Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: NerdGirl_Marta    09/11/2014    1 recensioni
Quando fai di tutto per realizzare il tuo sogno può capitare che la vita ti sorprenda...accetta ciò che il destino ti regala e vivi l'occasione come un dono! Non puoi mai sapere cosa ti riserva il futuro...
Questa è una storia diversa, non vedrete mai un ''Tom'' che si innamora della protagonista...anche perchè la protagonista sono io!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 – Una brutta giornata

 

Il parcheggio era libero, non c'erano veicoli ne persone che giravano da quelle parti. Luke aveva scelto per me un Hotel abbastanza carino ma la cosa che mi piaceva di più di quel posto era che aveva il parcheggio privato interno e non era frequentato da troppi turisti. In quell'hotel, appena fuori Belfast nella zona dell'aeroporto, alloggiavano per lo più uomini d'affari e accompagnatori. Era perfetto per me, avevo bisogno di un posto tranquillo senza seccature, in quel periodo ero molto stanco e avevo assoluto bisogno di riposare. Inoltre quel giorno ero anche parecchio seccato perché Luke, il mio assistente, mi aveva perduto il bagaglio. Beh, non direttamente lui, diciamo che senza volere in aeroporto aveva afferrato una valigia molto simile alla mia e solo quando arrivò da me sul set ci accorgemmo che apparteneva a qualcun'altro, forse una ragazza. Il week end prima lo passai a Londra, dovevo sbrigare alcune faccende con la mia agenzia e tornare anche solo per un paio di giorni nella mia città mi dava modo di ricaricare un po' le energie. Io e Luke prendemmo due aerei diversi perché dovevo essere sul set molto presto il lunedì mattina quindi decisi di prendere un volo notturno, per non avere problemi con i fans e per riuscire a viaggiare tranquillo. Luke mi avrebbe raggiunto nel primo pomeriggio e fu proprio lui a proporsi di portare la valigia al mio posto permettendomi di viaggiare leggero. E ora mi trovavo li, nel parcheggio dell'hotel sperando che Luke fosse riuscito a recuperare il mio bagaglio o per lo meno avesse trovato il modo per acquistare dei vestiti. Poco prima all'uscita dal set mi ero fermato alcuni minuti con le fans, erano tutte ragazze ma questo non mi stupiva, c'ero abituato. Era una mia abitudine rimanere un po' per le foto e gli autografi, d'altronde faceva parte del mio lavoro, era quello che avevo scelto di fare nella vita. Scesi dalla macchina e mi diressi a passo sostenuto verso l'hotel, di solito ero sempre accompagnato dal mio assistente o comunque da un ragazzo della security che lavorava al set ma quella sera decisi di rientrare da solo per dare tempo a Luke di risolvere la situazione. Entrai in stanza, non vedevo l'ora di farmi una bella doccia, quella sera avrei dovuto ripassare le mie battute per il giorno successivo. Luke era seduto su una poltrona all'interno della mia camera ed era impegnato in una conversazione al cellulare, sembrava molto contrariato “...ma un modo lo dobbiamo pure trovare!...si si lo so che non capita spesso una cosa di questo tipo ma avrete una lista delle ragazze che erano presenti sul mio volo, ci deve essere un modo per risolvere la questione, non trova!?..” la conversazione continuava, ma non ci feci molto caso anche perché avevo già intuito che la mia valigia non era ancora stata ritrovata ma con mio enorme sollievo Luke mi aveva acquistato degli indumenti, li ritrovai infatti ripiegati sul letto. Lasciai il mio assistente sbrigarsela da solo al telefono, afferrai i vestiti e mi infilai velocemente nel bagno, servivano anche a questo gli assistenti no? Ero esausto, ma pur sempre felice. Amavo la mia vita anche se in certe occasioni era abbastanza difficile da vivere, mi mancavano le passeggiate per le strade di Londra, uscire a fare compere con le mie sorelle, leggere un libro su una panchina di Hyde Park. Tutte quelle attività erano diventate molto rare, quasi impossibili da fare per me perché venivo in continuazione fermato da persone che mi riconoscevano quindi a poco a poco dovetti rinunciare. Mi ero appena tolto la camicia quando il mio sguardo si soffermò sulla mia immagine riflessa nello specchio del bagno. Avevo proprio delle enormi occhiaie, date dalla stanchezza forse ma di certo con il trucco domani sarebbero scomparse. L'acqua scorreva da qualche minuto, ero in attesa della temperatura giusta, amavo fare la doccia bollente. Mi spogliai ed entrai, l'acqua calda colpiva le mie spalle, il viso, il collo e il mio petto dando subito sollievo ai miei muscoli. Sarei rimasto ore sotto la doccia, cullato dal rumore dell'acqua che scivolava sul mio corpo, in quei momenti ero solo, rilassato e potevo pensare. Il mio primo pensiero era destinato al film, ai miei colleghi attori e alle scene girate quel pomeriggio. Il regista sembrava fidarsi di me e mi lasciava libero di interpretare il personaggio del Dr. Laing come io stesso me lo ero immaginato. Era un ruolo apparentemente facile, i costumi di scena erano particolarmente normali, non mi davano molti impedimenti. La parte difficile era l'interpretazione, in tante scene ero io da solo, in una camera del condominio e la telecamera faceva lunghe riprese in primo piano ed era in quei momenti che mi impegnavo al massimo a far trasparire le emozione del personaggio che interpretavo. Per ora sul set stava filando tutto liscio, i colleghi erano abbastanza simpatici e il regista sembrava soddisfatto del mio lavoro. Immediatamente un sentimento mi travolse, costringendomi a fare un lungo sospiro quasi di rassegnazione. La mia mente era tornata indietro di un mesetto quando sulla quella spiaggia deserta, steso al sole potevo sentire il respiro di lei sul mio petto. Il profumo dei suoi capelli, i suoi abbracci e i suoi baci. Mi mancava tanto ma purtroppo per me mantenere un rapporto sentimentale non era facile come per tutti gli altri. I paparazzi, la gelosia e il lavoro come sempre mi avevano separato dalle ragazze che frequentavo. Quando amo qualcuno amo con tutto me stesso e per me risulta davvero molto difficile alle stesso tempo dedicarmi anche al mio lavoro. Purtroppo ho dovuto sacrificare quella parte di me stesso per sfruttare al meglio le opportunità di lavoro che mi stavano capitando in quel periodo ma lei è speciale, diversa. Speravo davvero di riuscire a costruire qualcosa di importante un giorno, ma non ero ancora pronto, dovevo preoccuparmi della mia carriera, quello era il mio momento. Avevo passato quasi un ora nel bagno e non potevo perdere ancora del tempo, dovevo ripassar le mie battute. Nella stanza d'albergo c'era abbastanza caldo, o forse ero accaldato per colpa della doccia. Velocemente cenai, seduto al tavolo mentre con la sinistra guardavo il cellulare controllando le chiamate e i messaggi ricevuti. Una volta terminata la cena mi stesi sul letto e presi il copione che era appoggiato sul comodino. Luke non c'era, era uscito e non era ancora rientrato, magari era riuscito a rintracciare la mia valigia, lo speravo tanto. I miei occhi si concentrarono sui fogli che avevo in mano, leggevo e rileggevo quelle righe fino a quando ero sicuro di saperle alla perfezione. Immaginavo come avrei dovuto muovermi il giorno successivo sul set, le mi dita si muovevano nell'aria simulando i movimenti che avevo in mente, i miei occhi erano chiusi e si aprivano solo per poter leggere la battuta successiva. Avevo il mio metodo per imparare il copione di un film e fortunatamente la cosa mi veniva abbastanza naturale. Non mi ero minimamente accorto dello scorrere del tempo quando Luke rientrò in camera, erano ormai le undici di sera. “Tom, scusami se ti disturbo. Ho una brutta notizia! Non sono riuscito a recuperare il bagaglio. E' difficile perché sono passate poche ore e l'aeroporto dice che nessuno ha telefonato per denunciare lo smarrimento di una valigia...ho un brutto presentimento!”. Lo guardai con aria dubbiosa e chiesi “...cioè? Scusa cosa intendi?” Luke sembrava abbastanza preoccupato e continuò dicendomi “Avevi qualcosa di personale nella valigia? Insomma ho il timore che la persona che ha in questo momento la tua valigia decida di non restituirla appena scopre che è tua! Ho aperto quella che abbiamo noi e dentro ci sono un sacco di magliette da donna, tutte con stampe di fumetti, cartoni animati e serie tv. Per me la ragazza proprietaria di questa valigia ha preso l'aereo per Belfast per venire a trovare te. Insomma magari è una coincidenza, ma se è davvero così per me appena scopre che sei tu il proprietario della valigia che ha fra le mani di certo decide di tenersela. Nel peggiore dei casi lo scrive pure su qualche social network e se siamo proprio sfortunati le foto delle tue cose faranno il giro del web in poche ore. Avevi qualcosa da nascondere in quella valigia?” Il mio sguardo era abbastanza stupito ma allo stesso tempo dubbioso, se davvero il ragionamento di Luke era esatto sarebbe stato un grosso problema. “Cioè tu mi stai dicendo che hai rovistato nella valigia di quella ragazza e hai scoperto che potrebbe essere venuta qui per me? Magari oggi pomeriggio era anche fuori dal set e ho fatto la foto con lei! Eheeheheh, cioè sembra una cosa assurda. Comunque no non avevo niente di strano dentro, c'erano i miei vestiti, un po' di cosmetici e...cazzo Luke nella busta dei biglietti d'aereo per la settimana prossima c'erano anche i miei appunti sulle battute del film. Se quella ragazza scatta una fotografia e la pubblica su internet darà involontariamente delle notizie sul film e io vado nei casini! Cazzo, questa proprio non ci voleva...che cavolo di giornata è questa! Da non credere..” Luke mi osservava con aria preoccupata, anche lui si stava parecchio agitando poi disse una cosa che mi fece sussultare improvvisamente “Tom ascolta, quando ho guardato dentro la valigia ho trovato un deodorante, un profumo e altre cose che sicuramente non son acquistate qui in Inghilterra, ci sono scritte in un altra lingua, mi sembra italiano...ti dice qualcosa?” E tutto ad un tratto l'immagine di quella ragazza arrivò alla mia mente, poche ore prima era la, una persona qualunque tra le altre nel parcheggio. Aveva una fotocamera puntata verso di me, una ragazza mora, occhi scuri, in carne. Mi aveva detto di essere italiana, aveva detto solo quello infatti, non un altra parola. Non ci avevo fatto molto caso perché non era la prima volta che capitava che una ragazza facesse molta strada solo per venire a conoscermi e non era strano il suo atteggiamento. Era agitata si, non ha parlato molto ma tutte sono così, le persone quando mi incontrano reagiscono in molti modi diversi ma nessuno è pienamente se stesso in quei momenti. "Luke ho capito! So chi è! Ho parlato con quella ragazza, oggi pomeriggio ce n'era una che mi ha detto di essere italiana...non ci posso credere magari è davvero lei! Magari sapeva addirittura di avere la mia valigia e non ha detto nulla...ma cavolo che situazione assurda! Sai adesso cosa fai Luke? Vai nella tua stanza, accendi il pc e inizi a cercare su internet! Sono sicuro che ci sarà già il video su YouTube...ci metto la mano sul fuoco! Se è quel tipo di persona sono già spacciato! E...vabbè ormai quel che è fatto è fatto...ora devo dormire, domani inizio alle sette...buonanotte Luke!"

   
 
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