio amico di lavoro che fumava davanti una macchina con sul parabrezza una cartina, a fissare il cielo e poi si mise a fissarlo anche lui, come a voler vedere dove l'uomo stava giungendo con gli occhi. Si voltò, osservando i passanti come a vagliare ogni elemento che potesse descrivere la loro vita, se diversa o meno dalla sua e poi vide un negozio di dolciumi. Lasciò la moto e entrò nel negozio, rimanendo stupito di quanta atmosfera poteva fare un negozio su una persona, sopratutto di quel tipo. COlori pastello, odori zuccherosi, di spezie e cioccolato, voci felici di bambini che con le manine sui vetri ammiravano i colori e le forme di caramelle e cioccolati messi in vendita. Non importava quanti anni avesse, si sentiva più leggero e a tratti non capiva perchè.  Era un negozio in fondo. Bastoncini di zucchero bicolor, lecca lecca di varie forme e caramelle nella loro classica forma venduti a peso, erano presi d'assalto da alcuni bambini, ma un cartello attirò la sua attenzione. Si faceva promozione di un tipo nuovo di cioccolata. Il cartello vicino la vetrina dove si esponeva  diceva che 'si ottiene da una particolare lavorazione "a freddo" del cioccolato, che esclude la fase del concaggio. Ogni tavoletta, on privata del burro di cacao , viene riscaldata per renderla fluida e viene mescolata a zucchero semolato o di canna, e in base al tipo di ricetta a spezie come cannella, vaniglia, zenzero o peperoncino, oppure con scorze di limoni o arancia. La lavorazione che non fa sciogliere i cristalli di zucchero, che rimangono integri all'interno della pasta donano a ogni pezzo una consistenza granulosa e un po' grezza.'. Dopo aver osservato ogni vetrina, decise di provare quella novità e prese alcune tavolette di vari gusti, tra cui cannella e peperoncino, chiesendosi se fosse davvero buono con ingredienti per lui mai sentiti uniti al cioccolato. O forse dove era cresciuto, non proprio al meglio, da ragazzino e poi al Kbg non mangiava che la solita venduta di contrabbando per la povertà e non sapeva immaginarsi qualcosa di diverso. All abse arrivava cioccolata al latte e nocciole e la mangiava sporadicamente, ma non sapeva immaginarsi altro sapore neanche sforzandosi.
Tornò alla moto e, per far contenta Deunan sapendo del casino che suo padre le avrebbe fatto, prese il telefono e dicendo 'al diavolo' tra se e se, la chiamò. Lei rispose dopo qualche squillo, apparentemente con il fiatone.

"Deunan sono io. Sto tornando alla base perchè avevo delle cose da fare e ho una sorpresa per te.."

"Una sorpresa...?"

"Si...una cosa che non hai mai provato...ma che stai facendo? NOn dovresti essere in allenamento adesso..."
guardando l'orologio.

"Infatti, sto correndo...che cosè?"

"Lo vedi appena arrivo. COme mai fai una corsa adesso? NOn avevi il rapporto da consegnare a Kirl?"

"NOn sono alla base...sto correndo da una parte..."

"Che vuol dire che non sei alla base..."
quasi urlando, facendo voltare verso di lui i passanti.

"Avila mi ha detto delle cose...e mi guardava in modo strano...Briareos, una commissione domani andrà da mio padre per dirgli quanto tempo potremo restare prima di andar via. Voglio raggiungerli mentre sono fermi a GOlden Hill per vedere se posso far qualcosa..."

"Ferma un attimo. Cosa ti ha detto Avila...e chi sono della commissione? Stai correndo a piedi fuori dalla base per raggiungerli? Cazzo Deunan, torna subito indietro, è un ordine..."

"NO. Eravamo rimasti che sarei entrata all'accademia e saremmo andati via insieme appena possibile, ma non voglio che mio padre mi mandi in Francia o in qualunque altro posto contro la mia volontà. Lontano da te o impedendoci di seguire i nostri piano. Se posso provare a spostare la data di qualche mese, voglio provarci. Tu torna alla base, io tornerò quando posso..."

"Non fare stronzate, dove diavolo sono quelli della commissione? E' pericoloso per te andartene in giro da sola nella desolazione, a piedi e senza un'arma. Dove sei, vengo a prenderti prima che Kirl lo scopra."

"Non lo so quanta strada ho fatto, ma sto andando a GOlden Hill. NOn è distante dalla base, stai tranquillo. Ci siamo andati tante volte e so la strada. Con me ho i coltelli e sono entrata nella tua camera per prendere la Browning Hi-Power che tieni nascosta. Non sono senza protezione...vai alla base...ci sentiamo..."

"Cristo Deunan, hai preso la mia pistola? Deunan...Deunan..."

Briareos fissò il cellulare scoprendo che lei aveva chiuso la chiamata. Salì di corsa sulla moto e sfrecciò più veloce che poteva verso Golden Hill.

"Perchè sei così  testarda, Deunan..."


   
 
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