12/11/2014
2 recensioniEccomi con questa nuova storia!!!
Spero davvero che vi piaccia, anche se è un po' corta, perché a me è piaciuto davvero tanto scriverla. All'inizio pensavo venisse più lunga, ma poi rileggendola mi sono resa conto che non ha bisogno di abbellimenti e fronzoli.
Vi lascio il link della mia pagina fb se a qualcuno andasse di seguirmi ^^
https://www.facebook.com/pages/FedeMorningRockEFP/663566033691978
Buona Lettura,
-Fé-
Hogwarts, settimo anno.
Draco Malfoy entrò furtivamente nella Sala Comune dei Grifondoro senza essere visto da nessuno. Prese la direzione della stanza del Caposcuola, con la stessa sicurezza di chi si sente il benvenuto in quel luogo. Aprì la porta con delicatezza, vi entrò quasi strisciando e la richiuse senza fare rumore.
Prima di avvicinarsi alletto a baldacchino, rimase per alcuni istanti fermo sulla porta a guardarla dormire. Era così tranquilla, mentre dormiva abbracciata al cuscino. Solo un mese prima era stato costretto più volte a svegliarla dai suoi terribili incubi. Era forse stato lui l’artefice di questo cambiamento?
Si avvicinò a lei, spostò le coperte e l’abbracciò, facendo combaciare la schiena di lei con il suo petto.
“Draco…” sussurrò lei, girandosi verso di lui.
“Ehi” disse lui dolcemente:”Non volevo svegliarti.”
Hermione scosse la testa riccioluta:”Ti stavo aspettando.”
Draco sorrise e le accarezzò la testa:”Herm?”
“Mhm?”
“Vieni a vivere con me. Dopo i MAGO. Prenderò un appartamento nel centro della Londra magica e tu verrai a stare da me. Ci stai?”
Hermione alzò i suoi occhi caldi e sorpresi su di lui:”Ne sei sicuro? Insomma, solo i nostri amici sanno di noi e andare a vivere insieme significherebbe sbandierarlo ai quattro venti.”
“Non mi importa.”
“Cosa?”
Lui la guardò ancora più intensamente:”Non mi importa. Non temo più il giudizio degli altri grazie a te. Non temo più mio padre e quello che potrebbe fare scoprendo la nostra relazione. Non temo più niente grazie a te e grazie al tuo amore. Perciò facciamolo. Ti prego.”
Hermione gli sorrise con le lacrime agli occhi. Mai si sarebbe aspettata, a settembre di quell’anno, che Draco Malfoy potesse chiederle una cosa del genere. A dire la verità non immaginava neanche che lei si sarebbe innamorata di lui o viceversa.
E invece era successo.
Si erano fatti strada l’uno nel cuore e nell’animo dell’altra in mezzo a tutti i pregiudizi e a tutte le ferite di guerra. Avevano combattuto i loro scheletri insieme, liberandosi delle angosce che gli ultimi due anni avevano regnato sui loro cuori e sulle loro menti. Lei l’aveva aiutato a liberarsi dal senso di colpa per non essere intervenuto quella notte a Malfoy Manor e lui l’aveva allontanata da quel perenne dubbio di non aver fatto abbastanza, di non aver salvato abbastanza persone.
Lui era stato l’unico ad accorgersi delle sue occhiaie, del fatto che non riusciva più a dormire sonni tranquilli la notte. Lui l’aveva liberata da quell’ansia di prestazione, da quell’essere sempre in pensiero per Harry e Ron. Lui aveva imparato ad accettare ogni parte di lei, anche quella più spigolosa e difficile, così come lei aveva accattato la sua perenne aria da snob purosangue.
Non erano cambiati stando assieme, ma si erano notevolmente migliorati a vicenda.
“Anch’io non temo più niente da quando ci sei tu con me, Draco. Grazie a te non temopiù gli incubi che potrebbero arrivare durante la notte e non ho più paura ad addormentarmi. Grazie a te non temo più l’insuccesso e il fallimento. Grazie a te non temo più il potere dell’Amore. Perciò sì, facciamolo.”
Il sorriso che lui le regalò fu il migliore che gli avesse mai visto fare. La strinse a sé e la colmò di baci sul volto, sugli occhi e sulle labbra finché Morfeo non li chiamò entrambi a sé per dormire sonni tranquilli.
Adesso che erano insieme, non c’erano più incubi a tormentarli. Finalmente erano liberi.
Prima di avvicinarsi alletto a baldacchino, rimase per alcuni istanti fermo sulla porta a guardarla dormire. Era così tranquilla, mentre dormiva abbracciata al cuscino. Solo un mese prima era stato costretto più volte a svegliarla dai suoi terribili incubi. Era forse stato lui l’artefice di questo cambiamento?
Si avvicinò a lei, spostò le coperte e l’abbracciò, facendo combaciare la schiena di lei con il suo petto.
“Draco…” sussurrò lei, girandosi verso di lui.
“Ehi” disse lui dolcemente:”Non volevo svegliarti.”
Hermione scosse la testa riccioluta:”Ti stavo aspettando.”
Draco sorrise e le accarezzò la testa:”Herm?”
“Mhm?”
“Vieni a vivere con me. Dopo i MAGO. Prenderò un appartamento nel centro della Londra magica e tu verrai a stare da me. Ci stai?”
Hermione alzò i suoi occhi caldi e sorpresi su di lui:”Ne sei sicuro? Insomma, solo i nostri amici sanno di noi e andare a vivere insieme significherebbe sbandierarlo ai quattro venti.”
“Non mi importa.”
“Cosa?”
Lui la guardò ancora più intensamente:”Non mi importa. Non temo più il giudizio degli altri grazie a te. Non temo più mio padre e quello che potrebbe fare scoprendo la nostra relazione. Non temo più niente grazie a te e grazie al tuo amore. Perciò facciamolo. Ti prego.”
Hermione gli sorrise con le lacrime agli occhi. Mai si sarebbe aspettata, a settembre di quell’anno, che Draco Malfoy potesse chiederle una cosa del genere. A dire la verità non immaginava neanche che lei si sarebbe innamorata di lui o viceversa.
E invece era successo.
Si erano fatti strada l’uno nel cuore e nell’animo dell’altra in mezzo a tutti i pregiudizi e a tutte le ferite di guerra. Avevano combattuto i loro scheletri insieme, liberandosi delle angosce che gli ultimi due anni avevano regnato sui loro cuori e sulle loro menti. Lei l’aveva aiutato a liberarsi dal senso di colpa per non essere intervenuto quella notte a Malfoy Manor e lui l’aveva allontanata da quel perenne dubbio di non aver fatto abbastanza, di non aver salvato abbastanza persone.
Lui era stato l’unico ad accorgersi delle sue occhiaie, del fatto che non riusciva più a dormire sonni tranquilli la notte. Lui l’aveva liberata da quell’ansia di prestazione, da quell’essere sempre in pensiero per Harry e Ron. Lui aveva imparato ad accettare ogni parte di lei, anche quella più spigolosa e difficile, così come lei aveva accattato la sua perenne aria da snob purosangue.
Non erano cambiati stando assieme, ma si erano notevolmente migliorati a vicenda.
“Anch’io non temo più niente da quando ci sei tu con me, Draco. Grazie a te non temopiù gli incubi che potrebbero arrivare durante la notte e non ho più paura ad addormentarmi. Grazie a te non temo più l’insuccesso e il fallimento. Grazie a te non temo più il potere dell’Amore. Perciò sì, facciamolo.”
Il sorriso che lui le regalò fu il migliore che gli avesse mai visto fare. La strinse a sé e la colmò di baci sul volto, sugli occhi e sulle labbra finché Morfeo non li chiamò entrambi a sé per dormire sonni tranquilli.
Adesso che erano insieme, non c’erano più incubi a tormentarli. Finalmente erano liberi.