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Autore: Mave    13/11/2014    1 recensioni
Non ho resistito e ho un po' "stravolto" la seconda stagione con diversi "what if". Il risultato potrebbero essere delle coppie decisamente fuori dagli schemi...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Abbott, Andrew 'Andy' Brown, Bright Abbott, Ephram Brown
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dice un proverbio africano: "Se vuoi arrivare primo cammina da solo. Se vuoi arrivare lontano cammina assieme!" (Irv)

********* ***********

Appena entrato in sala-operatoria il Dottor Brown consegnò ad una delle infermiere un cd contenente diverse tracce. Era ormai diventato un rituale quelli di ascoltare musica, melodie da pianoforte per lo più, mentre operava.

Una tradizione iniziata fin dalle sue prime operazioni importanti, fin da quando Julia era ancora in vita e che Ephram aveva pensato bene di tenere in vita.

Quella mattina, mentre Nina aveva preparato loro una lauta colazione e si era proposta di accompagnare Delia a scuola, Ephram aveva allungato il nuovo cd verso il padre.

Esattamente come le ore che avevano preceduto l'intervento chirurgico di Colin. E la stessa ansia di quella mattina di un anno prima era stata percepibile in casa Brown.

"Ho fatto questo cd per te. Beh è un po' diverso dagli altri!"

Aveva detto Ephram con un sorriso un po' imbarazzato. Al ragazzo non era sfuggita la tensione che contraeva i muscoli facciali dell'impassibile Dottor Brown.

Inaspettatamente aveva messo una mano su quella del padre e lo aveva rassicurato:

"Niente andrò storto oggi, papà! Tu sei l'arrogante, mitico Dottor Brown...Praticamente un mezzo Dio!"

E, alla fine, gli aveva strappato un sorriso.

Un sorriso Andy lo aveva ricevuto anche da Linda Abbott che aveva insistito per assistere all'operazione della sua protetta e che aveva rasserenato Aisha finché l'anestesista non aveva iniziato a fare il suo lavoro.

"Bene! Iniziamo!"

Aveva ordinato il Dottor Brown prendendo in mano il bisturi per incidere. Allora l'armoniosa sonata per pianoforte si era diffusa per la stanza. Non gli era stato difficile capire: quello che pigiava sui tasti era il suo piccolo artista. Il suo Ephram era il pianista all'opera...Non era solo in quella prova del nove.

"Questo è il mio ragazzo!"

Disse con orgoglio al resto dell'équipe.


********* ************

Ephram tirò fuori dallo zaino i suoi giochi da tavolo e li sparse sul tavolino della sala d'aspetto.

Tutti i ragazzi avevano deciso di essere lì per Aisha quel giorno.

"Una partita a scarabeo?"

Propose e per un attimo gli occhi suoi e quelli di Amy si incrociarono in un turbine di emozioni e di ricordi. Era quello il gioco con cui l'aveva distratta mentre suo padre operava Colin la prima volta.

Era dinnanzi a quella scacchiera che Amy si era svuotata di tutte le angosce che si era tenuta dentro per mesi: gli aveva raccontato della litigata con Colin, del volergli chiedere scusa al suo risveglio...E avevano scoperto che, in qualche modo, entrambi si sentivano colpevoli: Ephram per la morte di sua madre, Amy per l'incidente del suo fidanzato.

"Io e Laynie andiamo a fare una passeggiata nel cortile! Siamo allergici a questi postacci!"

Si tirò indietro Bright, afferrando la mano della ragazza, affrettandosi con lei lungo l'uscita.

"Beh sarei scappato anche io volentieri negli otto mesi in cui sono stato prigioniero qui dentro!"

Commentò Colin. Voleva essere una battuta ma, sia per lui che per Amy, si trasformò in una triste verità.

"Io credo che ascolterò un po' di musica. Mi aiuterà a non contare i minuti e a non stare troppo in pena per Aisha!"

Amy espose il suo proposito, tirando fuori il walkman. Conosceva fin troppo bene le logoranti preoccupazioni di quell'attesa e voleva essere in grado di gestirle.

Alla fine Ephram e Colin si ritrovarono davanti alle caselle della tabella di gioco con otto lettere a testa. Il figlio del Dottor Brown si rivelò, ben presto, il più abile nel comporre parole di senso compiuto nel minor tempo possibile.

Alla fine Colin si rassegnò e giocò la sua ultima carta.

"Ehi dovresti tener conto del mio piccolo handicap di concentrazione!"

"Sì, quando ti fa comodo! Caro Hart dimentichi che io non sono la signorina Ford che stravede per te!"

Lo ammonì scherzosamente Ephram prendendo ad esempio l'insegnante di letteratura che la faceva sempre passare liscia a Colin e si beveva tutte le sue giustificazioni.

"Chapeau!"

Disse alla fine Colin, segnando la resa.

Per un buon quarto d'ora restarono entrambi seduti accanto ad Amy in silenzio. Quel silenzio, però, diventava sempre più ingestibile e rendeva Colin sempre più irrequieto.

Quando non ce la fece più si alzò di scatto portando sia Ephram che Amy a volgersi, interrogativi, verso di lui.

"Vado in bagno!"

Disse per allontanarsi da lì. Capirono benissimo che si trattava di un pretesto ed Amy si liberò prontamente del walkman per corrergli dietro.

Ephram la fermò.

"Aspetta. Lascia che gli parli io..."

"Ma..."

"Amy anche se vorresti andare tu devo rammentarti che il tuo fidanzato si trova nel bagno degli uomini!"

La ragazza arrossì per quel piccolo particolare a cui non aveva badato. Certo non era quello il limite che l'avrebbe tenuta lontana da Colin ma, forse, la solidarietà maschile di Ephram sarebbe stata più utile della sua solida presenza ad aiutarlo a gestire quel momento.

"Va bene. Ma se tra dieci minuti non siete di ritorno io vengo a cercarvi. Maschi o non maschi non mi interessa!"

Desistette, alla fine, la caparbia Abbott.

********* ***********

Ephram non era preparato alla scena che gli si presentò innanzi quando entrò nei bagni: Colin era riverso sul lavandino e ansimava. Era di umore totalmente opposto a poco prima ,quando avevano giocato insieme.

Un attacco di panico. Ephram stette in silenzio mentre l'amico si sciacquava la faccia con l'acqua fredda e ritrovava un po' di autocontrollo.

"Va meglio?"

Disse alla fine. Colin si lasciò scivolare in terra con la schiena addossata alla parete.

"Si. Non volevo che Amy si preoccupasse per me e non riuscivo più a stare lì. Sai è stato come un flashback...Come se stessi rivivendo la mattina del mio intervento...Il viaggio in auto con i miei genitori, la telefonata di Laynie, la Bibbia sulla quale pregava mio padre, Amy che abbracciava Grover, il suo peluche, Bright con la divisa di scuola...Tu defilato dagli altri. Ti ho odiato quella mattina, sai Ephram? Non ti volevo lì...Mi sono detto: cavoli sto per morire e lui sarà qui per consolare Amy!"

"Beh grazie della schiettezza!"

Cercò di sdrammatizzare Ephram accorgendosi che Colin era sul punto di crollare. L'altro si asciugò una lacrima con la manica della camicia.

"Ma le immagini più vivide sono due: mia madre che mi taglia i capelli e tuo padre....Il dottor Brown che mi ordina di contare alla rovescia da dieci mentre sono disteso sul tavolo operatorio. Sai Ephram erano cose che non ricordavo fino a stamattina e avrei preferito non farlo..."

Ephram era scivolato accanto a Colin e gli aveva messo una mano sulla spalla.

"Ascolta: lo so quanto sia stato tremendo. Per te, per Amy, per Bright, per Laynie...e per me!"

Colin lo guardò sorpreso.

"Sì anche per me! Che credi che non ci tenga a te? Sei stato il primo amico che ho trovato ad Everwood ed, Amy o non Amy, non volevo assolutamente perderti. Avevo perso mia madre da poco...Non volevo veder morire nessun altro!"

Colin rifletté qualche secondo e poi sorrise.

"Beh forse è stata una buona cosa averti qui quel giorno. Come sarà una buona cosa per Aisha, quando si sveglierà, sapere che non è sola!"

Un bussare insistente alla porta evitò la replica di Ephram.

"Tempo scaduto. O uscite fuori o entro io!"

La voce imperscrutabile di Amy.

"Certo che Bright ha ragione: le donne sono delle gran rompiscatole!"

Commentò Ephram strappando una risata a Colin.

"A proposito di Bright: andiamo! Dobbiamo tenerlo d'occhio o chissà cosa combinerà con la mia sorellina!"


******** **********

I cinque ragazzi erano tediati, spossati, ma ancora vigili quando, dopo ore, il dottor Brown e la dottoressa Abbott li raggiunsero nella sala d'attesa.

Tutti si fecero incontro ai due medici.

Linda aveva un espressione fiduciosa e rinfrancata, Andy una esausta ma soddisfatta.

Ephram capì prima che il padre parlasse.

"Aisha si sveglierà tra poco. Potrete stare con lei ma per pochi minuti! Starà bene!"

"Camminerà di nuovo grazie al dottor Brown!"

Aggiunse Linda.

"Grazie al tocco di un talentuoso pianista che mi ha ispirato e mi ha spronato a dare il meglio oggi!"

Ammise Andy regalando un raggiante sorriso ad Ephram. Gli altri ragazzi non capirono ma quella era una cosa tra padre e figlio.

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Grazie, grazie alla mia dolcissima AnnaClaudia...Spero di ritrovarti sul fandom di Everwood presto :)

   
 
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