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Autore: inevitable_vale    10/11/2014    3 recensioni
Alex Vause a 26 anni si ritrova a lavorare in un college come assistente. Non sa che quel luogo
e quell'annata, le cambieranno la vita. Così come cambierà la vita di Piper Chapman, finita nel college che i suoi genitori hanno voluto che lei scegliesse.
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Altri, Piper Chapman
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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- “Alex? Che ci fai tu qui?!”
- “Julie? Tu che ci fai ancora qui!” - le due si abbracciarono. Altri ricordi riaffiorarono nella mente di Alex. Julie era una vecchia amica. O qualcosa di più. Avevano provato a stare insieme, ma durò meno di un mese. Alex non riuscì ad esserle fedele. Ma le volle bene. Riguardandola, in quel momento, era proprio come la ricordava. Capelli biondi, occhi azzurri, esile, carnagione chiara, sorriso timido ma raggiante. Aveva qualcosa che le ricordava Piper, pensandoci bene. Ma ora aveva un aspetto stanco. Julie la invitò per un te, e Alex fu felice di accettare. Si erano lasciate senza rancore, avevano provato a rimanere amiche. Alex non era pronta ad impegnarsi, a legarsi ad una persona in quel senso, a rimanere in quella città che non le dava opportunità. Julie non desiderava altro. Inevitabilmente, le loro vite si separarono. Ritrovarsi in quel pomeriggio fu inaspettato ma c'era ancora complicità tra loro; fu facile quindi parlare, scherzare, ricordare insieme il passato con un sorriso, e a volte amarezza, soprattutto per Julie. Quando Alex guardò l'orologio, si rese conto che sua madre sarebbe tornata a breve.

- “E' stato bello ritrovarti, ma...mia madre torna a breve da lavoro, non la vedo da tanto, sono venuta apposta per lei. Devo proprio andare.”

- “Come sempre.” - disse Julie con tono stizzito.
- “Julie...dobbiamo davvero rivivere quei momenti?” - chiese Alex scocciata.
- “No. Lasciami almeno il tuo numero.” - Alex glie lo scrisse su un tovagliolo.
- “Così va meglio?” - chiese la mora, abbozzando un sorriso.
- “Molto. Ecco il mio. Sai, anche se non abbiamo funzionato come coppia e anche se te ne sei andata, senza lasciare traccia di te, non significa che non possiamo essere semplicemente amiche.”
- “Amiche? Ti andrebbe bene? L'ultima volta che ci siamo viste...la cosa non ti piaceva.”
- “Ho imparato ad accontentarmi, sai?” - Julie si alzò dal tavolo, si avvicinò ad Alex per salutarla. Quando si ritrovarono faccia a faccia, si fissarono. Julie non aveva mai davvero dimenticato Alex. Esserle amica, era sempre stato troppo poco. Quando Alex andò via, portò con se pezzi di Julie. In quel momento, tutto riaffiorò; ogni parola fu contraddetta, ogni desiderio assecondato. La baciò sulle labbra. Alex rimase immobile.
- “Questo non è da amiche.” - disse Alex allontana Julie con la mano.
- “E' stato più forte di me.”
- “Julie...non potrebbe mai funzionare. Non sono quasi mai qui, ho una vita totalmente diversa. Tu hai sicuramente qualcuno, a giudicare dall'anello che porti al tuo anulare e...io ho qualcuno.”

Per quanto strano suonasse, Alex aveva finalmente confessato di avere qualcuno. Julie, sconfitta, si allontanò. Era quasi arrabbiata. Quasi seccata dal fatto che Alex fosse diventata capace di legarsi a qualcuno, di sentirsi di qualcuno, solo quando quel qualcuno non era lei.
- “Quando ti ho rivista, sono salita sulla giostra dei ricordi. Ho pensato a quante possibilità ci fossero che ci incontrassimo di nuovo. Ho pensato che il destino ci avesse voluto far rincontrare. Ma ho pensato male. Tu hai qualcuno. Io ho decisamente qualcuno. Non so che mi è preso. E' che ti penso ancora, sai. Anche se ho costruito un'altra vita, io ti penso ancora. Mi manchi, anche come semplice amica. Non so perché ti ho baciata. Cioè lo so, ma non so perché l'ho fatto sapendo....”
- “Shhh, Julie. Va bene. Io ho passato il pomeriggio a strappare poster dalla mia camera, capisco com'è risalire sulla 'giostra dei ricordi'. Possiamo essere amiche.” - Alex le diede un abbraccio e le due si salutarono. Julie la guardò uscire. Allontanarsi. Lasciarla di nuovo lì. Quel bacio, pensò tra se e se, aveva il sapore di un pugno. Alex, era sorpresa. Non pensava che dopo tanti anni, Julie potesse ancora sentirsi così. Eppure non le aveva mai dato speranza. Anche se ripensandoci, era stata piuttosto stronza con lei per un periodo. Il periodo in cui provarono a stare insieme. In quel momento, l'amicizia fu scalfita. Il sesso rovinò tutto. Dopo quell'unica volta, provarono ad essere una coppia ma il risultato fu pessimo, tanto che non riuscirono ad essere neanche più amiche. Si riavvicinarono, ma non era come una volta. Quando Alex andò via, si erano allontanate così tanto, da non lasciarsi neanche un recapito per sentirsi.

Tornata a casa, sua madre era già lì. Alex la raggiunse in soggiorno, si sedette al suo fianco e si voltò verso di lei con gli occhi spalancati.
- “Non immagini con chi sono stata oggi pomeriggio!” - disse Alex.
- “Julie?”- rispose sua madre, distogliendo lo sguardo dalla tv e voltandosi verso di lei.
- “Cazzo, mi hai tolto l'effetto sorpresa!” - Alex rimase sorpresa per la facilità con cui sua madre aveva indovinato.
- “Ti pensa ancora, vero? Ogni tanto continua a chiedermi di te.”
- “Oh, l'ho notato. Ma le ho detto che ho qualcuno. E poi ha un anello!” - disse Alex, appoggiandosi alla spalliera del divano.
- “Ah! Quindi questo qualcuno..è effettivamente importante! La mia piccola impegnata seriamente, potrei piangere!” - disse Diane ridendo.
- “Ok, esageriamo. Non ci parlo più con te.”
- “Alex!” - Diane le prese la mano - “E' bello vederti finalmente capace di legarti a qualcuno. Sarebbe più bello sentirtene parlare ma...aspetterò che tu sia pronta.”
- “Grazie.” - rispose Alex, ricambiando la stressa di mano e sorridendole timidamente.

Cenarono, il discorso non riemerse più. Alex chiese della famiglia, degli amici. La serata volò. Risvegliarsi nel suo letto fu strano. Fecero colazione insieme, uscirono insieme, pranzarono e poi, fu ora di partire. Fu come se nessun giorno le avesse divise, nessun km le avesse allontanate. La loro complicità, era qualcosa che in tanti invidiavano. Ma era una complicità che si instaurò quando le due si trovarono sole nel mondo, a doversi far strada insieme. Salutarsi di nuovo, fu seccante. Ma Alex promise che sarebbe tornata presto. Strette in un abbraccio, Diane iniziò a parlarle mentre si allontavano.

- “Vieni in compagnia la prossima volta, ok? Non voglio che fai tutta questa strada da sola.” - le disse Diane, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Alex la guardò, capì che in quella richiesta c'era poca preoccupazione ma solo tanta curiosità. Sorrise. In realtà, le sarebbe piaciuto. Ma prima, avrebbe dovuto definire le cose con Piper. Capire a che punto erano. E questa era una cosa che la spaventava perché si sentiva immensamente legata a Piper. Aveva paura che ammetterlo, dirlo a Piper, l'avrebbe spaventata e avrebbe reso le cose strane. Una sensazione raramente percepita. Alex salì in macchina, uscì dal parcheggio e salutò con la mano Diane che ricambiò. Più avanti, c'era anche Julie, probabilmente l'aveva osservata per tutto il tempo. Alex le rivolse un cenno con la mano. Quest'ultima non ricambiò ma sorrise. Imboccata l'autostrada, cominciò a contare le ore che la dividevano da casa, dalla sua casa.

Erano circa le 23 quando Alex arrivò a destinazione. Rientrò a casa e trovò Nicky pronta ad interrogarla.

- “Dove sei stata? Week-end romantico?”
- “Ah!” - Alex scoppiò a ridere - “Sono andata da mia madre, idiota!”
- “Ah, peccato. Ero già pronta ad ascoltare tutti i dettagli più scabrosi!”
- “Mi dispiace, nessun dettaglio scabroso. Anzi, sai chi è ancora fissata con me?!”
- “Julie?”
- “Oh cazzo, ma lo sapete tutti?! Solo io non me l'aspettavo?!” - scoppiarono a ridere.
- “Cavolo Alex, lo sapevano tutti. Quella era completamente andata, fottuta, impazzita per te. Ma cosa gli fai tu alle donne?!” - Alex sorrise maliziosamente, toccò leggermente i suoi occhiali.
- “Segreto.” - e continuò a sorridere, finché non rise di nuovo. - “Vado a lasciare le mie cose.” - disse Alex, sparendo nella casa e recandosi nella sua camera. Il telefono iniziò a squillare. Era Piper. Alex rispose.

- “Alex?”
- “Si?”
- “Sei a casa?”
- “Appena tornata.”
- “Posso venire da te?”
- “Ora? Non sei, tipo, al lago con i tuoi?”
- “No. Allora posso?”
- “Certo, vieni.” - Piper chiuse il telefono. Alex percepì inquietudine e fretta nella voce della giovane. Dopo neanche 20 minuti, Piper le mandò un sms. Era già lì. Alex la raggiunse e notò che l'inquietudine che aveva percepito, era proprio lì. Nessuna parola, nessun sorriso. Rimasero a guardarsi. Alex era profondamente confusa. Piper si buttò tra le sue braccia e iniziò a piangere. La strinse forte a se, pur non sapendo quale fosse il motivo. Ma la strinse più forte che poteva.

   
 
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