Tu
hai i miei stessi Occhi
Nella
notte stellata del
cielo di Suna c’era qualcosa di strano, quella notte.
Una
figura bianca scivolava
sul vento, tagliando il paesaggio.
A
prima vista sembrava uno
spettro … era così flebile e maestosa.
Poi
si distingueva la sagoma
di un enorme gufo. Su di esso stava eretto un ragazzo. Di tanto in
tento si
voltava indietro, come terrorizzato di aver dimenticato qualcosa.
Invece quel
qualcosa era ancora là, sicuro nella stretta della coda del
volatile.
-
mhmm …- Mugugnò Gaara,
troppo debole per emettere suoni.
-
Che diavolo vuoi?- chiese
strafottente l’altro, guardandolo con un misto
d’ira e di rancore.
Il
rosso voltò appena la
testa. I loro sguardi cozzarono, fondendosi in un unico cielo azzurro.
-
Perché … fai … t-tutto …
q-questo?-
Deidara
scoppiò a ridere a
quella domanda, espressa con quella voce patetica.
-
Perché è ciò che è giusto.-
Gaara
chiuse gli occhi,
rassegnato.
-
Ma non per te … non è
vero?- La sua voce era così flebile che Deidara dovette
sporgersi all’indietro
per sentirla.
-
Che intendi, moccioso?-
Che
tristezza. Che destino
avverso. Quanti sogni, inghiottiti dai millenni e dalle dune fredde del
deserto. Ogni sofferenza … ogni granello di sabbia
… Gaara.
Non
aveva la forza di
rispondere. Si limitò ad osservare il volto
dell’odiato avversario. Penetrò il
suo sguardo, per poter leggere l’anima. Gaara lo sapeva fare.
-
Non lo fai per tua volontà …
qualcuno ti ha costretto. Anche t-tu … c-conosci il
d-dolore.-
Deidara
sobbalzò.
-
Come … come lo sai?- La sua
voce tremò appena, per poi ricomporsi.
Lui
era orgoglioso.
-
Anche tu … hai i miei
stessi occhi.-
Deidara non si scompose, anche se qualcosa lo lacerò dentro. Solo la tremenda rabbia per la lunga attesa di Sasori_danna riuscì a riscuoterlo da pensieri di cui non conosceva l’origine.
Ciao a tutti! One-shot pensata e scritta in un momento ... non so di preciso cosa sia.
Se passate lasciate un commentino o una piccola critica.
Grazie.
Deidey-chan