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Autore: 24maggio2011    10/11/2014    2 recensioni
Malia, è una ragazza di 17 anni, frequenta il quarto anno di liceo alla Beacon Hills High School. E' una ragazza chiusa e solitaria, nessuno l'ha mai notata. Sua madre è morta all'età di tre anni e da quel giorno vive con il padre solo per convenienza. Le sue giornate sono sempre le stesse. Si alza infastidita la mattina, fa una doccia fresca per svegliarsi, colazione alla svelta e poi dritta a scuola. Malia non ha amici. Malia è sola. Malia è convinta che le sue giornate non cambieranno mai, fino a quando, un giorno, i suoi occhi incontreranno, due grandi occhi color miele che cambieranno la sua vita, per sempre.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Malia Hale, Stiles Stilinski
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Sbagliando si impara.

E' la mattina del secondo giorno, in ospedale e Stiles Stilinski si è svegliato ma è in completo stato di confusione. Il suo cuore batte forte, gli occhi corrono da una parte all'altra alla ricerca di una persona o un oggetto riconoscibile, ma non vede nulla per circa due minuti. L'ansia, sale. Il respiro viene meno, gli occhi pizzicano e una lacrima gli riga il viso, poi, finalmente, li al suo fianco, vede sua madre. E' seduta nella sua sedia, gli stringe la mano ma dorme. I suoi sonni, però, non sono tranquilli e suo figlio lo capisce dagli occhi che si strizzano da soli ogni due secondi e dall'angolo della bocca che si curva in una smorfia di paura.
- Mamma. - Sussurra Stiles.
- Uh? Hei. Ciao amore mio! - Sussurra Melissa. Gli sorride dolcemente, gli da un bacio nella guancia e gli accarezza i capelli. 
- Scusa se ti ho svegliata ma stavi facendo un brutto sogno e non volevo.
- Cosa? Come lo sai?
- Ogni volta che ne fai uno, gli occhi ti si strizzano da soli e l'angolo della bocca si curva in una smorfia. 
- Davvero?
- Si.
- Beh, allora grazie. Come stai, amore?
- Adesso bene.
- Che ti sei sentito? - Chiede agitata, Melissa.
- Mi sono svegliato e non capivo dov'ero. Mi sentivo agitato, il cuore mi batteva fortissimo ma poi ti ho visto e mi sono calmato.
- La mamma è qui, amore mio. 
- Vieni nel letto qui con me? Come quand'ero piccolo?
- Coccole?
- Coccole.
- E va bene, piccolo furfante ma tra poco devo andare a lavoro. - Detto questo, Melissa, con un sorriso enorme in volto, si infila sotto le coperte con suo figlio e inizia a fargli le coccole di cui necessitava.
- Mamma. - Dice in un sussurro, Stiles, stringendosi al suo corpo.
- Dimmi tutto. - Melissa sa, che suo figlio, ha bisogno di parlargli.
- Mi manca. - Confessa Stiles con un groppo in gola.
- Lo so.
- Quando riuscirò a dimenticarla?
- Prestissimo.
- Perchè non ti credo?
- Perchè sei un adolescente.
- E con questo?
- Con questo, le parole dei tuoi genitori, adulti, ti sembrano tutte stronzat* colossali.
- Effettivamente..
- HEI!
- Ahhaha.
- Ahah, aspetta, attento alla flebo, amore. 
- Uffa! Ma quante devo farne, ancora?
- Un po'.
- Che pa..
- Si? - Lo interrompe Melissa, guardandolo male. Stiles deglutisce a vuoto.
- Emh.. che pa.. pazzia! Ecco, si. Una vera pazzia, non sto mica morendo.
- Ahah, scemo.

Se in ospedale, madre e figlio, si davano il buongiorno con dolci coccole e tenere risate, a casa Stilinski, padre e figlio, già discutevano di prima mattina. O per meglio dire, Jonh, tentava di svegliare Scott che non ne voleva sapere di alzarsi dal letto, per nessun motivo alcuno, visto che aveva passato la notte a litigare con la sua fidanzata, perchè l'idiota del secondo anno, di pochi giorni fa, aveva commentato una sua foto, dicendogli quanto fosse bella e Kira, invece di ignorarlo, l'aveva ringraziato.
- Scott, dai! Sono le sette e dieci. Alzati! - Ordina dolcemente Jonh, scuotendolo leggermente per le spalle, riempiendolo di baci e accarezzandogli i capelli.
- Non mi va.
- Non mi importa. Fila a scuola, signorino.
- Papà, vuoi proprio che vado a scuola? - Sbotta Scott girandosi su di un fianco, per guardarlo negli occhi.
- Certo! Alzati. - Lo invita, Jonh.
- Come vuoi! Se ti chiamerà il preside, perchè io, Scott Stilinski, oggi, venerdì 17, al quinto giorno di scuola della quarta superiore, litigherò con uno del secondo, non prendertela con me.
- SCOTT!
- Sei bellissima. Ma digli che vada a quel paese! Ci faccio vedere io, a lui, oggi, se ha ancora il coraggio di dire sei bellissima, alla mia fidanzata.
- Scott questa tua gelosia, inizia a preoccuparmi, sappilo.
- Non prendertela con me. E' Kira che da quando ha iniziato a seguire Malia e Lydia, va in giro mezza nuda. 
- Forse se ha iniziato ad andare in giro mezza nuda, è perchè tu hai smesso di dedicargli attenzioni e le cerca in questa maniera?
- Io non ho mai smesso di dedicargli attenzione e facendo così mi fa solo perdere la pazienza, ma forse hai ragione. Proverò a tenere sotto controllo la mia gelosia e farò il bravo. 
- Promesso?
- Promesso.
- Bravo il mio bambino! Finisci di vestirti e scendi che la colazione è pronta. Ti voglio bene, amore mio. - E dandogli un bacio nella guancia, Jonh Stilinski, stanco e confuso come non mai, scende al piano di sotto, lasciando suo figlio, da solo nella sua stanza.

Anche a casa Hale, il buongiorno, per Malia, non fu uno dei migliori. Sebbene si fosse addormentata con un sorriso da ebete sulla faccia, e si fosse risvegliata nella stessa ed identica maniera, con la mandibola pronta a spezzarsi da un momento all'altro per il troppo sforzo, Derek e Peter gli fecero morire il sorriso con le loro urla. Dio. Non li sopporta più. Ogni mattina è sempre la stessa storia. Sbuffa con fare seccato, si fa una doccia calda per svegliarsi per bene, si lava viso e denti, si veste con dei jeans blu scuro, una canottiera grigia, coperta da una camicia bianca a stampe floreali e ai piedi un semplicissimo paio di converse, torna in bagno e passa al trucco. Sistema i capelli e borsa alla mano, scende al piano di sotto, per dare il buongiorno a gli unici due uomini sulla faccia della terra, in grado di litigare alle sette e venti di mattina.
- Buongiorno anche a voi. Esisto anche io, in questa casa, se non ve ne siete accorti. 
- Buongiorno tesoro. - Dice amorevole, Peter, dandogli un bacio tra i capelli.
- Ah! Oggi sei coperta. - La sfotte, Derek.
- Tu fatti i caz** tuoi.
- MALIA! - La riprende, Peter.
- Cosa? Mi ero svegliata benissimo. Ero felicissima, ma voi due che gridate come pazzi, senza motivazione alcuna, alle sette e venti del mattino, siete stati in grado di trasmettermi il vostro malumore e poi si puo' sapere per quale motivo state litigando? - Sbotta Malia.
- E' lui che è il solito esagerato. - Risponde Derek.
- Hei. Sono qui se non te ne fossi accorto e una nota sul registro, al quarto giorno di scuola, è una motivazione abbastanza sufficiente!
- Si beh, prima tua figlia e ieri io. Dov'è il problema?
- Vi dovete dare una calmata. Tutti e due!
- A me non mettermi in mezzo. - Si sente chiamata in causa, Malia.
- Come sta l'idiota del tuo amico? - Chiede brusco, Derek.
- Bene, che io sappia. Dopo scuola passo a trovarlo! Non pranzo a casa. Prendi qualcosa di pronto o arrangiati. Se muori di fame, affar tuo e non ti permettere mai più di chiamarlo idiota. Tu, lo sei. Lui, no.
- Ohh! Certo. Chi è? Il tuo fidanzatino? - Chiede ancora Derek e per risposta, ottiene solo un giramento d'occhi da sua cugina e per fino da suo zio.
- Comunque, Derek. Sono serio! Vedi di rigare dritto.
- Sennò che fai, zio? Mi metti in punizione?
- Ma che cavolo hai, stamattina, Derek? - Chiedono all'unisono, Malia e Peter.
- Non lo so. Scusate! - Sussurra Derek, sedendosi affranto su una sedia e bevendo il suo caffè.

Dopo aver fatto a fatica la sua colazione e averli mandati mentalmente a quel paese, Malia Hale, bella come non mai, esce di casa, prende il pullman, attirando così lo sguardo di molti passanti, controvoglia arriva a scuola e si avvia alla sua prima lezione. Se fare francese, alla terza ora, senza Stiles, è stato una noia mortale, figurarsi fare matematica alla quarta e alla quinta.
- Buongiorno dormiglione. Matematica per due ore. La lezione è iniziata da appena due minuti e io sto già morendo. Lydia ridacchia divertita ed è tutta attenta e presa da degli stupidi numeri. A proposito, ti saluta. A fine lezioni, volevo venire a trovarti ma Miss Moda 2014, mi ha invitata a casa sua per il pranzo e mi ha detto che saremmo venute insieme, nel primo pomeriggio. Ti dispiace?
- Cosa? Che veniate? Ma figurati, mi fa piacere. Ascolta la lezione, Malia.
- Non mi va. E' noioso.
- E' piacevole!
- Cazzate. Per fortuna che c'è Kira. Stiamo giocando all'impiccato.
- Hei! Quello è il nostro gioco.
- E' quello che ho pensato anche io. Come stai?
- Io sto bene, tu?
- Annoiata, ma bene.
- La solita! E' matematica, non è ingegneria meccanica.
- Sarebbe stato più semplice.
- Ma fammi il favore. Aahah.
- Oh! Senti, io odio i numeri, ok? Non mi piacciono. Ahah.
- Me ne sono accorto.
"Malia Hale, chiudi quel telefono, prima che te lo ritiro e chiamo tuo padre." Lo odio.
- MALIA.
- Ahah mi annoio, Stiles.
- Lo so, però, resisti. 
- Tuo fratello è tenerissimo.
- SCUSA COSA?
- Ahah è tipo dieci minuti che prova a scusarsi con Kira. Perchè voi uomini siete gelosi se scopriamo un po' le gambe?
- Si chiama concetto di possessività, o qualcosa del genere. Mio fratello non ha torto.
- Tipico degli uomini. Darvi manforte sempre e comunque. Ad ogni modo, ci vediamo dopo.
- A dopo. Bacio!


Effettivamente, Malia non aveva torto. Dopo il discorso con suo padre e aver visto che a scuola, la sua fidanzata, l'ha completamente ignorato, ha capito di aver sbagliato e ora, sta provando a scusarsi, ma Kira, non ne vuole sapere, dato che lo ignora tranquillamente, preferendo di gran lunga, giocare all'impiccato, con Malia che messaggiava con il cellulare e sorrideva come una cretina senza un apparente motivo.
- Insomma Kira, ascoltami almeno. 
- Cosa vuoi, Scott? - Si trattiene dall'urlare, Kira.
- Parlarti.
- Avanti fallo! Ma fa in fretta. Io devo tornare a giocare con Malia.
- Certo perchè quello stupido giochetto è più importante del tuo fidanzato, vero?
- Quando il mio fidanzato fa il cretino, si.
- Essere gelosi non è fare il cretino.
- Si ma tu non sei geloso, Scott. Tu sei eccessivamente geloso e lo sei per niente. 
- Ok, hai ragione ma anche tu non scherzi, bella mia. Dico, ti sei vista? Sei bellissima.
- Si, ti ringrazio. Con questo?
- Con questo, mi spieghi che bisogno c'è di mettersi un vestito nero, con gonna scozzese, delle collant trasparenti, zeppe nere e giubbotto di Jeans, per venire a scuola?
- Oggi mi girava così. - Si giustifica, Kira, mentre a stento trattiene le risate. Non lo confesserà mai ama da morire quando quel tonto del suo fidanzato, reagisce così.
- Allora non puoi pretendere che non mi dia fastidio, quando gli altri mi guardano.
- Ma tu non farci caso.
- Ma come faccio a non farci caso? Se una mi guardasse di continuo, cosa altamente improbabile, a te non darebbe fastidio?
- E va bene, va bene. Hai ragione! Ma contieniti. Non ti sopporto più!
- Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo. - Dice felicissimo Scott, assalendogli una guancia.
- Ti amo anche io, brutto scemo.

E' ora di pranzo in ospedale e Stiles conta le ore che lo dividono da Malia, mentre prega sua madre per non fargli mangiare pastina. Ma sua madre non ne vuole sapere e si ritrova costretto a mangiare anche contro la sua volontà e con una fame da lupi. Heather e Malia. Malia e Heather. Ecco i suoi pensieri fissi. Uno, vorrebbe eliminarlo completamente e dimenticarlo una volta per tutte, facendo addirittura finta, che Heather, la sua Heather, non sia mai esistita. E poi c'è Malia, sbucata fuori dal nulla in un giorno noioso e privo di senso per uno studente che di andare a scuola non ne aveva voglia. Malia è strana, Malia è sola, ma Malia è sua amica ed è bella. Malia gli è vicino e Stiles, è felice. Malia è il per sempre promesso dentro una stanza d'ospedale. Malia è profumo di viole, è occhi color nocciola, scherzati di rosso alla luce del sole, è sorrisi di prima mattina e pura adrenalina. Malia è labbra carnose e colorate di rosso. Malia è guance sempre arrossate e puro amore. Malia è la ragazza che da cinque giorni occupa i suoi pensieri e spera proprio che tra poco, sarà anche l'unica ed ultima a popolarli.

Stiles è annoiato. Gioca con il suo cellulare e sorride come un cretino ogni volta che riceve un messaggio, rimanendo deluso, quando il messaggio non è stato inviato da Malia. Sbuffa e sbuffa ancora con fare seccato, mentre sua madre fa avanti e indietro tra lui e i suoi pazienti, pregandolo di calmarsi una volta per tutte. Ma Stiles, per calmarsi, ha bisogno di qualcuno al suo fianco e al momento, a parte Melissa Stilinski, non c'è nessuno. Si vabbè, suo fratello non conta. Lui c'è sempre. E' la presenza vitale e costante di cui non potrebbe fare a meno, ma al momento, non è lui che vuole. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare, che l'oggetto dei suoi pensieri, è li, davanti a lui, ferma sulla porta con un sorriso dolce e imbarazzato sul volto.
- Ciao principesse. - Dice felicissimo, Stiles, salutando le ragazze.
- Hei nanetto. - Dice Lydia, gettandogli le braccia al collo e soffocandolo di baci.
- Ciao Melissa. - La saluta, Malia.
- Ciao tesoro. 
- Hei, lascia stare mia madre e vieni a salutare me. - Le interrompe divertito, Stiles, richiedendo un abbraccio da Malia, che non tarda ad arrivare.
- Ciao bell'addormentato.
- Come state? 
- Benone. Tu, piuttosto? - Chiede Lydia.
- Me la cavo.
- Ho un emergenza. Vi lascio soli! Ciao cuccioli! - E salutandoli, Melissa, esce dalla stanza, lasciandoli soli.
- Allora? A scuola come sta andando? Com'è andato l'ultimo giorno della prima settimana?
- Na' meraviglia. - Borbotta Malia.
- Malia. E' matematica! Ti prego. Mi viene male anche solo pensare che ti mancano praticamente tutte le basi. - Dice Lydia.
- Che? - Chiede sconvolto, Stiles. Insomma! E' matematica.
- Proprio così. Io non ci metto mano. Ci pensi tu? La ragazza è messa male. - Dice Lydia. Malia sbuffa e Scott con lei.
- Insomma, perchè dobbiamo parlare di scuola anche qui? - Chiede Scott.
- E perchè proprio di matematica, poi? - Chiede Malia.
- Brava Malia! Vedo che mi hai capito. Ma Kira? - Chiede ancora, Scott.
- Oh! Si, certo. Sta cercando parcheggio! Abbiamo proposto di stare con lei fino a che non l'avesse trovato, ma ci ha mandate qui. - Dice Malia.
- E l'avete lasciata sola? Era strana? Se si deve vedere con un altro? Io vado a cercarla. - Va in panico, Scott. Ha anche tentato di alzarsi dalla sedia, ma tre strilli, gli e l'hanno impedito.
- SCOTT! Non ti muovere di li. - Ordinano Stiles, Lydia e Malia.
- Ma..
- Ma niente, Scott. - Dicono le due ragazze.
- Stupide donne. - Borbottano all'unisono i due fratelli.
- Senti da che pulpito viene la predica. - Dice Malia a Lydia.
- Aaha, mi piaci, ragazzina. Tu sei diversa da quell'Heather da quattro soldi.
- LYDIA!
- Cosa?
- Perchè scopro solo adesso, che tutti i miei amici e famiglia compresa, hanno odiato quella li, per quattro anni, senza dirmi niente?
- Stiles, tu eri accecato da lei. - Risponde Scott.
- Povero coglione. - Si riprende da solo.
- Dai Stiles, non ci pensare. Sbagliando si impara, no? - Lo rassicura Malia, accarezzandogli la spalla e Stiles Stilinski è sicuro di voler fermare il tempo e rimanere così, per sempre e se Malia che l'accarezza è solo un sogno, Stiles, ha deciso che non vuole più svegliarsi.

 
Piccolo spazio autrice:

Salve cuccioli. Ormai ci siamo. Stiles, è partito per la tangenziale dell'amore e non tornerà più indietro. Presto dimenticherà Heather e si concentrerà solo su Malia. 
Domandina: Quando volete il primo bacio?
Tra uno, due, tre, quattro, cinque capitoli? Presto? Tardi? A voi la scelta.

Grazie a tutti per essere arrivati fin qui e sopratutto grazie a:
- Cica99.
- Lunatica95.
- Stilba.

Per le splendide recensioni dello scorso capitolo. <3
  
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