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Autore: CCDreamer    09/11/2014    0 recensioni
Chris e Darren hanno avuto una storia, ma qualcosa li spinge a separarsi. Ma quando si incontra il vero amore non c'è nulla che può farti allontanare. I due ragazzi saranno costretti a fare i conti con i loro sentimenti quando qualcuno li aiuterà a guardarsi dentro...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva caldo, un caldo che da troppo tempo non sentiva. Era da settimane , infatti, che si svegliava sempre nel suo letto vuoto e freddo e adesso, sentirsi circondati da un caldo abbraccio, gli sembrava una sensazione incredibilmente nuova e piacevole. Un piccolo sorriso gli increspò le labbra mentre si crogiolava in quel dolce tepore, stringendosi ancor di più a quel corpo amato. Strinse la mano appoggiata sul suo basso ventre, in un gesto naturale, cercando di alleviare il suo bisogno di attenzioni: era troppo stanco per far qualsiasi cosa non comprendesse coccole e grattini. Si voltò nell'abbraccio per godersi il profumo vanigliato di Chris e quando sentì la sua erezione premergli contro il fianco, gli si pressò contro istintivamente. Quanto gli era mancata la sua routine mattutina con Chris!
La sua mente si lasciò cullare nell'oblio di quelle fantastiche sensazioni per poco, però: in pochi attimi la realizzazione. Era in un letto, con Chris, avvinghiato a lui mentre le loro erezioni si strusciavano in tranquillità. Darren aprì gli occhi e si alzò di scatto e ricadendo sul materasso subito dopo, preso da un tremendo capogiro. E in tutto questo, grazie alla sua delicatezza d'elefante, aveva svegliato Chris ,che ora lo guardava con cipiglio preoccupato. La sua mano era ancora appoggiata sul  suo basso ventre e Darren lo guardò mortificato:

-" Mi dispiace. Io ... Ecco....Forse è meglio che vada, si. Me ne vado."

Fece per alzarsi di nuovo, ma Chris lo trattenne lì, con un sorriso imbarazzato.

-" Darren non è niente. Non preoccuparti."

-" Io non l'ho fatto apposta"

Chris gli accarezzò una guancia e lo rassicurò.

-" Lo so.... E sono sicuro che tu abbia avuto sentore anche del mio "problemino" " , sussurrò con il viso in fiamme.

-" Allora non sei arrabbiato con me?"

Darren sembrava davvero un bambino impaurito, e Chris dovette metterci tutta la sua buona volontà per rispondergli seriamente, senza mettersi a ridere per poi baciare via quel broncio adorabile che Darren aveva già sfoderato.

-"Ammetto che forse dormire insieme, nella nostra situazione emotiva, sia stato un azzardo, ma sono comunque contento: se non ti avessi avuto qui con me, avrei passato la notte a pregare che non facessi cavolate."
 A quelle parole Darren sorrise colpevole, e Chris non riuscì a fermarsi dal proseguire:

-" Noi due ci conosciamo meglio di chiunque altro, Darren. Non voglio che tra di noi ci sia imbarazzo. Qualsiasi cosa siamo in questo momento, vorrei poter comunque contare sulla nostra complicità. Possiamo fare almeno questo?"

Darren lo guardò commosso ed annuì senza parlare, ed in quel momento Chris sentì che dentro di lui quel freddo grigiore, cominciava a rischiararsi un po': era un piccolo passo, ma per lui, aver ancora  Darren come suo amico, era provare la più forte emozione, in una vita che si era ridotta a sopravvivenza.

-" Che ne dici di una bella doccia? Puoi usare il mio bagno, io uso quello di servizio e preparo la colazione" , propose allora.

Darren si alzò dal letto, ma la testa riprese a girargli. Chris fu subito al suo fianco e lo aiutò a "barcollare" fino al bagno. Quando aprì la porta, non ci fu bisogno di dargli indicazioni: quella casa era tanto sua, quanto di Darren. C'era il suo spazzolino, rigorosamente fucsia, accanto a quello blu di Chris, la sua accappatoio era ancora appesa accanto al box doccia, e tra i mille prodotti personali, Darren ritrovò lo shampoo e il balsamo per capelli ricci che Chris gli aveva premurosamente comprato.



-"Adesso non hai più scuse per non restare qui per il weekend, Everett!"

-" Christopher Paul Colfer, se volevi invitarmi a restare qui, bastava solo che mi baciassi: non avrei opposto la minima resistenza! Ma apprezzo comunque il gesto: i miei capelli ti ringraziano"

-"Oh sta zitto!" , Chris gli tirò un buffetto sul braccio, prima che Darren lo attirasse a sé in un bacio intimo e caloroso...



Darren sospirò a quel ricordo scivolando sotto il getto d’acqua calda e lasciandosi cullare, ancora per qualche istante, da quella familiarità che tanto gli mancava. Ancora qualche istante per fingere che nulla era cambiato.
 
*******
 
Un delizioso profumo di cioccolato e vaniglia riempì la cucina: Chris sorrise soddisfatto del risultato, mentre spegneva i fornelli ed impiattava i  pancakes.  Dopo “l’incidente” con Darren, si era catapultato al piano di sotto, optando per una doccia gelata. Era inutile negarlo: gli mancava. In tutti i sensi. Certo, il discorso del restare amici era stato del tutto sincero, anche se lui sapeva benissimo che la loro “amicizia” era sempre stata, piuttosto, la solida base di un rapporto che va ben oltre qualsiasi etichetta. Il punto era proprio questo: Chris non voleva perdere Darren, per nulla al mondo. Lo aveva lasciato, e continuava a pensare che la sua decisione fosse la più giusta, per entrambi, eppure, il suo lato egoista non voleva privarsi del suo grande amore. La verità era che Chris quella mattina era già sveglio quando Darren aveva tentato di allontanarsi da lui. Era sveglio e lo aveva toccato consciamente, mosso dal desiderio e dal bisogno. La verità era che quello che era successo non era stato affatto un incidente, ma lo aveva voluto lui. Lo aveva desiderato da quel bacio che Darren gli aveva dato la sera prima. In realtà, lo desiderava da molto tempo.
 
Dopo aver riaccompagnato Ester, Chris si ritrovò a guidare verso casa con un piccolo sorriso stampato in volto, nonostante tutto. Poco gli importava che qualcuno di estraneo conoscesse il loro segreto, quando Darren stava russando nei sedili posteriori della sua auto con un’espressione adorabile.
Una volta  arrivati Chris gli solleticò un fianco per svegliarlo, lui si strofinò gli occhi con fare infantile e gli lasciò l’arduo compito di trascinarlo dentro. Si era buttato a peso morto tra le sue braccia , una volta  fuori dalla macchina , e Chris fu grato della sua piccola statura che lo rendeva più facilmente gestibile: portò un braccio a sorreggerlo per la vita e gli permise di aggrapparsi al suo collo.
-“ Mi hai pportato a –a cccaa-sa, Chris?”
-“Sì Darren. Siamo a casa.”
 
Lo lasciò in salotto, mentre si affrettava ad accendere le luci per illuminare le scale e riordinare la sua camera da letto, per evitare che Darren inciampasse in qualcosa. Quando tornò di sotto lo trovò intento a rotolarsi sul pavimento con Brian, urlando frasi sconclusionate alle quali il suo gatto rispondeva a tono miagolando e muovendo la coda.
-“Io voglio taaaaan-to bbene a Brian”
-“Lo so” , Chris non potette far a meno di sorridere, mentre lo aiutava a rialzarsi.
-“ Adesso che ho imparato la lingua dei g-gatti, mi farai restare per sempre?”
A quello Chris non rispose, si limitò a baciargli una guancia, mentre a fatica lo trascinava su per le scale. Il piccolo verso di apprezzamento che ottenne in cambio fu sufficiente per mettere da parte i suoi sensi di colpa.
Una volta arrivati in camera,  dopo che Darren aveva esultato per “essere riuscito a scalare la montagna più alta del mondo”, cerando di rincorrere il suo trofeo Brian  e andando così a sbattere contro lo stipite della porta, Chris lo fece sedere sul suo letto e cominciò a sfilargli le scarpe e i pantaloni. Quando poi  si alzò per sfilargli la maglietta, notò che l’altro si stava massaggiando la tempia.
-“Fammi vedere cosa ti sei fatto”, sussurrò dolcemente, dopo avergli tolto la maglietta.
Darren si rilassò sotto il tocco gentile di Chris, che gli spalmò un po’ di pomata sul bernoccolo che gli si stava formando. Lo guardava concentrarsi, con il labbro inferiore stretto trai denti, muoversi con delicatezza per non fargli male.
Chris sentì lo sguardo fisso di Darren su di sé, e quando finalmente  incrociò i suoi grandi occhi dorati, potette riconoscere quell’espressione. Succedeva sempre, quando Darren beveva troppo, che ad un certo punto si concentrasse e se ne uscisse fuori con una delle sue grandi e profonde verità.
-“Che c’è?”, chiese gentilmente, mentre gli scostava una ciocca di capelli.
Darren continuò a fissarlo intensamente, con gli occhi che, complice l’alcool e la luce soffusa, brillavano ancora di più, mentre le parole scivolavano via dalle sue labbra con una naturalezza disarmante:
-“Sei perfetto”
Ed eccola lì, la  sua grande verità. Pura, semplice e diretta.
Chris deglutì, abbassando di poco lo sguardo, sentendo il rossore espandersi su tutto il volto. Non importava quanto già avessero condiviso, o quanto ubriaco Darren potesse essere: i suoi complimenti gli avrebbero sempre fatto quell’effetto. Lui gli avrebbe fatto sempre quell’effetto.
E Chris era stanco, stanco di doversi frenare, stanco di non poter dire quello che voleva dire, stanco di trattenersi dalle sue emozioni. E forse era ubriaco anche lui, forse, invece, non era mai stato tanto lucido, ma quella sera, in quel preciso momento, Chris scelse di lasciarsi andare.
 
-“Anche tu”
 
E quando vide il sorriso che gli regalò Darren, capì che ne era valsa la pena.
Rimase ancora qualche secondo a fissarlo, mentre parlava con Brian, che nel frattempo si era acciambellato sul suo grembo, prima di andare in bagno a cambiarsi.
Quando tornò pochi minuti dopo, fu costretto ad impegnarsi per convincerlo  a lasciar andare il povero Brian, e mettersi la maglietta del pigiama.
 
-“Sono stanco. Non voglio muovermi!”
-“Ti prenderai un malanno.”
-“No!”
-“Ok, se fai il bravo e ti metti il pigiama, ti regalo uno dei miei cioccolatini artigianali!”
-“Posso mangiarlo adesso?”
“Eccolo il mio bambinone goloso”, pensò Chris, annuendo, mentre si avvicinava con la maglietta di Disneyland tra le mani.
Darren si lasciò vestire,mentre canticchiava una melodia simile ad una ninna nanna. Dopo avergli dato il cioccolatino promesso,  Chris lo aiutò a stendersi sotto le coperte, poi gli lasciò un bacio leggero sulla fronte.
-“Buonanotte Dare”
Spense la luce dell’abat-jour e fece per allontanarsi:
-“Dove vai?”
-“Shh, dormi”
Ma Darren si sedette riuscì a trovare nel buio la  sua mano, piagnucolando. Chris si abbassò alla sua altezza, pronto ad ascoltare qualsiasi cosa dovesse dirgli. Ma Darren non gli chiese nulla. Semplicemente gli si avvicinò con dolcezza, e posò le proprie labbra sulle sue, con decisione. Chris rimase spiazzato,  poi sentì la mano di Darren accarezzargli il collo, e cominciò a rispondere al bacio, chiudendo gli occhi e schiudendo le labbra per accogliere la sua lingua. Fu un bacio confuso, e un po’ sconclusionato, eppure Chris non poté fare a meno di pensare che fosse uno dei più dolci che si fossero mai scambiati. Perché era come tornare a respirare,come svegliarsi dopo un incubo e trovare un caldo sorriso come “buongiorno”: perché baciare Darren era tornare a vivere.
Si staccarono solo quando rimasero senza fiato, e Darren appoggiò la fronte contro sua, solleticandogli la guancia con il naso. Chris continuò ad accarezzargli la schiena, non sforzandosi minimamente di nascondere la sua emozione per quello che avevano appena condiviso.
Darren cercò di reprimere uno sbadiglio, ma Chris se ne accorse e cominciò a ridere intenerito, così, semplicemente, tirò Chris sul letto.
 
-“Dormi con me”
 
E forse fu la naturalezza con il quale lo disse, o la sua espressione da cucciolotto bisognoso di coccole, ma Chris si ritrovò ad accontentarlo. Senza riserve. Si sistemò dietro di lui, abbracciandolo a cucchiaio e permettendo a Darren  di stringere forte la sua mano sul proprio cuore. E mentre si lasciava andare tra le braccia di Morfeo, un solo ed unico pensiero rimbombava nella sua testa:
“Baciami ancora”
 
 
*****
 
-“Hey!”
L’arrivo in cucina di un Darren tutto spettinato ed imbarazzato, risvegliò Chris dai suoi pensieri. Lo invitò a sedersi, mentre gli allungava una tazza di caffè.
-“Ti senti meglio?”
Darren annuì, prendendo un lungo sorso dalla tazza.
Fecero colazione in silenzio: Chris si chiedeva se Darren si ricordasse del bacio, e Darren era troppo spaventato di poter romper quel precario equilibrio che stavano tentando di ricostruire, ma entrambi sapevano che prima o poi avrebbero dovuto parlare.
Quando Chris si alzò per sparecchiare e mettere tutto nella lavastoviglie, Darren lo seguì, con la scusa di aiutarlo. Fu solo dopo avergli passato l’ultimo piatto, che trovò il coraggio di parlare.
-“Chris, io volevo chiederti se ieri ho fatto qualcosa di … come dire … imbarazzante”
Chris si pulì le mani con un canovaccio umido, giusto per fare qualcosa, sorridendo mentre rispondeva:
-“Beh, diciamo che hai avuto una fitta conversazione con Brian, e hai scalato una montagna per salire le scale”
Darren ridacchiò insieme a lui:
-“Mi ricordo quello che è successo qui”
A quelle parole Chris sussultò:
 
-“Tutto?”
 
-“Tutto”
 
-“Oh”
 
-“ E,Chris … Forse non avrei dovuto farlo, cioè baciarti. Se non fossi stato ubriaco, non lo avrei fatto … cioè, non che non lo avrei voluto. Quello che voglio dirti è che mi dispiace se ti ho mancato di rispetto, o ti ho messo a disagio.”
 
-“Nessun disagio. Non l’ho affatto presa come una mancanza di rispetto.”
 
-“Okay”
 
-“E ,Dare... Lo volevi?”
 
-“Sì”
 
-“Anche io”
 
Si guardarono negli occhi, sinceri, come solo loro sapevano essere. Darren allungò la mano e Chris la prese, intrecciando le loro dita.
 
-“Quindi … amici?”
 
Chris sorrise:
 
-“ Amici. Anche perché dobbiamo risolvere un piccolo problema. Insieme.“
 
-“Cosa?”
 
Chris lo guidò in salotto ed entrambi si accomodarono sul divano: doveva prepararlo alla notizia, in qualche modo.
 
-“ Alla festa hai parlato di noi ad Ester”
 
-“Oh mio … Chris mi dispiace! Non volevo incasinarti!”
 
-“Tranquillo, credo di aver contribuito anch’io!”
 
-“Com’è successo? Non dirmi che l’ho confusa con te”
 
-“Sì lo hai fatto. Poi quando ti sei accorto che non ero io, hai cominciato a fare una serie di commenti da cucciolo abbandonato. Certo, il fatto che lei sia una di quelle fan che credono fortemente che noi stiamo insieme, ha aiutato. Poi , quando eravamo in macchina, lei ha fatto dei commenti molto velati … e alla fine ho ceduto e ho ammesso tutto.”
 
-“Sono sicuro che avesse capito tutto molto prima! Ma adesso, cosa facciamo?”
 
-“Non ne ho idea. Lei ha promesso di non dire niente a nessuno. Io le credo: avrebbe troppo da perdere.”
 
-“Quindi?”
 
-“Quindi, se dovesse presentarsi il problema, lo affronteremo!”
 
 Darren annuì ed un grande sorriso gli illuminò il volto alla vista di Brian che gli saltava in braccio e si lasciava coccolare.


-" Hey tesoro, scusami per ieri sera, non volevo usarti come trofeo!"


Il gatto miagolò soddisfatto per i grattini che il ragazzo gli stava riservando.


-" Scommetto che il tuo papi ti tiene ancora a dieta! Hai fame vero?"


E così dicendo, si alzò e con dei gesti dolci e familiari riempì la ciotola di croccantini:


-" Pappa per Brian!", esclamò accarezzandolo teneramente mentre mangiava.


Chris guardò la scena, che aveva vissuto altre mille volte, con un nodo in gola: gli mancava da morire l'intimità della loro quotidianità.
Darren lo stava fissando con sguardo leggermente preoccupato, perciò si affrettò a ribattere:

-" Hai svuotato il sacchetto di croccantini. Se va avanti così quel gatto diventerà gigante!"

- " Ma dai Chris! È molto meno della razione che gli do sempre!"


Entrambi abbassarono lo sguardo imbarazzati a quelle parole: da un lato c’era la paura di Darren di dire o fare qualcosa di inappropriato, dall’altro c’erano i sensi di colpa di Chris per tutto ciò che la sua decisione aveva tolto loro.
Dopo lunghissimi istanti di silenzio, Chris vide di sottecchi Darren armeggiare con il cellulare.


-" Ehm... Chris?"


- " Sì?"


-" Potresti prestarmi il tuo cellulare? Devo chiamare un taxi, ma ho la batteria scarica"


-" Assolutamente no!"


Chris quasi urlò e Darren indietreggiò leggermente intimorito.


-" Okay... Allora andrò...a piedi?"


-" Scusami, intendevo dire che non c'è bisogno di chiamare un taxi. Posso riaccompagnarti io! Così non ti vedrà nessuno"

Chris notò l'espressione delusa di Darren e si affrettò a specificare:

-" Non vorrei che il tuo agente se la prendesse con te invano, per via  delle chiacchiere di qualche passante impiccione"

-" Sì, non ci avevo pensato. Perdonami"

Chris gli offrì un sorriso incerto, prima di andare a sistemare le tazze sporche nella lavastoviglie. Quando tornò in salotto Darren si mise subito in piedi sistemandosi il cellulare nella tasca posteriore dei suoi vecchi jeans, trovati nell'armadio di Chris insieme a mille altri suoi vestiti.


-" Quando vuoi, sono pronto"


-" Per fare cosa, Darren?"


- " Hai detto che mi avresti riaccompagnato tu a casa"


Chris fissò il parquet sotto i suoi piedi, dondolandosi leggermente a disagio:


-" Io ...uhm... Hai degli impegni oggi?"


Darren si guardò attorno, quasi ad accertarsi che la domanda fosse rivolta a lui, prima di rispondere:

-" No, sono libero"


-" Allora potresti restare a pranzo qui. Ti posso riaccompagnare a casa nel pomeriggio, se ti va"


-" Io non voglio essere di disturbo, Chris"


-" In realtà mi farebbe solo piacere! Potresti passare del tempo con Brian, così magari riesci a distrarlo mentre io cucino!"

Darren avvertì quella punta di speranza nella sua voce, e non ci mise due secondi in più per accettare. Si  ritrovò a pensare che il sorriso che Chris gli stava regalando era tutto ciò che stava aspettando.
 
*******
 
-“ Dove diavolo eri finito, Colfer?”
 
Chris dovette allontanare il cordless dall’orecchio, tanto era forte la voce  di Naya
 
-“ Buon pomeriggio anche a te!” , rispose non senza sarcasmo.
 
-“ Taglia corto. Dove sei stato? Perché il tuo cellulare è staccato? E perché non rispondevi neanche a casa?”
 
-“ Sono uscito e sono appena rientrato. Ecco svelato il mistero!”
 
-“E dove saresti andato?”
 
Chris sbuffò esasperato, sapeva che Naya avrebbe intuito tutto comunque, perciò tanto valeva dirle ciò che lei stessa voleva sentirsi dire.
 
-“Ho riaccompagnato Darren”
 
-“Tu hai riaccompagnato …  Aspetta, lui ha …”
 
-“ Ha dormito qui, sì. E si è anche fermato per pranzo. Contenta adesso?”
 
-“ Chris, io voglio solo che nessuno si faccia male in questa storia”
 
-“ Perché, c’è qualcosa che non faccia male nella mia vita?”
 
Chris sussurrò tristemente stringendo al suo petto la maglietta che aveva sfilato a Darren la sera prima.
 
-“ Tu piuttosto, perché hai chiamato? Dovevi dirmi qualcosa di importante?”
 
-“ Ah sì… quella tua amica, la ragazza che hai portato ieri alla festa. Ho bisogno che tu mi dia un suo recapito, tipo l’indirizzo di casa, o il negozio dove lavora”
 
-“ Non dirmi che ha scoperto qualcosa anche su di te!”
 
-“ Scoprire che? Colfer cosa mi stai nascondendo?”
 
E alla fine Chris le raccontò tutto quello che era successo con Ester la sera precedente  per filo e per segno.
 
-“Così lei adesso conosce il nostro segreto”
 
-“ Pensi che possa svelarlo a qualcuno?”
 
-“ No, non credo. Mi ha dato la sua parola”


-“ Io ho un’idea! Alla festa le ho promesso che l’avrei aiutata a fare una sorpresa a sua sorella e ad una sua amica, posso parlarle anche io. Potrei ricordarle quali conseguenze potrebbe avere una sua rivelazione…”
 
-“ Naya! Non voglio terrorizzare con minacce assurde quella povera ragazza. Non ce n’è bisogno”
 
-“Ma io non voglio spaventarla! Voglio solo parlarle e farle capire tutta la situazione!”
 
-“Sì, come vuoi”
 
-“Chris , posso farti una domanda?”
 
-“Sì”
 
-“ Com’è stato riaverlo lì?”
 
Chris inspirò profondamente, mentre una lacrima  scivolava lungo la  sua guancia:
 
-“ Non  avrei più voluto lasciarlo andare”
 
Ed era vero, svegliarsi al fianco di Darren, vederlo giocare con Brian, sedersi a tavola e mangiare l’uno dal piatto dell’altro, lo aveva riportato  indietro nel tempo. A quel tempo in cui tutto era solo amore, amore, amore.
 
-“ Allora perché non gli hai chiesto di restare?”
 
-“Perché quando ami, devi saper lasciare andare”
 
-“ Si certo Colfer! Poi cosa diremo ? Che per vivere bisogna morire? Ti rendi conto che le tue teorie non hanno senso?”
 
-“Naya, ti prego. Tu non sai quanto male mi faccia tutto questo”
 
-“Proprio perché lo so, non riesco a starmene qui zitta e buona a vedervi soffrire”
 
Chris non rispose, semplicemente affondò il viso nella maglietta di Darren e ne ispirò il profumo.
Non lo avrebbe mai dimenticato.
 
*******
 
Ore 22:50
Ho trovato la persona che stavamo cercando.
A domani
 
 
 
Note finali: Perdonate il ritardo, ma  sono impegnatissima con lo studio. Spero che almeno il capitolo vi piaccia! Ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate, anche per capire se posso andare avanti, o è meglio che  “mi ritiri”! Perciò non siate timidi e ditemi quello che volete!
Visto che non so quando aggiornerò, ho deciso di lasciarvi con questo finale un po’ in sospeso: se volete potete scrivermi di cosa pensate che si tratti, sarò ben felice di rispondervi!
Ok visto che con queste cose sono una frana, vi lascio. Ringrazio, come sempre, tutti voi che vi fermate,  anche solo per una sbirciatina!
A presto!
 
  
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