23
gennaio 1861
Non credevo che anche
per me potesse esserci felicità! E invece mi sbagliavo! Ho conosciuto
finalmente qualcosa di meraviglioso, incredibile, bello… Il Fantasma ha
finalmente trovato la pace.
Sono pazzo,
completamente pazzo a lasciarmi andare in questo modo alla gioia che
improvvisamente provo, ma è così inebriante!
Oggi ho trascorso un pò di tempo con la piccola Daaè,
con Christine. Quella piccola è un angelo. Io, con lei, sono costretta a
fingere di essere l’Angelo della Musica, ma la vera creatura celeste è solo
lei. Quella bambina è quanto di più puro e dolce abbia mai visto in tutta la
mia miserabile vita.
Ha cantato per me, con
la sua piccola voce da bambina. Anche se immatura, ha una voce notevole e
grande estensione vocalica. Non escludo che, un giorno, le insegnerò a cantare.
Diventerebbe davvero bravissima, ne sono sicuro.
Mi ha raccontato così
tanto di sé… del suo dolore per la morte di Gustave, il suo desiderio di
compiacere la sua nuova tutrice, la buona, cara ma severa M.me
Giry. Si fida ciecamente di me. Ed io sono rimasto
così affascinato da lei!
È una bambina
bellissima, adorabile sotto ogni aspetto, ma è un’anima troppo sensibile per
questo mondo di mostri crudeli. Chiamavano me mostro, ma sono loro i veri
demoni.
Bouquet le ha fatto uno
scherzo orribile, fingendo di essere il fantasma dell’Opera…fingendosi me… come
mi sembra strano dirlo! Uno scherzo sciocco, ma Christine si è spaventata. Era
in preda alle convulsioni tanto il ricordo la innervosiva.
Joseph sta davvero
esagerando con il suo comportamento. Se farà un altro errore, dovrà pagarla
cara.
Christine mi ha
domandato se davvero esiste il fantasma. Quando ho sentito la sua dolce voce
porgermi una domanda simile mi sono sentito raggelare. Ero come pietrificato.
Non sapevo davvero cosa sarebbe stato meglio risponderle, ma alla fine ho
deciso di negare l’esistenza dello spettro tanto discusso.
Mi ha creduto.
Buffo però come una
persona che creda all’esistenza dell’Angelo della musica riesca a pensare che
non possano esistere i fantasmi. Ho a lungo riflettuto su questo argomento e
alla fine credo di aver trovato la risposta che cercavo. Sono convinto che
Christine sappia, nel profondo del suo cuore, che neppure colui per il quale mi
sono spacciato esista davvero. È tropo intelligente per pensare che esista un
simile protettore.
La verità è che la
piccola ha bisogno di credere che esista. La morte di suo padre l’ha talmente
sconvolta che si aggrappa al pensiero di un angelo, al ricordo di una storia
che il suo adorato genitore usava raccontarle.
Per Christine, l’Angelo
della Musica non è che una grande finzione alla quale aggrapparsi durante i
momenti di dolore e disperazione. È una facile via di fuga dai ricordi.
Mi rendo conto che ho
rischiato più di quanto ritenessi nell’espormi con lei, ma nonostante tutto non
me ne pento: quella creatura ha davvero bisogno di un amico, qualcuno che la
segua, la guidi e la protegga.
Non importa quanto Marianne e Meg possano essere gentili ed affettuose
con lei. Christine ha bisogno di altro. Ha bisogno di qualcuno che la comprenda
davvero.
Chi meglio di me
conosce il dolore a questo mondo? Il dolore e la rabbia che deriva p così
tremendo da lacerarti l’anima e consumarti il cuore. Il solo modo per porvi
rimedio è trovare qualcuno con cui condividere tutto ciò. Con cui affrontare le
ore buie in cui gli incubi prendono il sopravvento sulle nostre menti.
Io non avevo nessuno.
Lei neppure aveva qualcuno.
Ora entrambi abbiamo
trovato ciò che cercavamo. Abbiamo entrambi un compagno con cui confidarci
senza tenere nascosto nulla.
Lei ha certamente
trovato grande conforto nel confidarsi con me, ma non può comprendere nessuno
come mi sento io.
Christine, se non
avesse trovato me, avrebbe avuto con il tempo l’appoggio di qualcun altro. Io
sarei rimasto solo invece.
Io no avrei avuto il
piacere di ascoltare i suoi pensieri, né di ascoltare la sua dolce voce che
affidava a me la sua anima innocente e giovane. A me che, se mi vedesse,
infesterei i suoi sogni come il peggiore dei demoni.
Eppure io sono felice.
Per la prima volta nella mia vita sono felice. E tutto per una cosa così
semplice, così banale, ma che a me era stata comunque negata in ventiquattro
anni di vita.
Come è stato crudele il
mondo con me! Dio, la natura, gli uomini, sono stati tutti crudeli.
Ma ora niente ha più
importanza, perché anche io, come tutti, posso contare su qualcuno e qualcuno
conta su di me. Qualcuno mi vede come qualcosa di celeste, non di infernale.
Ora, anche io ho il mio
angelo.
Erik.
Lo so…sono in ritardassimo e vi
chiedo scusa infinite volte.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto ed in particolare,
come sempre, Elby, Facy e pinkgirl.
Spero di ricevere le vostre recensioni.
Perdonate eventuali errori. Baci.
Masked_lady