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Autore: imnotadirectioner    13/11/2014    1 recensioni
- all I need's a whisper in a world that only shouts.
__________
In fondo Dillon non ha mai avuto nulla, quindi non è che gli rimanga molto da perdere.
[...]
E poi è arrivata Gemma e Dillon la vuole, dannazione. La vuole come non ha mai voluto nient’altro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dillon apre faticosamente gli occhi alle 8.30 di un venerdì mattina che – tanto per cambiare -  è grigio e uggioso.
Si fa la doccia, si veste e fa partire un bucato. Si ferma davanti alla porta di sua madre, indeciso se entrare a controllarla, la mano  sulla maniglia e la fronte aggrottata.
No – decide poi – non oggi. Oggi Dillon è di buon umore.
Si prepara una tazza di caffè e  dà da mangiare ai pesci fischiettando tutto il temo un motivetto idiota.
E’ solo una volta varcate le porte automatiche di Tesco e grazie al commento sorpreso di Lydia, che Dillon si accorge di aver sorriso tutto il tempo da quando si è alzato.
 
Stasera uscirà con Gemma.
D’accordo, ci saranno anche Thomas, Louise e almeno altre cinque o sei persone; però ci saranno lui e lei insieme, nello stesso posto e nello stesso momento, quindi va bene lo stesso.
Sì, Dillon è di buon umore perché Gemma lo mette di buon umore. Semplicemente con la sua presenza, con le solite battute acide e quella risata contagiosa, con la sua sincerità piazzata nei punti in cui meno te l’aspetti e la sua tranquillità nello scoprire - strato dopo strato – tutto lo schifo che ricopre l’esistenza di Dillon.
Dopo averla incontrata al Barn Owl quasi due mesi fa, Thomas l’ha invitata alla sua festa di compleanno e dopo quella serata lei e Dillon sono diventati ufficialmente amici. Tom lo stuzzicava all’inizio, incoraggiandolo a provarci di nuovo (stavolta senza fare il cazzone), ma Dillon è un cazzone e qualcosa nello sguardo di Gemma gli ha fatto capire che non è quello che lei cerca e sicuramente non è nemmeno quello che si merita.
E’ forte Gemma, è gentile, simpatica, con la testa sulle spalle, più matura di quello che dà a vedere e la sua vita è in qualche modo pulita e ordinata rispetto all’ammasso di casini e squallore che invece è l’esistenza di Dillon. Lui si sente sporco, sbagliato di fianco a lei; per questo non voleva che venisse a sapere certe cose. Purtroppo però Gemma ha iniziato ad uscire con il loro gruppo e ha scoperto del giro di spaccio di Dillon, ha intuito che c’è qualcosa che non va con sua madre, che non ha un padre e, per quanto lui abbia cercato di nasconderlo, lei in qualche modo lo sa che lo stipendio di Tesco e la sua vecchia Opel Corsa sono gli unici traguardi che ha raggiunto nella vita.
Dillon si è sentito strano mentre Gemma lo spogliava di ogni barriera, ha avvertito una sensazione di fastidio mista all’istinto di scappare e andare a nascondersi da qualche parte. Ci ha messo un po’ per capire che quello che provava era solo semplice vergogna. La stessa cosa che sentiva nell’andare a scuola con la divisa sgualcita e lisa, i libri scarabocchiati e di seconda mano, mentre i suoi compagni si lisciavano i colletti delle camicie immacolate e stirate e parlavano dell’ultimo gioco del Game Boy che avevano ricevuto in regalo.
Ma Gemma non lo guarda dall’alto in basso, non lo compatisce e mai – assolutamente mai – lo fissa come se lo ammirasse per aver auto una vita difficile.
Lei gli sorride, gli racconta di quando ha fatto l’università e a volte Dillon deve chiederle di spiegargli qualche termine, ché lei si dimentica che lui non ha nemmeno finito il liceo, che quella universitaria è una realtà molto diversa da quella in cui ha sempre vissuto e non ha familiarità con parole come “punteggio per la borsa di studio”, “graduatoria” e “sessione d’esami”. All’inizio lui aveva paura di sembrarle un demente, si sentiva quasi in colpa per la propria ignoranza, finché non ha capito che Gemma si scorda di spiegargli le cose perché lei lo considera un ragazzo normale.
Niente di più e niente di meno, semplicemente uno con cui la vita è stata una stronza e che non sempre si guadagna il pane in modo legale, e nonostante questo rimane comunque una persona come le altre. Non uno da trattare come un emarginato o con riverito rispetto perché è “un duro”, “un tipo pericoloso che è meglio non fare incazzare”.
Lei gli dà del testa di cazzo quando Dillon si arrabbia con qualcuno e vorrebbe spaccargli la faccia per una sciocchezza, gli dice che le dispiace che lui non abbia avuto certe opportunità nella vita ma non lo scusa in tutto e per tutto solo perché “poverino, è nato sfortunato”, si incazza quando pensa che lui stia esagerando e non manca mai di farglielo notare con una sincerità sconcertante che spezza sempre Dillon a metà, mozzandogli il respiro. Gemma lo prende così com'è, non cerca di cambiarlo né di fargli vedere come e dove potrebbe essere una persona migliore. Non gli chiede niente e non pretende nulla se non un passaggio a casa a fine serata.
E dopo quasi due mesi Dillon si è accorto di volere la compagnia di Gemma più di qualsiasi altra cosa. Si è accorto che non ha bisogno di lei – lui non ha bisogno di nessuno – ma quando lei c’e lui sta meglio, il mondo sembra in qualche modo un posto migliore, i raggi del sole scaldano di più, le nuvole non sono poi così grige e lui non è più così arrabbiato con tutto e tutti.
 
E allora oggi Tesco non sembra così triste e deprimente, e il rosso dei capelli di Lydia mette allegria e Dillon fischietta ancora mentre pulisce il latte che un bambino ha rovesciato nella corsia 4.
Oggi lui uscirà con Gemma quindi non c’è motivo di sprecare la giornata con il malumore.




Salve a tutti (?)
posto di nuovo perché mi andava, ma vi avverto: il mio computer è attualmente fuori uso quindi ho scritto questo capitolo sul pc di qualcun altro che ovviamente ha una tastiera tedesca ma impostata sul modello UK – è una storia molto lunga -, comunque il succo è che ci saranno probabilmente degli errori di battitura che vi prego di perdonarmi, appena riavrò la mia tastiera italiana sistemerò tutto quanto, giuro.
xxx
   
 
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