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Autore: RemusTonks98    12/11/2014    2 recensioni
Sam Grey è una ragazza sfortunata, che vive da sola in un appartamento di Londra. Ci racconta di lei e della sua vita, ma soprattutto di come questa sia cambiata nel giro di pochi giorni.
Una storia particolare, che evidenzia il carattere dei personaggi scelti come protagonisti.
Non è facile iniziare una relazione con uno sconosciuto, soprattutto se questo è un famoso ragazzo tutto tatuato e pieno di piercing con una passione per il rock, ma qualcuno che ci riesce magari in questo mondo c'è.
Via auguro una buona lettura :)
RemusTonks98
Genere: Comico, Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“HARRODS”  Parte 2


Usciamo dal cento commerciale verso le diciotto, dopo aver passato una splendida giornata in compagnia ed esserci abbuffati nel costosissimo ristorante di Harrods.
Ho impedito a Jamie di comprarmi quel vestito.
C’è voluta un’oretta buona prima che arrivassimo ad un compromesso.
Lui non mi comprava il vestito solo se mi facevo offrire il pranzo al ristorante.
Alla fine ho accettato. Non penso che sia conveniente farlo arrabbiare troppo.
Purtroppo, orgogliosa come sono, mi sono limitata nel mangiare per fargli spendere poco, così adesso sto letteralmente morendo di fame.
 << Sam. >>
Jamie sta cercando di attirare la mia attenzione chiamandomi e poggiandomi una mano affusolata sulla spalla.
Non posso fare a meno di guardarlo, dal basso, e di notare quanto sia veramente bello.
Il suo viso candido e affusolato, con gli zigomi spigolosi e rosei che fanno capolino su di esso. Le labbra fini e rosee, leggermente screpolate dall’aria londinese.
E gli occhi… Maledizione, quei suoi splendidi occhi azzurri, talmente chiari che è difficile descriverne il colore.
 << Mi stai fissando? >> mi chiede ridendo e io non posso non scoppiare a ridere.
Lo stavo fissando, è vero.
 << No, mi stavo solo chiedendo… >> affermo prima di iniziare a balbettare, senza sapere come continuare la frase.
Perché mi hai baciata stamattina?
Era quello che avrei dovuto dirgli. Era la domanda a cui Jamie doveva rispondermi. Era una domanda lecita, visto che c’ero io di mezzo.
Jamie mi lascia la spalla e si piazza letteralmente di fronte a me, bloccandomi la strada. Un sorrisino spavaldo gli si stampa sulle labbra.
 << Tesoro, non dovevi farti tanti problemi se volevi chiedermi il numero. >> afferma, sarcastico, mente mi allunga un bigliettino da visita.
Veramente non era quello che intendevo…
Tesoro? Mi ha chiamata davvero tesoro?
Decido di lasciar perdere e prendere il biglietto, sorridendo.
Poi, ricominciamo a camminare in silenzio.
 
Il sole sta già calando dietro i grattacieli di Londra e la temperatura si sta lentamente abbassando.
Tuttavia, il tettuccio della Jaguar del biondo è abbassato e il rumore del vento e delle motociclette che ci passano accanto è assordante.
 << Dove stai andando? >> urlo a Jamie dopo un po’ che ci muoviamo nel traffico del centro.
Lui blatera qualcosa, ma non lo sento.
 << Come!?! >> esclamo.
<< Knightsbridge! >> mi risponde. E stavolta riesco ad udirlo.
Rimango un attimo perplessa.
 << E che diavolo stai andando a fare a Knightsbridge? >>
 << Abbi un po’ di fiducia. Vedrai. >>
Mi fa veramente incavolare quando fa così.
Insomma, è vero che non ho molto da fare ma non mi piace scoprire le cose all’ultimo momento.
E poi non sono una festaiola. E se mi porta in discoteca?
Che figura ci faccio a dirgli che non mi piace?
La macchina si ferma pochi minuti dopo e Jamie viene ad aprirmi la portiera.
 << Stai ferma qui. Torno subito. >> mi sussurra all’orecchio e io, dopo una breve esitazione, annuisco.
Voglio sapere che cavolo ha in mente…
Dopo aver attraversato la strada ed essere scomparso dietro l’angolo Jamie ritorna, sorridente, e mi piazza le mani sugli occhi.
Senza farmi sbirciare mi conduce lentamente verso il punto in cui era scomparso in precedenza.
Non mi fido di lui. Non mi fido per niente.
Eppure il calore del suo corpo alle mie spalle mi tranquillizza.
Ah, gli scherzi della vita!
Sento il rumore di un portone che si apre e poi l’ascensore che sale.
OK, Jamie non sa che soffro di vertigini. E se mi porta all’ultimo piano per regalarmi una vista panoramica di Londra? Non me la godrei per niente e lui ci rimarrebbe male.
 << Sta tranquilla, non ti porto all’ultimo piano a guardare giù. So che hai la fobia dell’altezza.  >> afferma.
COSA!?! Ma come diavolo fa???
Io sono sicurissima di non averne mai parlato con lui. Né con nessun altro, veramente.
Forse solo Chris lo sa… Ah, Chris! Lo sto maledicendo quel ragazzo. Se solo non l’avessi ascoltato l’altra sera io ora non sarei qui in questa agonia…
Sento il rumore di un’altra porta e poi di una luce che si accende.
Infine le dita affusolate di Jamie lasciano il mio viso, permettendomi di guardare.

 

( Leggete ascoltando questa: https://www.youtube.com/watch?v=qE-SjBcQ8xw )

So baby now
take me into your loving arms.
Kiss me under the light of a thousand stars.
Oh darling, place your head on my beating heart
I’m thinking out loud
that maybe we found love right where we are.
Oh, maybe we found love right where we are.
And we found love right where we are.



Dire che rimango meravigliata è un eufemismo.
Mi trovo in un salotto grande almeno quattro volte il mio con un grosso divano color crema al centro e un televisore al plasma da almeno cinquantadue pollici fissato alla parete. Tra lo schermo e il divano si trova un basso tavolino di vetro su cui ci potrebbero mangiare tranquillamente sei persone,  che è poggiato su un ampio e morbido tappeto candido. Sotto i miei piedi, infine, noto un bel parquet in rovere chiaro perfettamente liscio.
Tutto è al suo posto. I cuscini ben sistemati sul divano, il telecomando appoggiato esattamente al centro del tavolino…
Mi volto per guardare Jamie a bocca aperta. Lui sta ancora sorridendo e a quanto pare si sente realizzato.
 << Jamie, questa è… Questa è…? >> sono di nuovo senza parole.
 << Benvenuta a casa Bower, Sam. >> afferma il biondo, prendendomi la mano.
 << Ti faccio vedere il resto. >>
Inizia a trascinarmi.
Sulla sinistra del salotto si apre una grossa cucina, arredata con mobili in legno candido ma moderni, e un grosso tavolo alto di marmo di Carrara.
Sulla destra, invece, si apre un corridoio abbastanza largo, sul quale si affacciano un bagno piastrellato munito di una vasca quadrata con idromassaggio e di un doppio lavandino, una camera per gli ospiti con un letto anch’esso bianco e un armadio a muro entrambi rifiniti dello stesso legno della cucina, e infine, in fondo ad esso, una stanza quadrata e molto ampia.
Anche quest’ultima è interamente bianca con un letto da due piazze abbondanti e un armadio a cinque ante sullo stile della camera per gli ospiti. Si vedono però anche una scrivania e un comodino accanto al lato non addossato al muro del letto.
Quest’ultima camera deduco essere quella di Jamie.
 << Sam, vieni. Tutte le stanze da letto e il salotto danno su un balcone. >> mi sussurra il biondo all’orecchio trascinandomi verso le porte a vetri della stanza.
Il sole è ormai calato e sta facendo posto ad una bellissima luna quasi piena.
Il balcone, che a livello del salotto si allarga in un terrazzo,è, se possibile, ancora più affascinante dell’interno della casa. Pavimentato con un legno da esterni più scuro, è circondato da glicini che si arrampicano fino al muro del palazzo, formando un tetto verdeggiante.
Dove il balcone si allarga, la copertura naturale continua fino a diradarsi in un arco dal quale si possono scorgere la città e Hyde Park illuminati nella notte.
Una poltrona a dondolo e un tavolino sono posizionati sul terrazzo in modo da formare un secondo salotto, esterno.
Sono sempre più sconvolta. Non so cosa dire, e Jamie continua ridacchiare.
Chissà che faccia sto facendo!
 << È bellissima Jamie! >> esclamo quando mi sono un po’ ripresa.
Lui è di fronte a me, che mi guarda dall’alto, e io, illuminata dalla luna, posso specchiarmi perfettamente nelle sue iridi. Mi sta ancora tenendo la mano.
Abbassa lentamente la testa verso di me, e io involontariamente mi alzo sulle punte dei piedi.
Poi Jamie lascia la mia mano, appoggia la sua fronte sulla mia, e mi cinge la vita con le braccia.
Io non riesco a muovermi.
Infine, per la seconda volta in poche ore, Jamie mi bacia.


SPAZIO AUTRICE:

Eccomi tornata dopo una lunga assenza.
Non avevo abbastanza tempo per rendere bene ciò che volevo scrivere per cui ho potuto farlo solo adesso, che sono a casa ammalata.
Spero che il capitolo vi piaccia perchè, che ci crediate o no, ho fatto un sacco di fatica per scriverlo. 
E pensate che adesso sto piangendo, per come è finito. :,)
Ditemi anche come vi sembra l'idea di leggerlo con la musica sotto. A me piace.
Se volete da oggi vi sceglierò quasi sempre il sottofondo.
Davvero, mi auguro che sia di vostro gradimento. E RECENSITE! :)

RemusTonks98
  
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