Era la notte di Halloween. Settimane che aspettavo di poter finalmente andare alla festa del mio migliore amico Louis, aveva intenzione di fare le cose in grande.

‘Harry’ sbuffai per l’ennesima volta quella sera ‘Tu non puoi venire con me. E’ una festa per adulti e tu hai solo dieci anni!’ cercai di spiegargli ancora una volta perché non poteva venire con me, maledicendo mentalmente mia madre per avermi obbligato a far da babysitter al figlio dei vicini anche la sera della festa.

‘M-ma io … Zay ti prego … avevi detto che saremmo andati a fare dolcetto o scherzetto insieme’ mi pregò prendendomi per la mano per impedirmi di andarmene.

‘Starò dentro solo un paio di minuti, il tempo di salutare e poi torno a prenderti e andiamo a prendere quelle stupide caramelle!’ sbuffai alzando gli occhi al cielo ‘Ma tu devi aspettarmi qui, non muoverti’

‘E’ tutto buio qui … i-io ho paura, non lasciarmi qui da solo’ mi pregava con gli occhi lucidi il ragazzino nella sua maglietta da scheletro.

‘Torno presto, aspettami qui’ mi liberai dalla sua presa diretto verso la casa di Louis.

Presto. Purtroppo però quel paio di minuti divennero ore tra un bicchiere e l’altro uscii di casa alle due passate, avevo almeno dieci chiamate perse da Anne, la madre di Harry e altrettante se non di più della mia.

Harry non era dove l’avevo lasciato e con la mente annebbiata dall’alcool me ne tornai a casa pensando che, molto probabilmente, il ragazzino riccio se ne fosse tornato a casa da solo.

Il mattino dopo avevo un terribile mal di testa dovuto al post sbornia e mia madre che continuava ad assillarmi di domande di certo non mi aiutava. Aveva le lacrime agli occhi e tutto quello che riuscii a capire di quello che mi stava urlando contro furono un ‘Harry dov’è?’ e ‘Perché non è a casa?’

A quel punto mi ero completamente dimenticato della mia emicrania e completamente sveglio mi precipitai alla finestra: davanti casa Styles c’era una macchina della polizia.

‘Cazzo’ mi passai le mani tra i capelli in preda all’ansia e alla disperazione.

‘Allora? Si può sapere che hai nella testa Zayn?! Che fine ha fatto quel ragazzo?!’

Non mi ero nemmeno accorto di essere scoppiato a piangere come un idiota. Harry non c’era più, ed era solo colpa mia.
 

* * *

 

SEI ANNI DOPO

 
Uscii di casa diretto verso scuola. E cercando di evitare di passare davanti a quella che era stata la casa della famiglia Styles fino a cinque anni fa più o meno. Dopo la scomparsa del figlio Anne e Robert si erano trasferiti lontano da Bradford, il dolore era troppo da sopportare.
E come biasimarli?

Louis mi aspettava appoggiato vicino al mio armadietto ‘Ehi Malik, che c’è? Hai una faccia’

‘Avrei voluto starmene a letto’ grugnii in risposta ‘Non sei l’unico … allora? Sta sera è Halloween che si fa?’ mi bloccai in mezzo al corridoio sbiancando, mentre la voce di Louis si faceva ovattata e sempre più distante.

‘Ho paura, non lasciarmi qui da solo’

I suoi occhi verdi sull’orlo delle lacrime.

Erano passati sei anni da quando Harry era scomparso misteriosamente e i sensi di colpa non mi avevano ancora abbandonato.
‘Io me ne starò a casa, come ogni anno’ dichiarai risvegliandomi dal trans in cui ero caduto.

‘Oh andiamo! Non sei stufo di recluderti in casa come un asociale?! Io andrò alla festa di Payne e tu verrai con me! Caso chiuso’ decretò Tomlinson prima di trascinarmi in classe impedendomi di aprire bocca per ribattere.

Durante la festa mi sedetti da solo fuori in giardino, mentre tutti erano in casa a bere, ballare, limonare o che altro.
Mi accesi uno spinello e lasciai che l’erba facesse il suo effetto distendendomi  sul prato ad occhi chiusi, fino a quando qualcuno non si sedette vicino a me.

‘Che fai qui fuori?’ mi chiese una voce roca e dannatamente sensuale.

‘Aspetto di morire’ risposi in tutta sincerità facendo un altro tiro.

Il ragazzo accanto a me ridacchiò. La sua risata mi fece aprire gli occhi e portare lo sguardo su di lui: era bellissima. Lui lo era.
Capelli ricci tirati col gel verso l’alto, viso angelico, occhi verdi, camicia bianca, pantaloni neri e sorriso mozzafiato.

‘E perché aspetti di morire? Sei giovane …’ iniziò guardando le converse bianche che aveva ai piedi.

‘Perché me lo merito e poi ho già ventidue anni … tu?’

‘Sedici, sai Zayn, non credo dovresti continuare a sentirti in colpa … sono passati sei anni ormai’ disse puntando i suoi occhi verdi, improvvisamente familiari, sui miei.
Lo guardai con più attenzione e no. No, non poteva essere lui.

‘Aspetta … ch-chi sei tu? Perché sai chi sono?’

‘Non fingere di non aver capito Zay … ti ho odiato per anni sai? Per avermi lasciato lì fuori’ non lo lasciai finire alzandomi di scatto diretto verso la casa. Era solo l’erba. Doveva. Doveva essere solo l’erba. Lui era morto.

‘Zayn! Non lasciarmi qui da solo!’ mi pregò. Ed io mi fermai a metà strada.

Non volevo fare lo stesso errore di sei anni fa, tornai sui miei passi e mi risedetti accanto a lui, mentre guardava le stelle.

‘S-sei reale?’ gli chiesi toccandogli titubante una guancia morbida ‘Ti abbiamo cercato dappertutto … per anni … Dov’eri?’

‘Ero là fuori Zay, io ti ho aspettato’

Angolo dell'autrice

Ciao a tutte stelline mie,
Come state? Mi dispiace davvero tantissimo di essere sparita così dal nulla, però purtroppo quest'anno con la maturità in vista la scuola sarà piuttosto pesante, non so quando e se riuscirò ad aggiornare ... spero di avere una, anche se breve, pausa dallo studio durante le vacanze di Natale e riuscire ad aggiornare qualcosa.
Questo era un piccolo schizzo che ho avuto ad Halloween ma che non sono riuscita a pubblicare prima purtroppo, perdonatemi vi prego, anyway spero vi sia piaciuto, mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, sapete che per me le vostre recensioni contanto molto :)
A presto spero
pace, amore e tanti Zarry feelings 
la vostra Sam