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Autore: se solose    10/11/2014    1 recensioni
Piccola mia parentesi nata subito dopo la 3x05 SPOILER PER CHI SEGUE LA PROGRAMMAZIONE ITALIANA.
Spero che vi piaccia, soprattutto se siete degli Olicity come me!
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Roy Harper, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Una sensazione di fresco mi costringe a svegliarmi e a rannicchiarmi ancora di più su me stessa. Dall’altro lato il vuoto. Mi giro velocemente ed Oliver non è più lì. Le lenzuola perfettamente tirate, il cuscino sistemato, è andato via o forse non è mai stato realmente qui. Sento una strana fitta nello stomaco che fa male, brucia.

Prima di dirigermi alla Queen Consolidated come sempre passo per il covo a controllare che sia tutto in regola e per vedere  quali sono gli aggiornamenti sul crimine in città.
Appena arrivata in fondo alla rampa di scale trovo Oliver tutto sudato che si sta allenando. La sua vista mi provoca una strana sensazione, probabilmente a causa del sogno che ho fatto questa notte, l’ennesimo.

“ Hey” dico, cercando di sembrare naturale.
“ Ciao! – dice posando i bastoni e prendendo l’asciugamano poggiato sul tappeto – Ti va se andiamo a fare colazione? Ho bisogno di uscire un po’ da qui sotto.” Mi chiede, ed io annuisco dimenticando anche il reale motivo per cui ero andata lì sotto.
Camminiamo per qualche centinaio di metri  e ci fermiamo in un piccolo locale che a detta di Oliver fa i migliori pancakes della città. Ci sediamo ed ordiniamo del caffè.
“ Allora, come procede il lavoro nella mia vecchia azienda?”
“ Ecco, in realtà di questo non abbiamo mai parlato” mi esce fuori dalla bocca questa frase che avevo in testa da parecchie settimane, e bevo un sorso di quel liquido nero per impedirmi di dire altro.
“ In che senso? Vuoi sapere se mi sento a mio agio sapendo che lavori per il tipo che mi ha soffiato l’azienda dalle mani?” Lo dice con un cenno di sorriso.
“ Potrei essermelo chiesta, si.”
“ Devo ammettere che mi sono sentito leggermente tradito ma so perché lo hai fatto, insomma non posso chiederti di fare la commessa in un negozio di computer perché vorrei ritornare a capo della mia azienda, non sarebbe giusto. Sei intelligente e brillante, non posso dirti che lavoro fare.”
Sono sorpresa, mi sarei aspettata molto più sarcasmo sull’argomento ma dato che sta cercando di chiudere qua questo capitolo gliene sono grata perché non mi sentirei molto a mio agio se mi chiedesse qualcosa in merito.
“ Le cose con Thea come vanno?”
“Bene.”
Restiamo in silenzio quando arriva finalmente la nostra colazione.
“ Sono io o credo che in questo momento tra di noi ci sia un leggero imbarazzo?” chiede a bruciapelo.
Da quanto è diventato così intraprendente con le domande?
“ No, non credo. Tu ti senti in imbarazzo al momento?” il mio tono è ironico e lui lo coglie alla perfezione sorridendo.
Uno squillo di telefono interrompe la nostra strana conversazione e per una volta sono grata a Ray  Palmer e le sue telefonate mattutine.
“ Scusa, ma devo rispondere – gli dico accostando il telefono all’orecchio –Ray, dimmi. Okay, appena arrivo in ufficio lo faccio, a dopo!” Attacco e torno sul mio piatto.
“ Ray? Già così in confidenza vedo – mi guarda appena affondando la forchetta sulla sua colazione – chiama sempre a quest’ora del mattino?”
“ Oliver, è il mio capo. E poi no, chiama solo quando non si presenta a casa mia, a quanto pare.” E proprio la mia lingua non riesce a starsene ferma e buona.
“ In che senso?” chiede, guardandomi incuriosito questa volta.
“ Niente, è una lunga storia!”
“Non mi dispiacerebbe sentirla.” Il suo tono si fa un po’ duro, ma questa situazione è particolarmente scomoda. Come faccio ad uscirne?
“ Non adesso, sto davvero morendo di fame!” Felicity evasiva 2.0, se volevo che Oliver mi uccidesse ci sto riuscendo bene.
“ Comunque sono di fretta, devo andare da mia sorella per alcune cose – dice alzandosi e lasciando una manciata di dollari sul tavolo -  ma tu resta pure, offro io.” Lo vedo uscire dalla porta a vetri e camminare nella direzione opposta a quella del covo. Prendo l’ultimo sorso di caffè e amareggiata vado verso il mio ufficio.

La giornata non scorre particolarmente veloce e la mia testa non riesce ad essere concentrata pienamente su quello che sto facendo, vaga dal sogno a quello che è successo quella mattina con Oliver.  Ma giuro che quell’uomo proprio non lo capisco. Prende e se ne va così, da maleducato! Ma poi cosa vuole che gli racconti i dettagli della mia vita quando è chiaro che non è interessato a farne parte più di tanto? Mi farà impazzire prima o poi!
“ Ci siete solo voi qui?” dico facendo girare i miei due amici amanti della giustizia, e sanno perfettamente che mi riferisco al fatto che Oliver non è li con loro.
“ Si, ma tra poco arriverà, è andato da Laurel.”
Una fitta di fastidio mi prende le viscere.
“ Qualcosa in particolare?”
“ No, solo un controllo credo, si comporta stranamente da quando è morta Sara.” Dice Dig
“ Era sempre sua sorella, credo sia normale.” Poi se però lui ha bisogno di altre scuse per vederla è un altro conto. Ma che dico? Sono quasi ridicola. Menomale che queste frasi me le dico solo nella mia testa perché se solo uscissero fuori ad alta farei la figura della stupida.
“ Prendi le difese di Laurel? Deve andare davvero male tra voi due!” esordisce Roy scherzosamente.
“ Tra noi due non va proprio niente, Roy!” Mi siedo alla mia poltrona e inizio ad accendere tutta la mia attrezzatura.
“ Sarà forse questo il problema?”
“ John, ti ci metti anche tu?”
Entrambi scoppiano a ridere ma io resto comunque irritata. Non mi piace essere oggetto di pettegolezzi, e loro sono peggio di un gruppetto di donne che si ritrovano.
“ Qualcosa di strano per le strade?” Dice una voce alle mie spalle che io riconoscerei ad occhi chiusi.
“ Sto controllando giusto in questo momento, ma per ora non mi sembra ci sia grande movimento. Ormai il crimine ha paura di venire fuori grazie ad Arrow.” C’è una punta di soddisfazione nella mia voce, in fondo quello che facciamo è proprio questo, cercare di ridurre la criminalità all’osso. E’ mentre mi crogiolo nel mio stesso compiacimento che noto una notizia proveniente dal dipartimento di polizia di Starling City, un criminale incarcerato quattro anni prima è stato rilasciato per buona condotta. Leggo il suo nome.  All’improvviso non riesco più a respirare. Ho bisogno di prendere aria.
“ Fel, tutto bene?” Mi chiede Roy probabilmente notando la mia espressione.
“ Ehm, io… scusatemi, ho bisogno di prendere un po’ d’aria!” Mi alzo rapidamente dalla mia postazione e mi dirigo verso il vialetto, appena fuori dall’uscita d’emergenza.
   
 
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