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Autore: Mew_vale    09/11/2014    1 recensioni
Tutti gli anni passati ad osservare Strawberry con un altro ragazzo, hanno fatto di Ryan un ragazzo frivolo, interessato solo all' aspetto fisico e a conquistare più ragazze possibili. Si risveglieranno i suoi sentimenti per Strawberry? E tornerà sui suoi passi? Una storia avvincente, piena di colpi di scena!
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAP.9- Sako & Ryan
 
Dopo il pranzo, lasciai la mamma sola per andare al centro commerciale alla ricerca di un cd che cercavo da tempo. Mi dispiaceva lasciare la mamma da sola, l' avevo vista scossa e distratta durante il pranzo ma non ha voluto spiegarmi il perchè, ha detto che c'era stato un intoppo allo studio, un imprevisto, ma non ci avevo creduto. Tuttavia non avevo insistito. Presi un autobus per guardare bene la città, scoprire Tokyo. Sceso dall'autobus, mi fermai ad ammirare un murales bellissimo con la scritta "sempre se stessi" e feci una foto. Proseguii fino al centro commerciale.

La prossima tappa della mia giornata era la spesa. A casa non avevo nulla! Preso il carrello, iniziai a passeggiare tra gli scaffali. Non avevo le idee molto chiare su cosa comprare, se vedevo qualcosa di buono lo buttavo nel carrello. Avevo preso pizza, birra, patatine, pollo, sottoaceti quando mi venne voglia del formaggio e dell' insalata che avevo visto prima così tornai indietro. Erano a pochi metri così lasciai il carrello lì dov'era. Presa l'insalata e il formaggio, mi voltai per tornare al carrello ma un ragazzo mi venne addosso e la mia merce cadde a terra.
R- Ehi ragazzino!!
S- scusi.
Non si era nemmeno voltato a guardarmi in faccia! Proseguì come se nulla fosse e rimasi stupito della sua maleducazione!! Ma cosa gli aveva insegnato sua madre?! Raccolsi la mia roba e finii la spesa. Il ragazzo biondo scuro che mi era venuto addosso poco fa era alla cassa di fianco e aveva preso un cd. Ci guardammo solo brevemente negli occhi e notai l'estrema somiglianza con me a 16-17 anni. Impressionante! Passata la spesa alla cassa mi recai al parcheggio sotteraneo. Ora dovevo andare a casa, mettere via la spesa e recarmi al locale. Ma... oh!!!
S- Oh!!!!
Il ragazzo di prima appoggiò le mani al cofano della mia macchina.
S- Ti sei vendicato per prima?
Smontai dall'auto.
R- Mi dispiace, non ti avevo visto.
S- Nemmeno io prima.
R- Cavolo... non ti sei fatto nulla vero?
S- No no... ora devo andare a prendere l' autobus...
R- Se vuoi posso darti un passaggio.
Il ragazzo ammirò la mia BMW cabrio e non se lo lasciò ripetere due volte. Tolse gli auricolari e montò in macchina.
R- Io sono Ryan.
S- Sako, piacere.
R- quanti anni hai ragazzo?
S- 17. Lei?
R- Io sono vecchio, ne ho 41.
S- Ma non sembra che hai 41 anni...
R- nemmeno tu ne dimostri 17, sembri più maturo.
S- Mia madre me lo dice sempre.
R- dov'è tua madre?
S- Da fare, fa l'avvocato e sta aprendo uno studio.
R- Capito. Senti, dove ti lascio?
S- Io veramente non lo so, oggi sono solo perchè la mamma ha da fare con il nuovo studio...
R- E tuo padre?
Mi resi conto che ero invadente, e anzi mi stupii della confidenza che stavo prendendo con quel ragazzo. L' avevo giudicato male, in realtà è un ragazzo tranquillo ed educato. Sembrava anche un pò introverso.
S- Non c'è, non ho mai avuto un padre...
R- ah... mi spiace non volevo essere invadente...
S- Si figuri.
R- Puoi darmi del tu, Sako.
S- Va bene Ryan.
R- Senti, ti piace la musica?
S- Vuoi scherzare? Suono la chitarra, mio zio è musicista mi ha insegnato tutto!
R- Grandioso! Io posseggo un locale, devo andarci a fare dei provini questo pomeriggio. Ti va? Magari mi suoni qualcosa.
S- Ma certo! Prima chiamo mia madre però...
R- Fai pure.
Sentii la conversazione con la madre. Lui le disse che aveva conosciuto casualmente il proprietario di un locale in qui si esibivano delle band e che avrebbe potuto suonare qualcosa. Il ragazzo le disse quando farsi venire a prendere e non mi sembrò che la madre facesse storie... si sentiva che avevano un bel rapporto e che la madre considerasse reale la sua passione per la musica.
S- Tutto ok, manderò per sms l' indirizzo alla mamma... mi verrà a prendere lei stasera.
R- Perfetto Sako. Devo passare da casa a mettere via la spesa, ci metterò due minuti davvero.
S- Fai con calma.

La casa di Ryan era pazzesca, in un quartiere di lusso.
S- hai una casa pazzesca... anche la piscina?!
R- ihih... grazie Sako!
S- devi vendere molte birre!
R- veramente ho anche un ristorante!
S- sei pazzesco, te la passi bene! Come si chiama il ristorante?
R- Skyfall.
S- Ehi ma ci siamo stati oggi a pranzo io e la mamma!
Ryan si girò sbalordito dalle coincidenze.
R- Dici sul serio? Magari ci siamo anche incrociati senza riconoscerci, e qualche ora dopo ti investo con l' auto?
S- Pazzesco no?
Ryan rise insieme a me. Stavo bene in sua compagnia.

Il locale di Ryan era stupendo. Era chiuso al pubblico poichè apriva alle 18, ma c'erano varie band pronte per il provino. Mi fu detto di sedermi al bar, potevo ordinare qualcosa, di analcolico ovvio, e ascoltare i provini. Alla fine potevo esibirmi. Certo che era pazzesco come Ryan mi assomigliasse e come stavo bene in compagnia di un uomo più grande! Associai questo alla mancanza in un padre, anche se avevo avuto zio Kisch che era stato come un padre per me. Ma quell'uomo mi aveva stregato fin da quando mi aveva quasi messo sotto con la macchina. Le band erano tutte pazzesche, e Ryan mi chiese anche dei consigli. Alla fine toccò a me e mi esibii prima in un assolo scritto da me e poi imitai un assolo dei Queen da "We will rock you". Ryan rimase sbalordito e mi promise un esibizione una sera. Questa pazzesca città iniziava a piacermi!!
Erano le 20 quando la mamma mi mandò un messaggio, era arrivata ed era fuori dal locale. Urlai per farmi sentire da Ryan il quale mi salutò e si scusò di non potermi accompagnare.
Salì nel SUV della mamma, non sapendo che la mia euforia stava per essere smorzata completamente.

FINE CAPITOLO.
   
 
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