Primo capitolo.
A: Candice Davies
Oggetto: Molto importante
Cancella la riunione delle 11 e tutti gli appuntamenti previsti per oggi. Riuscirò a venire entro le 11:30 e ho molto lavoro da fare.
Grazie
Mykonos Evans,
Amministratore delegato, Evans Enterprises Holdings Inc.
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Dopo aver inviato l'ultima e-mail alla mia assistente esco dalla macchina e attraverso la strada entrando da Starbucks. Ordino la colazione e mi siedo nel primo tavolino libero che trovo estraendo dalla borsa il computer. Tolgo gli occhiali da sole e accendo il pc aspettando con ansia la mia cioccolata con doppia panna. Nel frattempo mi do un'occhiata in giro e mi ritrovo a fissare un uomo, della mia età suppongo. E' intento a scrivere nel suo computer e a bere il suo caffè. Si accorge di me dopo qualche minuto e sorride dandomi un'occhiata. Mi giro imbarazzata giusto in tempo per l'arrivo di una ragazza con in mano la mia cioccolata e una fetta enorme di torta al cioccolato fondente. La ringrazio e incomincio a scrivere anch'io sorseggiando di tanto in tanto la cioccolata bollente.
Esco dallo Starbucks dopo circa un'ora e inizio a camminare per le strade affollate di New York. Guardo l'orario dal telefono e cerco di sbrigarmi cercando di correre con dei tacchi 15 ai piedi e un vestito corto fin sopra il ginocchio. Rido tra me e me appena arrivo davanti l'entrata del grosso edificio posto davanti me. Entro e tutti mi fanno cenni di saluto e sorrisi. Saluto John, la guardia posta prima degli ascensori, ed entro dentro uno di questi premendo il tasto numero 31. Appena arrivo a destinazione esco dall'ascensore rispondendo alla chiamata appena arrivatami.
Cammino verso il mio ufficio cercando di sintetizzare la chiamata. Appena finisco mi trovo davanti la mia segretaria tutta sorridente
-Candice, come stai?- le chiedo gentilmente
-Miss Evans sto molto bene grazie- mi risponde sorridendo
La saluto ed entro dentro il mio ufficio appoggiando la borsa e gli occhiali nella scrivania in vetro. Mi avvicino alla grande finestra in vetro e guardo la città che mi ospita da quasi cinque anni. Vengo distratta dal suono del mio telefono che squilla. Mi avvicino alla scrivania e prendo il telefono, sbuffando alla vista del nome.
-Ma quale onore!- rispondo con un sorrisetto strafottente
-Mi manchi-
-Si io sto bene e tu? Come te la sei passata in questi tre anni? Grazie per l'interessamento- dico incazzata
-Myko sono serio- sospira dall'altro capo del telefono
-Smettila di sparare cazzate. Questa chiamata la devo segnare sul calendario? Dopo tre anni ti fai vivo e mi dici quel fottuto 'mi manchi'. Aspetto una tua chiamata da tre anni Harry. Cercati qualcun'altra che io sono stanca di aspettare un coglione che se la fa con tutte.- chiudo la chiamata soddisfatta.
Mi siedo dietro la grande scrivania e inizio a lavorare non facendo caso alle innumerevoli chiamate ricevute durante tutta la giornata.
La giornata passa velocemente e verso le 18:30 esco dal grande edificio entrando subito in macchina. Sospiro stanca e metto in moto guidando verso casa.
Esco dall'ascensore ed entro dentro casa. Mi dirigo verso la mia stanza e mi cambio mettendo dei vestiti più comodi. Vado in cucina e cerco di prepararmi qualcosa di commestibile, cercando di non incendiare la casa. Dopo aver mangiato mi butto sul divano e guardo una puntata di The Vampire Diares. Mi addormento verso la fine non facendo caso alla chiamata appena ricevuta.