Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: KintanaChloe    13/11/2014    0 recensioni
"Doctor None sapeva che avrebbe potuto mettere semplicemente da parte sua figlia, o quello che ne restava, e provare con un'altra cavia umana, andare avanti, come aveva fatto con i topi e con le scimmie, finchè il gene modificato non avesse attecchito nel sangue.
Ma non voleva rassegnarsi."

Una storia di esperimenti, ragazzi, di dolore, e di un folle e delirante scienziato con un solo obbiettivo: Creare esseri superiori.
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Lasciatemi uscire, idioti, lasciatemi uscire!»
Fabian Denton non aveva mai urlato così tanto nella sua vita da quel giorno di Settembre, ma nessuno aveva sentito i suoi lamenti. Fabian Denton non avrebbe mai pensato che Doctor fosse capace di imprigionare un uomo adulto, ma da come aveva ridotto sua figlia e Allen, probabilmente avrebbe dovuto aspettarselo. Fabian Denton si era ritrovato sedato, addormentato e in seguito imprigionato in un luogo che Doctor gli aveva sempre tenuto segreto, una parte del laboratorio costituita da bizzarre celle di plexiglass. Il perché era ancora arcano, ma era intenzionato a scoprirlo presto.
Perché privare un uomo della sua libertà, un uomo che da poco si è iniziato a rendere partecipe di un intero progetto?
Il primo pensiero che attraversò la mente di Fabian era ovvio: Sapeva troppo. Da quando avevano iniziato a concepire l’idea di un istituto, Doctor aveva rivelato al suo assistente medico molti dettagli, non solo su sieri che avevano già concepito, ma anche su idee che aveva in mente, su nuove modifiche che voleva apportare sugli essere umani, nuove migliorie che secondo lui erano un passo dalla possibilità.
In poche parole, nel suo delirante sogno di onnipotenza, Doctor aveva concepito gli “Eletti”, si ostinava a chiamarli così, come una nuova gamma di automobili, un qualcosa da integrare, cambiare, riempire di “optional”, come dicevano vecchie pubblicità.
Un architetto di vite umane.
Cosa ancora più spregevole, non aveva mostrato alcun rimorso all’idea di poter vendere al miglior offerente queste “automobili”, proprio basandosi sulle loro capacità per alzarne il prezzo. I sieri, che prima concepiva solo come qualcosa atta a migliorare il mondo per un beneficio mondiale, per quanto distorto, ora potevano rappresentare per lui una fonte di guadagno.
Modificare a seconda della richiesta, provvedere un’offerta in base alla domanda, e speculare sul prezzo.
I pensieri assalivano la mente di Fabian come sanguisughe, e si ritrovò sulla branda, in un angolo di quella cella, stremato dalla situazione. Gli attacchi di panico, di cui aveva sempre sofferto, avevano lasciato in lui una perenne tachicardia, che se portata all’estremo si riduceva ad un costante bisogno di sonno.
Forse, riposare gli avrebbe chiarito le idee. Si strinse le ginocchia al petto e dormì così, un sonno tormentato, ma privo di qualsiasi immagine.
Il sonno di un uomo tormentato dai sensi di colpa.
Quando si svegliò, dopo due ore somiglianti a soli dieci minuti, sentì dei rumori provenire dal piano di sopra, delle urla maschili. Fabian Denton era stanco di quella situazione, avrebbe dovuto essere di sopra, ad aiutare. Se Doctor aveva intenzione di lasciarsi dietro un’altra vittima, lui doveva essere lì, con lui, ad aiutare e fare di tutto per frenare la morte, come aveva fatto per Arianne. Cosa ancora più tetra, Doctor sapeva perfettamente che lui era l’unico in grado di tenere in vita una persona dopo i suoi sanguinari esperimenti. Lo sapeva, perché altrimenti non lo avrebbe chiamato. Doctor None era l’eccellenza, e non esigeva nulla di meno dai suoi assistenti.
Come spesso era capitato in quel giorno, Denton si trovò ad urlare di nuovo.
«Cosa succede? Doctor, fammi uscire! Cosa stai facendo! DOCTOR!»
Iniziò a battere pugni contro il plexiglass, a spingersi contro le cerniere della porta, stupidamente, perché era perfettamente conscio che un materiale come il plexiglass non si sarebbe distrutto solo per qualche misero urto. Sperò che il rumore attirasse Doctor, o uno dei suoi bizzarri assistenti, o la vittima stessa, per quanto potesse essere ancora consenziente. Ma niente. Per altri venti minuti che somigliarono a nove ore, non si mosse nulla. Finirono persino le urla.
Poi un rumore trascinato , seguito da un tonfo, destò i sensi del giovane medico.
«Hai urlato parecchio, eh, Fabian?»
Il tono di Doctor era scherzoso, un lampo di gioia in un attimo tetro. Scese lentamente le scale che portavano a quel sotterraneo, e Fabian notò che camminava incerto. Altri due passi sulle scale e una figura apparve, appoggiata alle spalle dell’uomo. La portava letteralmente in braccio, e per un attimo assurdo a Fabian sembrò un bambolotto addormentato. Poi capì che gli arti erano troppo lunghi, le spalle troppo larghe, e quello che prima sembrava un fantoccio prese le fattezze di un uomo, giovane e prestante, totalmente inerme.
«è… Non sarà..» Fabian non aveva il coraggio di terminare la frase, ma Doctor lo fece per lui. Il tono del pazzo era compiaciuto, fiero.
«Non è morto, se è questo che vuoi sapere. È semplicemente svenuto. Ho ignorato tutte le tue ansie della sperimentazione e eho fatto esattamente come ho fatto con Allen, ho cercato e ho provato. E ovviamente avevo ragione. Quando si sveglierà, questo ragazzo avrà una forza incredibile negli arti inferiori. E mi sarà grato esattamente come Allen
Fabian Denton era sconvolto, ma Doctor non notò il suo sguardo, gli occhi sgranati.
Abbandonò il ragazzo, esanime, nella cella di fianco alla sua, e tornò al piano di sopra con una camminata allegra e baldanzosa.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: KintanaChloe