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Autore: Sabaku no Akari    25/10/2008    2 recensioni
Tutto era buio.... La sola luce: quel corpo bianco.... Si avvicinò, gli prese la mano.... La ragazza si risvegliò madida di sudore, con le lacrime agli occhi. -Ma chi...- Guardava il bianco di quel mondo senza morale. E chissà perchè, quel colore gli ricordava proprio lui -Ma dove sei finito... Ulquiorra? (UlquiorraXGrimmjow; UlquiorraXOrihime; OrihimeXIchigo; RenjiXRukia)
Genere: Malinconico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un pò tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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                                            §CAPITOLO QUATTRO§

 

 

-Ehi… Ehi, svegliati!

Aprì gli occhi, fissando gli astanti con i brillanti occhi smeraldini.

-Mh? Che cosa è successo?

Tentò di alzarsi, ma ebbe come risultato il cadere a terra.

Fu risollevato dal ragazzo che l’aveva portato in salvo.

-Ulquiorra, rimettiti giù.

-No Ichigo… devo tornare da Orihime!

Una voce parlò nel buio.

-Ulquiorra, noi sappiamo chi sei. E che cosa sei.

Rukia uscì dalla penombra.

-Ulquiorra Schiffer, Espada numero 4.

L’Hollow dagli occhi verdi non tradì alcuna emozione. Piegò interrogativamente il capo sulla spalla, e sorrise all’indirizzo della shinigami.

-Perdonami Kuchiki-san, ma non capisco quello che intendi dire. Cos’è un Espada?

-NON PRENDERCI PER IL CULO!

L’arancione sbattè al muro l’altro, dighignando i denti.

-Sai bene chi sei… Ho visto con chi stavi parlando prima, quando ti ho salvato. Ed inoltre…

Gli strappò la camicia, mettendo a nudo il foro tipico degli Hollow.

-… questo ne è la prova!

Lo colpì con un pugno su una guancia pallida.

Un rivolo di sangue sgorgò dalle labbra semi-dischiuse di Ulquiorra.

-ICHIGO!

Rukia scattò verso il ragazzo, per fermarlo.

Ma lui le rivolse un’occhiata astiosa, per poi correre verso la porta.

-Ichigo, dove stai andando?

-Da Inoue. E Rukia… non mi seguire.

Uscì di casa sbattendo la porta.

Rukia tornò indietro, affranta.

-Ulquiorra, mi disp… chi sei tu??

Un Hollow dai capelli azzurri era entrato dalla finestra, e stava tenendo un Ulquiorra spaventato per il polso sottile.

Sorrise ironico alla ragazza.

-Scusa dolcezza se non mi sono presentato… Grimmjow Jearjaques, Espada numero 6. piacere di conoscerti.

La sbattè al muro, rubandole un bacio.

-Porto via questo stupido… Arrivederci pupa.

Con Ulquiorra su una spalla il quale si dibatteva, saltò giù.

 

Rukia scivolò a terra, toccandosi ad intermittenza le labbra così ingiustamente violate, e lo sguardo fisso, vacuo.

Dopo una decina di minuti, arrivò Renji per il rapporto quotidiano.

-Ehi Rukia, eccomi qui! Rukia…?

Le si avvicinò, sventolandole una mano davanti agli occhi.

Nulla.

-Oh mio dio Rukia! Che diamine ti è successo?

In un sussurro lei gli raccontò tutto quello che era successo.

Il volto del rosso divenne una maschera di collera.

E con tutta la dolcezza di cui era capace, abbracciò la ragazza.

-Te l’ho detto un sacco di volte… Non devi permettere a nessuno… Di violare le tue labbra, il tuo corpo in quella maniera. Come ho fatto io quella volta…

Le prese il viso tra le mani, che pareva aver ripreso un po’ di vita, e la baciò delicatamente, come a voler cancellare lo sporco che si era posato su di lei.

Si staccò.

-Rukia…

-Renji..

Lo abbracciò, scoppiando in lacrime contro il suo petto.

-Su su… io starò sempre con te, lo sai.

Rukia sorrise, aggrappandosi agli abiti del rosso.

“L’ho sempre pensato… E’ così diverso da Kaien, ma… per lui sento un affetto, un amore molto grande.. Non voglio perderlo.”

-Renji, ora mi sento molto meglio, grazie.

Si alzò, sciogliendosi dall’abbraccio.

-Vai a controllare… Bisogna fare qualcosa, ci sono due Espada in giro.

Si alzò anche lui, sorridendo.

-Va bene, va bene…

Si avvicinò alla finestra.

-Allora io vado.

-Aspetta Renji!

Lo prese per mano.

-Non morire…

Lui sorrise

-Non morirò, ti ho fatto una promessa, ricordi?

Saltò giu.

La ragazza si buttò sul letto di Ichigo, chiudendo gli occhi.

-Uff… Quando sarà stato? Cento anni fa, più o meno…

Cominciò a ricordare.

 

Era rannicchiata contro il muro, singhiozzante. Ogni volta che lei portava buoni risultati, suo fratello adottivo Byakuya non le diceva nulla…

La guardava sempre sprezzante, come se per lui contasse meno di zero.

E questo la faceva soffrire.

-Ehi piccoletta, che ti succede?

Renji si ergeva contro il sole morente, tendendo una mano.

-Dai, vieni con me e raccontami tutto. Un membro della famiglia Kuchiki non può piangere così. Su…

Camminarono assieme fino al piccolo appartamento di Renji.

-Bene, ora sputa il rospo.

Si sedette sul letto, allargando le braccia per accogliere la shinigami.

Lei si accoccolò sul suo petto muscoloso, singhiozzando.”

 

Decise di alzarsi ed andare in bagno.

Ricordare era doloroso…

Sola, davanti allo specchio, Rukia contemplò la sua immagine riflessa.

Si toccò la frangetta, sorridendo.

Renji amava quel ribelle ciuffo di capelli.

 

-Perché devi sempre piangere per il Taichou? Non spargere lacrime per un uomo che non ti apprezza.

Le sfiorò il piccolo naso, e prese in mano la frangia della ragazza.

-Amo questo piccolo ciuffo, lo sai?

Lo guardò interrogativa.

-Come mai, Renji?

Lui sorrise, lasciandole i capelli.

-E’ ribelle… rispecchia molto il tuo carattere, Rukia. Tu sei uno spirito libero, che non deve essere legato al giudizio di una persona sola. Devi rimanere così Rukia…

Lui si alzò, e cominciò a togliersi lo shiakusho.

-Rifletti Rukia… in fin dei conti cosa ha fatto il Taichou per te, oltre a farti entrare nel casato Kuchiki senza apparente motivazione e sbatterti, diplomandoti, sul campo di battaglia senza alcuna preparazione psichica? Ma dai…”

 

Aveva dannatamente ragione.

Alla sua prima battaglia era quasi scappata.

Il veder morire i suoi compagni senza poter ne voler fare nulla…

Si sciacquò il viso, tentando di cancellare i ricordi.

Ritornò in camera.

Non avendo nulla da fare, si affacciò alla finestra, contemplando il cielo tempestoso.

“Piove…”

Sorrise. E i ricordi tornarono prepotenti nella sua mente.

 

Vide ogni piccola cicatrice su quel petto scolpito.

E sapeva chi ne era l’artefice.

Il cuore le si strinse.

-Renji… ci sono nuove cicatrici…

Mormorò indicandolo.

Lui si guardò il petto, interdetto.

-Ah si… normale amministrazione, Rukia..

-NO, NON E’ VERO! DIMMI LA VERITA’!

Urlò, con le piccole mani strette a pugno.

Tanto strette che le unghie le si conficcarono nella carne, ferendola.

-Rukia…

Le si avvicinò, prendendole una mano.

-Va bene, te lo dirò ma non farti più del male.

Le aprì le dita sottili.

-Me le ha fatte il Taichou… vuoi sapere perché?

Lei annuì, sull’orlo delle lacrime.

-Perché ho osato mettermi contro di lui, contestare come ti educava. E’ stato quando sei tornata a casa ferita ad un fianco… Te lo ricordi, vero?

Come faceva a scordarselo?

Era stato terribile…

Annuì.

-E tu sei quasi morto…

-Per te.

Completò la frase.

-Non ci sarebbe morte più dolce, Rukia, perché io…

-Renji…

Lo interruppe, buttandogli le braccia al collo.

-Sei uno stupido, non devi metterti in gioco per una come me…

-Dicevo…

Sorrise.

-Perché io ti amo.”

 

Arrossì di botto.

Nessuno le aveva mai detto così…

Solo il suo amico d’infanzia, Abarai Renji, le aveva rivolto parole simili…

Si diede uno schiaffetto.

Non poteva continuare così…

Si diede mentalmente della stupida, affondando di nuovo nelle coltri.

“Non posso fare così cavolo… anche perché quella volta…”

 

Lo fissò sbigottita.

-Renji ma cosa… perché?

Era confusa…

-Rukia, non pretendo che tu mi dia una risposta. Io ti dono il mio cuore.

Prese una mano della ragazza e se la posò sul petto.

-Fanne quello che meglio credi.

Lei arrossì.

Ma aveva deciso.

Una cosa gliela doveva.

-Renji, io… voglio farti un regalo.

-Mh?

-Voglio fare l’amore con te. Io mi prendo il tuo cuore, tu prenditi la mia verginità.

Lo vide aprire le labbra come per dire qualcosa.

Lo zittì posandogli un dito sulle labbra.

-Ti prego…

Lo baciò.

-Ti voglio Renji, è questa la verità.”

 

-AAAHHHH! BASTA RICORDARE!!!

Lanciò un pupazzo sul muro, per poi alzarsi e riprenderlo.

-Renji…

Mormorò piangendo.

-Ti…amo…

 

                                     *************************************************************++

L'angolino di Akari

Coff coff... *Sale su una scatola di mandarini*
Dopo un enorme ritardo (gomen nasai) sono tornata^w^
Questo capitolo è dedicato alla mia coppia non yaoi preferita, la Rukia/Renji!
Mammamia come sono cariniii^w^

Ringrazio chi ha letto la mia fic, ma un commentino costa tanto lasciarlo? ç_ç
E ora via con le recensioni!!

X Smemo92: e lo so cara, Grimmy è un gran rompiscatole, però dai... Lui e Ulqui-chan sono così carini *^*  Concordo con te sul fatto di Orihime... Io l'adoro, perchè è così sincera e spontanea^w^ Grazie mille cara un bacione

X strega_del_lago: ebbene si, l'ho chiamato Ulqui!!! *Fa posa da eroina* Eddai amore, è un diminutivo così puccioso! Comunque Renji farà sempre bella figura, è il mio eroe!!! *_* Grazie tesora, un'abbraccio grande grande

X akari333: è vero, a Grim manca Ulqui!!! (Ma chiudi quel f**********o becco! nd Grim) (oi oi bello, calmino eh! ndAkari) e concordo con te per Renji! *Sbava* grazie tesora alla prossima^w^

E anche questa volta è finita... alla prossima (ignoro quando)
Un abbraccio e un bacio a tutti!!

P.S. Recensiteeee <3

AKARI

  
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