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Autore: NathalieKheel    08/11/2014    2 recensioni
John e Sherlock si incontrano casualmente in biblioteca.
Scoccherà la scintilla?
AU| Young| Johnlock
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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23 ottobre parte 2.
John lo trascinò di peso in biblioteca, sorreggendolo sotto le ascelle.
Ma insomma chi glielo faceva fare di portare 80 kg dall’uscita della metropolitana fino alla biblioteca?
Boh. Il suo cuore tenero, a volte gli giocava brutti e pesanti scherzi.
Spalancò la porta e gridò – Signora Hudson! La prego mi aiuti!-
La vecchina trotterellò fino alla porta e poi vedendo il corpo inerme di Sherlock, si coprì la bocca con le mani e disse – Oh cielo! Cosa è successo? E’ morto?-
John scosse la testa – E’ soltanto un po’…- non voleva rivelare che Sherlock era evidentemente pieno di exctasi, perciò disse –E’ soltanto un po’ brillo-
La signora Hudson, lo aiutò ad adagiarlo su una poltrona della biblioteca, e John deciso a restare li fino al suo risveglio per ascoltare il racconto del ricciolo, prese il suo amato ‘’ Conte di Montecristo’’ e si mise a leggerlo.
Ma non riusciva a concentrarsi, insomma era così curioso di quel ragazzo, così strano e maleducato! Insomma era completamente diverso da lui, un ragazzo tutto golf e cioccolata.
Era certamente un bel ragazzo, probabilmente piaceva a tutte le sue amiche ( se Sherlock avesse avuto amiche), era altissimo, dinoccolato e con gli zigomi molto alti.
Sembrava un principe oscuro, delle tenebre. Un po’ stile Piton o Draco Malfoy … o ancora Heathcliff di cime tempestose.
John si fermò a riflettere: come mai era attratto da quel ragazzo? Come mai si era fatto quasi due chilometri sotto il freddo, invece che lasciare quel drogato sulla panchina della metropolitana?
Non lo sapeva, ma quello che invece era sicuro di sapere era che voleva assolutamente sentire di più di quel ragazzo. E possibilmente diventare suo amico.
 
Due ore dopo Sherlock si risvegliò. Aveva gli occhi rossi e lucidi e disse a John – Dio che mal di testa! Mi sento malissimo-
John annuì – Mi devi dire qualcosa?-
Sherlock sembrò spaesato. Cosa intendeva dire quel ragazzo seduto di fianco a lui?
-John Watson- scandì lentamente – Cosa dovrei dirti, dato che a malapena ti conosco? E ci siamo visti circa, due o tre volte?-
John strabuzzò gli occhi, cosa intendeva Sherlock, dopo che l’aveva trasportato e salvato da una salatissima multa, sperava che avrebbe almeno ricevuto dei ringraziamenti.
-Forse dovresti dirmi grazie- ribattè cercando di essere più dolce possibile, quasi mellifluo.
-E perché scusa?- chiese Sherlock barbaramente.
John agitò la mano mimando con le dita i passi di una persona- Vediamo, ho forse trasportato il tuo dolce peso per tutta la strada e forse non ho chiamato la polizia-
Sherlock aprì la bocca e poi la richiuse.
Cosa doveva dire? Non era certamente abituato a ringraziare.
John lo capì e disse – Non mi servono in effetti le tue scuse, per ringraziarmi potresti semplicemente … Raccontarmi di te?-
Sherlock borbottò – E perché ti interessa?-
Odiava raccontare la sua vita, soprattutto agli sconosciuti, per di più ficcanaso.
John sorrise- Polizia-
Sherlock tirò un bel sospiro- Mi chiamo Sherlock Holmes, ho diciassette anni, vado  a una scuola privata in centro, sono il primo della classe, voglio fare l’investigatore privato e ho un fratello, palesemente deficiente che lavora al ministero degli Esteri. Si chiama Mycroft-
John annuì, conosceva il nome, lo aveva sentito spesso pronunciare dai suoi genitori. Un grande scandalo, e qualcosa del genere.
-Non ho amici, risolvo casi il pomeriggio per mio fratello, mi drogo come hai visto. Sono intelligente, so cavarmela in tutte le occasioni, compresa la lotta e il pugilato. Sono scaltro, veloce e preparato-
John restò a bocca aperta.
-Che ego signori!- rise.
Sherlock si alzò dalla poltrona e si mise il suo cappotto, alzando il bavero.
-Bene, grazie ancora per avermi salvato la vita John Watson-
E uscii, dalla porta lasciando con un palmo di naso il povero John.
 
 
26 ottobre.
Sherlock aprii il suo pc portatile per chiedere i compiti a Greg.
Ma nei messaggi ne trovò uno da ‘JW’
‘’ Ehy, anchio ho delle grosse capacità deduttive! Ti ho trovato su Messenger’’ JW.
Cosa cavolo voleva da lui quel ragazzo, adesso erano anche pari.
‘’ Domanda: cosa vuoi?’’ SH
Il ragazzo rispose subito.
‘’ Parlare, mi sono ammalato e mi sto annoiando tu?’’ JW
‘’ Stavo per chiedere i compiti a Greg, e ora lo faccio’’ SH
Cliccò sulla faccia del suo amico Lestrade e scrisse
‘’ Lestrade, anche se stai leccando il culo a Mycroft, leggi è importante’’ SH
Sherlock sentii il ping proveniente dal messaggio di un’altra conversazione.
‘’ Chi è Greg?’’ JW
‘’ Un conoscente’’ SH
‘’ Ma non avevi detto che non avevi amici’’ JW
‘’Infatti ho detto conoscente’’ SH
‘’ Non ci credo’’ JW
‘’ E’ il tuo fidanzato?’’ JW
‘’No, ora ho altro da fare. Non seccarmi, non cercarmi e smettila di sembrare gentile "SH
Sherlock chiuse di scatto il computer, John gli faceva venire un nervoso tremento.
 
30 ottobre.
Sherlock, appena gli passò la febbre da droga, tornò a scuola. Non era per niente felice, ma almeno non avrebbe più sorbito le ramanzine di Mycroft.
-Ciao Sherly- lo salutò Greg, facendogli ciao con la mano dalla strada.
-Ciao Lestratestadicazzo- ribattè Sherlock, che odiava essere chiamato con un soprannome.
-Come mai non rispondi ai messaggi? Hai una ragazza?-
Sherlock arrossì –No, cosa vai a pensare… Era solo John-
Greg si illuminò- John! Sherlock è magnifico le mie congratulazioni-
-Per cosa scusa?-
-Ti sei fidanzato!-
-Non. Mi. Sono. Fidanzato!- urlò tirandogli uno schiaffo, come faceva di solito.
-E’ solo un’amico- disse rabbiosamente.
Greg fece una smorfia di dolore.
-Dovresti smettere di essere così cretino Sherlock, dovresti coltivare questo amico. Anzi vorrei conoscerlo, come fa a sopportarti?-
Sherlock non lo ascoltò e si incamminò lontano da scuola.
La scuola lo metteva sempre di malumore.

 
  
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