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Autore: Fauna96    09/11/2014    4 recensioni
Raccolta di song - fic sulla vita di Matt e Mello, dalla Wammy's House al 26 gennaio 2010. Colonna sonora dei My Chemical Romance. Con le partecipazioni di L e Near.
Good memories and nightmares
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Bulletproof heart

- Ho detto no -.
- Vai a farti fottere! –
- Mi fotto quanto vuoi, ma di qua non esci! –
Matt sedette risoluto sul divano, Mello sbuffò come un toro e strinse i pugni.
- Devo parlare col fottuto nano! –
- Sei convalescente, porca puttana! Fino all’altro giorno avevi la faccia aperta!
Si scambiarono sguardi in cagnesco.
- Sai che devo andare -.
- E tu sai che posso andare io al posto tuo! –
- D’accordo, ma io ci voglio andare! Devo ripagare un debito e lo sai benissimo!
Matt aprì la bocca e la richiuse. L’amico alzò un sopracciglio. – Credi che non abbia capito chi ti ha aiutato a portarmi via di lì e tutto? –
Matt si strofinò il viso e sospirò. A meno che non l’avesse legato al letto, non l’avrebbe fermato (e anche in quel caso, non ne era così sicuro). Cosa doveva fare? Esporlo così era pericoloso, anche se era certo che Near non li avrebbe mai consegnati a Kira.
- Molto bene – si arrese. -  Ma ti sto incollato, chiaro? Ti accompagno dalla tipa e vi seguo in macchina -.
Il viso di Mello si contorse in una buffa smorfia. – Tante grazie, mammina. Tornerò prima del coprifuoco -.
- Vaffanculo! –
 
La gravità non significa molto per me
Sono chi devo essere
Questi porci sono dietro di me, dietro di te
 
Sapere che Matt era in strada che lo aspettava gli dava più sicurezza. I palmi delle mani nascoste dai guanti erano coperti da un velo di sudore, ma la pistola non tremava: la sua presa era sempre stata ferrea anche quando era sotto pressione.
Poi, che motivo aveva di essere agitato, dannazione? Non sarebbe stato altro che un civilissimo scambio di informazioni e oggetti tra due rivali temporaneamente in tregua. Chi se ne fregava se non si vedevano da anni dopo aver passato quasi tutta l’infanzia insieme. Che infanzia, poi.
 
Ho un cuore a prova di proiettile
Tu hai un sorriso affilato come un proiettile
 
Era accovacciato per terra circondato da giocattoli, come sempre. La camicia bianca gli sommergeva il corpo, il tessuto che quasi si confondeva con i riccioli. Anche senza vederlo, sapeva che gli occhi chiari erano sempre pungenti e, forse, i lineamenti infantili si erano un po’ allungati, ma non granché.
- Benvenuto, Mello – Ecco, qualunque sentimento bendisposto verso di lui ci fosse stato, era appena stato spazzato via da quell’irritante voce fredda e dalle parole ancora più irritanti.
Lo detestava. Detestava quel distacco gelido, impossibile da sfondare.
Tanto per aggiungere altra legna alla sua furia, quei ridicoli pinguini gli puntarono contro le armi, intimandogli di abbassare la sua. Strinse i denti: idioti, avrebbe potuto ucciderli tutti senza che nemmeno una pallottola lo sfiorasse. Una voce molto simile a quella di Matt gli riecheggiò in testa: “Non fare cazzate”.
- Anche voi, signori. Mettete giù le pistole -.
Mello ebbe un guizzo involontario del capo, sorpreso. Non se l’aspettava, che Near rinunciasse così a quel minimo di protezione che i suoi uomini potevano dargli, dato che non era mai stato imprudente. E lo stupì ancor di più quella nota autoritaria che risuonò nella voce sottile.
Quasi di loro volontà, le parole seguenti lasciarono la sua bocca: - Era questo che intendevi per arrivare lontano? –
 
Facciamo un buco in questa città!
E facciamo il nostro discorso con un raggio laser
 
Tanto tempo prima, quando la rivalità era solo un gioco di bambini, avevano parlato del loro futuro. E Nate gli aveva confidato che avrebbe voluto “arrivare lontano”, ma non come lui, Mello, intendeva. La concezione che loro due avevano di lontano era diversa, come diversi erano loro stessi. Eppure entrambi ce l’avevano fatta, ciascuno a modo suo.
- Sì. Non mi aspettavo di arrivare così lontano -.
 
Uscendo da questo posto in un abbraccio di proiettili
Poi lo rifaremo di nuovo
 
Avrebbe voluto parlargli a lungo, raccontargli tante cose, ma poi ovviamente Near riaprì la bocca e disse la cosa più sbagliata che potesse dire: - Con l’aiuto di Mello, io posso buttar giù il dominio di Kira -.
Improvvisamente Mello vide rosso. No no no, non l’avrebbe mai e poi mai permesso.
 
Perché tutti sanno che non vorrai mai tornare
 
Il braccio si mosse automaticamente, come da ragazzino quando perdeva le staffe e mollava un pugno su quel viso candido. A quelle mezze zuffe seguivano sempre due predicozzi, uno di Roger e uno di Matt e poi, sebbene odiasse ammetterlo, un’orribile sensazione alla bocca dello stomaco che suo malgrado riconosceva come senso di colpa. Stavolta, però, nel suo pugno c’era una pistola carica e sarebbe bastata solo una minima, banale pressione del dito per tingere tutto quel bianco di rosso.
Il disprezzo gli esplose sulle labbra: - Io non sono uno strumento per completare il tuo puzzle! – E mai, mai lo sarebbe stato.
Strinse con più forza l’impugnatura, dimentico delle pistole puntate su di lui, gli occhi fissi solo sulla schiena magra.
Matt aveva ragione: non sarebbe dovuto andare.
 
Mi sto scagliando fuori da questa stanza
Perché di sicuro non mi piace la compagnia
 
- Mello, puoi spararmi, se vuoi -.
 
Finisci qui con la tua predica
Perché non mi importa proprio e lo rifarò di nuovo
 
Puoi spararmi, se vuoi. Se vuoi. Ma certo, non aveva sempre voluto vedere cancellata dalla faccia della Terra quell’odiosa macchiolina bianca? Non sarebbe stato bello buttarlo giù dal podio del primo posto su cui era salito senza nessuna fatica?
 
Perciò lasciami uscire dalla mia testa
Perché si sta facendo piuttosto affollata, sai
 
Click. Oh era così semplice. Così semplice... Spara, cazzo!
No. Non poteva. Lo odiava, sì, aveva passato quasi tutti gli anni precedenti a maledirlo, ma non poteva, non poteva ucciderlo.
Prima che riuscisse a sbloccarsi, Halle si mise in mezzo alla pistola e a Near.
Lo sapeva benissimo che se avesse sparato, sarebbe stato ucciso a sua volta, non era un coglione, e si rendeva anche conto che la cosa non avrebbe fatto altro che portar vantaggio a Kira. Ma al momento, per una volta, non stava pensando a Kira: pensava a loro due, i successori di L.
 
Vieni pronto o no
Quando il motore si riscalda
Possiamo farlo di nuovo
 
La pistola venne abbassata lentamente; Mello riprese il controllo di sé. No, non avrebbe sparato, sarebbe stato controproducente. E non avrebbe sparato perché... perché...
 
Allora di’ la verità e Dio ti salverà
 
- E’ vero. Near, sono venuto solo a riprendere la foto che avete di me -.
Un cenno del capo riccioluto e la foto comparve tra le sue dita. Ritraeva un ragazzino dal viso ancora pulito, i capelli tagliati in un caschetto ordinato; per contrasto, i lineamenti regolari erano composti in un’espressione beffarda rivolta al fotografo.
Mello fece un passo avanti e prese quella reliquia senza sfiorare la pelle di Near. Ascoltò quasi sovrappensiero tutte le precauzioni da lui prese, più che altro perché su questo punto non aveva dubbi. Si fidava, sì.
E poi voltò la foto, e la delicata calligrafia infantile lo colpì come uno schiaffo in piena faccia.
Dear Mello. Sembrava l’intestazione di una lettera, mai completata per il semplice fatto che non ce n’era bisogno. Le parole erano superflue per loro, lo erano sempre state. Perché come la luce comprendeva le tenebre, le tenebre rispecchiavano la luce.
Improvvisamente desiderò avere ancora sette anni, per raggomitolarsi sul pavimento e singhiozzare liberamente come non faceva da anni.
 
Corri via, come se fosse ieri
E potevamo correre via
Correre via da qui
 
Ovviamente, non lo fece. Ma il peso sul suo petto si era un poco alleggerito, forse anche per il fatto di aver visto pur solo uno scorcio del viso di Near e per la consapevolezza che era rimasto immutato.
Prese un profondo respiro. – Near, io non ho nessuna intenzione di collaborare con te –
- Lo sapevo già – Certo che lo sapeva.
- Ma mi sentirei irritato se, ripresa la foto, me ne andassi -.
Se c’era una cosa che detestava più del colore bianco, era essere in debito con chicchessia. C’erano le eccezioni, certo, come Matt, ma odiava sapersi debitore. Specie con quell’ameba, a cui doveva la vita. Le informazioni che gli avrebbe passato non potevano ripagarlo, ma sarebbe stato già un passo avanti.
- Voglio dirti qualcosa sul Quaderno della Morte -.
 
E anche se so quanto odi tutto questo
Sarai tu a salvarci
Dai sentimenti bui e senza speranza?
 
- Io gli credo -.
Certo che gli credeva. C’era un tacito patto tra loro di non mentirsi mai; era più semplice fidarsi l’uno dell’altro, così. Perché dietro quella rivalità, quell’odio, c’era sempre stato qualcosa di molto più profondo.
- E’ tutto ciò che posso dirti – voltò i tacchi e si allontanò a passi lenti. Avrebbe capito, ne era certo. Ora, finalmente, erano di nuovo pari: stesse informazioni, stesse capacità. Vero, gli doveva ancora qualcosa... ma gli avrebbe restituito tutto, prima o poi, ne era certo.
Uno schiocco di cioccolato. – Near... –
 
Tieni il tuo cuore in questo oscurità
La luce ti farà risplendere
 
Una ciocca di capelli intorno al dito. – Mello... –
 
O ti farà fallire lasciandoti bloccato?
Non sarò il solo a rimanere in piedi
 
Due sorrisi appena accennati. – Vediamo chi arriva per primo a Kira?
- Vuoi fare una gara? –
 
Non sarai il solo a rimanere in piedi
 
- Tanto la nostra meta è la stessa. Ti aspetterò al traguardo -.
 
Noi non saremo i soli a rimanere in piedi
 
Alla fine si sarebbero rincontrati, come sempre. Erano destinati a scontrarsi sempre, finché avessero avuto vita.
 
E’ questo il nostro destino?
Questo mondo è dopo di me, dopo di te
Corri via, come se fosse ieri
E potevamo correre via, correre via
Correre via da qui
Via da qui
 
Gravity don't mean too much to me
I'm who I've got to be
These pigs are after me, after you

Run away like it was yesterday
And we could run away
If we could run away, run away from here

I got a bulletproof heart
You got a hollow point smile
We had our run away scars
Got a photograph dream on the getaway mile

Let's blow a hole in this town
And do our talking with the laser beam
Coming out of this place in a bullet's embrace
Then we'll do it again

How can they say, Jenny could you come back home?
'Cause everybody knows you don't
Ever wanna come back, let me be the one to save you

Gravity don't mean too much to me
I'm who I've got to be
These pigs are after me, after you

Run away like it was yesterday
When we could run away
When we could run away, run away from here

I'm shooting out of this room
Because they sure don't like the company
You stop your preaching right there
'Cause I really don't care and I'll do it again

So get me outta my head
'Cause it's getting quite cramped, you know
Coming ready or not, when the motor gets hot
We can do it again

The papers say, Johnny won't you come back home?
'Cause everybody knows you don't wanna give yourself up
Tell the truth and God will save you

Gravity don't mean too much to me
I'm who I've got to be
These pigs are after me, after you

Run away like it was yesterday
And we could run away
And we could run away, run away from here

And though I know how much you hate this
Are you gonna be the ones to save us
From the black and hopeless feeling?
Will you meet 'em when the end comes reeling?

Hold your heart into this darkness
Will it ever be the light to shine you out
Or fall and leave you stranded?
I ain't gonna be the one left standing?
You ain't gonna be the one left standing
We ain't gonna be the ones left standing

Gravity don't mean too much to me
Is this our destiny?
This world is after me, after you

Run away like it was yesterday
And we could run away, run away, run away
Run away from here, yeah
Away from here, away from here



Buonsalve :) Vi salute una reduce da Lucca: signori, troppa gente. Come tutte le cose, è diventata una moda... Bando alle polemiche, confesso che temevo l’arrivo di questo capitolo, perché ho appena tentato di descrivere una delle scene a mio parere più belle e complesse. Alla fine, devo ritenermi anche abbastanza soddisfatta (grazie alla canzone essenzialmente) anche se, dopo secoli, ho ancora una domanda: che cacchiarola voleva dire quel Dear Mello?? Ho interrogato Near al proposito, ma mi ha ignorato perciò ho dovuto improvvisare u.u Ringrazio i lettori & recensori ShinigamiGirl e laguna blu ♥ Baci cioccolatosi a tutti!
 
Pubblicità non molto occulta: qui trovate una storia che ho scritto per l’anniversario della morte di L; è un' AU ambientata nel mondo di V per Vendetta. Passateci se vi interessa:)
  
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