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Autore: Sharymore_    14/11/2014    5 recensioni
Dopo l'uscita dell'ultimo film della saga di Hunger games, Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson si sono persi di vista. Sono andati avanti con le loro vite e soprattutto con le loro relazioni. Ma qualcosa sta per cambiare..
Dal testo: "Presa dalla fretta di tornare a casa per preparare il pranzo, Jennifer non fa caso ad un ragazzo che sta venendo verso la sua direzione, probabilmente anche lui distratto da qualcosa. I due si scontrano e Jennifer non fa neanche in tempo ad alzare lo sguardo che subito si rende conto di chi ha appena incontrato. "Josh?!" esclama con aria del tutto incredula. "Jennifer?! Oh mio dio che ci fai qui?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Josh rimase impietrito sulla soglia della porta per alcuni istanti, immobile. Continuava a fissare il letto dove la sua ragazza e il suo migliore amico lo avevano appena tradito. Allison si alzò in tutta fretta, con ancora il lenzuolo avvolto intorno al corpo nudo, cercando di avvicinarsi a lui un po' di più ad ogni passo, ma Josh indietreggiò. “Josh ti prego..” iniziò a dire Allison cercando di fermare il ragazzo per un braccio. “Come hai potuto?” disse Josh ancora sconvolto. “Mi dispiace ma io non ti sentivo più vicino come prima, è stato un momento di debolezza, ti prego perdonami..” supplicava la ragazza piangendo. “Mi fate schifo!” urlò Josh per poi lasciare la stanza. Subito Colin scese dal letto e si mise al suo inseguimento. “Josh aspetta!” iniziò a chiamarlo e, allungando il passo, finalmente riuscì a raggiungerlo. “Lasciami stare prima che ti spacchi la faccia!” disse Josh non appena sentì le mani di Colin fare pressione sulle sue braccia. “No Josh devi starmi a sentire!” controbatté il ragazzo per poi continuare il discorso cercando di non perdere la presa sul corpo di quello che fino a pochi istanti prima era il suo migliore amico. “Senti mi dispiace ok? Avrei dovuto dirtelo! Mi sono innamorato di lei e non sapevo cosa fare Josh!” disse Colin cercando di dare delle spiegazioni. “Era la mia ragazza Colin, la mia ragazza!” esclamò Josh urlando e cercando di liberarsi da quella presa. “Josh basta con le stronzate, sappiamo entrambi che non te ne importava nulla. Ogni volta che ci vediamo sei sempre pieno di dubbi e non sai mai cosa fare, ma la realtà è che tu quello che vuoi lo sai benissimo! Quello che vuoi si trova dall'altra parte dell'oceano e non è di certo qui, in questo stupido albergo. Ho tradito la tua fiducia, lo so, ma non puoi rimproverarmi di averti ferito perchè ti sei illuso di essere davvero innamorato di Allison. Josh basta con le cazzate! Sei tornato qui perchè ti sentivi in colpa non perchè lo volessi davvero!” gridò Colin gesticolando. Josh rimase in silenzio a fissarlo per alcuni istanti, poi diede una scrollata finale e riuscì a liberarsi dalla presa dell'amico. Lo guardò negli occhi per un'ultima volta, poi scomparve dietro le porte dell'ascensore.

Intorno alle 10,30 del mattino, la sveglia di Jennifer suonò rumorosamente. La ragazza allungò la mano destra verso il comodino e ancora un po' insonnolita la spense con una leggera pressione. “Buongiorno amore!” sentì dire non appena iniziò a raggomitolarsi tra le coperte. Aprì gli occhi in tutta fredda e subito vide Nicholas seduto alla fine del letto con un vassoio pieno di cornetti e altre cose per fare colazione. “Ehi!” rispose Jennifer con un timido sorriso mentre tentava di mettersi seduta. Ieri sera lei e suo marito avevano litigato e per questo lei era andata a dormire nella stanza degli ospiti, ma quella mattina Nicholas sembrava davvero intenzionato a farsi perdonare. “Mi dispiace per quello che ho detto ieri, ti chiedo scusa..” Sussurrò il ragazzo avvinandosi a Jennifer. La ragazza sorrise. “Non preoccuparti, mi è passata.” rispose per poi prendere dal vassoio una tazza di caffè. Nicholas si stese nel letto accanto a lei e subito le diede un bacio sulla guancia sinistra. “Sbaglio o domani è il compleanno di qualcuno?” disse entusiasta. “E' il compleanno di una donna ormai troppo grassa!” rispose Jennifer ironicamente. “Ma dai amore, sei bellissima, smettila di dire certe cose! Comunque, tua madre ha chiamato poco fa e mi ha detto di dirti che più tardi passerà a prenderti per andare a fare shopping!” la informò Nicholas mentre con la mano destra le passava le dita sul braccio, quasi come fosse una carezza. “Shopping? Per comprare cosa?” chiese Jennifer perplessa. “Ah non ne ho idea, sono cose da donne queste!” rispose Nicholas ridendo. “Finisci di fare colazione e poi preparati che sarà qui a breve!” esclamò il ragazzo per poi alzarsi dal letto e abbandonare la stanza. Jennifer finì di sorseggiare il suo caffè e poi prese il telefono tra le mani sperando di trovare un qualche messaggio da parte di Josh. Purtroppo non c'era niente, il ragazzo ancora non si era fatto sentire. Jennifer fu presa da una grande tristezza. Si sentiva abbandonata da una delle persone che più contavano per lei e proprio non riusciva a farsene una ragione. Non aveva molta voglia di andare a fare shopping con sua madre ma le sembrava un modo per distrarsi dai mille pensieri che non facevano che assillarla da quando Josh era partito. Cosi finì di fare colazione e poi si recò in bagno per prepararsi ad uscire.

Josh era sul letto della nuova stanza, fermo immobile a fissare il soffitto. Davanti a lui continuava a proiettarsi la scena di Allison e Colin a letto insieme e proprio non riusciva a smettere di pensarci. Improvvisamente però il telefono prese a squillare e Josh dopo aver controllato che il mittente della chiamata non fosse né Allison, né Colin, rispose. “Pronto?” disse cercando di mascherare il tono di voce amareggiato. “Josh! Sono Karen, la mamma di Jennifer!” esordì una voce femminile dall'altra parte. Subito Josh si sentì il cuore arrivargli in gola per la preoccupazione. “Karen che succede? E' successo qualcosa a Jennifer?” domandò il ragazzo con fare ansioso. “Nono Josh tranquillo, stiamo tutti bene! Volevo solo dirti che domani sera abbiamo intenzione di dare una festa a sorpresa di compleanno per Jennifer..” iniziò a raccontare la donna. “Una festa a sorpresa?” ripeté Josh non sicuro di aver capito bene. “Si, e sono sicura che a Jennifer farebbe davvero tanto piacere che tu ci fossi!” rispose Karen cercando di assumere un tono di voce convincente. Josh esitò per alcuni istanti. “Non...non lo so Karen, qui abbiamo ancora molto da fare con il lavoro non credo di potermi permettere qualche giorno di pausa per una festa.” rispose Josh amareggiato. La verità è che aveva paura di cosa sarebbe successo se avesse visto Jennifer di nuovo, soprattutto ora che la storia tra lui ed Allison era praticamente finita. “Tu pensaci, va bene? Sai che qui da noi sei sempre il benvenuto!” esclamò Karen con gentilezza. “Lo so, come voi sapete benissimo di essere una seconda famiglia per me. Vedrò quello che posso fare, ma non garantisco nulla!” rispose Josh rimanendo sul vago. “Va bene, allora..spero di vederti domani sera!” disse Karen per poi chiudere la chiamata. Il ragazzo rimase con il telefono tra le mani per un paio di minuti. Mentre fissava, il vuoto le parole di Colin continuavano a scorrere nella sua mente.

“...la realtà è che tu quello che vuoi lo sai benissimo! Quello che vuoi si trova dall'altra parte dell'oceano e non è di certo qui, in questo stupido albergo.”

Colin aveva ragione? Josh ripensò a cosa aveva provato quando li aveva visti a letto insieme e la risposta lo colse di sorpresa: si era sentito sollevato. Nel momento esatto in cui aveva aperto la porta e li aveva visti, si era sentito come se quel masso che aveva portato per tanto tempo, improvvisamente fosse scomparso. Si era sentito libero. Forse si, forse le parole di Colin non erano poi così fuori luogo. Forse quello che era appena successo tra lui ed Allison lo aveva aiutato a capire che in realtà non era felice insieme a quella ragazza e che tutto quello di cui aveva bisogno si trovava in Kentucky. Ancora assalito dai mille dubbi e dalle troppe domande, Josh prese istintivamente il telefono e compose un numero.
“Pronto salve, vorrei prenotare un volo per Lousville. No, senza ritorno. Un solo andata grazie.”

Dopo aver chiamato di nascosto Josh, Karen bussò alla porta e si mise in attesa di sua figlia. Jennifer a fatica scese le scale, ormai il pancione era enorme e a fatica riusciva a vedere i gradini. Mancava davvero poco al parto e il peso era davvero notevole! “Arrivo!” urlò sperando che sua madre riuscisse a sentirla dall'altra parte della porta. Il tempo di prendere la borsa e Jennifer si apprestò ad aprire la porta per uscire di casa. “Ciao tesoro, come va questa mattina?” domandò Karen non appena vide sua figlia sbucare da dietro la porta. “Insomma, ho le caviglie gonfissime e i piedi mi fanno davvero male. E' proprio necessario andare a fare shopping? Non possiamo che so, andare a prenderci una cosa sedute ad un tavolo?” domandò Jennifer cercando di convincere sua madre. La donna però scosse la testa immediatamente. “Assolutamente no, oggi io e te andiamo a cercarti un bel vestito e qualcosa di carino da poterci abbinare!” rispose Karen per poi prendere sua figlia sottobraccio. Jennifer sospirò, ma poi, visto l'entusiasmo che sua madre aveva negli occhi, decise di lasciarsi andare e non fare troppe storie.
Dopo circa dieci minuti di auto arrivarono al centro di Louisville. C'erano dei negozi davvero carini dove Jennifer era solita fare acquisti. Il problema però, era che da quando era incinta, difficilmente aveva voglia di comprare abiti dato che si vedeva grassa con praticamente qualsiasi cosa avesse indosso. “Dai tesoro, vedi se c'è qualcosa che ti piace e io farò lo stesso. Ci vediamo davanti al camerino tra 10 minuti!” esclamò Karen per poi allontanarsi alla ricerca di qualche vestito da farle provare. Jennifer iniziò a guardarsi intorno. Si avvicinò alla prima fila di vestiti sulla destra e iniziò a passargli di fianco con aria piuttosto indifferente e svogliata. Non aveva per niente voglia di comprare un vestito, soprattutto perchè non sapeva in che occasione avrebbe dovuto metterlo visto che ora aveva un pancione davvero enorme. Passati i dieci minuti Jennifer si recò a mani vuote nel luogo dove sua madre poco prima le aveva dato appuntamento. “Tesoro, ma non hai preso nulla?” esclamò Karen con tono deluso. “Vedo che tu hai preso vestiti per entrambe!” rispose ironicamente Jennifer notando la quantità di abiti che sua madre a fatica riusciva a tenere tra le mani. Karen rise e così anche Jennifer. “Dai, prendine alcuni e vai a provarli io ti aspetto qui.” disse la donna per poi passare alcuni degli abiti che teneva sulla braccia a Jennifer. La ragazza sbuffò inizialmente ma poi si rese conto che sua madre non avrebbe mai mollato la presa, così si recò in camerino. I primi abiti che Jennifer provò erano carini ma niente di che. Non erano abbastanza speciali. Al quarto tentativo però, non appena Jennifer uscì dal camerino Karen rimase a bocca aperta. La ragazza indossava un vestito color rosa cipria, con un decoro nero che saliva fino a diventare una spallina sottile e delicata. “Sei bellissima..” esclamò Karen non riuscendo a contenere il suo stupore. “Beh, io non ci sento affatto, sono cosi grassa..Dio! Odio questo vestito!” esclamò Jennifer cercando di sistemare la stoffa dell'abito. “Oh no tesoro, credimi, sei un vero incanto.” replicò sua mamma alzandosi dalla poltroncina e avvicinandosi a sua figlia. Jennifer la guardò negli occhi e poi sorrise lasciandosi andare. “Grazie mamma..” sussurrò. Karen le fece una carenza e poi, piena di entusiasmo tornò a sedere. “Io non voglio vederne altri tesoro, dobbiamo prendere questo!” disse ridacchiando. Jennifer scoppiò in una risata “okay..” disse alla fine lasciandosi trasportare dall'entusiasmo di sua madre. Mangiarono al volo una cosa e poi tornarono a casa. Jennifer era stanca morta e subito si buttò sul divano per riposare alcuni istanti. La casa era vuota, Nicholas non c'era. In questi giorni tutti i componenti della sua famiglia si stavano comportando in modo strano e Jennifer iniziò a chiedersi se la cosa non avesse a che fare con il fatto che domani sarebbe stato il suo compleanno. Presa dalla stanchezza però, si addormentò dopo pochi minuti senza neanche il tempo di cambiarsi i vestiti.
Per l'ora di cena Nicholas la sveglio con delle leggere carezze e con l'odore di pizza che si diffondeva per tutta la casa. “Ehi tesoro, tutto okay?” domandò il ragazzo per assicurarsi che sua moglie stesse bene. “Sisi, mi ero solo addormentata, ma che ore sono?” domandò Jennifer ancora un po' stordita. “Sono le 20,30. Ho preso la pizza per cena, ne vuoi un pezzo?” domandò Nicholas con fare premuroso. “Si, ma solo un pezzo perchè sono davvero distrutta e vorrei tornare a dormire.” rispose Jennifer alzandosi con cautela dal divano. Mancava davvero poco al parto e ogni giorno si sentiva sempre più stanca. Come promesso mangiò uno spicchio di pizza e poi subito si recò in camera da letto sotto le coperte. Spense la luce nel tentativo di spegnere anche i suoi pensieri.
Il mattino successivo arrivò, così come il giorno del suo compleanno. Stranamente però, Jennifer non si sentiva entusiasta come al solito. Era un giorno speciale, compiva 30 anni e a breve sarebbe diventata mamma, allora qual'era il problema? Difficile ammetterlo a se stessa ma Jennifer si sentiva triste perchè Josh non era lì con lei, non in quel giorno così speciale. Jennifer si alzò dal letto del tutto demoralizzata e scese le scale per raggiungere la cucina. Nicholas non era in casa ma al suo posto Jennifer trovò un gigantesco mazzo di rose rosse ad aspettarla. La ragazza si avvicinò agli imponenti fiori e prese tra le mani il bigliettino che si celava al loro interno.

“Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista e continuerò a farlo per il resto della mia vita. Buon compleanno amore! Nick”

Come Jennifer temeva da alcuni giorni, quelle parole non le fecero alcun effetto. Le scivolarono via come se non le importasse nulla. Lasciò il mazzo di fiori sul tavolo in legno e si diresse in cucina per la solita tazza di caffè mattutina. In tarda mattinata Jennifer sentì squillare il telefono e subito si apprestò a rispondere pensando che fosse Josh che la chiamava per farle gli auguri. Purtroppo però, la voce che rispose dall'altra parte non sembrava affatto la sua. “Tesoro, sono la mamma! Tanti auguri di buon compleanno!” esclamò Karen entusiasta. “Grazie mamma!” rispose Jennifer cercando di non dar a vedere la sua delusione. “Ho organizzato una cena a casa nostra questa sera, saremo solo io, te, papà e Nicholas e voglio che tu metta il vestito che abbiamo comprato ieri!” continuò Karen con aria decisa. “Ma mamma che senso ha mettere quel vestito per una semplice cena?” controbatté Jennifer non capendo. “Tu mettilo e basta, sarai un incanto, ci vediamo più tardi tesoro!” rispose Karen per poi mettere giù. Jennifer si sentiva davvero frustrata, quella mattinata per lei era iniziata male e sembrava proseguire anche peggio così si piantò davanti alla tv nella speranza di distrarsi almeno un po'.

A forza di guardare serie tv e programmi televisivi, si fece sera e Jennifer, anche se contro la sua volontà, iniziò a prepararsi per la cena. Mise su il vestito che sua madre tanto aveva adorato e raccolse i capelli lunghi in una coda di cavallo. Un filo di trucco, un po' di profumo e Jennifer sentì qualcuno entrare dalla porta. “Jennifer amore sono io hai...” esordì Nicholas per poi arrestarsi alla vista di sua moglie. “Cosa c'è?” domandò Jennifer perplessa. “Niente è che..tu..tu sei meravigliosa!” esclamò Nicholas a fatica. “Oh ma smettila!” replicò Jennifer ridacchiando. “Non scherzo amore, quel vestito ti sta benissimo! Ah, dimenticavo, hai ricevuto i miei fiori?” domandò Nicholas guardandosi intorno. “Si, li ho messi in cucina, grazie!” rispose Jennifer cercando di sorridere quanto più poteva anche se in realtà felice in quel momento non ci si sentiva affatto. “Allora sei pronta?” domandò il ragazzo avvicinandosi. “Pronta!” rispose Jennifer per stringergli la mano. Uscirono fuori dal vialetto di casa e Jennifer faceva fatica anche solo a camminare. Quella mattina si era svegliata con una strana sensazione che non l'aveva mai abbandonata ma non c'aveva dato troppo peso. Entrò in macchina, seguita poi da Nicholas e insieme si incamminarono verso la casa dei suoi genitori. “Nick, guarda che dovevamo girare a quell'incrocio per andare a casa dei miei!” disse Jennifer indicando una strada che Nicholas aveva appena ignorato proseguendo dritto. “Ops..” esclamò il ragazzo continuando a guidare. Jennifer iniziò a guardarsi intorno. “Si può sapere dove stiamo andando?” domandò turbata e non riuscendo a capire in quale parte della città si trovassero. “Solo il meglio per la mia regina!” rispose il ragazzo ridacchiando. Ancora 20 minuti di viaggio e finalmente arrivarono in una sorta di grande villa piena di luci e di macchina parcheggiate.
Jennifer scese dalla macchina incredula e iniziò ad avanzare verso l'entrata dell'imponente struttura. Non appena varcò la soglia subito una folla di invitati la raggiunsero augurandole tanti auguri. Nella sala c'erano più di 300 persone e tutte erano accorse lì per festeggiare il suo compleanno. “Amore mio, sei stupenda..” esclamò papà Gary arrivando alle spalle di sua figlia. “Grazie papà ma..siete impazziti? Voglio dire, avrete speso una fortuna per organizzare tutto questo, non era necessario!” rispose Jennifer mentre continuava a guardarsi intorno. Si aspettava una sorpresa ma non di certo una cosa simile. Tutti si erano impegnati davvero molto per renderla felice e questo la faceva sentire terribilmente in colpa. Inutile nascondere a se stessa che non appena aveva varcato la soglia della porta, per un istante, aveva pensato che tra quelle 300 persone ci fosse anche Josh. Ma non c'era e non ci sarebbe più stato, non per lei. Non appena Jennifer arrivò la festa prese subito il via e tutti iniziarono a prendere da mangiare a divertirsi e a ballare al ritmo di musica. Jennifer veniva fermata praticamente ogni ad ogni passo da qualcuno che le faceva i complementi o che semplicemente le chiedeva come procedesse la gravidanza arrivata ormai quasi al termine. La ragazza era davvero stanca, cosi prese la prima sedia che trovò alla sua portata e si riposò per alcuni istanti. Poi arrivò il momento dei regali, un momento che a Jennifer era sempre piaciuto sin da bambina. Non era tanto per l'oggetto che avrebbe trovato nel pacchetto quanto bensì l'idea di scartarlo e della sensazione di scoprire cosa vi fosse all'interno. Molti dei regali ricevuti erano cose per il bambino e Jennifer ne fu entusiasta. Sua madre e suo padre invece le regalorono un viaggio da fare insieme alla sua nuova famiglia dopo l'arrivo del bambino e infine Nicholas le regalò un anello davvero meraviglioso. Un anello che però Jennifer non sentiva di meritare.
Terminati i regali, Jennifer decise di uscire per 5 minuti dalla sala, giusto il tempo di prendere una boccata d'aria. Si sedette su una panchina che dava sul retro della struttura e inziò a fissare il cielo ricoperto di stelle. Inziò a pensare a quello che ne sarebbe stato della sua vita e alla necessità di voltare una pagina una volta per tutte. Tra le varie luci nel cielo, Jennifer vide una stella cadente e subito il suo primo pensiero fu quello di voler essere lei stessa quella stella, cosi da poter andare ovunque, così da poter scappare.
Dopo circa 5 minuti, e un gran mal di collo, Jennifer abbassò lo sguardo distogliendolo dal cielo. Non fece in tempo a riportare i suoi occhi sulla terra che lo vide. Era in piedi, a una decina di metri da lei, con le mani in tasca. Indossava un paio di jeans scuri e una giacca di pelle nera. Era lì, era Josh. I due rimasero a fissarsi per un paio di minuti in silenzio, senza dire una parola o muoversi di un millimetro. Jennifer quasi non credeva ai suoi occhi. Josh iniziò ad avanzare verso la ragazza e a fatica riusciva a tenersi in piedi, le gambe gli tremavano tantissimo. Si mise seduto accanto a lei, mantenendo ancora un silenzio asfissiante. “Ti ho chiamato un sacco di volte, ti ho lasciato decine e decine di messaggi.” esordì Jennifer continuando a tenere lo sguardo perso nel vuoto. “Lo so.” rispose Josh facendo altrettanto. “Non hai mai risposto.” continuò la ragazza. “Lo so.” ribadì Josh con lo stesso tono di voce. “Perchè?” domandò Jennifer con voce tremante. “Mi dispiace, cercavo di fare la cosa giusta.” rispose Josh guardandola negli occhi. Jennifer ricambiò quello sguardo lasciando scorrere una lacrima lungo la guancia. “Oh nono, ti prego Jen non piangere! Ho un regalo per te!” esclamò Josh asciugando la lacrime di Jennifer per poi iniziare a frugare nelle tasche della giacca. Jennifer rise, era cosi impacciato e buffo. “Ohhhh, eccolo qui! Sapevo di averlo messo da qualche parte! Buon compleanno Shrader!” esclamò Josh porgendole una piccola scatolina rossa. Jennifer la prese tra le mani e poi l'aprì. “Josh...” sussurrò non appena li vide. Erano due ciondoli d'argento a forma di “J”. “Uno per te, e uno per il bambino. Cosi ovunque sarò, ci sarà sempre una parte di me che non vi lascerà mai.” spiegò il ragazzo a bassa voce. “Sono bellissimi..” rispose Jennifer con un filo di voce. “Vuoi che ti metta il tuo?” domandò il ragazzo. “Si, ti prego!” rispose immediatamente Jennifer. Il ragazzo prese la collanina tra le mani tremanti e con delicatezza si avvicinò al collo della ragazza. Subito sentì il profumo della sua pelle, un profumo che le era mancato terribilmente. Agganciò il ciondolo e poi tornò a guardarla negli occhi. “Sei bellissima..” sussurrò Josh sorridendo. Jennifer sentì le guance colorarsi di rosso. “Me lo dicono tutti questa sera, sarà per via del vestito!” rispose la ragazza ironicamente. “Oh no, non è merito del vestito. Voglio dire, si è bellissimo e ti sta divinamente ma.. sei tu. Sei bellissima e lo saresti anche con il vestito più brutto del mondo.” rispose Josh non riuscendo a distogliere gli occhi dal suo viso. Jennifer abbassò per un momento lo sguardo. “Mi sei mancato..” sussurrò poi avvicinandosi al suo viso. “Anche tu..” rispose Josh con lo stesso sussurro. I due si guardarono intensamente e i loro visi erano sempre più vicini. “Jen, non posso più permettermi di lasciarti andare..” continuò Josh con un filo di voce. “Non voglio che tu lo faccia..” rispose la ragazza. Ormai i loro visi erano a meno di dieci centimetri di distanza e le loro labbra stavano per toccarsi quando improvvisamente Jennifer si tirò indietro sentendo una morsa allo stomaco. “ahhhhhhhh!” urlò. “Ehi Jen che succede? Tutto okay?” domandò subito Josh spaventato. “No, c-c-credo che mi si siano rotte le acque.”


 

Ciao a tuttiiiii :) Eccomi qui con un nuovo capitolo che di certo mi piace più di quello precedente. Ma sapete com'è, in questi giorno sono uscite talmente tante interviste Joshifer che ormai sembra diventato un obbligo morale shipparli insieme perciò hahahah! Diciamo che mi sono sentita ispirata e spero che questa mia ispirazione sia di vostro gradimento :) Come avrete notato ho accellerato un po' i tempi ma d'altronde (e mi dispiace dirlo) questa storia non può continuare all'inifnito perciò ho dovuto far passare un po' di tempo e arrivare al momento in cui Jennifer è pronta (o forse no?) a partorire il suo bambino (o bambina chi lo sa!). Siccome io sono una persona disturbata (ahahahha) mi sono messa a cercare un vestito che mi piacesse da far indossare a Jennifer per il suo compleanno e dopo varie selezioni alla fine ho deciso per questo: 
spero vi piaccia! (ma se così non fosse potete anche dirlo eheheheh). Beh cos'altro dire, ahimè ci avvicianiamo al gran finale! Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e ringrazio come ogni volta tutti quelli che seguo/recensiscono/leggono questa storia! Al prossimo capitolo e non dimenticate che Joshifer is the way! :)

 

  
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