Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: NerdGirl_Marta    09/11/2014    2 recensioni
Quando fai di tutto per realizzare il tuo sogno può capitare che la vita ti sorprenda...accetta ciò che il destino ti regala e vivi l'occasione come un dono! Non puoi mai sapere cosa ti riserva il futuro...
Questa è una storia diversa, non vedrete mai un ''Tom'' che si innamora della protagonista...anche perchè la protagonista sono io!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima Parte - THE TIME WILL COME...

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Capitolo 1 – Realizzare un sogno  

 

“Ok, ci siamo...ho tutto!” nella mia mente i pensieri si accumulavano e io, sola in una stanza del Palmers Lodge Swiss Cottage a Londra, iniziavo a sentirmi sotto pressione per l'imminente viaggio. Ero arrivata il giorno prima in quel dormitorio, il mio piano era sostare una sola notte a Londra per poi ripartire il pomeriggio successivo prendendo un aereo diretto a Belfast. Ero sola ma avevo tutto sotto controllo, Londra non aveva segreti per me, avevo sempre provato una certa affinità con quel posto. Avevo deciso di dedicare le mie due settimane di ferie estive ad un piano ben preciso, un sogno mai realizzato ma che di li a poco sarebbe diventato finalmente reale. Il mio progetto consisteva nell'andare in una piccola cittadina dell'Irlanda del nord per tentare di conoscere il mio attore preferito. Lo so, molti di voi penseranno che la mia idea sia una pazzia ma io ci tenevo veramente tanto, era il mio sogno e quindi nessuno mi avrebbe impedito di provarci. Nel primo pomeriggio mi imbarcai sull'aereo per Belfast e quando atterrai nella capitale mi affrettai a recuperare le valigie perché volevo assolutamente essere presente sul set la sera stessa per avere più occasioni possibili di incontrare l'attore. Un autobus mi avrebbe condotta nella cittadina di Bangor dove il cast di “High Rise” stava girando in un set costruito appositamente per il film. L'ansia iniziava a prendere il sopravvento ma ormai ero la, sapevo che a distanza di pochi km da me, l'attore che tanto stimavo stava lavorando e che forse quella stessa sera sarei riuscita a conoscerlo. L'autobus si fermò nella strada principale di Bangor, indossai lo zaino, afferrai valigia e velocemente mi diressi al B&B che avevo prenotato, avevo solo tre giorni per provare a conoscere l'attore e di certo non avrei sprecato nemmeno un occasione. Restai al B&B solo pochi minuti, giusto il tempo di usare il bagno e sistemare le mie cose nella stanza. Non mi ci volle molto tempo per salire su un taxi e dirigermi al set, accompagnata solo da tanta ansia e dalla mia macchina fotografica. La cosa che più mi preoccupava era che non ero molto brava con l'inglese, d'altronde non l'avevo mai studiato a scuola quindi avevo molta paura di fare una brutta figura con lui. Ho un carattere abbastanza pessimista quindi ero sicura che anche se fossi riuscita a parlare con lui di certo non si sarebbe ricordato di me, ne per la mia bellezza ne per ciò che gli avrei detto. In men che non si dica arrivai al parcheggio del set, in effetti non era molto lontano, ero terrorizzata. Non sapevo che fare o che dire ma mi tranquillizzai quando vidi alcune ragazze parlare appena fuori dal set. La cosa più ovvia da fare era avvicinarsi e tentare di fare amicizia con qualcuna, sicuramente in quel modo l'ansia si sarebbe un po' placata e così feci. Incontrai Lily, una dolce ragazzina di appena 17 anni che iniziò a raccontarmi di tutte le volte che aveva incontrato in passato l'attore, come ad esempio quella volta a Londra fuori dal teatro dopo la rappresentazione del “Coriolanus”. Tutte sembravano essere del posto, o comunque inglesi, nessuna come me aveva preso due aerei per incontrarlo, poteva essere la cosa giusta da dire all'attore per attirare la sua attenzione. Pensavo a tante cose, l'agitazione diventava sempre più forte e si sommava a quella delle altre persone in attesa poi, all'improvviso, il portone del magazzino si aprì e vidi uscire lui, intento in una conversazione con il suo assistente Luke. Il mio cuore iniziò a battere sempre più velocemente, mi paralizzai. Lui era li, a pochi metri da me, parlava con il suo assistente mentre un omone abbastanza corpulento rovistava in una borsa in cerca dei pennarelli da dare all'attore per permettergli di firmare gli autografi. “Luke, com'è possibile? Ho bisogno di quella valigia! Devi cercare di recuperarla il prima possibile per favore.” disse l'attore rivolto al suo assistente che rispose con aria colpevole “Lo so Tom! Sto facendo il possibile ma l'aeroporto ha detto che ci vorranno alcuni giorni per recuperare la tua valigia. Mi dispiace...io vado intanto. Ti aspetto più tardi in Hotel.Ciao!” e si allontanò con aria preoccupata. Tom si girò verso il gruppo di persone in attesa e con un enorme sorriso iniziò a salutare le ragazze, firmare autografi e fare fotografie. Era li, in tutto il suo splendore. Io lo ammiravo principalmente per il suo talento ma bisognava ammettere che era veramente un bell'uomo. Alto, slanciato dominava la scena anche in quel momento. Si muoveva e parlava con una disinvoltura naturale, regalando sorrisi e parole dolci a chiunque gli rivolgeva la parola. Io invece ero li, ferma immobile, senza riuscire a muovere un muscolo ero bloccata, come incantata dal suo modo di fare e dal tono della sua voce. Passarono alcuni minuti e le ragazze avanzavano verso di lui, erano state accontentate quasi tutte e indietreggiavano soddisfatte e emozionate. Fu in quel momento che Tom alzò lo sguardo, i suoi occhi erano rivolti a me e la sua espressione sembrava incuriosita, come se si stesse chiedendo per quale motivo fossi li impalata ma distolse subito lo sguardo dirigendolo verso l'obbiettivo di una signora intenta a fargli una foto. Mi decisi e, con mani tremanti, mi avvicinai e la prima cosa che mi venne in mente fu dire “Ciao Tom, piacere di conoscerti!” e lui in modo molto gentile e pacato mi disse “Piacere mio, come ti chiami?” appoggiando il pennarello sulla foto che gli avevo appena allungato in attesa di scrivere la dedica personalizzata. “M-Marta...vengo dall'Italia per te!” poi istantaneamente il mio volto divenne paonazzo e il cuore ricominciò a esplodermi nel petto. Lui sorrise e con aria stupita mi disse “Wow...tutta questa strada solo per me? Grazie mille...piacere di averti conosciuta!” poi mi porse la foto autografata e con un sorriso si girò verso la ragazza al mio fianco. Io rimasi li, ferma, a sorridere, la mia fotocamera fissa su di lui, stava ancora registrando un filmato. Mi sembrò tutto molto surreale, veloce, quasi strano. Non potevo credere di essere riuscita ad incontrarlo e quando lui ci salutò, salì sulla sua Jaguar e sparì nella penombra della sera. Ero sotto shock ma allo stesso tempo arrabbiata con me stessa per non aver reagito, per non aver detto nulla. Non ero riuscita a dirgli nemmeno una frase, un complimento, non avevo approfittato dell'occasione, mi sentivo molto combattuta. Allo stesso tempo ero felice di averlo visto, di avergli stretto la mano e aver potuto vedere il suo sorriso da vicino ma ero anche molto amareggiata sapevo sarebbe andata a finire così e la cosa non mi piaceva affatto. Tornai al B&B un po' sconsolata ma non potevo buttarmi giù, non dovevo, avevo ancora altre occasioni per andare a parlargli ed era quella la mia intenzione. Mi buttai sul letto a riguardare il filmato che la mia fotocamera aveva registrato poco prima. Non ci potevo credere era tutto vero, registrato in un file, il mio sogno si era avverato e magari sarebbe potuto succedere anche il giorno dopo. Era ora di dormire, il viaggio e le emozioni forti mi avevano stancato parecchio quindi afferrai la valigia e tentai di aprirla alla ricerca del pigiama. C'era qualcosa che non andava, quella valigia non era certamente la mia. Conteneva abiti da uomo, profumo e alcuni documenti. Non ci potevo credere! Avevo preso la valigia sbagliata all'aeroporto come sarei riuscita a risolvere la questione, ero disperata. Afferrai la busta che era riposta su una camicia azzurra all'interno della valigia e decisi di aprirla. Conteneva alcuni fogli, alcuni scritti a penna altri stampati, tutto in inglese quindi non attirò la mia attenzione ma conteneva anche una piccolo cartoncino colorato, era un biglietto aereo con partenza Belfast direzione Londra. I miei occhi lessero velocemente i dettagli del biglietto alla ricerca del nome del proprietario così avrei potuto chiamare l'aeroporto ed avvisarli per poter, in un secondo momento, recuperare la mia valigia. I miei occhi trovarono il dettaglio che stavano cercando e all'improvviso si spalancarono di stupore appena lessero che l'intestatario del biglietto era : Thomas William Hiddleston. 

   
 
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