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Autore: Mew_vale    09/11/2014    1 recensioni
Tutti gli anni passati ad osservare Strawberry con un altro ragazzo, hanno fatto di Ryan un ragazzo frivolo, interessato solo all' aspetto fisico e a conquistare più ragazze possibili. Si risveglieranno i suoi sentimenti per Strawberry? E tornerà sui suoi passi? Una storia avvincente, piena di colpi di scena!
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAP.10 - Il passato ritorna

La discussione durò lungo tutto il tragitto. Fu verbalmente violenta e piena di urla, e a casa proseguì. Una volta arrivati a casa mi figlio salì la scale sbattendo i piedi e sbattè la porta della sua stanza, che una volta era la mia, mentre gli urlai da giù dalle scale.
S- NON ABBIAMO ANCORA FINITO!
Ma era andato. Mi appoggiai con le braccia tese al bancone della cucina. Guadando in basso, trattenevo le lacrime.

FLASHBACK, POCHE ORE PRIMA.

ST- Si mangerà benissimo lì, ci sono pubblicità ovunque!
SA- lo spero, basta che non mi portino un tortello su in piatto dal diametro da 25 mamma!
Io mi misi a ridere mentre accostavo sotto al portico del ristorante. Un gentilissimo posteggiatore mi aprì la portiera, mi salutò con un cordiale "Buongiorno" e mi aiutò a smontare. La mia auto venne parcheggiata ed io e Sako entrammo nel edificio. Mi avvicinai alla hall chiedendo un tavolo per due, e la signorina mi chiese sala o attico? Dopo due secondi in cui io e mio figlio ci guardammo negli occhi decisi per l' attico. La signorina ci indicò gli ascensori e premetti il pulsante. Nel' istante in cui si aprì ed entrammo l' altro ascensore scese e ne uscì un uomo. Quando fui dentro l' ascensore e premetti il bottone, ebbi pochi istanti per osservarlo prima della chiusura delle porte. Vidi brevemente un mezzo profilo e per il resto lo vidi di spalle: aitante, biondo platino, casual e sentii la sua voce quando salutò la ragazza della reception. Mi ressi al corrimano dell' ascensore per non cadere.
SA- Mamma va tutto bene?
ST- Sì sì tesoro... sarà un calo di zuccheri...
A pranzo non dissi quasi nulla e mangiai a forza per non far preoccupare mio figlio. Sako mi chiese il permesso di girare un pò per la città da solo, io acconsentii. Dopo il pranzo ci separammo, diedi dei soldi a Sako, lo accompagnai alla fermata dell' autobus e proseguii ma al più vicino parcheggio smontai e rimisi in pranzo sull' asfalto, per la tensione. Poi mi recai allo studio. Nel pomeriggio ricevetti la telefonata di mio figlio in cui mi chiedeva il permesso di andare nel locale a fare un provino, e dissi di sì. Sapevo quanto tenesse alla musica, ed essendo cresciuto con Kisch a fianco come un padrino si era appassionato anche lui. Ed ero contenta per mio figlio, primo giorno a Tokyo e aveva già trovato un' opportunità. Ripensavo all' uomo nel ascensore e non riuscii a fare nulla quel giorno. Alle 18 ero a casa ma avevo promesso a mio figlio di andare a prenderlo per le 20 così intanto cucinai pollo con patate, il suo piatto preferito. Alle 19.30 mi misi in auto per essere puntuale, ma anche se arrivai lì un quarto d' ora prima aspettai l' ora esatta per mandare il messaggio a mio figlio.
SA- Ciao Mamma!!
Mi disse tutto contento.
ST- ehi, ne avrai di cose da raccontarmi!
SA- Non hai idea mamma!! Dunque...
Iniziò raccontandomi dei graffiti, dell'uomo che aveva travolto al supermercato e che l' aveva quasi messo sotto e qui dubitai un po di questo tizio. Poi mi raccontò del provino e della casa mozzafiato che aveva.
SA- e senti che coincidenza mamma, è il proprietario del ristorante in cui abbiamo mangiato oggi!
ST- ah, però...
Ma tra me e me pensai all' ascensore.
SA- Sarebbe un buon partito per te!
Guardai brevemente mio figlio con aria seria e ripresi a guardare il rettilineo.
ST- E ha un nome questo tizio ricco che ha stregato mio figlio?
SA- Ryan, e mi assomiglia tantissimo, non hai idea!
Il fiato mi si strozzò in gola, strinsi il volante. Balbettai:
ST- esattamente... com'è fatto?
SA- Alto, capelli biondo acceso, occhi azzurri, un bel uomo per voi femminucce! ha 41 anni.
Feci un rapido calcolo mentale e l' età combaciava. Poi franai di colpo. Non mi ero accorta dell'incrocio, non avevo rallentato e l' auto che veniva da destra ci stava per accartociare.
SA- Santo cielo, mamma! Tutto bene?
ST- Sì.
Dissi. Inserii la prima marcia.
ST- Non lo devi vedere MAI più.
Sottolineai il MAI. Mi figlio mi guardò con aria incredula ed urlò.
SA- Cosa?!
ST- Non voglio che vedi più quel tizio, che vai a casa sua o che suoni lì! E' chiaro Sako Kisch Momomiya?!
Quando lo devo sgridare, lo chiamo col nome completo. Suona meglio.
SA- PERCHE' ADESSO HAI CAMBIATO IDEA? NON HAI MAI FATTO STORIE QUANDO ZIO KISCH MI PORTA PER LOCALI A SUONARE! A 15 ANNI, ED ORA NE HO 17!!
ST- Ma zio Kisch lo conosco!
SA- E allora ti presento Ryan, vieni nel locale!
ST- Non se ne parla assolutamente!!! Non lo vedrai più e basta!
Mio figlio smontò dall' auto, entrò in casa e con furia salì le scale. Sbattè poi la porta lasciandomi sotto le scale a sgridarlo.
ST- NON ABBIAMO ANCORA FINITO!!

FINE FLASHBACK.


Chiusi gli occhi e i ricordi finirono. Mi asciugai il moccolo dal naso col palmo della mano e, tremante, cercai il cellulare. Mi recai fuori in giardino.


FLASHBACK: 17 ANNI E 8 MESI FA'.

Lì, seduta sulla sedia del mio salotto, stringevo quel pezzo di carta. Col tramonto che filtrava dalla vetrata e mi colorava il volto ero sconcertata, spaventata, senza parole, fragile e strozzavo le lacrime. Diedi un altra letta a quel foglio e lo lasciai cadere, abbandonandomi ad un pianto senza precedenti. Dopo 10 minuti mi alzai dalla sedia e presi il cellulare dal tavolino del salotto, mi inginocchiai a terra.
K- pronto?
S- pronto...
Dissi con voce tremula.
K- Strawberry ma stai bene??
S- No... No Kisch... è... è successa una cosa...
E ripresi a piangere singhiozzando.
K- Ok, senti... respira profondamente e racconta tutto.
S- Sono... sono incinta...
Kisch non rispose, non credette a quelle parole. Non sentii risposta per un bel pò?
S- Pronto?
K- Oh mio Dio... di...?
S- Sì... di Ryan...
Dissi tra le lacrime. Passai un'ora al telefono così, e Kisch mi calmò. Dopo la telefonata prenotò i biglietti per Kagoshima. Mi convinse a dirlo ai miei, mio papà inizialmente non mi guardò in faccia ma poi si scusò e mi appoggiò qualunque decisione avessi preso, ma non me la sentivo di abortire. Per tutta la notte parlammo dell' argomento, di come fare per accudirlo/a, di come fare per l' università. La mamma disse che si sarebbe trovata una soluzione a tutto! Lei avrebbe fatto la nonna mentre io studiavo ed ero all'università, e papà si sarebbe occupato del negozio. E Kisch era in arrivo per aiutarmi. Tartassai Ryan di messaggi, chiamate, messaggi su facebook ed e-mai per settimane senza risposta, senza contare quelli precendenti quando era partito senza salutarmi. Gli dissi solo che dovevo parlargli, che era una cosa che riguardava entrambi ma che gli volevo parlare per webcam, ma non rispose. Un giorno rispose all'ennesimo messaggio: "Non vedo cosa potrebbe esserci tra noi. Sono due mesi e mezzo che mi rompi l' anima, dacci un taglio! Qualunue cosa sia non mi interessa". Le mie amiche le chiamai due mesi dopo, quando ero di 18 settimane. Dissi di essere incinta ma mentii dicendo che era di un ragazzo conosciuto a Kagoshima con cui avevo avuto una breve storia e che lo avrei cresciuto da sola. Dissi anche che era nato prematuro, non volevo che Ryan sapesse che era suo.

FINE FLASHBACK.


K-Pronto?
S- Sono io...
K- Ciao bella, dimmi tutto. Com'è Tokyo dopo 17 anni?
Dopo attimi di silenzio, dissi.
S- E' successa una cosa.
Raccontai tutto a Kisch.
K- Lo sai che prendo il primo volo, tutto per il mio figlioccio. Tu sta tranquilla nel frattempo.
S- Ok, grazie.

Sedevo sul letto incazzato nero con mia madre da diversi minuti quando decisi di tirare fuori il biglietto da visita del "LiveB" che Ryan mi aveva dato frettolosamente da dietro il bancone prima che andassi via. Afferrai il cellulare e mia madre piombò in camera.
SA- Non si bussa più?
ST- Sono tua madre Sako, porta rispetto! Cos' hai in mano?
SA- No, molla!
Mia mamma tirò il bigliettino e riscuì a strapparmelo di mano.
ST- Questo è sequestrato.
Mia madre uscì da camera mia chiudendo la porta.
SA- TI ODIO!!
Dissi, tirando un pugno alla porta.


Seduta sul letto a due piazze in camera mia, fissai il bigliettino per qualche minuto. "Ryan Shirogane". Porca troia, era proprio lui. Il padre di mio figlio. Mi chiedevo se non fosse arrivato il momento di scontare 17 anni di bugie. Poi decisi il da farsi: avrei impedito non solo a mio figlio di avere rapporti con Ryan, ma anche a Ryan di avere rapporti con mio figlio. Scrissi un sms a Ryan.

Salve, sono la mamma di Sako. La volevo avvertire che non sono d'accordo col progetto di far suonare mio figlio nel suo locale e nemmeno che scorrazzi in giro con uno sconosciuto di 41 anni per tanto la pregherei di non avere più rapporti con mio figlio minorenne, grazie.

La sua risposta fu:

Salve Signora, mi dispiace per il disagio, dalle parole del ragazzo sembrava fosse d' accordo. E' stato un piacere trascorrere il pomeriggio con suo figlio, è un ragazzo simpatico ma seguirò le sue istruzioni e scusi se le ho creato disagio. Buona serata.

Bussai alla porta di mio figlio e, senza aprire, dissi:
S- dormi che domani hai scuola.

FINE CAP.
   
 
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