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Autore: Always_Potter    10/11/2014    2 recensioni
Un momento che mi ha distrutta nel giro di poche parole. Con questa OS cerco di dargli un po' più di spazio...
[...]
Perché in quel momento aveva paura, una tremenda paura.
Paura del dolore che lo stava trafiggendo, del gelo che lo stava pervadendo, del mare d’oblio in cui stava affogando.
Della morte che aspettava di accoglierlo nel suo freddo mantello che avrebbe cancellato per sempre la sua esistenza.
Ne era valsa la pena? Tutta quella sofferenza, quelle difficoltà, quei dubbi, quelle lotte, per poi finire cancellati per sempre…
[...]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I LIVED

Non aveva mai pensato seriamente alla sua morte.
Un po’ perché non si era mai preoccupato troppo per sé stesso, troppo spericolato.
La mitica notte in cui lui George e Ron avevano “salvato” Harry con la vecchia Ford Anglia.
Un po’ perché non era mai il suo turno, non era mai il momento di preoccuparsi per sé stesso, troppe persone che doveva difendere, per cui avrebbe dato la vita senza pensarci troppo.
George, che aveva rischiato di morire quella notte.
Sua madre, suo padre, Bill e Charlie, che collaboravano con l’Ordine sempre e comunque.
Ginny, costretta a Hogwarts in balia di Piton e dei Mangiamorte, a capo dell’ES assieme a Neville e Luna.[1]
Percy, che accecato dall’ambizione lavorava ancora al Ministero.
Ron, che con Harry ed Hermione chissà dov’era.
Tutti i suoi amici, schiacciati dai Mangiamorte che avevano occupato Hogwarts, o dispersi da qualche parte per non farsi prendere dal Ministero.
Un po’ non ne aveva avuto il tempo, troppe fughe.
I Mangiamorte che si erano Materializzati al matrimonio di Bill e Fleur, il panico totale.
Gli spostamenti continui con Radio Potter.
Poi era arrivata la resa dei conti, la Battaglia di Hogwarts.
Hope if everybody runs
You choose to stay[3]
 
Oh, sarebbe potuto fuggire, molte persone se ne erano andate dalla Gran Bretagna, convinte che i Mangiamorte non li avrebbero mai trovati all’estero.
Ma nessuno di loro l’avrebbe mai fatto.
Mancavano in pochi all’appello, solo quelli che avevano avuto la sfortuna di far parte del necrologio di Radio Potter.
 
Hope that you fall in love
And it hurts so bad
 
E quando, nella Stanza delle Necessità, aveva visto apparire Hermione, gli era sembrato di vederla per la prima volta.[2]
La prima volta, mesi di angoscia, in cui continuava a chiedersi se in quel momento lei, Harry e Ron stavano venendo catturati dai Ghermidori.
La prima volta, dopo essere stato bruscamente costretto a rendersi conto di quello che provava, vedendola sparire sotto il fuoco incrociato di Maledizioni Senza Perdono.
Vederla Smaterializzarsi, senza sapere se l’avrebbe più rivista, se avrebbe più avuto l’occasione di confessare ciò che provava.
Aveva fatto male, quella consapevolezza, come se gli avessero strappato qualcosa.
 
And I hope that you don’t suffer
But take the pain
 
Merlino quanto dolore, quanta sofferenza.
George senza un orecchio.
Bill sfigurato da Grayback.
I patimenti subiti dai prigionieri del Malfoy Manor.
Quanta morte.
Le lunghe liste di nomi che segnavano il termine delle trasmissioni via radio.
Tutti i caduti del primo Ordine della Fenice.
Tutti quelli che stavano sfoltendo il secondo.
E in quel momento, quel momento in cui stava vivendo tutto di prima persona, riusciva a ricordare ogni singolo momento di sofferenza e morte che aveva provato nella sua vita.
Perché in quel momento aveva paura, una tremenda paura.
Paura del dolore che lo stava trafiggendo, del gelo che lo stava pervadendo, del mare d’oblio in cui stava affogando.
Della morte che aspettava di accoglierlo nel suo freddo mantello che avrebbe cancellato per sempre la sua esistenza.
Ne era valsa la pena? Tutta quella sofferenza, quelle difficoltà, quei dubbi, quelle lotte, per poi finire cancellati per sempre…
Aveva paura anche per le urla strazianti che lo chiamavano.
Le urla delle persone che stava perdendo.
Il pensiero gli provocò un’emozione indescrivibile, qualcosa di bruciante e potente che lo risollevò dal nulla in cui stava sprofondando.
L’amore per le persone che lo chiamavano, per gli amici ce stava lasciando, per la donna che non avrebbe mai saputo ciò che provava.
L’amore per chi aveva difeso, per cui aveva lottato, per chi gli aveva insegnato i valori che lo avevano spinto a scendere sul campo di battaglia sempre e comunque, assieme a coloro i quali che avevano reso la sua vita degna di essere vissuta.
L’amore per la vita.
 
Hope when the moment comes,
You’ll say
 I did it all
I owned every second that this world could give
I saw so many places, the things that I did
Yeah with every broken bone
I swear I lived
Sì, ne era valsa la pena.
Era un bene che avesse sofferto, che avesse pianto, che avesse sentito una voragine nel petto.
Era un bene che avesse gioito, che avesse riso fino alle lacrime, che avesse avuto la sensazione di volare.
Era un bene che fosse rimasto deluso, che fosse stato contestato, che avesse rischiato di non farcela.
Era un bene che avesse sperato, che avesse creduto profondamente nei sogni suoi e di George, che li avessero realizzati.
Era un bene che si fosse fatto male, che avesse esagerato.
Era un bene che ci fosse stato sempre qualcuno a curare le sue ferite, che lo avesse redarguito.
Era un bene che avesse odiato e combattuto chi cercava di rovinare tutto questo, chi voleva fare del male a chi amava.
Era un bene che avesse amato tanto profondamente, che fosse stato condizionato dall’amore in mille modi diversi, facendolo stare male, facendolo ridere, facendolo piangere, facendolo sentire la persona più felice e fortunata a mondo, che chi aveva amato lo portasse per sempre nel proprio cuore.
Non si pentiva di niente, avrebbe rifatto tutto se avesse potuto.
Perché era un bene che fosse vissuto.
 
Yeah with every broken bone
I swear I lived
 
LUMOS
[1] Ovviamente durante la battaglia di Hogwarts Harry, Ron ed Hermione sono lì, Percy è tornato, ecc., ma lì mi riferisco a ciò che provava e pensava quando era in giro a vagabondare con George per Radio Potter.
[2] Ehm, ok, c’è un filo di Fremione. Oh, che vi devo dire, non mi dispiace come coppia :3
[3] Stupenda, magnifica, meravigliosa, fantastica, magica, *va avanti per mezz’ora*, canzone degli OneRepublic “I Lived”. Io? Adorare gli OneRepublic? Macché, sciocchezze. Io li amo ;)
Beh, allora vi chiedo gentilmente di non ammazzarmi * NO! Abbassa immediatamente la bacchetta tu!*, lo so che scrivere della morte *SIGH* di Fred *SIGH* è un po’ una bastardata, ma era per un contest. Solo che poi ho superato le mille parole e mi sono resa conto che era obbligo scrivere FlashFic al contest. Eh eh, ops.
Ho fatto un po’ di fatica a scrivere, ma solo che non mi sembrava mai abbastanza bello per la morte di *SIGH* beh, avete capito. E non mi sembra neanche ora.
Quindi, per favore, vi imploro, recensite, ho bisogno di sapere cosa ne pensate.
Ringrazio chiunque abbia letto, grazie di cuore.
Un grazie speciale a Bableba, la mia Beta-Morale (ossia quella che ascolta le mie paranoie e legge praticamente tutto quello che scrivo per convincermi definitivamente a pubblicare).
‘Notte a tutti, alla prossima;)
Benny
NOX
  
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