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Autore: Tony Stark    12/11/2014    3 recensioni
Dopo la "Battaglia di Racoon City" si credeva che tutto fosse finito che l'orrore fosse scomparso, ma ora a cinque anni di distanza, l'incubo sta tornando e vuole vendetta.
(Per capire questa storia è strettamente necessario aver letto You are Infected)
Genere: Angst, Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Redfield, Claire Redfield, Leon Scott Kennedy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You are Infected Series'
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  You are Infected 2: Il ritorno dell’Incubo

                  Capitolo 6: Protocollo Tabula Rasa

Tutti erano rimasti increduli persino i miliziani di Monroe, non potevano attivare il Protocollo Tabula Rasa non potevano distruggere un intera città con una bomba nucleare, era impossibile, era inumano, più di un Tyrant. Non potevano nuclearizzare la città avrebbero eliminato ogni cosa persino i sopravvissuti e i loro stessi uomini, i miliziani non erano disposti a mandare a morte due loro squadre e questo era un fatto risaputo come avesse fatto il Generale Monroe a convincerli era un mistero. Nessuno aveva però il coraggio adatto ad impostare quelle quindici cifre alfanumeriche che avrebbero attivato il protocollo e condannato Racoon City. Nessuno ce l’avrebbe mai fatta tranne un essere senza cuore e senz’anima che non provava pena o misericordia. Non potevano era semplice il concetto, era così semplice che non poteva essere compreso da alcuno di loro. Era loro obbligo proteggere l’America ma non potevano eliminare, cancellare un’intera città dalle mappe solo per questo, c’erano tante vite che speravano solo di essere salvate e loro le avrebbero volontariamente bruciate? Non potevano, anche se poi sarebbero stati considerati traditori, non potevano lanciare quella bomba senza pensare a quanti avrebbero ucciso e forse quello stesso pensiero passò anche ai miliziani di Monroe perché puntarono le loro armi contro il loro generale
-R.P.D., Uffici della G.A.A.B., Racoon City
I due fratelli Vikers, tentavano di rimettersi in contatto con il Q.G. per informarli che i rinforzi non erano ancora arrivati ma tutto ciò che rispondeva loro era un ronzio statico
<< Mi piacerebbe rivedere le viole che crescevano vicino casa nostra >> disse Brandon all’improvviso << Ancora mi chiedo per quale fottuto motivo ce ne siamo andati da Delucia, era una cittadina così tranquilla, mi manca casa nostra. Quando tutto questo finirà, Brad mi prometti che torneremo a casa? >> disse e poi chiese continuando il fratello di Brad
<< Te lo prometto, appena finirà tutto questo casino ce ne torneremo a casa >> rispose Brad riprovando a mandare un messaggio radio al Quartier Generale << Questa cazzo di radio non funziona… ma per quale motivo capitano sempre a me le radio che non funzionano?! >> disse a mezza voce Brad. Un urlo risuonò fra le pareti seguito da degli spari, i due fratelli si diressero fino alla fonte dei rumori, uno zombie arrancava nell’atrio del R.P.D., tutti i colpi erano mirati alla testa, ma per quanto lo colpissero la creatura non moriva. Nel momento esatto in cui Claire arrivò nell’atrio il portone principale d’ingresso del R.P.D. venne aperto, da un'unica persona, da Chris Redfield, i capelli castano pallido tenuti così ordinati che pareva quasi impossibile fosse lo stesso Chris che aveva spesso e volentieri i capelli incasinati, la pelle candida che quasi scintillava colpita dalla luce dei faretti che si trovavano all’ingresso del dipartimento, la divisa da poliziotto era stata sostituita da una battlesuit nera che era tanto aderente da mettere in risalto il fisico scolpito, un sorrisetto crudele spuntava sul suo viso e gli occhi infernali scintillanti come tizzoni ardenti.
<< Vi sono mancato? >> chiese con ironia e mal celato divertimento quasi pregustasse già il male che gli avrebbe fatto, mentre tutte le armi venivano puntate contro Chris, lo zombie che aveva resistito a vari colpi alla testa stramazzò al suolo finalmente morto, << No? Oh, pensavo che vi sarei mancato >> disse con un tono falsamente dispiaciuto imitando un’espressione triste e dispiaciuta in modo quasi tragicomico prima di tornare a sorridere di quel sorriso orrendo e crudele.
<< Perché sei venuto qui? Cosa diavolo vuoi da noi, mostro? >> chiese Claire col tono più freddo e rabbioso che era capace di avere, Chris si portò teatralmente una mano sul cuore, guardandola con gli occhi sgranati e un’espressione tremendamente dispiaciuta
<< Mostro? Io? Non ero il tuo caro fratellone, Claire? Non sono forse l’unica famiglia che hai? >> chiese
<< Per cosa sei venuto? Per prenderci in giro?! Perché se è così puoi tornare da quel buco infernale dalla quale sei risalito! >> gli disse ignorando del tutto ciò che lui le aveva detto, urlandogli contro
<< Volevo solo informarvi che il vostro governo vuole uccidervi, sta per lanciare una testata nucleare contro questa minuscola città >> rispose con un tono improvvisamente serio, facendo calare il silenzio nella sala. L’espressione di Claire si fece scioccata prima che si riprendesse
<< E perché dovremmo crederti? Chi ci dice che non ci stai mentendo? >> chiese Claire
<< Semplice mia dolce sorellina, io vi sto avvisando solo perché spetta a me uccidervi non ad una bomba nucleare >> rispose << O forse hai ragione è voglio solo terrorizzarvi >> disse poi, Claire non capiva il perché di quel comportamento per un momento mentre le rispondeva le pareva di aver visto il vero Chris in quegli occhi infernali ma poi era scomparso come inghiottito da quel male che circondava come un aura quella creatura che altro non era che suo fratello, non riusciva a capire quale fosse il reale scopo di quelle azioni.
<< Vi consiglio di andarvene, prima che la testata nucleare arrivi >> disse Chris prima di voltarsi verso le doppie porte, sentì il click della sicura di una pistola
<< Non osare girarmi le spalle! Se non ti volti adesso, giuro che ti sparo, Chris! >> urlò Claire la Silver Viper puntata contro Chris, un colpo che se esploso l’avrebbe colpito in mezzo agli occhi.
<< Claire, non provare a giocare con il fuoco potresti rimanerne ustionata >> ringhiò con tono basso e vibrante il Redfield, nessuno dei presenti pareva respirare tanto era alta la tensione nell’aria.
-Q.G della filiale americana della G.A.A.B., Washington D.C.
Monroe era stato bloccato dai suoi uomini e da quelli della G.A.A.B., il protocollo Tabula Rasa non era ancora stato avviato. Vester pareva essere incline a seguire l’idea di Monroe meglio perderne migliaia ora che perderne miliardi a causa di una nuova Apocalisse ma i suoi uomini e i miliziani preferivano provare a salvare gli abitanti di Racoon per quanto potessero prima che la città venisse distrutta.
<< Trovate il modo di contattare Parker, Raymond e Rachel >> disse Matheson, mentre Hannigan tentava di mettersi in contatto con i Primi Tredici
-Racoon City’s General Hospital, Racoon City
Rachel aveva quasi raggiunto la porta che l’avrebbe condotta nei corridoi, senza incontrare alcun’altro Scream of Death, quando due Scream si pararono davanti a lei, i loro corpi putrefatti e gonfi che sbarravano la porta, uno di loro aveva qualcosa affondato nella spalla, quasi nascosto dalle pieghe della carne cadente, un piccolo coltello. Gli Scream non l’avevano ancora notata lei approfittò di ciò lanciando una granata elettrica in direzione dei due mostri e allontanandosi rapidamente, la granata esplose in un lampo bluastro di luce e uno sfrigolio elettrico, seguito poi dal fetore della carne ustionata e di malattia. I due Scream giacevano morti difronte alla porta, le carcasse annerite dalle ustioni erano ancora percorse da deboli scariche elettriche, evitò i corpi e sperando che il lettore delle tessere non fosse saltato a causa della scarica provò ad usare la tessera di riconoscimento di Jacob, alcun led si accese ma la porta si sbloccò. Rachel uscì dall’ambulatorio bloccandosi la porta alle spalle, sperava che non ci fossero altri mostri del genere nell’ospedale, un comunicazione da parte del Q.G. fece squillare il pad che Rachel aveva appena ripreso in mano per mettersi in contatto con i suoi partner, il viso pallido di Conan Matheson fece capolino sullo schermo
<< Rachel, dovete completare la missione al più presto. Vogliono attivare il Protocollo Tabula Rasa, dovete salvare quanti più sopravvissuti potete e portarli sull’eliporto dell’ospedale non potremmo ritardare il lancio del missile ancora a lungo >> disse, chiudendo la comunicazione prima che potesse lei potesse rispondergli. Rachel era rimasta interdetta, doveva trovare Raymond e Parker e raggiungere l’R.P.D. per avvisare i Primi Tredici, radunare i sopravvissuti ed evacuare Racoon City prima della sua nuclearizzazione
-R.P.D, Racoon City
Chris non pareva sul punto di attaccare Claire, anche se lei sembrava sul punto di sparargli. Fu un attimo e Claire sparò contro il fratello, contro il mostro che stranamente non evitò il colpo, quasi come se non se lo aspettasse. Ma il danno inferto gli scomparve quasi immediatamente e lo sguardo di Chris si fece ancora più maligno, era come se una belva incatenata si fosse appena liberata dalle catene, la calma e il controllo che aveva scomparvero. Si lanciò contro la sorella con una furia che poteva essere descritta solo come inumana o ancor più precisamente da Tyrant. Claire riuscì ad evitare di venir travolta da quella carica per un pelo, mentre gli altri si preparavano a sparare contro il Tyrant moro, Claire sparò nuovamente contro il fratello ma stavolta egli evitò il colpo facendo volare la pistola dalla presa di Claire con una frustata, scagliata con l’ausilio dei suoi tentacoli, si lanciò nuovamente contro la sorella e si preparò ad atterrarla, quando un colpo preciso lo colpì al collo
<< Ti piace questo? >> disse ironico Rurik Ginovaef fratello di Nicholai e Alexei, a quest’affermazione segui una scarica di proiettili tutti mirati al collo del mostro, mirati a staccargli la testa di netto. Chris dedicò la sua completa attenzione a Rurik, ma più che ferirlo fisicamente voleva ferirlo emotivamente
<< Devi essere Rurik, eh? Il tuo piccolo fratellino è ossessionato da te, pensa sempre costantemente a te e a ciò che gli hai fatto, sei stato crudele sai? Quale fratello farebbe del male al suo fratellino? >> disse Chris, la voce ancora metallica e mutata mentre la ferita al collo si rimarginava. Lui osava dirgli quello? Lui che voleva torturare e uccidere sua sorella, presto gli avrebbe fatto capire perché lo chiamavano “Il Macellaio”.
- Q.G della filiale americana della G.A.A.B., Washington D.C.
<< Quando gli zombie invaderanno nuovamente l’America, oh allora vi pentirete di avermi impedito di far saltare quella minuscola città, oh sono certo che ve ne pentirete >> disse Monroe, rinchiuso in una delle poche celle del Q.G americano, tradito dai suoi stessi uomini. Nel frattempo nella sala centrale, Conan coordinava tutte le operazioni della G.A.A.B. americana, visto che nessuno si fidava di Vester che si era lasciato convincere da quel folle esaltato di Monroe
<< Dobbiamo ritardare il lancio, dobbiamo evitare che il protocollo venga attivato... >> cominciò Conan prima di venire interrotto da una comunicazione d’emergenza proveniente dalle squadre mandate nel perimetro contenitivo di Racoon City
<< C’è una falla nel confine contenitivo, sono troppi! Questi mostri sono troppi! Richiediamo estrazione immediata! ...>> il messaggio terminò con un urlo e un coro di gemiti affamati dei non-morti, prima che il tutto venisse oscurato dal ronzio statico che pose fine al messaggio in modo definitivo sapevano che nessuno avrebbe più tentato di mettersi in contatto col Q.G., il perimetro di Racoon City era perduto gli zombie erano liberi di sbranare chiunque avessero trovato nella foresta degli Arklay. Nonostante ancora fosse una piccola zona di Biohazard era meglio avere più aiuto possibile, in modo da fermare la minaccia prima che si espandesse, dovevano anche eliminare la minaccia di Christopher Redfield/Wesker al più presto perché lui era capace di far cominciare una nuova apocalisse anche dopo aver fermato quella che stava per cominciare.
-Laboratorio segreto delle Arklay Mountains, Foresta di Racoon City
Una sorta di baccello criogenico simile a quello di Alexia Ashford era al centro di un’ampia sala, illuminato da alcuni neon bianchi.
<< Il D.N.A di Chris Redfield è stato integrato nella pianta simbiontica >> li informò Keaton Ronson. Albert e Will avevano lavorato alla formula di un sedativo neurobloccante da iniettare al Redfield, in modo da poterlo rinchiudere nel baccello simbiontico e lasciarlo lì a dormire per sempre. Un bell’addormentato nel bosco che nessuno avrebbe mai risvegliato. La formula non aveva più difetti né falle che avrebbero potuto compromettere la sua funzionalità potevano finalmente fermare quel mostro inarrestabile e immortale. Dovevano solo riuscire ad attirarlo lì dentro. Il Laboratorio delle Arklay era il magazzino degli esperimenti falliti ma con potenziale, uno di questi era La T-000 anche chiamata Lady of Flame anche lei imprigionata eternamente in un baccello simbiontico, la formula su cui Will ed Albert avevano lavorato era proprio quella che era stata usata sulla Lady solo che su un Tyrant raffinato e perfetto come Chris la vecchia formula probabilmente non avrebbe funzionato, era tutto pronto, la minaccia del Supreme Tyrant presto sarebbe scomparsa. Keaton continuò ad armeggiare con qualcosa accanto al baccello al cui interno una sorta di tentacolo verde chiaro si dimenava fendendo l’aria mentre la punta a stella si apriva e chiudeva continuamente alla ricerca di qualcosa, alla ricerca di qualcuno.
-R.P.D, Racoon City
Claire non si spiegava come Rurik riuscisse a scontrarsi con Chris come se fossero ad armi pare, sembrava come se due grossi felini si stessero sfidando nell’atrio del RPD, la questione della nuclearizzazione sembrava dimenticata, Chris, elegante come una grande pantera e Rurik, forte come un raro giaguaro bianco.  Rurik sferrò un fendente col coltello ma il Redfield lo evitò agilmente, attaccandolo in risposta con i suoi tentacoli, nel mentre durante il combattimento uno dei suoi discepoli lo contattò tramite la mente alveare avvisandolo che il confine contentivo era stato aperto e che la nuclearizzazione era stata annullata dal Q.G. Americano. Chris bloccò il russo afferrandogli entrambe le braccia e torcendogliele dietro la schiena,
<< Mi stai annoiando >> disse sibilante il Tyrant moro a Rurik, poi ghignò << Il vostro confine contenitivo non era così resistente come credevate >> asserì ridacchiando in modo lugubre. Un ringhio sibilante poté essere udito alle spalle di Chris, un unico mostro comparve alle sue spalle, la sua andatura era lenta e non alcun rumore proveniva dai suoi passi nemmeno i ticchettio dei grandi artigli contro il pavimento in marmo, la creatura era alta quasi la metà di Chris, quando era in posizione quadrupede, le braccia lunghe e sottili, ma egualmente forti che terminavano in delle mani quasi umane dalle dita lunghe che terminavano in lunghi artigli neri come la pece e splendenti come ossidiana. La testa dalla forma oblunga, aveva due lunghe creste lungo i lati del cranio allungato, il viso rettiliano con un occhio per lato, gli occhi dell’essere erano due piccole sfere grigio blu percorse da una lunga pupilla verticale, la sua pelle era di un colore marrone-nero scuro. La creatura lanciò un ponderoso ruggito che risuonò nell’atrio, mostrando così una fila di denti aguzzi simili a quelli di un coccodrillo e una lunga lingua dalla punta non-biforcuta color grigio-porpora. Chris lascio andare Rurik che per niente impressionato dalla bestia che il Redfield aveva accanto tentò ancora una volta ad ferirlo, il Tyrant schivò il colpo, sferrando a sua volta un pugno a palmo aperto al centro del petto del suo sfidante che finì contro Claire che si trovava nel lato più esterno della sala. La creatura spinse la testa contro il palmo aperto della mano di Chris, quasi volesse essere accarezzata come un gatto
<< Su alzati, Claire >> sussurrò Chris in direzione della creatura. “Ha dato il mio nome a quella cosa?!” pensò Claire, mentre vedeva la creatura alzarsi su due sole zampe diventando così quasi più alta di Chris solo in quel momento Claire vide la lunga coda del mostro. << Sono tutti tuoi, divertiti >> disse alla creatura, prima di sparire in un attimo. Lasciandoli lì con quell’essere che non sapevano quali abilità avesse né come sconfiggerla, la creatura corse velocemente verso Claire e Rurik, schivando i colpi sparati dagli altri agenti, con un balzo tentò di atterrare il russo che riuscì ad evitare la creatura con una scivolata laterale che gli costò una paralizzante scossa di dolore che gli percorse tutto il corpo nonostante ciò qualche momento dopo era già in piedi, pronto a combattere quella belva. La creatura fu colpita ad una spalla da Kevin Ryman un ufficiale di polizia di Racoon City, già sopravvissuto all’Apocalisse. Ella lanciò un urlo spaventoso e acuto che fece tremare i vetri dell’edificio che rischiarono di frantumarsi, successivamente abbandonò la postura bipede per tornare ad una più agile postura quadrupede, saltò contro la parete aggrappandovisi con gli artigli pronta a lanciarsi contro Kevin, la creatura gli balzo contro ma Kevin pronto sparò contro la creatura mirando al petto e al collo, ogni colpo andò a segno ma oltre a interrompere il balzo della creatura non ebbero altro effetto.
-Atrio del primo piano del Racoon City’s General Hospital, Racoon City
Raymond e Parker attendevano impazienti l’arrivo di Rachel, sarebbe dovuta essere già lì. Rachel correva per il lungo corridoio che la divideva dai suoi compagni inseguita da alcuni Plague Crawler, raggiunse la porta con uno scatto aprendola rapidamente e chiudendola alle sue spalle. Raymond e Parker erano lì al centro dell’atrio e parevano sollevati di vederla lì
<< Venite a darmi una mano, che ci sono un paio di insettoni che mi vogliono come piatto forte! >> Disse con la sua fastidiosamente acuta voce mentre rimaneva ferma contro la porta con gli insetti che tentavano di sfondarla per azzannare Rachel, i due si avvicinarono la pistola stretta in pugno e puntata contro la porta, Rachel si allontanò velocemente e si voltò verso la porta che venne sfondata dai Plague che vennero accolti da una pioggia di proiettili sparati in loro direzione, tutti direzionati a quei brutti musi da insetto e quegli occhi a sfera rossi ad ogni colpo uno schizzo di sangue verde sbuffava dal corpo del mostro che nonostante la loro velocità non poterono nulla contro i colpi sparati in successione e contemporaneamente dai tre agenti
<< Dobbiamo raggiungere l’R.P.D., il governo ha deciso di nuclearizzare Racoon >> disse Rachel, i due annuirono e i tre agenti si diressero all’esterno dell’edificio vennero accolti da una folla di zombie affamati che spingevano contro una barricata formata dalle ambulanze del Ospedale, nel piazzale così creato invece si trovavano vari cadaveri, con un macabro sorriso inciso sul volto uccisi con un'unica coltellata al petto
<< Mancava solo uno psicopatico >> disse Raymond
<< Io non mi definirei così >> disse una voce alle spalle dei tre, un ex-ricercatore del gruppo di William Birkin, dai capelli corvini lunghi, gli occhi del medesimo colore, indossava un camice da laboratorio macchiato di sangue e in mano teneva un bisturi dalla lama ricurva << Più che altro io sono un vendicatore, per coloro che non possono vendicarsi >> disse poi. Jeffrey si avvicinò agli agenti con un inquietante sorrisetto
<< Facciamo così, se voi riuscite ad uccidere tutti quegli zombie prima che io abbia contato fino a dieci, potrete andarvene. E prima che pensiate di spararmi, ho così tanto esplosivo addosso da far saltare me, voi e l’intera facciata di questo edificio >> disse, i tre non ebbero altra scelta se non accettare. Jeffrey rimaneva in disparte osservando quello che i tre facevano, “Chissà che inventeranno questi tre” pensò era certo che fosse impossibile liberarsi di tutti quegli zombie prima che arrivasse al dieci
<< Uno >> disse ad alta voce Jeff, Rachel agganciò una granata acida su di un lato di una delle ambulanze si allontanò mentre l’acido altamente corrosivo, corrodeva l’acciaio lasciando un grosso foro che permetteva di intravedere gli zombie dall’altro lato della barricata
<< Due >>; Raymond e Parker avevano imitato Rachel, indebolendo così la barricata. I tre presero una granata incendiaria per ogn’uno e la lanciarono contro la mandria attraverso i fori che si erano creati nelle ambulanze “Devo ammettere che è una buona idea, ma le creature sono ancora troppe” pensò Jeffrey
<< Tre >>; buona parte della mandria venne bruciata ma alcuni erano ancora in piedi, con le fiamme che consumavano le carni putrefatte con una fiamma verdina e il fumo dall’odore acre. Rachel lanciò una granata a frammentazione nel mezzo del piccolo gruppo eliminando tutte le creature “Cosa? Com’è possibile?!” si chiese Jeffrey, e suo malgrado fu costretto a tenere fede alla sua promessa soprattutto perché non ci teneva a saltare in aria come un kamikaze, permettendo agli agenti di andarsene senza che lui interferisse ulteriormente.
-R.P.D., Racoon City
La belva che Chris aveva liberato era una furia, letale e inarrestabile. Avevano sparato a quella creatura innumerevoli volte eppure niente pareva danneggiarla abbastanza da farla battere in ritirata o stramazzare al suolo morta. Tutti gli agenti nell’atrio avevano rischiato almeno una volta di essere feriti o morsi da quella belva, soprattutto Rurik, Kevin e Claire la belva sembra avercela più con loro che con altri. Mentre la creatura balzava contro Mavin, Claire vide un occhio aprirsi sulla spalla della creatura e lei e Kevin spararono contro quell’occhio che esplose, letteralmente, mentre la belva cadeva a terra a metà del salto scontrandosi contro il pavimento, la pelle dell’essere prese a scurirsi mentre il suo corpo si liquefaceva lasciando dietro di sé una pozza viola scuro. Tutte le porte del R.P.D. erano state bloccate e molti sospettavano di Chris anche se allora era inspiegabile il motivo del perché li avrebbe avvisati se il suo obiettivo era quello di farli morire assieme a Racoon City. Nel frattempo nell’infermeria, Jensen continuava a cercare una cura per Leon, una cura per quel virus che cominciava a corrompere le sue cellule con un ritmo instancabilmente lento, che però gli dava qualche speranza di sopravvivenza una speranza che però si faceva sempre più misera man mano che il tempo passava.
-Stretto della Manica, Europa
Forest e Aron erano riusciti ad sfuggire ai controlli della G.A.A.B. ed a uscire dalla Gran Bretagna con un Jet della stessa società anti-bioterrorismo, accompagnati da qualcuno che Forest aveva voluto salvare, erano nascosti all’interno del Jet, lì protetti dalle pareti di metallo e bulloni stavano i due fratelli e il povero uomo, colui che si era salvato dai cani per miracolo quel giorno negli Arklay e che adesso era stato condannato
<< Shh, andrà tutto bene Joseph >> disse Forest tentando di calmare Joseph che si agitava da quando il parassita aveva cominciato a muoversi per fondersi al midollo spinale. E Aron in cuor suo sperava che l’amico di suo fratello accettasse il parassita se si fosse trasformato in un mostro Forest non lo avrebbe mai accettato e lui sapeva, anzi aveva visto uomini che avevano lasciato il controllo al parassita come Matt, poi conosciuto come Nemesis, che diventavano automi privi di una propria volontà e che poi si trasformavano in creature senza più niente di umano e lui non voleva che succedesse al suo fratellone. Una volta atterrati loro tre, Aron era certo (più o meno si era convinto della scelta del fratello) che Joseph sarebbe diventato come loro, avrebbero ucciso tutti gli agenti G.A.A.B. sul Jet e poi sarebbero stati liberi, anche dal Redfield che l’aveva mandato a Londra.
-Q.G. della filiale americana della G.A.A.B., Washington D.C.
<< la squadra londinese dovrebbe essere qui fra poco >> li informò Hannigan,
<< Bene, e i texani? >> disse e poi chiese con tono assolutamente fermo Conan
<< Dovrebbero raggiungere i confini con la città di Racoon fra qualche minuto. >> rispose Hannigan e in quel preciso momento si aprì una comunicazione da parte del Capitano Dallas Cookstrike della squadra texana
<< Siamo di fronte al confine contenitivo, qui è un casino. Gli zombie hanno già sbaragliato le squadre dell’esercito e…Porca puttana! Cos’è quella cosa?! >> per qualche minuto si udì solo il vociare concitato e preoccupato di tutti i membri della “Dirty Boy”1 quasi il capitano si fosse dimenticato di chiudere la comunicazione col Q.G. << Sono il Capitano Dallas Cookstrike dell’Alpha Team della Filiale texana della G.A.A.B. è qui è appena arrivato il Diavolo, assieme ai suoi seguaci. Ripeto è appena arrivato il Diavolo >> disse con la sua solita parlantina veloce e con marcato accento texano e loro sapevano che significava,
<< Ritiratevi! Ripeto l’ordine è: di andare in ritirata! >> disse Conan con un tono da vero generale, ma a quanto pare i texani decisero di ignorare l’ordine e tentare di fermare Chris Redfield da soli.
<< Quegli stronzi si faranno ammazzare >> mormorò distrattamente Charlie Macauley, addetta alle comunicazioni del Q.G.
-Confine contenitivo esterno di Racoon City, Racoon City
La squadra texana era circondata dagli zombie che avevano creato una barriera fra loro e ogni possibile via di fuga e davanti a loro quel demone che era incubo di molti e che erano stati addestrati a combattere. Chris li guardava con quel ghigno divertito eppure spaventoso,
<< Voi siete quelli che la G.A.A.B. ha mandato per fermarmi? >> chiese Chris con tono quasi divertito, dietro di lui il T-401 attendeva un ordine, e poi prese ad allontanarsi dopo aver ricevuto un ordine telepatico da Chris
<< Volevo che foste tutti per me >> disse come spiegazione a quell’azione che aveva fatto comparire delle espressioni confuse nei componenti della “Dirty Boy”. Dallas puntò il fucile d’assalto Revanger contro Chris
<< Sto per rimandarti a calci in culo all’Inferno, Redfield! >> gli urlò contro Dallas con il suo tono determinato e l’accento texano ben marcato fra una parola e l’altra, sparando una rapida raffica di proiettili mirata al viso del Redfield che li evitò tutti con un movimento molto simile ad una piroetta solo molto meno aggraziata
<< Se vuoi provarci così ti sarà impossibile anche solo colpirmi >> gli disse, avvicinandosi rapidamente e afferrando il Revanger per la canna piegandola come se fosse carta con un orribile rumore metallico e graffiante << Ora il tuo fucile è inutile, Dallas >> sibilò cattivo eppure Dallas ghignò al mostro e gli disse:
<< Sei così sicuro di te, Chris. Che ti sei fottuto con le tue mani >>; e Chris non capiva che intendesse finché non sentì un lieve “bip” sul suo petto, una sorta di mina a tempo era agganciata proprio al suo petto. Il texano aveva un sorrisetto divertito sul viso << Checkmate, Redfield2 >> disse. Non ebbe il tempo di tentare di levarla che dopo tre veloci “bip” consecutivi rilasciò una letale scarica elettrica che avrebbe bloccato il suo cuore, beh se avesse mai ripreso a battere dopo la sua morte, dopo quella scarica la mina si sganciò cadendo inerte al suolo, Chris ghignò
<< Questo era il vostro asso nella manica? Una mina elettrica? >> chiese Chris ironico mentre un’espressione di sgomento compariva prima sul viso di Dallas e poi su quello dei suoi compagni. Tutti gli uomini di Dallas, tranne il loro capitano che era disarmato, puntarono i fucili contro il Tyrant e gli spararono contro ma lui evitò ogni colpo, ogni scarica di proiettili schivata era un uomo in meno per la squadra di Dallas. Il Redfield era inarrestabile, cruento, un vero e proprio demone. In breve tempo Dallas era l’unico sopravvissuto della sua squadra,
<< Questa sarebbe la grande squadra che doveva eliminarmi? >> disse sarcastico, mentre lasciava cadere il braccio insanguinato, e completamente separato dal corpo, di uno degli uomini di Dallas a terra. << Addio, Dallas >> disse il Tyrant scattando verso il capitano, afferrandogli il braccio e tirandolo verso di sé, mordendolo sul collo, Dallas tentò di allontanarlo con tutte le sue forze ma fu tutto inutile, per tenerlo fermo Chris strinse la presa sulle sue braccia, facendo così affondare i suoi artigli nella fragile carne di quel povero umano. Dallas combatté con tutte le sue forze contro il Tyrant ma niente poté il povero umano che alla fine fu divorato, mentre gli zombie poco lontano pasteggiavano con le carni dei suoi compagni, come fu triste il destino dell’indomito texano che coraggiosamente si era battuto.
-Mission Street, Racoon City
Rachel, Raymond e Parker avevano da poco superato l’ospedale e subito ebbero un piccolo scorcio del nuovo paesaggio di Racoon City, gli zombie arrancavano per le strade, piccoli incendi illuminavano le strade con la loro fievole luce aranciata, dei cadaveri erano sparsi per le strade con ancora alcuni zombie che indugiavano divorando quei pochi brandelli di muscoli ancora attaccati a quelli che un tempo erano esseri umani, ma che ora altro non erano che cadaveri. Qualcuno correva per evitare le creature, una ragazza dai lunghi capelli biondicci che ondeggiavano nel vento che sferzava le strade soffiando tempesta, che presto sarebbe arrivata viste le cupe nuvole color fumo in cui alcuni lampi erano visibili in quelle nuvole. La ragazza inciampò nella mantella impermeabile che indossava cadendo contro l’asfalto, i tre agenti si diressero verso di lei, ma oramai gli zombie l’avevano circondata
<< Lasciatemi! >> urlò la ragazza mentre però veniva circondata da un alone infuocato e una crisalide si formava sul suo corpo, gli zombie s’erano già allontanati dalla crisalide avvicinandosi affamati agli agenti che freddarono quelli che si avvicinavano troppo, la crisalide cominciò ad aprirsi con uno sbuffo di vapore, e un verso simile ad un inquietante risata, il bozzolo si schiuse del tutto con uno sbuffo di gas bluastro che per un attimo coprì la figura uscita da quello, una creatura dal corpo coperto di pori che trasudavano un gas bluastro, una testa dalla forma simile a quella di un teschio che si aprì in tre parti per qualche secondo, mostrando una lunga lingua connessa ad una massa carnosa pulsante che venne coperta qualche istante dopo quando il cranio si ricompose, gli arti sia superiori che inferiori parevano troppo piccoli e deboli per sostenere il pesante corpo della creatura,
<< Un Lepotitsa, non respirate il gas che rilascia >> disse Rachel ai suoi due compagni, coprendosi bocca e naso con il suo foulard giallo, non che facesse molto ma almeno evitava che il gas in tutta la sua carica virale venisse respirato, spararono contro la Lepotitsa ma ad ogni colpo inferto nuovo gas si aggiungeva alla nube che si formava intorno alla Lepotitsa che avanzava verso gli agenti, una granata incendiaria esplose vicino alla Lepotitsa avvolgendo il suo corpo in una letale spirale di fuoco
<< Avevate bisogno di una mano? >> chiese qualcuno, con uno spiccato accento ispanico. I tre si voltarono alla loro destra, vedendo quattro uomini avanzare verso di loro, tutti e quattro indossavano la divisa della U.B.C.S, “Ma che…? La Umbrella Biohazard Containment Service?” si chiese Rachel “E’ impossibile, la Umbrella è caduta”.
-Jet della G.A.A.B., Pressi di Washington D.C
Gli occhi di Joseph Frost brillavano ancora di quella stessa vivacità cristallina che li aveva sempre illuminati, il loro colore non si era né schiarito né incupito era rimasto così com’era sempre stato. Aveva uno sguardo stordito come se si fosse appena svegliato, lo fissava confuso
<< Forest, che sta succedendo? >> gli chiese Joseph, confuso con la voce poco chiara
<< Niente di cui tu debba preoccuparti, Joseph >> gli rispose Forest, il portellone della zona carico si aprì con uno stridio metallico, Forest e Aron si voltarono verso l’agente che stava entrando, ma egli non ebbe il tempo di informare dei clandestini a bordo alcuno dei suoi colleghi, che venne travolto da qualcuno, Joseph, che si era svegliato dal suo stordimento mentre due tentacoli spuntavano dalle sue mani conficcandosi nel petto dell’agente sconvolto, Forest richiuse il portellone, presto avrebbero dovuto agire. Prima che gli agenti G.A.A.B. mandassero un mayday al Q.G.
-R.P.D., Racoon City
Non poteva essere tutto bloccato, neanche con la sua velocità sovraumana Chris avrebbe potuto bloccare tutte le uscite e gli ingressi del R.P.D. eppure ogni ingresso era irrimediabilmente bloccato quasi le maniglie fossero state fuse o bloccate con qualcosa in ogni porta che dava sull’esterno. L’unico passaggio rimasto era quello che si trovava nell’ufficio di Brian Irons, sempre che ovviamente anche quello non fosse bloccato. Mai il dipartimento era sembrato un luogo così angustiante, che ora che sapevano che sarebbe potuta essere la loro tomba, non sapevano fra quanto la testata avrebbe raggiunto la città e loro sarebbero voluti essere il più lontano possibile da Racoon City. Claire non poteva abbandonare Leon, forse Jensen aveva trovato una cura, forse presto avrebbero potuto lasciarsi alle spalle Racoon City e i suoi orrori e forse anche Chris, per sempre. Claire era già vicina all’infermeria mentre Brad e Brandon aprivano il passaggio segreto nell’ufficio di Brian sperando che esso fosse libero da ogni impedimento. Jensen aveva distillato dal virus stesso una sorta di antidoto, un siero che avrebbe tenuto sotto controllo gli influssi che i neuro recettori ricevevano in modo da impedire un nuovo risveglio del Virus T-Veronica modificato dal Supreme Tyrant,
<< Ora dovresti cominciare a stare meglio Leon >> disse Jensen, dopo avergli iniettato il siero. Gli effetti furono quasi immediati, quel velo biancastro che nascondeva l’iride di Leon, divenne sempre più chiaro fino a sparire. Mentre moglie e marito finalmente si rincontravano, tutti gli auricolari degli agenti G.A.A.B. di Racoon City captarono una comunicazione:
<< Dovete portare Chris Redfield alla Villa Spencer di Racoon City >> diceva il messaggio, nient’altro. Una voce sconosciuta e gelida. A niente valse il tentativo di rimettersi in contatto con il mittente del messaggio. Ma gli agenti e il mittente stesso del messaggio non sapevano che Chris era già vicino alla Villa.
-Jet della G.A.A.B., Pressi dell’eliporto del Q.G. della G.A.A.B. Americana
Nonostante Joseph fosse perfettamente cosciente di aver appena ammazzato un uomo non né sembrava minimamente turbato. Non come Forest che la prima volta, dopo essersi reso conto di aver ammazzato Sances, aveva sentito qualcosa sconvolgerlo, Joseph sembrava perfettamente a suo agio nel guardare la sua opera, la pelle dell’agente, da lui ucciso, era bianca ma con le ramificazioni viola chiaro dei capillari, gli occhi sgranati, sconvolti e la bocca spalancata in un urlo mai arrivato, la divisa della G.A.A.B. presentava due fori all’altezza del petto e tutt’intorno alle ferite un alone più scuro e rossastro s’allargava
<< Ci occupiamo degli altri, fratellone? >> chiese Aron
<< Sì, dobbiamo impedire che lancino il mayday al loro Q.G. >> rispose Forest, lanciando uno sguardo a Joseph che semplicemente annuì, i due si erano sempre capiti così al volo. Aprirono il portellone e i tre con i loro sei tentacoli, due per ognuno di loro, undici agenti da eliminare (due squadre britanniche) e i due piloti, ma nessuno si aspettava tre creature sul loro aereo, e in men che non si dica senza che un urlo raggiungesse la cabina di pilotaggio gli undici agenti erano morti, e una volta raggiunti i piloti, li eliminarono prendendo il loro posto per pilotare il jet. Deviarono la traiettoria originale, bloccando il canale di contatto con la G.A.A.B. dirigendosi verso la Florida e da lì raggiungere le Everglades sarebbe stato uno scherzo.
-Foresta di Racoon City, notte
Chris avanzava indisturbato nella foresta, l’alone di malvagità che lo seguiva pareva avvelenare ogni cosa al suo passaggio quasi fosse un elfo malefico, pronto a indispettire gli uomini con i suoi perfidi inganni. Uno spicchio di luna brillava nel cielo fendendo la volta scura come una cicatrice contornata da centinaia di piccoli puntini, le stelle. La luce argentea e pura degli astri si rifrangeva sulla nivea pelle del Tyrant rinato, gli artigli scintillavano come se fossero d’ossidiana e i suoi occhi brillavano fendendo l’oscurità che lo circondava chiunque l’avesse visto sarebbe rimasto ammaliato dalla sua angelica bellezza e questo gli sarebbe costato la vita. Il Redfield si dirigeva verso l’UM-01 “Root of Hell”, per risvegliare la Lady of Flame, l’unica altra Tyrant perfetta dopo lui e Wesker pensò con rammarico e tristezza il Tyrant moro. L’ingresso dell’UM-01 si confondeva facilmente con l’ambiente, colpa anche gli anni di abbandono della struttura, era una minuscola casupola dalle mura di cemento crepato e coperto di muschio ed edera la pesante porta di metallo arrugginita e anch’essa coperta di piante infestanti il logo della Umbrella era stato scrostato via dal tempo e dalle intemperie, aprire la porta in metallo non fu difficile, anche se disturbò alcune creature che avevano fatto di quel luogo la loro tana, prima fra tutti una scolopendra lunga quaranta centimetri, l’armatura chitinosa nera e lucida e le mandibole rosse così come le zampe, che si arrampicò coraggiosamente lungo il braccio di Chris per rivendicare il suo territorio e allontanare gli invasori, il temperamento aggressivo e temerario dell’artropode non lo faceva arrendere nonostante i sensi sviluppati dell’insetto gli dicessero che c’era qualcosa che non andava in quell’ “invasore”. All’ultimo istante la scolopendra si ritirò allontanandosi dal braccio, perfettamente immobile, di Chris e tornando sulla sua parete sgusciando via rapidamente nascondendosi fra l’umido muschio per predare le sue prelibate prede.  Chris era rimasto perfettamente immobile durante tutta la permanenza della scolopendra sul suo braccio, non che non potesse levarsela di dosso facilmente, ma in fondo lui e quegli insetti, in fattispecie quegli eleganti insetti predatori, venivano considerati allo stesso modo: schifosi e marci, quindi perché avrebbe dovuto eliminarla? Ora poteva tranquillamente proseguire all’interno dell’UM-01, raggiunto l’interno della casupola, un occhio inesperto avrebbe pensato che non vi era nulla se non nude pareti in cemento ma Chris individuò immediatamente il meccanismo che avrebbe richiamato l’ascensore a piattaforma del laboratorio e dopo averlo azionato con un sonoro “clank” l’ascensore risalì in fretta con un sibilo, mentre il pavimento si apriva per mostrare la piattaforma, Chris ci salì sopra e l’ascensore cominciò la sua rapida discesa verso le radici dell’Inferno3. Stranamente i neon che illuminavano i corridoi erano accesi e ciò fece sospettare a Chris che la struttura fosse attiva, che l’ascensore funzionasse non era un fattore che simboleggiava l’attività della struttura poiché possedeva un generatore autonomo sempre attivo, proseguì con cautela, non trovano anima viva in nessuno dei corridoi, entrato in una sala sentì una presenza alle sue spalle
<< Bentornato, Christopher >> ; non era possibile, Chris si voltò, Wesker era lì vivo e vegeto difronte ai suoi occhi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore
Sono tornato! Voglio ringraziare Mattalara ed Esperanza Castagneda per aver recensito i precedenti capitoli di You Are Infected 2, Cardy per averla messa fra le ricordate ed Esperanza, per averla messa fra: le preferite, le seguite, e le ricordate. Sono felice che questa storia vi piaccia tanto, e spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento. Scusate il ritardo ma le prof di latino e greco con le loro traduzioni non perdonano :/
Piccole Note:
  1. = “Dirty Boy”, è una citazione alla bomba atomica che ha colpito Hiroshima, ovvero la Dirty Boy
  2. = << Checkmate, Redfield >>, Letteralmente “Scacco matto, Redfield” un po’ come se gli avesse detto “fregato”, solo molto più elegante ed a effetto
  3. = “radici dell’Inferno”, letteralmente “Root of Hell” il nome del UM-01 tradotto significa proprio le radici dell’Inferno, volevo giocare sul significato inglese-italiano
Questa è l’immagine del mostro che Chris ha chiamato Claire, quello che ha attaccato gli agenti: Rurik, Claire e Kevin (personaggio di Resident Evil: Outbreak):

Alla Prossima
-Anthony Edward Stark
   
 
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