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Autore: ImLimitedEdition    14/11/2014    2 recensioni
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Una mia amica una volta mi ha detto che per sentirmi più leggera avrei dovuto scrivere tutti i miei “scheletri” su un foglio e poi bruciarlo, beh un computer di certo non posso bruciarlo, ma magari anche solo scrivere mi aiuterà.
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Mi sono sempre definita un vaso, ma non pieno di acqua, pieno di odio e dolore, e sono arrivata al massimo ormai. Non posso più introdurre altra sofferenza dentro il mio corpo.
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Forse sto veramente per scoppiare.
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Non so perché io abbia voluto scrivere questo "sfogo" ma forse mi ha aiutata.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché?

Me lo sto chiedendo da un po', sapete, fino a venti minuti fa ero sotto la doccia, avevo in programma di rimanerci per molto, troppo tempo, sperando di lavare via i miei problemi.
Ma un'assurda idea mi ha fatto finire in fretta portandomi qui, su questo portatile a scrivere solo Dio sa cosa.
Mi sento tanto una di quelle ragazze dei film, che scrivono e scrivono per ore nel loro blog personale dove descrivono le loro “orribili” giornate.
Peccato che loro alla fine hanno sempre un lieto fine.
Non è quello che avrò io invece, a cosa spero? Che finito questo monologo improponibile tutto si risistemerà? Ma poi cosa si deve risistemare se mai niente nella mia vita è stato sistemato.

Una mia amica una volta mi ha detto che per sentirmi più leggera avrei dovuto scrivere tutti i miei “scheletri” su un foglio e poi bruciarlo, beh un computer di certo non posso bruciarlo, ma magari anche solo scrivere mi aiuterà.

No, se ve lo state chiedendo non sono problemi d'amore i miei, magari. So che molte di voi penseranno: “guarda che non sono cose facili i cuori spezzati per amore”.
Oh lo so, ma vedete, io il cuore spezzato già ce l'ho, ma non per lo stesso motivo.
E vi giuro che mi piacerebbe davvero tanto soffrire per amore, perché beh per soffrire per un uomo prima devi averlo amato, devi aver provato e vissuto cose meravigliose, nonostante siano finite perché beh, l'amore è anche sofferenza, tanta sofferenza.
Ma io non posso permettermelo, non posso davvero.

Mi sono sempre definita un vaso, ma non pieno di acqua, pieno di odio e dolore, e sono arrivata al massimo ormai. Non posso più introdurre altra sofferenza dentro il mio corpo. E purtroppo l'amore come ho detto prima non porterebbe solo gioia.
E mi piacerebbe, davvero tanto, innamorarmi, piangere, baciare, amare.
Ma non posso permettermelo.

Sono sempre stata una persona ottimista, il mio motto era:”aspetta ancora un po', tutto si sistemerà”.

E ho aspettato, per cinque lunghi anni.

Ma per tutti arriva il giorno in cui è ora di cambiare le cose, e io ero convinta di poter cominciare. Poco a poco, avevo raccontato tutto, ogni cosa alla mia migliore amica.

Un peso in meno nel mio stomaco, lei mi avrebbe aiutata, e tutt'ora lo fa, e forse avrei dovuto farlo prima, ma come lei ben sa, io non racconto mai i miei dolori, e vivo sotto un sorriso falso che funziona e anche bene, la gente mi definirebbe come la ragazzina fragile ed ingenua che crollerebbe per anche il minimo problema, ma se solo sapesserò che tutti i miei problemi sono sempre stati enormi e non minimi, e che nonostante questo vivo con un sorriso, anche se molte volte fino, in faccia.
Ma probabilmente è colpa mia se pensano questo, mi mostro così davanti a tutti.
Sono quella che aiuta chiunque ma non chiede mai niente, sono quella che vive per far ridere la gente ma che nessuno si sforza di far sorridere, e perché? Perché non ho mai chiesto aiuto. E non ne ho neanche bisogno, non ho bisogno del soccorso di nessuno, perché ho sempre vissuto sapendo cosa dovevo fare e come dovevo comportarmi, i consigli delle persone non possono aiutarmi perché infondo non si può mai capire davvero una persona. L'unica cosa di cui avevo bisogno era qualcuno con cui sfogarmi, qualcuno che mi abbracciasse e ho trovato lei, la mia migliore amica.

Ma non bastava, lo sapevo bene, purtroppo non bastava.

Quella sera di fine luglio avevo avuto il coraggio di parlare con mio fratello.
Di raccontargli tutti i miei scheletri perché era ora di cambiare veramente qualcosa.
Avremmo raccontato la verità sulla mia storia appena possibile, lui aveva giurato che avrebbe aspettato. E mentre ero tra le sue braccia a piangere tutte le mie lacrime mi ero sentita al sicuro, per la prima e unica volta.

Ma una mattina di Agosto il vaso di mio fratello era già scoppiata, lui non avrebbe sopportato altro.
E in poche ore ogni cosa era stata svelata ed il mio mondo fatto a pezzi e finalmente si scopriva il perché io fossi stata sempre così diversa, ribelle, arrabbiata col mondo, perché io fossi stata sempre la pecora nera, perché se davanti a tutti fingevo a casa non ci riuscivo, tutti quei segreti da nascondere mi rendevano quella che non ero realmente, e tutto ormai era stato sbandierato ai quattro venti.

Com'era il detto: “quando si chiude una porta si apre un portone”?
Oh quanto ci avevo sperato.
Il mio nuovo inizio era durato tre giorni.
Ma poi lui è tornato, ed il dolore era arrivato più forte che mai.

Una seconda possibilità per cambiare, possibilità che è sfumata in pochi giorni, e ora dopo ben tre mesi tutto è uguale a prima, se non peggiore, perché questa volta avevo deciso di non dire niente a mio fratello, vive all'oscuro di tutto da mesi, convinto che ogni cosa sia tornato normale, e forse sbaglio perché così sto rovinando la mia vita, ma così sto migliorando la sua.

Tutto quello che mi mantiene ancora in vita sono le mie due uniche ancore, la mia migliore amica e mio fratello, vorrei dedicare ad entrambi la storia ma lui riderebbe soltanto, perché non ha idea di cosa sia la scrittura per me.

Forse è il fatto che siamo così diversi che ci fa litigare ogni santo giorno, ma so benissimo che non vivrei senza vederlo ogni giorno.
Ma anche lui ormai se ne andrà, in un'altra città, lontano da qui, da tutta la sofferenza che ha vissuto, lontano da me.

Vederlo andare via mi ucciderà, lo so per certo, forse sarà quello il giorno in cui scoppierò, ma una cosa è sicura, sarà il giorno peggiore della mia vita, e fidatevi se vi dico che di giorni brutti ne ho vissuti.

E forse se gli dicessi che nulla è cambiato, che niente si è sistemato non se ne andrebbe, ma rinchiuderlo qui è l'ultima cosa che voglio fare.
Tornerà, ha detto, tornerà a prendermi e forse è vero.
Aspetta ancora un po'”, sono tornata a dirlo ormai.

Nulla di tutta la mia vita è ormai certo, se non il presente, e nel presente del 14 novembre 2014 io mi trovo a scrivere questo per un motivo del tutto assurdo.
Forse sto veramente per scoppiare.

Forse ho raggiunto il mio limite di scheletri. Perché li chiamo così è davvero stupido, forse per abitudine, ho sempre usato questa parola per descrivere il motivo dei miei giorni bui al mio migliore amico, che da un po' ormai mi chiede cosa abbia, e con questa “battuta” ho sempre cambiato discorso, perché non lascerò che lui entri dentro questa storia.

E molto probabilmente vi starete chiedendo cosa ho scritto, perché l'ho scritto, me lo chiedo anche io, il mio scopo qui era di scrivere per far ridere la gente, ed è quello che sto facendo, forse per distrarmi, forse per stare meglio, e continuerò a farlo, sempre, ma forse questa volta avevo bisogno di togliere la maschera almeno per un po'.

Qual'è il segreto che tanto nascondo?
Beh è qualcosa che mai potrò svelare.

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 È così strano scrivere cose tanto malinconiche, non sono da me.
Ma forse ne avevo bisogno. non ho altro da aggiungere, grazie per avermi letta, perchè quello che avete fatto è stato leggere me.

  
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