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Autore: Kieis_chan    11/11/2014    1 recensioni
Avete mai provato quella sensazione di pesantezza in acqua, quel cadere giù senza avere la forza di muovere neanche un muscolo, coscienti che l’acqua come un muro vi schiaccerà inesorabile?
Sapete… C’è un trucco per sfondare quel muro cristallino…

Coppie RufyxAce, ed accenni di KillexKidd e ZoroxRufy.
Genere: Commedia, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eustass, Kidd, Killer, Roronoa, Zoro, Trafalgar, Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nuoto

 
 
Avete mai provato quella sensazione di pesantezza in acqua, quel cadere giù senza avere la forza di muovere neanche un muscolo, coscienti che l’acqua come un muro vi schiaccerà inesorabile?

Sapete… C’è un trucco per sfondare quel muro cristallino…

 
Aprì gli occhi di scatto, portandosi una mano sul viso, si era appena svegliato ed era già stanco.
Dormiva poco Law, ormai da anni.
Si voltò verso il comodino afferrando quell’irritate sveglia che trillava con insistenza e, accidentalmente intruppò la cornice contenente quella foto che rappresentava una vittoria meritata, gioco di squadra, amicizia ed amore. Come ogni volta che vedeva quell’immagine, non poteva fare a meno di passare il pollice, sulla figura di quel ragazzino arrogante, che preso dall’euforia, l’abbracciava con foga.

Sbuffò mettendosi seduto sul comodo materasso, grattandosi con un certo vigore il cuoio capelluto.

Amore.

Un sentimento ormai lontano, che aveva volontariamente lasciato solo andar via, facendo rimanere solo un velo d’amarezza nel suo cuore.

-Che palle.- sbuffò, issandosi svogliatamente dal letto.
Volente o nolente la giornata doveva iniziare, quindi armatosi di buona volontà si diresse verso il bagno per prepararsi.

Una volta lavato e vestito, afferrò alcuni libri buttandoli malamente nella logora cartella, per poi dedicarsi a preparare con le dovute attenzioni il borsone per l’allenamento, occhiali, cuffie, accappatoio e, tutto l’occorrente.
Certo nuotare non era più la stessa cosa senza di lui.

C’erano ancora i suoi amici, non che compagni di squadra, ma lo spirito nel gruppo era completamente differente. Mancava quella scintilla che faceva scattare quella sana competizione, che portava inevitabilmente a lanciarsi frecciatine ed infine alle risate alla fine dell’allenamento.
Quando c’era lui con loro, Law, si sentiva libero in acqua.

Scese di corsa le scale di casa, chiudendo malamente la porta d’ingresso, immettendosi in strada, per correre verso il consueto punto d’incontro con i suoi amici.
 
 
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Rufy si stropicciò per l’ennesima volta la cravatta, nel tentativo di allentarla.
Era finalmente all’ultimo anno di quello stupido liceo e, la cosa lo rallegrava alquanto.
Lui era l’unico dei suoi compagni a frequentare ancora la scuola dell’obbligo e, la cosa lo faceva letteralmente incazzare. Perché lui si sentiva troppo grande per continuare ad andare a scuola.

-Smettila.- lo rimproverò Ace, sistemando la cravatta a dovere –Non puoi sembrare sciatto già il primo giorno.- gli fece notare, mantenendo quel sorriso radioso che lo caratterizzava.
Il ragazzo sporse il labbro in fuori imbronciato -Parli bene tu.- borbottò rabugliato –Adesso passerai la giornata a mollo, per prepararti alle nazionali, mentre io sarò qui in questa stupida scuola soffocante con questa stupida divisa asfissiante.- ammise, incrociando le braccia al petto.
Ace rise di gusto, accarezzandogli la guancia –Appena finisci mi raggiungi per gli allenamenti, no?- gli disse il maggiore, facendogli l’occhiolino –E poi finito l’allenamento, ti porto a cena fuori.- dichiarò, facendo illuminare i profondi occhi neri di Rufy, che l’abbraccio con slancio dandogli un bacio a stampo.

-Fatela finita voi due.- si lamentò Zoro, che li osservava in disparte –Siete fastidiosi.- ammise, distogliendo lo sguardo.
Quelli muniti di tutta la loro maturità, gli mostrarono la lingua, sfoggiando il rispettivo dito medio –Invidioso.-

Law arrivò giusto in tempo per fermare l’imminente lite fra di loro.
Infondo riusciva a capire in qualche modo Zoro… Osservare la persona amata, ricambiare i sentimenti di un altro era doloroso e, loro erano così disgustosamente innamorati.

-Forza Rufy a scuola.- proclamò, indicando al moretto la strada.
Quello afflosciò le spalle, demoralizzato –Mi accompagnate?- chiese speranzoso, mostrando l'espressione più tenera e convincente che aveva.

Non seppero dirgli di no.

Si incamminarono tutti e quattro, verso l’istituto superiore, chiacchierando delle solito cose.
-Ma quello…- sfiatò Ace improvvisamente, indicando un ragazzo alto e dagli spettinati capelli rossi –Aki.- urlò, sventolando la mano sotto la sguardo attonito dei presenti.
L’interessato sentendo il suo nome si voltò, trovando subito chi lo chiamasse –Ragazzi.- urlò a sua volta, facendo dietro front avvicinandosi a loro.

-Come sei cresciuto.- salutò Ace, stringendolo in un abbraccio –Sei identico a tuo fratello.-
Aki rise, arrossendo lievemente –Sai Ace, i geni sono gli stessi.- affermò imbarazzato.
-Da quanto sei tornato?- chiese Rufy, saltellandogli in torno –Sei al primo anno vero?- continuò a domandare tutto eccitato –Siamo nella stessa scuola, lo sai?- lo sollecitò.
Zoro a quel terzo grado, alzò gli occhi al cielo, afferrandolo per il colletto della camicia, mettendo fine a quel fastidioso balletto –Lascialo parlare.- sbottò irritato.

Il nuovo incontrato sorrise radioso, contento che quei vecchi amici erano rimasti sempre gli stessi –Siamo tornati all’inizio delle vacanze estive.- spiegò pacato.
Law inclinò il capo di lato, aumentando la presa sul borsone –Siete?- chiese scioccato.
-Quindi c’è anche Kidd.- ipotizzò il ragazzo dai capelli verdi con il suo solito fare distaccato.
-Certo.- affermò il ragazzino, spegnendo subito la sua ilarità –Perché non ve l’ha detto?-

Quelli scossero il capo interdetti.
-Neanche a te fratellone?- insistette Aki, rivolgendosi a Law.
-No.- disse semplicemente.
-E’ da più di un anno che non lo sentiamo.- ammise Rufy dispiaciuto.
Aki spalancò gli occhi incredulo -Ma voi lo sapete che…-


In quel momento Law si sentì schiacciare, come quando si annega e le forze ti abbandonano per il troppo annaspare e, il muro ti spinge sempre più in basso.
 
 
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L’odore del cloro che ti riempie i polmoni, facendoti seccare la gola, il calore dell’acqua che ti avvolge come una coperta, lo sciabordio dell’acqua che risuona come musica.

Questa era la vita di Kidd.

L’acqua era sempre stata il suo elemento, in un certo senso c’era sempre stata sintonia tra loro due… Ma quel feeling si era irrimediabilmente spezzato.
Nuotare era diventato faticoso e stancante, l’acqua non voleva assecondare più quei movimenti che un tempo erano eleganti e, che invece adesso erano del tutto sgraziati.

-Porca puttana.- urlò frustrato Kidd, schiaffeggiando il muro difronte a se, schizzando l’acqua.
-Non puoi portarti al limite.- lo riprese Killer, suo amico da sempre ed, allenatore –Devi riabituarti.- spiegò pacato, inchinandosi davanti a lui.
La testa rossa scosse il capo, facendo sventolare i corti capelli –Non nuoterò mai più come un tempo.- dichiarò arrendevole.
L’amico sospirò, accarezzandogli la corta chioma –Hai perso un braccio, ma questo non vuol dire che non appena metterai la protesi di carbonio, non ti sarà possibile nuotare meglio.- lo incoraggiò sorridendo –Devi solo portare pazienza.-

-Non ne ho già portata abbastanza?- chiese irato Kidd, alzando su Killer i suoi occhi dorati, pieni di dolore.
-Il cammino è ancora lungo Kidd.- ammise quello rammaricato, avvicinando il volto al suo nel tentativo di baciarlo.

Quello si scansò, guardandolo trovo –Non lo fare.- sibilò, avvicinandosi come gli era possibile alla scaletta.
-Ancora per Trafalgar?- gli chiese stizzito Killer.
-Esatto.-
-Merda Kidd.- sbottò quello, portando le mani in cielo –Non si è fatto più sentire, non è venuto neanche da te quando ne avevi più bisogno.- dichiarò alterato.

Kidd sospirò afferrando l’accappatoio, posandolo sulla spalla sinistra per nascondere il moncherino –Non l’ho mai avvisato ok?- sbottò rabbioso –Lui non sa che sono ridotto così, che faccio pena.- ruggì.
Rimasero a guardarsi per svariati minuti, contemplando le loro immagini.
-Mi dispiace Killer.- proclamò il rosso –Nonostante ci siamo lasciati tempo fa, rimarrà sempre il mio ragazzo.-

-A cui non hai detto niente. Non è vero, Eustass-ya?-

Si paralizzò Kidd nell’udire quella voce.
Da quanto tempo non la sentiva? Cosa ci faceva lui lì? Cosa avrebbe dovuto fare adesso?

-Fratellone scusami.- non riuscì a vedere l’espressione dispiaciuta sul viso di Aki, i suoi occhi furono rapiti da quelli freddi come il ghiaccio dell’uomo che aveva sempre amato.
 
 

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Erano sdraiati sul letto, l’odore del cloro misto a quello del sesso alleggiava nella stanza.
-Quindi da domani, partirai con una nuova squadra, per allenarti per i mondiali.- sussurrò Law giocherellando con le lunghe dita di Kidd.
-Già.- borbottò quello, strusciando il suo naso sulla guancia del compagno.
-Contento?- domandò ironico, conscio che l’euforia del rosso, trasudasse da tutti i pori.

Kidd rise baciandogli la mascella, fino ad arrivare al mento, che addentò dolcemente –Tu invece?-
Il moro gli leccò la punta del naso, facendoglielo arricciare –Università.- ammise con decisione –E i preparativi per le nazionali, ovviamente.-
La testa rossa annuì, incupendo lo sguardo –Continueremo a sentirci?- domandò a bruciapelo.

L’espressione seria di Law, gli diede già la risposta, ma quello sospirò sistemandosi meglio, in modo da vederlo bene –Non abbiamo bisogno di una relazione in questo momento.- soffiò –I nostri sogni hanno la priorità, Eustass-ya.- spiegò, accennando un sorriso, uno di quelli autentici e rari, che regalava solo a lui.
La testa rossa sospirò, chinando il capo –Non so perché, ma ero cosciente che avresti detto una cosa del genere.- ammise deluso.
Il moro lo avvicinò a se, baciandolo con passione –Kidd.- lo chiamò per nome, cosa che accadeva raramente –Grazie.- sussurrò, congiungendo nuovamente le loro labbra.

 
 
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Erano nello spogliatoio uno difronte all’altro.
-Perché?- sfiatò semplicemente Law, il tono di voce mono corde, segno che era furioso.
Kidd lo guardò di sottecchi, incapace di sorreggere lo sguardo –Saresti venuto da me.- spiegò spicciolo.

Gli occhi del moro scintillarono d’ira –Ovvio che sarei venuto da te, idiota.- sbraitò, dando un pugno all’armadietto più vicino, ammaccandolo –Avrei lasciato tutto per venire da te.-
La testa rossa assottigliò gli occhi, corrugando la fronte –Per questo non te l’ho detto.- grugnì mordendosi il labbro, per trattenere la rabbia –Se l’avessi fatto, non me lo sarei perdonato.- sussurrò -Ci siamo lasciati per raggiungere i nostri sogni, non è così? Non volevi una relazione seria, quindi non avevi bisogno di problemi. Ed io ero un problema.- ruggì, stringendo il pugno, conficcandosi le unghie in esso.

-Ma non di fronte a questo.- sfiatò Law, indicando il braccio sinistro mancante –Sei sempre il solito idiota, Eustass-ya.-
Kidd si sedette sulla panca, portandosi la mano sul viso, cercando di regolarizzare il respiro e, non far saltare del tutto i suoi fragili nervi.
Il moro gli si avvicinò, portando una mano dietro la sua nuca, accarezzandola con i polpastrelli in movimenti circolatori. Quello li aveva sempre fatti calmare entrambi.

-Come è successo?- domandò pacato sedendosi al suo fianco.
La testa rossa sospirò osservando il pavimento –Un linfoma, al quarto stadio.- borbottò –Dopo una gara amichevole, prima dei mondiali, ho notato che non riuscivo a muovere correttamente il braccio, pensavo ad uno strappo. Ma il dolore ha persistito per settimane, bloccandolo completamente, così alla fine esasperato Aki e l’istruttore mi hanno portato in ospedale.- raccontò con voce inclinata.

Ci fu silenzio, che diede tempo a Law di immagazzinare l’informazioni.
-E l’hanno amputato?-
-Si.-
-Hai dovuto fare chemio e radio terapia?-
-Si.-
-I capelli stanno ricrescendo.-
-Eh già.-
-Hai finito tutto adesso?-
-Ho solo i controlli tri mestrali.-

Il moro annuì, continuando ad accarezzare dolcemente la testa di Kidd –e tu mi hai tenuto all’oscuro di tutto, nonostante continui a dire che sono il tuo ragazzo.-
-Già.-
-Sei un coglione Eustass-ya.-
-Non fai che ripeterlo.- sfiatò Kidd, guardandolo finalmente negli occhi –Ho afferrato il concetto.-
-Invece no.- proclamò Law avvicinando i loro visi, facendo scontrare le loro fronti –Non c’è nulla di più importante di te.- disse facendo collidere le loro labbra, in un bacio bisognoso, un bacio che desideravano entrambi da anni.
 
 

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Il suono ritmico dei piedi che si muovono in acqua, il respiro affannato che riecheggia nell’aria, le urla d’incoraggiamento…

-Dai Kidd, muovi quei piedi.- lo incitò Rufy, nuotando a dorso, ridendo gioioso.
-Chiudi la bocca sennò affoghi.- lo riprese il rosso infastidito –Si può sapere perché cazzo siete qui?- grugnì alterato.
-Per darti man forte.- ammise Zoro, posizionandosi sulla pedana –Poi è divertente vedere Eustass Kidd, scelto per i mondiali, re-imparare a nuotare.- proclamò con un ghigno soddisfatto –Per una volta siamo noi i migliori. Sai, sono cose che ti segnano, mettendoti il buon umore.-

Il rosso grugnì assottigliando gli occhi, muovendo con foga le gambe sotto il pelo dell’acqua, borbottando insulti gratuiti, sistemandosi sul muretto della piscina.
-Lasciali perdere.- disse Law con un ghigno, spuntando accanto a lui nell’acqua –Sono solo emozionati di riaverti con noi.- ammise posando gli avambracci sul muro, issandosi –Dagli la prova che rimarrai sempre il migliore.- disse baciandolo a fior di labbra –Ovviamente dopo di me.- dichiarò immergendosi.
Kidd corrugò la fronte stizzito –Illuso.- mormorò ghignando.

Rannicchiò le gambe sulla scaletta sotto di lui, slacciando i pesi lasciandoli affondare nell’acqua.
Si issò sfilandosi la maglia, lanciandola a terra, sfoggiando il suo fisico scolpito incamminandosi verso le pedane, arrestandosi qualche metro prima.

-Che vuoi fare?- domandò Ace, osservandolo incredulo.
La testa rossa ghignò –Ora vedrai.- sibilò, prendendo la rincorsa dandosi poi lo slancio sulla pedana tuffandosi.
 
Avete mai provato quella sensazione di pesantezza in acqua, quel cadere giù senza avere la forza di muovere neanche un muscolo, coscienti che l’acqua come un muro vi schiaccerà inesorabile?
Sapete… C’è un trucco per sfondare quel muro cristallino, farsi un valico con le mani, sbattendo ritmicamente i piedi assecondando il flusso dell’acqua. Quel muro si infrangerà in mille pezzi, dandoti la sensazione di essere libero ed in grado di respirare.
Ed era così che finalmente si sentiva Kidd.

 
Fine.

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Note di me:
*cof cof* per favore non lanciatemi gli ortaggi! Lo so, lo so è senza senso e sconclusionata e forse scritta anche male.. Ma avete presente quando una storia vi martella il cervello? Ecco.. se non la scrivevo non sarei mai riuscita a proseguire la mia long u_u! Quindi prendetevela con lei.
Vi starete chiedendo, perché una storia sul nuoto? E che c’entrano le frasi di apertura e chiusura? Allora, la storia sul nuoto è colpa di un anime che ho guardato ieri.. e che questa notte ha fatto partorire codesto obrorbio e, le frasi beh.. il mio estro creativo suggeriva che stavano bene lì X°D!
Insomma è bello vedere Kidd, Law, Ace e Rufy nuotare no? Ahahha povere stelle hanno bisogno della ciambella in realtà! Coo-oomunque, vi ringrazio in anticipo per chi avrà il coraggio di leggere fino alla fine. Un bacio enormissimo ed un abbraccio gigantissimo mie frittelle di patate <3!
  
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