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Autore: Aly23_stories    13/11/2014    2 recensioni
E’ passato un anno dalla sconfitta di Sebastian e si avvicina il gennaio ( ricordo che in COHF Jace accenna al fatto che crede di essere nato a gennaio ) del 18° compleanno di Jace. Come tutti sanno dopo aver compiuto 18, alcuni Nephilim, vengono mandati in giro per il mondo in vari istituti a fare esperienza. Anche Jace dovrà partire, per l’Istituto di Roma, trovandosi lontano da Clary che farà di tutto per raggiungerlo. Intanto però il ragazzo farà nuove amicizie e qualcosa cambierà...
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Spero che questa storia vi piaccia. Ho due richieste da farvi però. La prima è: mi consigliate un altro titolo? Come seconda cosa vorrei chiedervi se ci sono altre storie sulla saga “Shadowhunters” con la trama simile. Grazie a tutte quelle persone che leggeranno a storia.
Genere: Dark, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Clarissa, Jace Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Allison Part
Sinceramente non sapeva  neanche lei perché non gli aveva tirato uno schiaffo quando potevo ma adesso era intrappolata tra le sue braccia. E lui continuava ad avvicinarsi. Allison però non voleva allontanarlo, voleva solo che quel momento di completa confusione finisse. Una secchiata d’acqua fredda sarebbe stata ben gradita. Poi non era facile staccarsi da quegli occhi color oro. Erano ipnotici, e lui sapeva come guardarti perché sapeva di fare quell’ effetto. La cacciatrice non sapeva resistere a quell’ effetto e sarebbe caduta nella rete come tante prima di lei. La cosa più intelligente che le venne in mente di dire fu –Aspetta perché la tua ragazza ti ha lasciato?-. Il ragazzo si mise a ridere, quando non c’era proprio niente da ridere! Prima le mandava tutti i neuroni del cervello in confusione e poi rideva pure! –Guarda che era una domanda seria, stupido!- disse lei con il broncio. Il ragazzo le sorrise dolcemente e disse –Sai io mi ero profondamente impegnato a farmi dare un libro in faccia per creare l’atmosfera adatta, e tu rovini tutto. Per di più con questa domanda... – scosse la testa e tornò a sorridere angelico e ironico.Si vedeva però la tristezza in fondo ai suoi occhi. –Allison, ti sei appena fatta un nemico- disse e questa volta la prese per un braccio e la fece aderire al suo corpo. La ragazza rimase a bocca aperta per lo stupore, le scostò una ciocca di capelli dal viso. –So che sono troppo bello, ma chiudi la bocca. E poi abbiamo ospiti- fece accennando alla direzione in cui ci dovrebbe essere la porta. La ragazza si girò di scatto. Una figura allampanata se ne stava sulla porta con gli occhi sgranati, era biondo, era Lucas. Lo vide digrignare i denti e sibilare –Scusate se ho interrotto qualcosa, dovevo prendere un bicchiere d’acqua-. Allison, abbastanza shockata per il misto di sensazioni troppo forti era rimasta a bocca aperta. Sentì lontana un chilometro la voce di Jace dire –Sì, ragazzino. Effettivamente hai interrotto qualcosa. Ma adesso noi ce ne andiamo, vero Ally?-. Le mani del ragazzo sui suoi fianchi le sentiva invece con tutte le sue terminazioni nervose. Annuì debolmente, probabilmente ancora a bocca aperta e si lasciò guidare senza vedere veramente dove andava. Pian piano riprese coscienza di stessa e si rese conto di cosa era appena successo, non come in un sogno, ma come qualcosa di reale e percepibile. Si girò di scatto e prese Jace in pieno volto, con il palmo della mano. –Ma dico io cosa hai in quel cervello?! E’ solo un ragazzino cosa ti ha fatto di male?- urlò, ora realmente sconvolta. –E tu perché reagisci a scoppio ritardato?- chiese l’altro beffardo. –Non rispondere alle domande con altre domande!- ribbatté pronta e guardandolo truce.  La domanda giunse inaspettata e come un pugno nello stomaco. –Cosa è successo di tanto sconvolgente nel tuo passato?-. Erano successe un sacco di cose sconvolgenti nel suo passato. Ma lei era debole e non era riuscita a superarle. –Prima tu rispondi alla mia domanda. Perché  la tua ragazza ti ha lasciato?- affermò decisa, decisa a non rispondere alla domanda. –Sinceramente non lo so, la mia lontananza è stata la sua giustificazione, ma si sarà stufata. Dopo tutto quello che le ho fatto passare,prima la Guerra Mortale e poi tutto il resto, la capisco in fondo sai? Però sono troppo orgoglioso per ammetterlo- disse, arrossendo (Jace Herondale che arrossiva? Allison lo avrebbe segnato sul calendario come festa nazionale!) e abbassando lo sguardo. –Però non ti sei fatto molti problemi a tentare di baciarmi, no?- Disse lei anche se era abbastanza sorpresa dal comportamento del ragazzo. –Mi dispiace ma ora è il tuo turno di rispondere- fece tornando un po’ il Jace che si credeva al centro dell’universo. Allison chinò lo sguardo.Non era pronta... non poteva raccontarlo a nessuno.
 
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(Una settimana dopo)
 
Isabelle Part
Finalmente! Nella valigia aveva messo di tutto e non avrebbe lasciato nessuno  a New York visto che suo fratello andava con lei. Magnus aveva aperto il portale, tutto era pronto.  Non c’era nessuno da salutare, a parte sua madre. Ma non intendeva farlo. Sentiva intorno a lei la madre che la chiamava mentre camminava decisa verso il portale. Un passo. Adesso la madre gridava arrabbiata. Due passi e il fratello le veniva incontro per fermarla. Tre passi ed era quasi arrivata al portale. Magnus la guardava comprensivo, la capiva. Al quarto passo dovette evitare il fratello e spostarlo di peso. La madre aveva cominciato a parlare facendole una ramanzina e sentiva i suoi stivali rumorosi sul terreno ma non si fermava. Cinque, sei, sette... otto passi e si sentì risucchiata dal portale. Il peso che aveva detto non se ne era andato come aveva sperato. Però si sentiva libera. Atterrò aggraziate come sempre e si trovò davanti l’Istituto di Roma e una fila di persone. Tra cui Jace. Non appena lo vide gli saltò al collo. Poi fu tutta una confusione di facce, nomi, corridoi e stanze. Infine si ritrovò nella sua stanza. Vicino c’era la stanza di Alec e Magnus.  Vicino a lei era seduta una ragazza minuscola con i capelli castani. –Allora, come hai detto che ti chiami?- chiese Isabelle che non aveva  ascoltato le chiacchiere di quell’ uomo antipatico che doveva essere il direttore dell’Istituto. La ragazza non si scompose. Non era infastidita dalla domanda, ma dalla perdita di tempo che consisteva stare lì. –Allison-. Isabelle dopo tre secondi aveva già dimenticato il nome. –Bene grazie per avermi fatto vedere l’Istituto ora puoi andare- disse impaziente. –Certo, mia signora- disse quella ragazzina uscendo con un inchino e sbattendo la porta. Aveva un bel carattere, e parlava anche bene inglese. Potevano andare d'accordo ma a questo avrebbe pensato dopo.
 
Magnus Part
Quell’ Istituto era davvero triste, peggio ancora la camera che condivideva con Alec. Almeno ci sarebbe rimasto per solo tre giorni. Stava tornando dalla biblioteca, dove si era soffermato ( e aveva trovato estremamente triste il suo aspetto ), quando vide la ragazza, come si chiamava... Alice? ... Comunque non aveva importanza. Era uscita dalla camera di Isabelle a testa bassa. Vide lo stregone ma andò dritta dandogli una spallata e continuando a camminare. Come si permetteva? Lui era Magnus Bane!Delle scintille partirono dalla sua mano e la ragazza si fermò sollevandosi a mezzaria. –Chiedimi scusa- disse minaccioso. Lei lo guardò come si guarda un animale domestico un po’ buffo. Tratteneva a stento una risata. –Sarai anche uno stregone potente ma finché continui a metterti tutto quel glitter addosso è impossibile prenderti sul serio-. Si vedeva che non voleva essere irrispettosa, solo aveva detto quello che pensava. La fece cadere pesantemente a terra. –Solo per questa volta. Comunque potresti renderti utile, dove sono i direttori dell’Istituto?- chiese Magnus guardandola male. –Mi sono già resa utile. Comunque non escono quasi mai dalla parte di Istituto che usano. Lo chiamano Appartamento. Non ci sono mai stata in due anni e non so dove si trova, mi dispiace- e sorrise un po’. –Comunque non ho niente contro i glitter, solo... con il glitter, più il gel, più i tuoi vestiti ... stravaganti?- concluse la frase. Vedendo la faccia dello stregone ebbe il buon senso di correre via, ridendo. Magnus scosse la testa, possibile che nessuno aveva un pizzico di buon gusto? Un sorriso gli si formò spontaneo sul volto. Era da un po’ che aveva cominciato a pensare di rimettere in discussione il suo modo di vestire, per evitare che Alec arrossisse ogni volta che uscivano insieme. Aprì la porta della sua camera e vi trovò Alec sdraiato su uno dei due letti. Stava guardando il soffitto e sembrava un po’ preoccupato. Quando lo vide sorrise. Quanto era bello quando sorrideva? La preoccupazione, però, gli si leggeva negli occhi, nonostante il sorriso sincero. –E’ successo qualcosa, Fiorellino?- chiese lo stregone sedendosi al suo fianco. –Niente che dovrebbe interessarmi. In realtà è un problema di Jace... Ma fa niente. Tu invece cosa pensi di questo posto?-  rispose Alec. –Se è un problema di Jace certo che ti interessa, siete parabatai. Comunque è deprimente questo posto- . –Sì. Siamo parabatai ma ha problemi con...-una pausa, Alec che faceva una smorfia e poi continuava - Clary e io certo non posso impicciarmi più di tanto. Clary è un argomento taboo, sai?-. Scosse la testa. Non lo convinceva. Lo stregone si chinò a baciare Alec. –Qualunque cosa, puoi raccontarmela. Non lo andrò a dire a nessuno se me lo chiedi, ma voglio sapere. Posso anche aiutarti se vuoi- provò a convincerlo. Passarono ancora qualche minuto a temporeggiare, con Alec restio a parlare, ma alla fine lo convinse. –Ecco, diciamo che, Jace... Ne ha fatta una delle sue ma... Questa volta è grave. Molto grave. Sai benissimo che Clary lo ha lasciato e tutto il resto ma, non sai, che lei lo ha lasciato promettendogli di tornare insieme quando lui fosse tornato. Diciamo che Jace ha omesso di raccontarci questo particolare per giustificare il suo comportamento con noi, ma non è questo che ci interessa. Hai presente la ragazza bassa, capelli castani, che vive qui?- Magnus annuì, cominciando a capire in che direzione andava il discorso. –Bene. Jace ha avuto la splendida idea di baciarla, dopo essersi finto suo amico. Spero per lui che non sia andato oltre altrimenti Clary lo ucciderà con le sue mani e , per quanto idiota possa essere, mi serve ancora- concluse Alec. Magnus valutò per un attimo la situazione. Teneva a Clary e questo quel biondo non doveva proprio farlo. Stava già per alzarsi quando vide lo sguardo ammonitore di Alec. Sbuffò e si rassegnò. Quei ragazzini si sarebbero risolti la situazione da soli.
 
NOTA AUTRICE:
Lo so che questo capitolo non è uno dei più belli che ho scritto ma rimedierò con il prossimo, promesso. Ora devo correre a studiare o non comincerò mai! Ditemi cosa ne pensate, si accettano critiche.
 
 
   
 
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