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Autore: theperksofbeinglawliet    14/11/2014    4 recensioni
Novembre 1992.
Taylor è la numero uno indiscussa della Wammy's House di Londra. La vita per lei non è semplice all'orfanotrofio tra relazioni sociali praticamente inesistenti o complicate e un passato tremendo con cui fare i conti.
Ma il peggio per lei sta per arrivare.
E se qualcuno le portasse via l'unica cosa che le è rimasta? Se qualcuno venisse a rivendicare la sua leadership? E se questo qualcuno fosse proprio quello che sarà destinato a diventare il detective numero uno al mondo ovvero L?
Con questa fan fiction farete un viaggio nel periodo dell'adolescenza di L, trascorso nella Wammy's House di Londra, attraverso il punto di vista di Taylor. Inoltre verrete a conoscenza di un caso molto particolare a cui L lavorerà prima del caso del serial killer di Los Angeles...
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Watari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Wammy’s House di Londra, novembre 1992

 
Mi dirigo verso la biblioteca in cerca di un posto tranquillo per avere un po’ di tregua dai bambini più piccoli che, da tempo ormai, sono soliti sottopormi gli indovinelli ed i giochi che non riescono a risolvere.
Non mi hanno mai dato alcun fastidio, anzi mi tengono compagnia con i loro sorrisi, i loro giochi, le loro risate e la loro insaziabile curiosità. Oggi però ho davvero un gran bisogno di riposare prima di cena, visto che è stata una giornata molto pesante, senza dovermi occupare di loro.
Mi richiudo la massiccia porta di legno della biblioteca alle spalle e mi guardo intorno. Sembra che non ci sia nessuno. Sospiro.
Attraverso tutta la sala fino ad arrivare alla mia piccola oasi di pace e tranquillità: una poltrona rossa e morbidissima, accanto al caminetto acceso, situata nel salottino adiacente alla biblioteca. Sprofondo nella poltrona, sorridendo e prendendo una copia di “Dove finisce l’arcobaleno” di Wilbur Smith che avevo adocchiato il giorno prima.
Neanche il tempo di finire un capitolo che una bambina sbuca all’improvviso da dietro la mia poltrona, facendomi sobbalzare.
- C-ciao... scusa se ti disturbo... - sussurra la bambina, probabilmente di sei anni, sfiorandomi leggermente la spalla per attirare la mia attenzione.
- Ciao, piccola. Tranquilla, non mi disturbi. Vieni, siediti qui vicino a me. – le dico sorridente, facendole un po’ di spazio sulla poltrona. – Sei Christine, vero? –
- Sì, Christine... – rispose la bambina, nascondendo qualcosa dietro la schiena.
- Christine, cosa posso fare per te? – le chiedo, posando il mio libro sul tavolino lì accanto.
- Lo so che ti stavi riposando e che probabilmente sei molto stanca, m-ma non riesco proprio a risolvere questo gioco che mi ha dato Roger e m-mi chiedevo se tu potessi aiutarmi.. – risponde lei, mostrandomi il suo giocattolo.
- Certo! Guarda prima fai così... Sposti questo a destra... Poi tre volte a sinistra... Ed infine lo giri su stesso due volte e... Fatto! Ecco a te! –
- Wow lo hai risolto in pochi secondi, mentre io ho pensato a come risolverlo per tutto il giorno! Sei proprio la numero 1! Grazie mille, Taylor! – esclama Christine, saltellando sul posto e riprendendosi il suo gioco.
- Ma figurati! Adesso è meglio se vai a consegnarlo a Roger, altrimenti non farai in tempo per la cena! – le consiglio, scompigliandole i capelli. Christine annuisce e scappa via veloce come era arrivata.
Sorrido, immaginando Christine intenta a spiegare a Roger come risolvere il gioco.
Mi alzo dalla poltrona di malavoglia, prendendo il libro e mi dirigo anch’io verso la sala comune per la cena. Sto per girare nel corridoio che mi avrebbe portato alla sala, quando qualcosa, o meglio, qualcuno entra nello studio di Roger, attraendo la mia attenzione. E’ l’uomo che quando ero piccola chiamavo il “signore in nero” e che in seguito scoprii che si trattava di Watari.
Ma non è lui che ha attirato la mia attenzione, ma piuttosto il ragazzo che è con lui. Purtroppo un gruppo di bambini mi spinge dentro la sala comune prima che possa vedere chi diavolo sia quell’individuo. Mi metto in fila per prendere la mia cena, cercando di non pensare allo strano tizio che avevo appena visto.
Mi siedo con il mio vassoio al solito tavolo nell’angolo vicino alla finestra da cui ho un’ottima visuale di tutta la sala e, come al solito, nessuno si siede vicino a me. E’ sempre stato così da quando sono diventata la numero uno.
La Wammy’s House ospitava ben poche ragazze, si potevano contare su una mano  e, quasi sempre, non erano all’altezza dei loro colleghi maschi. Fino a quando non arrivai io e spodestai il numero uno di allora che era Ned.
Ned era più grande di me, ma quando venne a sapere che l’avevo superato, non si comportò in modo molto maturo. Cominciò ad insultarmi ed ad isolarmi finché non rimasi sola. Tutt’ora le uniche persone che mi parlano sono i bambini, che non fanno caso a lui e che spesso corrono da me quando qualcuno dei più grandi fa il gradasso con loro. Oltre a loro c’è Nathalie, l’unica mia vera amica. Tra gli altri invece c’è chi non mi rivolge la parola perché mi temono (forse Ned ha sparso la voce di una cannibale di nome Taylor che si aggira nella Wammy’s House), chi perché è soggiogato da Ned, altri perché sono invidiosi ed altri ancora che, anche se mi rispettano o che comunque non mi odiano, non mi si avvicinano perché hanno paura della reazione del bullo.
Anche se Ned ha fatto di tutto per farmi sentire un’esclusa, un’emarginata, io sono decisa a non farmi mettere i piedi in testa da lui. Nessuno mi parla? E allora? Mi piace stare da sola e ho sempre creduto nel proverbio “meglio soli che male accompagnati”.
Ad un tratto la porta della sala comune si apre, distogliendomi dai miei pensieri.
E’ Roger e di fianco a lui c’è il ragazzo che avevo visto poco prima.
Sulla sala cala il silenzio.
- Buonasera, ragazzi e ragazze. Come vedete è appena arrivata una nuova recluta! - esclama Roger entusiasta, dopodiché invita il nuovo arrivato a presentarsi.
- Salve, il mio nome è L. –
  
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