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Autore: softkitty    11/11/2014    1 recensioni
La protagonista di questa storia è Nicky, neolaureata in lettere e barista per necessità.
Accanto a lei vedremo Noah, il suo fidanzato dalla famiglia ingombrante, Diane, la sua amica di una vita e Oneweek, metodico giovane incontrato in metro.
Attorno a loro ruoteranno vari personaggi, dalla ex fidanzata decisamente poco "ex" alla suocera molto "suocera", passando per genitori amorevoli e amici privi di tatto.
SOSPESA.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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In metro con amore

 

Capitolo 7

 

«Allora, Dan, racconta! Com'è andata?».

Daniel scrutò Colin che, di fronte a lui poggiato alla porta del suo ufficio, lo fissava con impazienza. «Cosa ci fai qui?»

«Passavo da queste parti...»

«Sei un pettegolo!». Risero entrambi, poi Dan raccontò all'amico della serata precedente.

«Wow, il lampione l'ha proprio fatta a pezzi»

«Sì, ma non importa. Ora ci sono io»

«E bravo il nostro Danny! E poi basterà mostrarle il tuo cognome e ti spalancherà...»

«No! Ha già detto che con i ricconi non vuole avere nulla a che fare. Se le dicessi la verità ora scapperebbe a gambe levate»

«Ma...»

«Glielo dirò, solo... Non ora. Non è il momento adatto»

«E quindi cosa farai? Interpreterai la versione moderna de Il principe cerca moglie?».

Daniel si poggiò allo schienale della sua poltroncina. «No, ho solo bisogno che lei inizi a fidarsi di me... Non voglio perderla per un pregiudizio»

«Secondo me, sbagli! E se te lo dico io, vuol dire che stai facendo una cazzata colossale». Daniel non disse nulla, così Colin spostò la conversazione su argomenti più leggeri e poi si salutarono.

Daniel osservò a lungo la targhetta splendente sulla porta del suo ufficio.

Daniel S. Fisher Morris – Studio Legale Morris e figli

***

«Nicky, che brutta cera che hai! Dormito poco?».

Certamente Missy non era dotata di tatto. «Buongiorno anche a te, Missy. Sì, ho faticato a prendere sonno»

«Brutti pensieri?»

«Decisamente»

«Vedrai, ti passerà. A proposito – le porse un sacchetto di carta – per te».

Nicky lo aprì e trovò dentro una brioche alla crema. «Grazie Missy, non...»

«Oh, no no! Non sono stata io, leggi». La ragazza voltò il sacchetto.

Ti auguro una dolce giornata

Buon lavoro,

Dan

«Ma che...?»

«Non è stato carino? Quanto sei stata con quel Noah? Due anni? Tre? Non aveva mai fatto niente di simile!». Missy aveva già gli occhi a cuoricino, mentre si lanciava nel racconto di quella che sarebbe stata la sua appassionante storia d'amore con Daniel, che sarebbe culminata con un matrimonio da favola e quattro gemelli, tutti belli come i due genitori.

Nicky rinunciò a contraddirla e diede la brioche a Benny, che, ignara di tutto, la divorò in un istante.

Sapeva di doversi sentire lusingata per quel piccolo gesto, ma... C'era un ma che neppure lei riusciva a spiegarsi. Le dava fastidio che quel ragazzo, per quanto bello e simpatico, si prendesse queste libertà nei suoi confronti. Stava violando il suo spazio vitale. Aveva bisogno di respirare.

Un'ora dopo il suo arrivo, Daniel fece il suo ingresso nel locale. Benny lo salutò cordialmente, Missy gli rivolse un sorriso smielato e Nicky fece una piccola smorfia di fastidio.

«Ciao Dom»

«Daniel»

«Come stai?»

«Bene, tu? Cosa ti porto?»

«Bene, grazie. Preparami uno spritz, per favore». La ragazza gli voltò le spalle e si mise all'opera. «Allora, piaciuta la brioche?»

«L'ho data a Benny».

Daniel si stupì. «Perché? Era per te»

«Lo so, ma non mi andava. Così piuttosto che buttarla...». Si strinse nelle spalle.

«Non hai gradito il gesto? Sii sincera, per favore»

«Non particolarmente. Non c'era alcun bisogno di farlo»

«Volevo solo che sapessi che ti penso». Eccola, la prima frase fatta del giorno. Normalmente sentendosi rivolgere queste parole, la ragazza del film romantico avrebbe trattenuto il fiato, sarebbe arrossita e avrebbe distolto lo sguardo dal suo principe azzurro. Ma lei non era in un film romantico e, soprattutto, lei era Nicky.

«Non disturbarti troppo. Credo tu abbia sicuramente qualcosa di più importante a cui pensare»

«Può darsi, ma sicuramente non altrettanto affascinante».

Nicky gli posò il calice davanti. «Senti, Daniel... Non avevi detto che avremmo fatto due chiacchiere ogni tanto e che mi avresti lasciato vivere la situazione con i miei tempi? Bene, perché a me invece sembra che tu ci stia provando spudoratamente»

«Dom – sorseggiò un po' del suo aperitivo – se ci stessi provando seriamente con te, saremmo già nel retro a darci dentro».

La ragazza accusò malamente il colpo. Davvero la reputava una ragazza facile? «Vado a servire gli altri clienti»

«Non c'è nessuno»

«Vado a pulire i tavoli». Uscì da dietro il bancone e si diresse verso i tavoli, ma Daniel fu più svelto di lei ed allungò un braccio per bloccarla. «Lasciami, devo lavorare»

«Che ti ho detto per farti incazzare così? Non era mia intenzione...»

«Non sono incazzata, ora togli la tua mano dal mio braccio».

Si liberò dalla presa e pulì minuziosamente tutti i tavoli del locale, facendoli splendere come mai prima di allora. Quando tornò al bancone, era quasi rilassata.

«Stasera passo a prenderti in auto, così ti riporto a casa». La calma acquisita in quei minuti si dissipò immediatamente.

«Non serve, Daniel»

«Ma...»

«Per favore, lasciami in pace. Non sei mio padre! Non devi preoccuparti così».

Il giovane chinò il capo. «Volevo solo essere gentile»

«Non c'è bisogno che tu mi faccia da balia, Daniel, davvero. Ti ringrazio per le attenzioni e le premure che mi rivolgi, però...»

«Voglio solo che tu sia al sicuro».

Nicky aprì la bocca per parlare, ma Missy la precedette. «Zucchero, sarei più tranquilla anche io. Prima veniva Noah a prenderti, ma ora... la metropolitana la sera non è un bel posto da frequentare. Soprattutto da sola».

La ragazza si sentì con le spalle al muro. Missy era abilissima a giocare sporco. «Daniel, sei sicuro che per te non è un problema?»

«Mi farebbe piacere»

«Allora... va bene».

Daniel si alzò dallo sgabello. «Allora passo questa sera, arrivederci Missy! A più tardi, Dom». Pagò ed uscì, lasciandola in balia della sua datrice di lavoro.

«Che gentiluomo!»

«Sì, sì. È educato, gentile, premuroso e tutto quello che vuoi, però non...». Si bloccò, incerta su cosa dire. «La storia con Noah è...»

«Zucchero, prenditi tutto il tempo che ti serve. Ho la netta impressione che quel ragazzo non mollerà l'osso molto facilmente»

«Mi stai paragonando ad un osso?». Nicky si finse indignata, ma poi scoppiò a ridere. «Stanno arrivando dei clienti, vado a lavorare! Non vorrei che la mia capa mi licenziasse». Missy le sorrise bonaria e la osservò allontanarsi con il blocchetto delle ordinazioni e la penna stretti in mano. Era proprio una brava ragazza.

***

Nicky mise anche l'ultima sedia sul tavolo e andò a prendere il secchio ed il mocio per pulire il pavimento, mentre Benny finiva di passare la scopa.

Quando tornò nel locale, ad attenderla c'era Daniel. «Ciao Dom»

«Daniel, sei in anticipo». Gli mostrò lo spazzettone. «Dieci minuti e ho finito»

«Non ti preoccupare, fai con calma». Rimase ad osservarla pulire il pavimento, ipnotizzato dai suoi movimenti. O meglio, ipnotizzato dal suo fondoschiena. Come avrebbe fatto a resistere?

«Ecco fatto. Sono pronta». Nicky era di fronte a lui con la borsa in spalla e una enorme felpa sotto braccio. «Ciao Benny, a domani! Buonanotte Missy». Le due li salutarono e la coppia poté uscire dal locale. «Daniel, non sei obbligato a...»

«Dom, non pensarci neppure. Voglio darti un passaggio».

La ragazza sbuffò sconsolata. «Grazie». Daniel si fermò di fronte ad un'automobile decisamente poco economica. «Wow, è tua?»

«Sì, sali. Non ti mangia».

Nicky salì, molto meno rilassata di prima e decisamente più guardinga. «Non ci conosciamo per niente».

Il giovane la guardò sorridendo. «Lo so, per questo volevo uscire con te, per conoscerci meglio»

«Mi chiamo Dominique Stanton, detta Nicky. Ho ventidue anni e lavoro da Missy's»

«Mi chiamo Daniel Stephen Fisher, ho ventisette anni e sono un avvocato»

«Avvocato?»

«Sì, mi sono laureato un paio di anni fa e ora lavoro in uno studio legale»

«Caspita!». Nicky non era per nulla entusiasta, sentiva puzza di guai. «La tua famiglia deve essere orgogliosa di te»

«Tantissimo, soprattutto perché non hanno dovuto sborsare un centesimo per il college, visto che ho vinto un borsa di studio». Quel commento la fece parzialmente tranquillizzare. Forse la sua famiglia non era ricca sfondata. Forse. «Tu invece?»

«Io? Sono laureata in Lettere, alla ricerca di un lavoro. Per poter pagare le bollette per ora lavoro da Missy»

«Fratelli o sorelle?»

«No, sono figlia unica. Tu?»

«Ho un fratello maggiore. Si chiama Nelson ed è sposato con Terry. Lui è un avvocato come me, mentre la mia santa cognata era una brillante farmacista»

«Era?»

«Sì, da quando è rimasta incinta e poi ha partorito, ha deciso di occuparsi esclusivamente di Taylor»

«Taylor? Taylor come Taylor Momsen o Taylor come Taylor Kinney?». Daniel si voltò a guardarla, interrogativo. «Femmina o maschio?»

«Oh! Maschio!»

«Allora Taylor come Taylor Kinney»

«Dovrei sapere chi è?»

«Certo che sì! È un attore. Hai mai visto The Vampire Diaries?». Il giovane scosse il capo. «Chicago Fire?»

«Nemmeno»

«Sei un caso disperato!». Sospirò, fingendosi sconsolata. «Beh, è il futuro marito di Lady Gaga»

«Il mio nipotino non sposerà una come Lady Gaga!». Il tono era sconvolto. «Non glielo permetterei!».

Nicky finse innocenza, mentre rideva sotto i baffi. «Andiamo, cos'hai contro Lady Gaga?»

«Ma l'hai vista? A mio fratello prenderebbe un colpo se tra qualche anno Taylor gli presentasse un elemento del genere». La ragazza scoppiò a ridere per la seria preoccupazione di Daniel che, dal canto suo, non poté non unirsi a quella risata contagiosa. «Credo che dirò a mio fratello di cambiargli il nome. Gli suggerirei Brad»

«Brad?»

«Sai com'è, se si porta a casa prima una come Jennifer Aniston e poi Angelina Jolie...».

Nicky rise di nuovo. «Dovevo immaginarlo». Si guardò attorno. «Ecco, questa è la nostra fermata della metro. Posso scendere qui»

«Non essere sciocca. Ti accompagno a casa, se mi dici dov'è»

«Viale dei Ciliegi, 17»

«Simpatica, Mary Poppins, vuoi volare a casa con l'ombrello? O ti accontenti di questo mezzo per comuni mortali?»

«Mica tanto per comuni mortali! Non tutti se lo possono permettere». Gli lanciò un'occhiata significativa. «Comunque abito in quel condominio laggiù». Daniel lo raggiunse ed accostò. «Grazie per il passaggio, ma davvero, non era necessario»

«Lo era. Così ho passato un po' di tempo con te»

«Ah! Ah! Frase da film»

«Ops! Beh, allora...». Si bloccò guardandola in quegli occhi verdi. «Ci vediamo domani»

«D'accordo Daniel. A domani, buonanotte». Si chiuse la portiera alle spalle ed entrò nel suo condominio accompagnata dal rumore dell'auto di Daniel che si allontanava nella notte.

***

Daniel parcheggiò l'auto nel garage e salì nel suo appartamento, aveva bisogno di rilassarsi. L'aveva avuta così vicina, così... E non l'aveva baciata.

Il diavoletto sulla sua spalla sinistra lo guardava carico di delusione e compassione, mentre l'angioletto alla sua destra gli lanciava sguardi carichi di ammirazione.

Aveva fatto la cosa giusta? Probabilmente sì, perché era troppo presto. Perché Dom si sarebbe ritratta, perché l'avrebbe fatta scappare a gambe levate e per mille altri motivi più che validi. Però si sentiva un idiota. Almeno in parte. Aveva bisogno di bere. Decisamente.

E fu il suo angioletto a dargli una pacca sulla spalla, come a dire: vedrai che il tempo ti ripagherà.

 

 

Il mio angolo.

Buonasera, cari e devoti lettori, tutto bene?

Eccoci alle prese con Dan e Dom. Quante di voi vorrebbero essere al posto di Nicky? ;)

Un grazie a tutti i santi che resistono e si ostinano a leggere i miei capitoli, i misericordiosi che trovano qualche minuto per lasciare un commento (se ci saranno) e i coraggiosi che inseriscono la storia tra le preferite/ricordate/seguite.

Bisous,

Softkitty

ps Spero non ci siano errori!

Risponderò alle recensioni passate, presenti e future asap! :*

  
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