Matthew.
Che nome.
Sembra quasi il nome di un cane.
Matthew, Metty, vieni qui a fare la pappa. Forse sua madre voleva un cane, non un bambino.
Mentre penso a questo fatidico Matthew, salgo sul pullman che mi porterà a scuola.
Mi siedo 5 file più dietro l'autista. In un posto a due, ma sola.
Dalila, non si sta facendo sentire affatto, nonostante l'abbia cercata.
Sembra sparita dalla faccia della terra.
Con un gesto meccanico, metto le mie cuffiette bianche alle orecchie e faccio partire una canzone a caso.
Choccolate, The 1975.
Non che ne sia sorpresa.
Praticamente non faccio altro che ascoltare questo gruppo.
Matthew Healy.
Matthew.
Healy.
Matthew.
Matthew, il donatore.
Chissà che Matthew il donatore, sia lo stesso Matthew del gruppo.
No.
Non può essere, Matthew Healy vive a Mancester.
Girls, The 1975.
Stesso gruppo, canzone diversa.
God help me now. Dio aiutami.
Se ce ne uno.
Senza che me ne accorgessi sono arrivata alla fermata.
Non ho molta voglia di andare a scuola, anche perché il mercoledì seguo un corso con Daniel e non ho affatto voglia di vederlo. Trascino i piedi fino all'entrata.
Heart Out, The 1975.
Ancora loro.
Ancora lui.
Amo questa canzone e neanche il suono della campanella mi farà smettere di ascoltarla.
Mi siedo sul muretto senza pensarci, canticchiando la canzone in mente.
I remember when i find you, much younger the you are now...
È finita anche questa canzone.
Tolgo le cuffie perché non avrei il tempo di ascoltare, interamente, un'altra.
Sono arrivati tutti e aspettano davanti al cancello, per entrare a scuola.
Le lezioni iniziano e io non riesco a seguire nessuna di queste.
Matthew.
Ancora quel tizio.
Quando ha intenzione di sgombrare la mia mente?
Hei! Tizio di nome Matthew nella mia mente! Si, parlo con te. Ti spiacerebbe uscire e lasciarmi pensare ad altro?
Purtroppo non riesco a togliermelo dalla testa.
Inizio a pensare al suo aspetto.
Sicuramente sarà il tipico ragazzo pieno di brufoli, americano.
Me lo immagino: capelli rossi riccissimi e attaccati alla sua fronte per il terribile caldo (immagino viva in Texsas, non so il perché) occhiali quadrati rossi -per non farsi notare- brufoli abbinati agli occhiali e l'apparecchio.
Pensandoci mi viene da ridere.
Toc-Toc.
Una testa si affaccia dalla porta.
"Mi scusi prof, potrebbe uscire un minuto la signorina Camelot?" la riconosco.
È Dalila.
Bene, almeno so che non è scomparsa del tutto.
Il professore acconsente e io esco.
"Karma ho saputo del donatore" mi dice appena richiudo la porta.
"chi te lo ha detto?" credo di aver appena aggrottato le sopracciglia.
"ormai lo sanno tutti. Mi dispiace" Ormai lo sanno tutti. Lo sanno tutti. Tutti... Sono finita.
"come sarebbe a dire lo sanno tutti?"
"Karma, prima o pio, lo sarebbero venuti a sapere. Come avresti giustificato la tua assenza?"
"avrei raccontato di un viaggio!"
"un viaggio che dura mesi? Pensi davvero che qualcuno ci avrebbe creduto?"
"sarò per tutti 'quella malata che sta per morire'! Chi è stato?"
Che sono furibonda è dire poco.
Sarò "quella che sta per morire" per tutti.
Ad un tratto, non vedo l'ora di partire per l'America.
Almeno lì se qualcuno verrà a saperlo, ci sarebbe stato Matthew il donatore a essere più ridicolo di me.
Ancora lui.
Se la sua immagine combacerà con l'idea che mi sono fatta di lui.
Probabilmente no.
ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti!
Purtroppo nenache lo scorso capitolo ha ricevuto alcuna recensione, ma non mi faccio abbattere, anzi.
Ho preparato già i capitoli seguenti quindi se vedrò miglioramenti, potrei pubblicare altri due capitoli fra oggi e domani.
In più mi scuso per il ritardo, ma non mi ero resa conto del tempo che era passato dallo scorso capitolo.
Vi prego recensite
-Vostra Delly