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Autore: Mrs Mistake    11/11/2014    0 recensioni
Per leggere questa storia dovete leggere il precedente racconto "Our Greatest Night" altrimenti sarà ovvio che non riuscitete a seguire il filo logico, per chi avesse letto già la precedente storia ed è curioso di sapere come continua ecco alcune righe di questo seguito:
- L'Europa!? Ragazzi ma state scherzando?
- Assolutamente no! - era Kate.
- E vorreste partire domani?
- Certamente!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eravamo imbarcati da almeno mezzora, ma ancora non eravamo decollati, dopo il check-in ed esserci imbarcati Kate era finalmente riuscita a smettere di piangere e Jay non riuscivo a capire cosa avesse. Era da quando ci siamo alzati che diceva il minimo indispensabile e aveva un'aria ombrosa. Pensai fosse per il ritorno a casa ma qualcosa dentro di me mi diceva che non era così.
Pink aveva quasi finito di cantare le note di Dear Mr President sul mio ipod quando Jay mi chiamò picchiettando due dita contro la mia spalla.
Tolsi una cuffietta dalle orecchie.
- Come ti senti?
- Abbastanza bene, direi - risposi sicura.
- Con Giulio? Voglio dire cosa avete deciso? Vi vedrete anche quando lui verrà a New York?
- Io e Giulio abbiamo deciso di volerci provare. Voglio dire, provare seriamente. Solo che quando arriverà avrà mille cose per la testa perciò non vorrei essere un peso, quindi penso che riuscirò a vederlo fra un mese anche se lui sarà lì tra due settimane.
Jay annuì. - Ma cosa ne pensi? Sei convinta? Ti piace?
- Hey, perchè tutte queste domande? Certo che lo sono. Che c'è? Sei pentito di avermi obbligato a far conoscere un ragazzo? Non è da te!
- No, no.. Jay guardò dritto davanti a se - E' solo che.. non voglio che soffri, ok? - era evidentemente palese il suo riferimento a Ethan.
- Tranquillo.
- Bene - girò la testa dall'altra parte, segno che la conversazione era finita.
- Jay?
- Sì? - si girò di nuovo.
- Non abbiamo parlato tanto durante questo viaggio, soprattutto queste ultime settimane sai, con Giulio e tutto il resto..
- Tranquilla - mi interruppe sorridendo. - Questo viaggio non era per parlare, era per divertirci. E poi, esclusa Roma, a Londra, Praga e, beh escluso Dublino - Jay arrossì ripensando a quella notte con quel ragazzo - siamo stati sempre insieme.
- Giusto. C'è un' altra cosa che però volevo dirti, anzi chiederti.
- Cosa?
- Avete per caso litigato tu e Kate?
Jay tornò più pallido di come lo era stato tutta la mattina, o forse era solo una mia impressione - No, no assolutamente - rispose nervoso - senti, perchè non dormiamo? Abbiamo 6 ore da passare su questo aereo.
- O-ok.. - capii che voleva evitare il discorso. Era successo qualcosa tra quei due, me lo sentivo.
- Si pregano i signori passeggeri di disattivare i cellulari o impostarli in modalità aereo.. - la hostess cominciò a enunciare dal microfono le solite regole. Presi la mia borsa e cercai il telefono per spegnerlo.  
Cercai e smistando tra chiavi, fazzoletti e altri oggetti qualcosa attirò la mia attenzione.
Un foglio. Una cartolina.
La presi. Raffigurava una citta, l'India?.
- Ma che diamine.. - guardai il retro. Nessun indirizzo. Solo una frase:

"Credo tu abbia qualcosa che mi appartiene."                 
                                                                                      Ethan.    
   
 
[Continua con "Our Greatest Adventure"]   
        
   
 
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