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Autore: Cassie78    08/11/2014    3 recensioni
Dopo la battaglia con Slade tutto è tornato alla normalitá, tranne che per Felicity. Quando il mondo sta per crollarle addosso qualcuno torna dal suo passato con una proposta a cui lei non può dire di no. La sua voglia di riscattarsi di tutto il dolore provato prevarrà sull'amore per Oliver? É davvero l'amore l'emozione più forte di tutte? O è la rabbia?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Roy Harper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Arrivammo al covo ed io non avevo ancora proferito parola. 
Dig chiese cosa fosse successo e Sara spiegò tutto.
Anche lui rimase sorpreso ma non stavo ascoltando cosa stessero dicendo, o cosa avesse detto lui. Un pensiero mi tormentava...
-Tu lo sapevi?- dissi con voce bassa e minacciosa a Roy che era al mio fianco mentre guardavo in basso e stringevo i pugni.
-Come scusa?- chiese lui preso alla sprovvista
Mi alzai di scatto e mi parai davanti a lui furioso.
-TU LO SAPEVI?!- gli urlai in faccia
-Si!- disse per nulla intimorito.
In un secondo nella mia testa tutti i tasselli si unirono, come un puzzle. I suoi comportamenti negli ultimi giorni, negli ultimi anni e infine la voce che avevo sentito per telefono mentre parlavo con lui. Non ero pazzo!
-Da quanto?- chiesi al limite.
-Da sempre- mi disse
Non ci vidi più dalla rabbia lo colpii con un pugno più forte che potevo. Cadde a terra. Sentii Sara gridare di fermarmi ma non la sentivo ero sopra Roy e lo stavo picchiando. Sentii qualcuno prendermi per le spalle e tirare per staccarmi dal ragazzo. Era Dig. 
Senza accorgermene mi ritrovai in piedi e Dig mi teneva da dietro mentre Sara aiutava Roy ad alzarsi.
-Calmati Oliver!- mi disse Dig 
-No!- gridai- tu lo sapevi brutto bastardo e non ci hai detto nulla! Hai visto quanto sono stato male in questi anni e non mi hai detto nulla!!- gli gridai puntandogli il dito contro.
-É stata una scelta sua!- mi gridò- come é stata sua la scelta di farlo sapere solo a me! É colpa tua se se ne é andata! Ed é colpa tua se non ha voluto dirti niente!- Stavo per riattaccarlo ma Dig mi tenne più saldamente, faceva male sentire le parole di quel ragazzino ma ancora di più il fatto che fossero vere mi distruggeva, perché sapevo che aveva ragione.
-Fidati é stata meglio dove è stata fino ad ora, non l'ho mai vista meglio di così!- mi disse
-e tu come lo sai?- gli ringhiai contro
-dove credi che andassi ogni 4 mesi? Da lei!- mi disse. Eccolo. Un'altro misterioso tassello che si univa quasi a completare il disegno.
Fu un colpo al cuore, lui era stato parte della sua vita in questi anni ed io no! Ne fui geloso.
-Io me ne vado!-e vidi Roy andarsene ancora in preda alla furia ceca. Ero arrabbiato, furioso, deluso ma felice. Lei era viva e questo contava. 
Ma avevo una domanda. 
Era ancora la stessa Felicity?
_______________
Ero arrivata a casa.
Avevo ancora i suoi occhi pieni shock davanti a me. Mi sentivo più leggera, mi ero tolta un peso.
Uscii dalla doccia e mi misi una tuta. Andai in salone e nello stesso momento entrò Roy coperto di sangue sul naso.
-o mio dio Roy che è successo?- chiesi preoccupata correndogli incontro.
-un omaggio di Oliver- disse sdraiandosi sul divano
-cazzo... Vado a prendere la cassetta del pronto soccorso.-dissi e me ne andai. 
Quando tornai iniziai a medicarlo.
-è colpa mia?- chiesi colpevole.
-si è un tantino arrabbiato nel sapere che sapevo...strano giro di parole ma il senso è quello...- disse
-mi dispiace...- ammisi dispiaciuta
-non preoccuparti...diciamo che anche io ci ho messo del mio. Dovresti parlargli, e da sola!- disse
Aveva ragione, dovevo.
-ce la fai qui da solo?
-si vai vai. Prima gli parli e prima si calmerà.
Annuii e andai a vestirmi. Misi dei leggins neri e degli stivali di pelle nera alti, una canottiera bianca e un giacchetta di pelle nero.
Uscii di casa e presi la moto diretta a casa Queen. 
Era già li, lo vidi attraverso le vetrate del salone. Era seduto sulla poltrona, con la testa fra le mani e quando alzò lo sguardo mi accorsi che piangeva. Decisi di entrare da una delle finestre. Con calma arrivai in salone. 
Ora era in piedi di spalle e guardava fuori dalla finestra. Presi coraggio e parlai. Inspirai profondamente.
-ciao Oliver- dissi
Lui si voltó di scatto, la sorpresa sul suo volto.
-Felicity...- disse quasi in un sussurro poi lo vidi correre verso di me è mi ritrovai le sue braccia che mi stringevano forte a lui.
_____________________________
Dopo secondi interminabili lei ricambiò l'abbraccio. Non volevo staccarmi mi era difficile.
-mi sei mancata tantissimo Fel...- dissi
-si anche tu- disse ma nella sua voce c'era una freddezza mai sentita.
Mi staccai perplesso. 
Mi ricordai che nonostante tutto ero arrabbiato con lei e che volevo delle spiegazioni. 
Adesso ci stavamo guardando e io non potei non notare quanto fosse diventata ancora più bella, e quei capelli neri le stavano benissimo e il volto privo di occhiali metteva in risalto i suoi splendidi occhi blu...
Lei non sembrava voler parlare, così lo feci io.
-mi devi delle spiegazioni Felicity!- dissi duro e freddo
-si lo so! Vogliamo sederci, é un po' lunga da spiegare?- disse con lo sguardo dolce della Felicity di una volta
-no io sto bene in piedi- dissi, nonostante tutto ero arrabbiato.
-come vuoi- e si sedette.- io Emmm...
-Felicty parla!- dissi arrabbiato
-dammi il tempo!!- disse- allora so che tu sei a conoscenza di chi era la persona dietro la maschera, ovvero me!- disse lei indicandosi col pollice.
Aveva ragione, non avevo ancora collegato questo tassello al puzzle. Lei faceva parte della lega. Rabbrividii.
-si!- dissi semplicemente
-Bhe é un inizio!-disse.
Iniziò a raccontarmi tutto, di suo padre , della Russia, degli allenamenti, della lega e dei molti cambiamenti che aveva fatto.
- ...l'ho fatto per me stessa, ne avevo bisogno!- disse.
A quella frase la furia si impossessó di me
-sei stata davvero cosí egoista?! Hai idea di quello che ho provato...che abbiamo provato quando ci hanno detto che eri morta. Non ti sei preoccupata neanche un po' di quello che avremmo provato?- le urlai contro
Lei furente si alzò e mi si parò davanti
-stai davvero accusando me di egoismo? Tu? Oliver Queen? - il sarcasmo con cui lo disse mi fece male - e poi non è vero che non mi sono preoccupata di nessuno di voi. L'ho detto a Roy, e solo lui doveva saperlo! Ha mantenuto il segreto perché glielo avevo chiesto.
-perché non lo hai detto a me?- sibilai 
-perché eri tu la causa per cui me ne sono andata!- mi gridò in faccia come se quella fosse la cosa più ovvia del mondo.
Rimasi a bocca aperta non riuscivo a parlare.
-mi sentivo così esclusa e fuori posto al tuo fianco e nel team...
Era ridicolo quello che diceva ma tutto ora tornava e forse aveva ragione.
-scusa...- dissi
-no le scuse non servono Oliver, sono una persona diversa e non soffro più ma questo non vuol dire che permetterò a te o chiunque altro di rifarmi quello che hai fatto tu!
Aveva sofferto molto lo sapevo...meglio cambiare discorso...preferivo scappare da questa verità , da codardo qual'ero 
-perché sei tornata?- chiesi. 
Effettivamente ne ignoravo il motivo, non sembrava fosse tornata perché gli mancavamo.
-ho sapute di Malcom e del siero simile al mirakuro e ho deciso di tornare per dare una mano...
-perfetto, ci servi qui- dissi sorridendo ricordando quando glielo avevo detto al suo ritorno da Central City. Lei mi sorrise di rimando, forse anche lei ricordava... -dove alloggi?
-in un attico, era di mio padre, vivo li. Mi ha dato quella e la sua moto
-a proposito della moto, mi hai lasciato a bocca aperta con quella mossa quel giorno!- dissi- a dire il vero ci sono molte cose che ti ho visto fare in questi giorni che mi hanno lasciato a bocca aperta, non pensavo ti avrei mai vista combattere...
-Bhe di certo in questi anni non ho giocato a dama- disse lei scherzando.
-é stata dura?- le chiesi. Non volevo pensare a quanto avesse sofferto e faticato fisicamente per essere quello che é ora. Lei fece un sorriso amaro e tirandosi su le maniche del giacchetto mi mostró i polsi. E fu allora che notai segni di ustione sull'interno dei polsi. Un brivido mi percorse la schiena e serrai la mascella. Lesse la domanda muta che le ponevano i miei occhi.
-é stata una delle prime prove che ho affrontato. La resistenza al dolore e ho imparato che il dolore é solo nella tua mente, se non lo vuoi provare non lo provi. Per affrontare quel tipo di allenamento devi essere portato al limite sia fisico che mentale. E questo é servito a rendermi più forte.- disse. Io non ci credevo che a parlare fosse lei, sapevo che era forte ma queste parole mi fecero capire che lo era diventata ancora di più.
-è stata dura ma sono sempre stata determinata quindi non ho mai mollato e ho scoperto di essere forte in un modo che non pensavo minimamente di poter essere e tutto questo grazie a mio padre che...è a dir poco fantastico- disse sorridendo
-sono felice per te- dissi. E lo ero davvero, in parte. 
Rimanemmo in silenzio a guardarci
-io credo sia ora andare a casa...ho lasciato un ragazzo con il naso che sanguinava... Per colpa tua
-aspetta, Roy è a casa tua?- chiesi infastidito
-si vive da me-disse come se fosse la cosa più naturale del mondo- da quando sono tornata a dire il vero...- disse lei con disinvoltura.
Viveva da lei, che cosa fastidiosa!! Quel ragazzino era sempre in mezzo. Strinsi le mani a pugno.
-ci vediamo domani al covo.- disse
E con la rabbia dentro la vidi andare via da me. 
Di nuovo...
----------------
Roy era in pigiama ad aspettarmi.
-allora come é andata?- chiese impazienze e ansioso
-bene bene...era incazzato, come mi aspettavo ovviamente ma come giustamente hai detto tu gli so tenere testa-
-pensavo saresti rimasta di più con lui- affermò perplesso.
-no gli ho detto che dovevo venire a curarti-dissi- cosa di cui ti ringrazio perché mi hai dato una scusa per andarmene da quella...- ma lui mi bloccò alzandosi di scatto.
-no aspetta un attimo, gli hai detto che vivo da te?- sembrava terrorizzato
-si perché?
-ma sei impazzita, oddio sono un uomo morto- disse nervoso iniziando a camminare per casa
-e perché mai?
-Oliver sarà su tutte le furie, già mi odia così figuriamoci se sa che vivo da te-
Non ne capivo davvero il problema...ma decisi di sorvolare. Lo calmai e lo feci sedere. Parlammo per un po' di tempo del più e del meno e alla fine decidemmo di andare a dormire esausti da quella giornata. Il giorno dopo serei potuta tornare alla mia vecchia vita e muovermi per la cittá.
E con Oliver che sarebbe successo?

Furioso ma felice, ecco come si sente il nostro Olli. Il povero Roy ci ha rimesso, forse un po' se lo meritava, ha un po' rigirato il coltello nella piaga. Invece...che ne pensate della discussione tra Felicity e Oliver? Ovviamente siamo ancora all'inizio, la questione non è finita e neanche le rivelazioni! Ci sono ancora un po' di cose da sapere su quello che é successo a Felicity/Alexandra in questi tre anni. Nel prossimo capitolo vedremo ancora le reazioni di Oliver alla nuova Fel. Chissà che dirá.
Mi raccomando voglio sapere se il capitolo vi è piaciuto quindi fatevi sentire!! ;)) ciao baciii al prossimo capitolooo!!

   
 
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