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Autore: _Aly95    08/11/2014    0 recensioni
One shot sul Dio degli Inganni e un nuovo personaggio, sui quali potrei scrivere una ff in seguito (se vi farà piacere ovviamente). Ho cercato di rendere i loro sentimenti sulle note della canzone di Alice Cooper, che mi ha particolarmente ispirata. Vi invito a leggere ascoltando la canzone (in particolar modo nella versione di Groove Coverage- sì, lo so, molti vorranno mettermi la testa su una picca per questo, ma mi sembrava che ci stesse meglio). Che dire, non c'è azione, solo pensieri e sentimenti, che spero sia riuscita anche solo in parte a trasmettervi -d'altronde, manco conoscete il nuovo personaggio né la situazione in cui si trovano. E' la prima ff che pubblico, non siate troppo severi..sempre che vi vada di esprimere un pensiero su quello che ho scritto - se lo fate vi riempio di baci e quasi quasi vi mando Loki a farvi un salutino a casa.
...Insomma che vergogna! Sto davvero pubblicando questa ff? Non ci credo, sono imbarazzatissima!
Buona lettura, spero vi piaccia!
Quella testarda, che gli sfuggiva sempre poco prima di essere afferrata; che doveva arrivare a torturare per farle capire i sentimenti che provava per lui..
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                 POISON

 

 

Era agitata, col cuore a mille che le batteva come se cercasse di uscirle dal petto, l’angoscia che le correva per lo stomaco. Fece un profondo respiro cercando di calmare il tremito che le scuoteva le mani e le labbra, e le gonfiava il petto come un’emorragia. Alzò fieramente la testa come era suo solito fare quando voleva nascondersi di fronte agli altri e mostrare la diversa immagine di sé. L’immagine della donna forte e calma, che niente potrà mai turbare. Varcò la soglia con passo sicuro, la determinazione in volto. Un’inquietante calma le era scesa addosso come un sottile velo. Avrebbe soffocato le sue paure e tutti i più travagliati pensieri. La stavano aspettando.

Le porte si chiusero alle sue spalle; lei, una maschera di altera superbia, con le labbra sensuali tinte di uno scuro celeste e gli occhi scuri dalle lunghe ciglia incorniciati da polveri brillanti dello stesso colore. Mosse passi decisi all’interno della folla che si apriva al suo passaggio col lungo strascico nero, un’opera di pieghe e solchi marcati, lugubri come i suoi tormenti, che la seguiva – che la seguivano- come un’ombra. E lo vide, lì, sull’alto scranno, quel suo dio ammantato nelle sue vesti smeraldo, cupe come l’animo del loro proprietario. Fremette.

Le sue parole, sempre taglienti e miste a un dolce e                                                   Your cruel device,

amaro disprezzo, la sua pelle fredda che le s’ infilava                                                your blood, like ice

subdolamente sotto la carne facendola tremare..

Quegli occhi languidi e oscuri, sempre più oscuri, che                                                One look could kill

la confondevano, la tormentavano sadicamente portandola                                      my pain, your thrill

verso una via di smarrimento e di peccato..

 

Era il Dio degli Inganni, non poteva fidarsi. Doveva starle                             I wanna love you but I better

lontano, si era già inoltrato pericolosamente nel suo cuore;                                                     not touch

se l’avesse toccato di nuovo, anche per un solo istante, si                     I wanna hold you but my senses   

sarebbe sciolta come cera alla fiamma della candela…                                                    tell me to stop

Avrebbe voluto baciarlo, mordergli quelle labbra velenose                                              I wanna kiss you

e intimargli che non sarebbe mai stata sua.. Ma si sbagliava,                                    but I want it too much   

lo sapeva. Le aveva iniettato il suo perfido veleno nel sangue,                                            I wanna taste you

e ormai gli apparteneva come una sua creatura… Le loro vite               but your lips are venomous poison

si appartenevano, gli occhi specchio dei loro destini intrecciati     You are poison running through my veins

indissolubilmente.

 

No. Gli avrebbe fatto capire che lei non era di nessuno, men che       

meno sua. Ma se l’avesse toccata..                                                                   I don’t wanna break these chains..

 

 

 

L’aveva vista subito. Era sempre il primo ad accorgersi di lei, la sentiva.

Lei, con la sua bocca calda e carnosa, che gli sorrideva senza                                             Your mouth, so hot

giudicare incantandolo nel suo sortilegio, che vedeva le sue                                          your web, I'm caught

sofferenze e voleva ingenuamente aiutarlo. Lei, in quel vestito                                            your skin, so wet

nero che le stava a pennello e ne sottolineava le curve e la pelle                                      black lace on sweat

candida.. la dea della sua morte e della sua vita.

 

Si sentiva morire ogni volta che lei soffriva; se soltanto glielo                                    I hear you calling and it’s

avesse concesso, l’avrebbe protetta per sempre, da se stessa e da                                    needles and pins

quel mondo falso.. Quella testarda, che gli sfuggiva sempre poco                                  I wanna hurt you just

prima di essere afferrata; che doveva arrivare a torturare per farle                             to hear you screaming

capire i sentimenti che provava per lui.                                                                                                   my name

Tratteneva il fiato per bloccare i suoi sconsiderati istinti; la sua sola

 presenza era sufficiente per fargli increspare la pelle e far rifluire                            Don’t wanna touch you

il sangue al di sotto di essa. Avrebbe voluto baciare quelle                                    but you’re under my skin

labbra rosee e togliere quel falso rossetto che gliele copriva.                                                I wanna kiss you

Ma non poteva, non perché avrebbero tentato di respingerlo,                but your lips are venomous poison..

ma perché non sarebbe più riuscito a fermarsi.                                 

 

A fermare quel desiderio ardente che la voleva tutto per sé.                     …I don’t wanna break these chains   

 

 

Nel silenzio della sala, saliva la scalinata che portava a suo padre, il vestito che la scortava silenzioso seguendo la sua andatura rigida. Anche i suoi capelli scuri dondolavano docilmente picchiettandole la schiena nuda ad ogni passo. Il Dio degli Inganni ne osservava languido ogni movimento senza perderla di vista, sempre trattenendo il fiato. Avrebbe voluto riderle in faccia: togliere quell’insulsa maschera a quella bambina angosciata e impaurita, dal carattere fragile ma inconsapevolmente forte, ridurla in lacrime e portarla via. Stringerla tra le braccia e consolarla affondando il viso tra i suoi capelli lunghi, morbidi, profumati. Farle capire che non erano loro sbagliati, ma era il mondo che li circondava ad essere ingiusto.

Nel momento in cui vide il suo profilo, gli occhi felini che lasciavano per un attimo la loro cruda fermezza per un’incerta esitazione, le sopracciglia contratte leggermente verso l’alto, il petto gonfio per la paura e la sconforto, si fece strada nella sua mente un’idea diabolica che da tempo gli sussurrava parole suadenti all’orecchio svegliandolo nella notte, ma che aveva sempre cacciato ritenendola folle: uccidere il Padre degli Dèi; farlo soffrire per tutto quello che gli aveva fatto penare.

La notte era giunta da tempo. Una notte senza luna e senza stelle che scivolava sul regno come colore non ancora asciutto; le tenebre calavano lente come una melma oscura e inarrestabile.

Sì, le tenebre stavano arrivando.

 

 

                                                                                                         …I don’t wanna break these chains

   
 
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