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Autore: CrystalRose    08/11/2014    2 recensioni
Perché Loki da dopo la caduta dal Bifrost a The Dark World si è comportato nel modo che noi tutti sappiamo? E se tutto quello che ha fatto, fosse stato l'unico modo per salvare la persona amata?
[Pre Avengers-The Avengers- Thor TDW- accenno a Age of Ultron fino a Ragnarok/post Ragnarok]
[Elementi dei film, fumetti e mitologia norrena]
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Reaching OFH

Asgärð, palazzo Válaskjálf, stanze imperiali.

 

Erin aveva eluso la sorveglianza di Hervör e per la prima volta metteva piede nel palazzo più grande: il Válaskjálf, il palazzo del trono.

Si addentrò nei corridoi senza esser vista. Col pancione che si ritrovava non poteva più indossare l’armatura e quindi girava con una tunica verde e i lunghi capelli castani le ricadevano sciolti sulla schiena. Anche se era una valchiria, si era portata dietro il suo scettro. Doveva difendere la dea che portava in grembo.

Era passata una settimana, Hel cresceva dentro di lei abbastanza velocemente, Brunilde sosteneva che ormai mancava poco.

Non erano riuscite a mantenere il segreto all’interno del Valhalla: Hnoss non usciva più dalla sua camera, la sua psiche era letteralmente crollata dal timore di essere uccisa da Loki, le altre avevano il diritto di sapere perché Odino, che in realtà era Loki, entrasse ogni sera nella stanza di Erin. Quindi sapevano tutto, per lo meno l’Ingannatore non doveva mutare forma ogni volta.

La giovane valchiria era fuggita perché era, per l’appunto una settimana, che non vedeva Loki. Tornava da lei di notte, quando dormiva, e lei percepiva soltanto il suo corpo stretto al suo.

Aveva paura che potesse scatenare la sua folle guerra, contro chi non lo sapeva ed era per questo che era “evasa”. Doveva sapere.

 

Dal Valhalla aveva notato della frenesia nel palazzo reale, Thor stava per tornare a casa.

Ultron era stato sconfitto, con molte difficoltà e aveva segnato nel profondo Thor e gli altri Vendicatori.

Notò del movimento intorno a una porta, probabilmente quella della stanza di Thor. Si avvicinò e vi trovò una donna dai lunghi capelli ramati.

Che fosse Jane Foster? Da quel che ricordava lei, l’altra midgardiana era castana e non somigliava molto questa donna. Perciò spinse la porta per entrare con cautela. La rossa si voltò di scatto, spaventando Erin.

-Chi sei?- domandò la Valchiria.

-Oh tu devi essere la famosa Erin, sei proprio carina- si avvicinò puntando con lo sguardo il pancione –Non vedo l’ora che nasca…- commentò con un ghigno malefico.

Erin si mise sulla difensiva, puntandole lo scettro contro.

-Rispondi alla mia domanda-

-Aveva ragione, Loki, sai difenderti-

Erin le puntò la lancia sul petto, la sfera bianca già carica e pronta a colpire: - Rispondi-

-Uuh quanta fretta…Sono Lorelai-

-Chi?- la valchiria era confusa.

-Una vecchia alleata dell’Ingannatore-

-Che cosa ci fai qui?-

-Devo accogliere l’eroe di Asgärð-

-Te l’ha ordinato Loki?-

-Altrimenti chi?-

-Perché?-

Lorelai le girò intorno, fermandosi alle spalle della giovane le spostò i capelli e le sussurrò all’orecchio: -Non sono affari tuoi. Il tuo compito è quello di far nascere la dea degli Inferi. Il resto non ti deve importare. Io e Loki abbiamo tutto sotto controllo-

Erin si voltò e la spinse contro il muro, bloccandole la gola con l’avambraccio.

-Qualsiasi cosa tu abbia in mente, stai lontana da lui. O giuro che non ti basterà l’intero universo per nasconderti perché ti troverò-

-Che paura. Lo sai che moriremo tutti nel Ragnarök?- sogghignò beffarda.

-Certo e tu sarai la prima se non righi dritto, intese?-

-Erin!- la voce di Loki la congelò sul posto –Lasciala andare-

La ragazza non si mosse.

-Lasciala. Andare- ordinò.

Erin si spostò.

-Bel caratterino- commentò la rossa massaggiandosi il collo, con un mezzo sorriso.

-Te l’avevo detto. Ti lasciamo alle tue incombenze. Erin, seguimi-

-Spiegami cosa vuoi fare prima-

-Seguimi e te lo dirò. Prima però ti riporto nel Valhalla-

Le due donne prima di lasciarsi si lanciarono un’ultima occhiataccia minatoria.

 

Una volta in corridoio fu Erin a parlare per prima.

-Che cosa stai pianificando?-

-Nulla-replicò il dio senza voltarsi e proseguendo verso il Valhalla.

-Loki-

-Non devi preoccuparti-

-Chi è quella donna?-

L’Ingannatore si bloccò in mezzo al corridoio, sospirò stancamente e si voltò.

-È una mia vecchia conoscenza, mi serve solo per distrarre Thor, deve rendersi conto che sono sul trono il più tardi possibile-

-Perché? Cosa vuoi fare?-

-Scatenare una guerra mi sembra ovvio-

Erin abbassò lo sguardo.

-Riuscirò mai a farti vivere serenamente? Sei tornato lo stesso Loki pieno di rancore di quando ti avevo conosciuto-

-Non ho ancora avuto la mia vendetta-

-Ti ricordi cos’è successo quando volevi il Tesseract?- domandò lei per guardarlo dritto negli occhi.

-Stavolta sarà diverso-

-Ma Odino è già imprigionato, sono certa che Thor capirà, ha già rinunciato al trono! Ti aiuterà a trovare un accordo con Odino e potrai tranquillamente regnare su Asgard-

-Asgärð non mi basta…-

-Cosa?- domandò sorpresa -Allora vuoi…Jötunheimr? Dopotutto, è casa tua…-

-No, Erin, non hai capito. Io li voglio tutti. Non posso proteggerti da quello che c’è là fuori se non ho controllo sui Regni…-

La ragazza sbarrò gli occhi.

-Non devi proteggermi, il Valhalla mi protegge-

-I Novi Regni saranno miei e li controllerò con le gemme dell’infinito- detto ciò fece per allontanarsi.

-Loki, no. Te ne prego, se ci tieni a noi, non farlo. Fallo per Hel-

-Mi spiace Erin, ma ho deciso così-

 

Asgärð, Valhalla, Sala dello Spirito, qualche ora dopo.

 

-Brunilde, manda un Einherjar da Loki, deve dirgli che Hel sta nascendo. Corri!!!- urlò Hervör per sovrastare le urla di dolore di Erin.

-Hervör- mormorò Erin quasi senza voce, era in travaglio da un’ora ma era come se ne fossero concentrate una decina in una, era stremata.

-Tranquilla bambina mia, Loki sta arrivando-

Hlaðguðr guardò la sorella preoccupata e disse: -Sorella, ho paura che…-

-Ce la farà. Deve  farcela- sottolineò l’altra osservando Erin che urlava febbrile fra le sue braccia.

 

La porta si spalancò all’improvviso dopo qualche minuto, Loki fece il suo ingresso come una furia perché non era stato avvisato subito ma la sua rabbia svanì quando vide la sua amata.

Era sdraiata sul tavolo dorato, Hervör le teneva la mano mentre le spostava ciocche di capelli dal viso.

Era completamente madida di sudore e col fiato corto, come se avesse corso per chilometri e chilometri. A ogni urlo di dolore, il cuore di Loki si stringeva e malediceva Thanos con tutto se stesso.

Hlaðguðr la stava assistendo durante il parto e Loki prese il posto di Hervör.

-Sono qui, amore mio, sono qui-

-Loki…- mormorò lei guardandolo negli occhi smeraldo.

-Erin, resisti è quasi fatta- disse Hlaðguðr per incoraggiarla.

-Prenditi cura di lei- mormorò Erin –Prenditi cura di Hel-

Loki con le lacrime agli occhi, scosse la testa: -Lo farai con me, ci prenderemo cura di lei insieme-

La valchiria sorrise mesta.

-Minn konungr…- alzò la mano sinistra e l’appoggiò sulla guancia del dio che aveva il volto a pochi centimetri dal suo –Ti amo…-

Il dio le strinse la mano:-Non mi lasciare, non mi lasciare- ripeté spaventato fra le lacrime.

In quel momento si sentì il primo vagito di Hel, Erin si voltò e la vide. Era una bimba non troppo paffuta, bianca come un cadavere e i capelli neri.

-Hel- sussurrò sorridendo alla figlia e chiuse gli occhi.

Loki urlò di dolore e le due valchirie si precipitarono a salvarla.

 

Stanza di Erin, due giorni dopo.

 

Erin riaprì gli occhi a fatica, aveva temuto di morire ma era ancora viva. Non credeva di essere così forte.

Voltò il capo leggermente verso la finestra e quello che vide le fece comparire un enorme sorriso sul volto.

Loki era di spalle, in braccio teneva Hel, che continuava a crescere a un ritmo abbastanza serrato. Assomigliava a una bimba di quasi due anni.

Era pallida e magra, i lunghi capelli corvini le ricadevano sulla veste lilla che indossava e si confondevano con i lunghi capelli dell’Ingannatore che le stava mostrando una magia.

-Hel-mormorò la valchiria commossa.

I due si voltarono. Loki sorrise raggiante, mise la piccola dea a terra, la quale poi sfrecciò dalla donna.

-Madre!-esclamò la piccola arrampicandosi sul letto e accucciandosi accanto a lei, appoggiando la testa sul suo seno. La pelle della piccola era fredda, come quella di un morto –Finalmente vi siete risvegliata-

Erin sorrise, cercando di non pensare che fosse maledetta –Sei stupenda- le disse e cercò di alzarsi.

-Non ti sforzare- l’ammonì Loki, anch’egli sul letto.

-Aiutami-

Il dio l’aiutò a tirarsi su per sedersi.

-Hel è stata una brava bambina, non è vero?-

-Sì padre- sorrise mestamente, le sue gote diventarono di un rosa tenue. In questo assomigliava alla madre quand’era ancora umana.

-Per due giorni non è uscita da questa stanza, l’abbiamo tenuta sempre accanto a te- continuò il dio.

-Sapevo che non mi avreste abbandonata- disse la piccola dea.

-Non avrei mai potuto, amore mio-

Erin sorrise alla figlia e le diede un grosso bacio su una guancia e l’abbracciò forte; Loki le abbracciò entrambe.

-Le mie donne-affermò orgoglioso il dio dal mantello verde.

-È iniziata?- domandò Erin.

-Non ancora, tra qualche giorno, quando la nostra piccola dea prenderà possesso degli Inferi- mentre diceva quest’ultima parte guardò Hel, che in quei pochi minuti era cresciuta un altro po’, con uno sguardo d’intesa che la piccola ricambiò sicura e determinata.

Erin ebbe paura, l’aveva già convinta?

-Non abbiate paura, madre, saprò regnare agli Inferi nel migliore dei modi. Possa Thanos pentirsi di quello che mi ha fatto-

Erin la guardò sbalordita, la sua mente si stava sviluppando più velocemente del resto del corpo.

Loki strinse la Valchiria a sé: -Hervör sta preparando il suo insediamento negli Inferi-

-Non voglio perderla-                

-Resterò sempre con voi- la rassicurò Hel abbracciando i entrambi.

Erin guardò il dio da oltre una spalla della figlia e mimò con la bocca: -Proteggila-

Lui allungò una mano per stringere quella di Erin appoggiata sulla schiena di Hel.

 

Poco dopo il dio si alzò con la scusa di lasciare madre e figlia sole ma in realtà doveva verificare a che punto fosse il piano di Lorelai. Dovevano iniziare il piano d’attacco per il primo regno, Jotunheimr sarebbe stato il primo a cedere nelle sue mani. Doveva solo riprendersi il Tesseract dalle segrete.

-Loki- lo richiamò Erin.

-Sì?-

-Avrai l’appoggio del Valhalla in tutto ciò, se sarai in difficoltà…-

-Hervör non…-

-Hervör non permetterebbe mai di mettere la tua vita in pericolo- spiegò lei interrompendolo.

Il dio sorrise e si rivoltò.

-Aspetta. Avrai anche il mio di appoggio. Qualunque cosa ti serva, qualsiasi cosa, conta su di me-

L’Ingannatore tornò sui suoi passi, posò le sue labbra su quelle della valchiria.

-Grazie- disse.

-Spero che non ti pentirai di ciò che stai per fare-

-Me lo hai raccontato tu. È scritto-

Erin rimase pietrificata a quelle parole, sarebbero morti tutti presto e lei doveva trovare il modo di impedirlo.

 

Spazio autrice:

Salve! Stavolta ho fatto più in fretta :D

È nata Hel *lancio di coriandoli in giro* bella la nostra famigliola che però verrà “divisa” dal prossimo capitolo dove inizierà il Ragnarök (sia benedetta la Marvel e i suoi film annunciati).

Ne vedremo delle belle, ho ancora due capitoli più l’epilogo da scrivere. Eh sì, sono riuscita a trovare una fine a questa storia. Ho i riassunti pronti a svilupparsi in capitoli, più o meno corposi.

Preparatevi perché torna Thor, Hnoss ne combinerà un’altra delle sue, Lorelai avrà la fine che si merita, Loki conquista il conquistabile e alcuni personaggi (tra valchirie e dei) durante lo scontro finale ci lasceranno. Volevo eliminare anche uno dei protagonisti per mano di un altro protagonista ma mi sembrava eccessivo ahahahahahah alla fine voglio bene ai miei personaggi. (Sì ovvio Loki non è mio un mio personaggio, era per parlare in generale!!).

Vediamo se entro fine mese riesco a sfornare il capitolo 20!

Ringrazio i lettori silenziosi, chi ha aggiunto la storia tra le preferite o seguite (siete aumentati *.*) ed Arceere999 per aver commentato lo scorso capitolo.

“Reaching” è il titolo di una  canzone degli Audiomachine.

Un abbraccio a tutti!!

Lalla.

   
 
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