Sono passati quindici anni
da quel giorno, eppure Kakashi sogna ancora Rin e la sensazione di avere la mano affondata nel suo
petto lo fa svegliare di soprassalto.
Ti volevo bene Rin, te l’ho mai detto che ti volevo
bene? Kakashi se lo chiede dopo ogni incubo. Se lo
chiede ogni volta che si trova di fronte a quel rettangolo di pietra su cui ogni mattina posa un fiore. Sa di non averlo mai detto ad Obito, ma lei.
Per quanto riguarda Rin non lo ricorda proprio se mai
è riuscito a sboccarsi tanto da farle capire che era importante per lui. Non
ricorda di essere mai stato gentile con lei nonostante si fosse accorto del suo
amore. Non ricorda di averle mai detto
una parola dolce, anche dopo aver perso Obito a Kannabi,
il massimo che ha fatto per lei è stato non scostarsi quando l’ha abbracciato
piangendo.
Il sogno inizia a rallentatore, soffocato dall’alcol che Kakashi
ha mandato giù sia per festeggiare la vittoria, e con essa il fatto che Sasuke sembra aver ritrovato la ragione, sia per
anestetizzare le ferite che altrimenti l’avrebbero tenuto sveglio per tutta la
notte. Sa che una volta iniziato non può fare nulla se non rivivere quel
momento attimo per attimo, così si rassegna a rivivere la morte di Rin con una ricchezza di particolari che gli dimostra
quanto il suo cervello sia un gran cervello degno del clan Nara.
La mano che affonda nella carne calda e palpitante, il sangue che gli inonda il
braccio e l’ultima respiro di Rin che se ne va
assieme al suo nome che la ragazza riesce a mormorare prima di morire. Kakashi si vede abbracciarla per un momento, prima di
lasciarla cadere a terra.
E poi? Poi di solito il cadavere si rialza e lo accusa di averla lasciata
morire. Di non averla protetta come avrebbe fatto Obito invece. Stranamente lucido
Kakashi attende quel momento come si attende il
dolore seduto sulla sedia del dentista, ma non accade nulla.
Il corpo di Rin è immobile nel suo sangue e Kakashi si arrischia ad avvicinarsi.
Basta un passo perché lo scenario cambi. La notte diventa giorno, la terra
coperta di sangue un prato fiorito, e
quel piccolo cadavere svanisce e il suo posto viene preso da una Rin splendidamente viva intenta ad intrecciare una
ghirlanda di fiori.
Kakashi la osserva affascinato. Sa perfettamente dove
sono, è il prato dove erano soliti allenarsi assieme a Minato-sensei
e Obito.
Obito è più in là, all’ombra degli alberi che segnando l’inizio della finestra
e lo sta osservando con un piglio divertito. Kakashi
pensa di essere morto nel sonno per colpa di qualche emorragia interna, ma Rin lo smentisce prontamente.
-Non ti preoccupare Kakashi kun,
sei ancora vivo.-
Kakashi le si avvicina e Rin
alza gli occhi verso di lui - E’ che prima di andare, volevamo passare ancora
un momento con te.-
Kakashi allunga una mano verso il viso di Rin, verso la sua guanciotta tonda da bambina, ma tira indietro la mano
quando si accorge delle protezione a placche sul suo braccio. Si guarda addosso, si tocca il petto fino
alla cintura e poi alza di nuovo gli occhi.
Ha l’aspetto di quando aveva tredici anni.
Obito gli si è avvicinato e gli sta sorridendo in quella modo largo e solare
che lo faceva tanto incazzare quando erano piccoli, e che ora invece, trova
quasi tenero.
-Abbraccione di gruppo?-
Obito allarga le braccia e dopo essersi alzata, Rin
fa altrettanto. Kakashi sposta lo sguardo da uno
all’altra prima di avvicinarsi.
Sono caldi e respirano contro di lui. Kakashi sente le lacrime serrargli la gola mentre li
stringe con tutta la forza che ha. Rin preme una
guancia contro la sua mentre Obito poggia il viso contro la sua spalla. Kakashi piange
sommessamente e mormora un -Vi voglio bene.- che la maschera sul suo viso non
riesce a soffocare.
-Anche io Kakashi kun.-
risponde pronta Rin.
Obito non risponde, ma lo stringe ancora più forte e a questo Kakashi basta.
-Il team sette è di nuovo assieme.-
Il team sette è
di nuovo assieme… è il pensiero di Kakashi quando, dopo essersi svegliato con un sorriso sulle
labbra che nemmeno la maschera forse riesce a nascondere , sbircia nella tenda dove
Sasuke e Naruto sono stati
alloggiati. I due ragazzi dormono della
grossa, sfiniti dallo scontro e dalle ferite e Sakura è con loro. Rimbocca le
coperte di Naruto, carezza piano la fronte di Sasuke, prima di sedersi per terra fra i due letti in attesa
che si sveglino.
Kakashi va a sedersi accanto a lei e la ragazza gli
sorride prima di tornare a guardare i due compagni di squadra - Finalmente
siete di nuovo assieme.-
Sakura scrolla le spalle -Non siamo mai stati veramente separati.-
Kakashi annuisce mentre le appoggia una pacca sulla
sommità della testa -Hai ragione.-
Nemmeno noi lo
saremo mai Obito e Rin…
Manco da anni in questo fandom, ma ho voluto omaggiare lo stesso il finale del
manga con questa mini–one shot
dedicata a Kakashi e al mio team preferito, l’old Team sette. Se vi va, fatemi sapere che ve ne pare.
NOTE E DISCLAMERS:
L’abbraccione
di gruppo fra Kakashi, Obito e Rin
è stata ispirata da questa bellissima fan art.
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