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Autore: Sethmentecontorta    11/11/2014    7 recensioni
|RanMasa|Happy Pocky day!|986 parole|Neanche questa volta alcun povero piccolo ed indifeso Pocky è stato maltrattato nel corso della fic, ve lo possiamo assicurare|oneshot|
{dal testo}
– Ah, sei solo tu… – disse quando riconobbe la figura che era apparsa alla porta con un raccoglitore pieno di scartoffie di chissà quale genere sottobraccio, tornando a rilassarsi e riprendendo in mano la matita per riprendere a disegnare.
– Ah, Kariya-kun, ma che bello vederti! Sì, anche per me è un piacere vedere che stai bene. – ironizzò quello andando a sistemare la cartella nell’armadio della classe.
– Cosa porta qui su questo suolo sconsacrato sua magnificenza Kirino-senpai? – borbottò col Pocky ancora in bocca, mentre tornava a grattare la grafite sul foglio disegnando le mani e i dettagli degli abiti del soggetto.
– Nah, cose del consiglio studentesco, lascia perdere. – chiuse l’armadietto e si avvicinò al suo banco senza fare rumore, studiando le azioni del turchese senza che lui se ne accorgesse. – Però, bello! – commentò poco dopo facendolo sussultare e arrossire.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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—Just for a Pocky—

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Kariya si portò alla bocca un altro dei suoi Pocky alla fragola e lo morse, tenendolo fra le labbra mentre scribacchiava sul suo quaderno. Si era beccato un’altra lezione supplementare per aver dormito in classe, e ora gli toccava stare lì a ripassare storia mentre quella svampita della professoressa andava a fare qualche tipo di fotocopia per qualche tipo di verifica – e, conoscendola, Masaki era pronto a scommettere che ci avrebbe messo un’eternità. Non sapeva neanche come accendere un computer, a momenti -. Sottolineò un passaggio importante dei suoi appunti, cerchiò una data che avrebbe dovuto ricordarsi, abbozzò un minuscolo schema riassuntivo, fece una piccola caricatura della prof in un angolo del foglio. Non ne poteva davvero più, lui poi la storia la odiava, tutte quelle date e quei nomi impossibili che non avrebbe mai imparato (basti pensare ad un qualsiasi cittadino romano degno di nota, con ben tre nomi, che si assomigliavano un po’ tutti, come si poteva pretendere da lui che riuscisse a distinguerli e ricordarli?!), tutte quelle guerre che si svolgevano un po’ tutte allo stesso modo, a ciclo. Era una vera e propria tortura, per lui, anche solo provare a studiare quella materia.
Finì il suo Pocky e ne prese un altro. Era da sempre una persona molto golosa, amava ogni genere di dolce, ne mangiava in quantità industriali. – del resto, essendo un calciatore a tempo pieno, poteva permettersi di mangiare quanti zuccheri voleva senza ingrassare – Quei grissini ricoperti di cioccolato, poi, lo facevano impazzire, per non parlare di quelli alla fragola, come quelli che stava appunto mangiando, li adorava.
Davvero, non ce la faceva più a tentare di prestare attenzione alle rivoluzioni gracchiane o alle guerre puniche, tanto che mandò sottovoce tutto,  prof inclusa, a farsi benedire, e si mise a scarabocchiare sul quaderno. Non era chissà quanto bravo o portato per il disegno, ma ogni cosa in quel momento era per lui migliore rispetto alla prospettiva di studiare per un’altra mezz’ora prima di poter essere finalmente libero, inoltre disegnare lo aiutava a scaricare la tensione, e lui era per natura un ragazzo che di tensione ne accumulava parecchia, non essendo decisamente definibile come “paziente” o “calmo”, tutt’altro. Disegnò dapprima un pallone da calcio, poi un pezzetto di prato sotto di esso, aggiunse alcune ombre a matita, poi passò ad un altro disegno, a fianco al primo, abbozzando lo schema base per una figura umana seduta. Shuuki, una ragazza del Sun Garden intorno alla quale vedeva sempre girare Midorikawa, che col disegno non se la cavava affatto male, gli aveva insegnato perlomeno come disegnare correttamente lo schema per realizzare un corpo anatomicamente proporzionato, cosa che gli era rimasta utile nei momenti di noia in classe nei rari casi in cui non aveva fatto tardi per giocare ai videogames la notte prima e quindi non si era ancora addormentato sul banco.
Proprio mentre era assorto nel disegnare il calciatore – uniforme della Raimon, volto soltanto delineato, capelli appena accennati -, la porta si aprì, facendolo scattare diritto sulla sedia a fingere di star studiando.
– Ah, sei solo tu… – disse quando riconobbe la figura che era apparsa alla porta con un raccoglitore pieno di scartoffie di chissà quale genere sottobraccio, tornando a rilassarsi e riprendendo in mano la matita per riprendere a disegnare.
– Ah, Kariya-kun, ma che bello vederti! Sì, anche per me è un piacere vedere che stai bene. – ironizzò quello andando a sistemare la cartella nell’armadio della classe.
– Cosa porta qui su questo suolo sconsacrato sua magnificenza Kirino-senpai? – borbottò col Pocky ancora in bocca, mentre tornava a grattare la grafite sul foglio disegnando le mani e i dettagli degli abiti del soggetto.
– Nah, cose del consiglio studentesco, lascia perdere. – chiuse l’armadietto e si avvicinò al suo banco senza fare rumore, studiando le azioni del turchese senza che lui se ne accorgesse. – Però, bello! – commentò poco dopo facendolo sussultare e arrossire.
 – Niente di che. – borbottò, mettendo su un espressione corrucciata in modo da nascondere l’imbarazzo e il piacere che quel complimento aveva provocato in lui.
Il rosa si mise di fronte a lui, il busto piegato in avanti, i gomiti poggiati sul suo banco e il mento alle mani, un sorriso a dir poco accecante dipinto sulle labbra.
– Che vuoi? Mi metti ansia, va’ via.
 – Voglio vederti disegnare.
– Mi metti ansia, te l’ho detto. Non mi piace che mi si guardi disegnare, perché non sono ancora bravo, solo la mia insegnante può, ovviamente. 
– Così però sono geloso, chi sarebbe questa persona che ti insegna a disegnare e che può guardarti mentre io invece no?
Kariya decise di ignorare la prima parte del discorso, che gli aveva fatto perdere qualche battito cardiaco – era davvero così vecchio da rischiare già un infarto? –, almeno finché il suo cuoricino innamorato non si rimise a battere ancora più velocemente di prima.
– I fatti tuoi? – ribatté fissandolo altezzoso, per poi tornare al suo disegno.
Si era quasi dimenticato del Pocky che aveva in bocca, o almeno fino a quando non sentì qualcosa di caldo tremendamente vicino, e alzando lo sguardo vide che il rosa stava dando un grosso morso al suo snack, tanto grande da essere pericolosamente vicino alle due labbra, e da poter sentire il calore del suo alito. Arrossì all’istante, e lo fissò scioccato mentre quello di allontanava mangiandosi metà nel SUO Pocky alla fragola, con un semplice “Spicciati o mi mangio anche il resto”.
Masaki si chiese se avrebbe dovuto prendere in considerazione l’idea di andare a farsi visitare da un cardiologo, perché la velocità con cui stava battendo il suo cuore decisamente non era normale, proprio no. Quando poi abbassò lo sguardo sul foglio a quadretti poggiato sul suo banco e notò che nel frattempo aveva aggiunto al disegno un viso delicato, un paio di grandi occhi quasi femminili con le loro ciglia lunghe e folte e due codini bassi arrossì ancora di più.
– Stupido, stupido, stupido senpai.
– Si fa quel che si può.



♦Poligonetto dell'autrice:

HAPPY POCKY DAAAAY!!! *scuoricina in giro* 
Buon salve miei cari, eccomi tornata, una volta tanto non dopo mesi dall'ultima volta! (mi ero preparata XD)
Allora, il disegno sopra l'ho fatto io, purtroppo però un po' in fretta, quindi non è venuto esattamente come speravo, avrei voluto aggiungere qualcosa allo sfondo per renderlo più interessante, e i capelli non sarebbero finiti, ma ho dovuto spicciarmi per cose mie che non vi sto a spiegare. Spero comunque possa piacervi e non sia un completo abominio. Come potete notare, mi sono data al disegno in digitale, quindi da ora quando metterò dei disegni potrebbero essere colorati (meglio di questo, ovviamente), ringraziate Terumi per aver inventato SAI. 
FINALMENTE la mia OC Shuuki viene citata in una mia fic, non l'aveva mai fatto, fin ora. XD Lei ne è molto contenta, sapete? Talmente tanto che mi ha implorato di disegnarla, e io ho ceduto. Eccola qua.
E qua invece potete vedere lo sgorbio che ho fatto tra un esercizio di inglese e l'altro per reprimere gli istinti suicidi da domanihounaverificaenonsounabeatafavajoahijkahbvief.
Ah, non l'ho riletta, quindi spero non ci siano vari orrori di ortografia/grammatica/battitura. 
Ok, ho ciarlato abbastanza, neh? 
Un saluto DOH! ^3^
~Seth
   
 
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