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Autore: ThreeTacosForSweetRevenge    14/11/2014    1 recensioni
2019
Quelli non erano bei tempi. Dopo la Guerra il nostro Mondo era stato diviso in due parti: il Lato Oscuro e il Lato della Luce, ed era il Buio a dominare.
Noi poveri uomini buoni eravamo perseguitati dai Governatori, e se volevi essere risparmiato dovevi far finta di non esistere,e soprattutto non ribellarti al tipo di governo che regnava in quel momento. C’era un Re che aveva tutti i poteri, un Re malvagio, e nessuno di noi Buoni lo aveva mai visto:forse perché chi lo aveva visto non era mai tornato a raccontarlo. Le sue guardie e i suoi soldati erano disseminati in tutto il Paese e catturavano chiunque non seguisse le Leggi.
Ma c’era una speranza:una Profezia diceva che un giorno,una bambina avrebbe distrutto il Re e l’Oscurità,e che quattro Eroi l’avrebbero protetta e aiutata a compiere la sua missione:ma non si sapeva né chi fosse la bambina,né chi fossero questi Eroi.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2019
Quelli non erano bei tempi. Dopo la Guerra il nostro Mondo era stato diviso in due parti:il Lato Oscuro e il Lato della Luce, ed era il Buio a dominare.
Noi poveri uomini buoni eravamo perseguitati dai Governatori, e se volevi essere risparmiato dovevi far finta di non esistere,e soprattutto non ribellarti al tipo di governo che regnava in quel momento. C’era un Re che aveva tutti i poteri, un Re malvagio, e nessuno di noi Buoni lo aveva mai visto:forse perché chi lo aveva visto non era mai tornato a raccontarlo. Le sue guardie e i suoi soldati erano disseminati in tutto il Paese e catturavano chiunque non seguisse le Leggi.
Ma c’era una speranza:una Profezia diceva che un giorno,una bambina avrebbe distrutto il Re e l’Oscurità,e che quattro Eroi l’avrebbero protetta e aiutata a compiere la sua missione:ma non si sapeva né chi fosse la bambina,né chi fossero questi Eroi.

* * * * * * * * * * * * * * * * *

Era una mattina di Ottobre, e io guardavo dalla finestra la pioggia che cadeva e le foglie che volavano per il vento. Era da giorni che non si vedeva il sole. Mi chiesi se anche questa fosse opera del Re, che voleva convertirci tutti al Lato Oscuro:magari pensava che se non avesse più permesso al sole di splendere sulle nostre case, ci saremmo arresi. L’idea di vivere per sempre nel buio non mi piaceva per niente,soprattutto perché odiavo l’oscurità.
Ero un ragazzo qualunque di diciannove anni,o almeno credevo di esserlo,abbastanza scontroso per la verità. Semplicemente non mi piaceva stare con la gente o avere delle relazioni,per questo a scuola ero sempre solo. Mi prendevano tutti in giro solo perché giravo sempre con un fumetto da leggere in mano,e stavo anche pensando di scriverne uno. Vivevo con mia madre e mio fratello Mikey in un appartamento piuttosto piccolo,perché non eravamo molto ricchi, non mi lamentavo,ma quel giorno ero piuttosto nervoso.
La voce acuta di mia madre che mi chiamava  mi riportò alla realtà,e fui costretto a smettere di guardare le gocce che cadevano e sbattevano sul vetro.
“Gerard!Mikey!Ho un annuncio da farvi...”
Quando nostra madre ci voleva parlare non erano mai buone notizie,chissà perché. Vidi mio fratello che si trascinava in salone con una faccia un po’ preoccupata e capii che stava pensando la stessa cosa.
“Ragazzi,i capi dei Buoni si sono riuniti e intendono trovare i quattro Eroi:dicono che loro sono fra noi, sono dei comuni ragazzi poveri. Quindi tutti i ragazzi dai quindici anni in su si dovranno presentare ad una prova. Da questa prova si capirà se saranno i Prescelti o no, e vorrei che voi partecipaste. Credo che avreste delle possibilità, che ne dite?”
Mikey annuì e cominciò a guardarsi le scarpe:non era molto espressivo, e parlava poco. Era così da quando nostro padre era morto in Guerra:loro erano molto legati, e lui soffrì più di tutti questa perdita.
Però lo conoscevo bene, e sapevo che aveva accettato solo per far felice mamma, ma io non lo avrei fatto, perché ero molto diverso da lui. Ero ribelle, e facevo solo quello che mi andava di fare, da sempre. Speravo che mia madre avrebbe capito se non avrei accettato di fare questa prova. La trovavo una cosa alquanto stupida, tanto sapevo che non ero uno dei Prescelti e non ero tagliato per fare l’eroe, era l’ultima cosa che sarei potuto diventare.
Così sbuffai e scossi il capo, per farle capire che non avrei partecipato. Sapevo di non essere molto comunicativo,ma ero fatto così.
“Vabbè,tanto è inutile provarci con te, ormai ci ho rinunciato. Quando non vuoi fare una cosa, non la fai. Mikey caro, la prova si terrà domani. Vedrai che sarai bravissimo.”
Mio fratello fece un sorriso incerto, se ne tornò in camera sua, e io lo imitai.
Il giorno dopo, decisi di seguire Mikey e la mamma di nascosto, per assistere alla Prova e vedere come se la sarebbe cavata mio fratello.
Arrivammo in una foresta buia e abbastanza spaventosa che metteva i brividi. C’erano alti alberi dovunque guardavi e strani rumori provenire da essi. Non era un bello spettacolo.
Alla fine ci fermammo in uno spiazzo d’erba, abbastanza illuminato, dove c’erano altri genitori con i propri figli, che si erano sistemati in una lunga fila indiana. Mikey li raggiunse poco dopo, e io mi arrampicai su un albero per nascondermi e osservare tutto.
C’erano molti ragazzi, tutti diversi. Nessuno mi ispirava davvero un eroe, ma in realtà non ne avevo mai visto uno. Chissà com’erano.
Aspettammo un po’ lì, e quando tutti i ragazzi che avevano detto di voler partecipare arrivarono, un uomo si mise al centro della radura, con una grossa scatola ai suoi piedi e una pergamena con tutti i nomi;quando aprì la scatola, ne uscì qualcosa di indescrivibile, qualcosa che non avevo mai visto. Era una specie di fuoco che galleggiava nell’aria, ed era blu.
“Questo,” disse con voce solenne l’uomo, “è un fuoco fatuo, una creatura che rappresenta il destino. Se quando vi avvicinerete diventerà rosso, significa che siete gli Eroi. Se non accade nulla, preparatevi a tornare a casa a bocca asciutta. Ora vi chiamerò uno ad uno.”
“Kellin Quinn.” Un ragazzino mingherlino, con i capelli neri lunghi fino al mento e gli occhi verdi si avvicinò timidamente al fuoco fatuo, ma quello rimase lì, a galleggiare nell'aria con il suo colore naturale. Vidi la madre di Kellin scoppiare a piangere, mentre il figlio sembrava decisamente sollevato.
“Jack Barakat.” Questa volta il ragazzo era più grande, con un nasone e capelli un po’ biondi e un po’ scuri, ma anche lui fallì.
Stavo cercando di vedere qual era il prossimo ragazzo, quando all’improvviso mi sentii toccare una spalla e mi voltai di scatto, con un urletto poco virile.
“Oddio scusa, non volevo spaventarti!” Un ragazzo se ne stava appoggiato sul ramo accanto al mio, cercando di restare in bilico senza cadere. Aveva folti capelli biondi che gli ricadevano su due occhi blu come il mare e un’aria abbastanza simpatica. Lo guardai con lo sguardo più acido che potessi fare incrociando le braccia al petto, fingendomi offesissimo.
“Mi dispiace…Comunque io sono Bob.” Decisi di perdonarlo, in fondo si era scusato e poi non sembrava un tipo antipatico, ma non dissi comunque nulla.
“E tu sei…” Mi guardava con i suoi occhi così limpidi e con quell’aria da cane bastonato, così cedetti e gli risposi.
“Io sono Gerard.” Lui fece un sospiro di sollievo e continuò a parlare. Ma quanto parlava? Voglio dire, non c’era un bottone per spegnerlo?
“…Comunque non vorrei annoiarti con la mia storia. Parlami un po’ di te, come mai sei qui?”
Appoggiai la testa al ramo e indicai mio fratello. Poi visto che lui non sembrava capire gli spiegai.
“Sono venuto a vedere mio fratello Mikey, lui partecipa. Io la trovo una cosa alquanto stupida, quindi resto qui a guardare e basta.”
“Oh, capisco. Io sono semplicemente venuto a vedere quali saranno i ragazzi che ci salveranno.”
Già, se esistevano, pensai. Non ci credevo molto, e guardando i partecipanti, non c’era molta speranza. Rimanemmo a guardare la fila di ragazzi diminuire sempre di più, mentre Bob continuava a parlare. A un certo punto, smise di parlare. Il suo sguardo era catturato dalla competizione.
“Guarda questo ragazzo che capelli!” Disse ridendo, facendo uscire una risata anche a me. Mi cominciava a stare simpatico questo Bob.
“Raymond Toro.” Un ragazzo abbastanza alto e con tantissimi capelli ricci sparati in testa avanzò verso il fuoco, con i pugni stretti.
Vidi il fuoco cominciare a ingigantirsi, e poi divenne di un colore rosso acceso. Dalla folla partirono applausi e grida, e Raymond fece un grosso sorriso, poi si allontanò dalla strana creatura, che tornò blu. Allora c’erano davvero gli eroi! Questa prova cominciava a incuriosirmi.
“Wow! Il riccioluto è un eroe!” Bob cominciò a battere le mani, e io lo imitai.
“Oliver Sykes.” Un ragazzo si mise davanti al fuoco con le mani sui fianchi, in modo arrogante, come se fosse sicuro di essere speciale.
Quando si rese conto che si sbagliava cercò di prendere a calci il fuoco, ma una guardia lo prese dalla vita e lo portò via mentre lui urlava. Che stupido. Ero così preso da lui che non vidi che era l’ora di mio fratello.
“Michael James Way.” Mio fratello si avvicinò al fuoco e lo guardò da dietro le lenti degli occhiali. Dietro la sua faccia inespressiva notai un po’ di paura. Il fuoco fatuo fece un balzo verso il cielo e poi tornò di botto a terra, ed era rosso. Mio fratello era speciale. Era un eroe. Sentii una strana fitta allo stomaco, cos'era invidia? Dovevo essere felice per lui, in fondo ero stato io a non voler partecipare.
L’uomo disse altri nomi, ma io non lo stavo ascoltando. Dove sarebbe finito Mikey? Sarebbe morto? Mille domande mi attraversavano la mente, ma qualcosa, anzi, qualcuno, le mandò via. Era un ragazzo abbastanza bassetto, con capelli scuri che gli arrivavano al collo, e occhi marroni tendenti al verde. Non aveva nulla di speciale, eppure la mia ansia se ne andò completamente dal cuore.
“Frank Iero.” Allora era quello il suo nome, Frank. Lo vidi camminare, asciugandosi le mani sui pantaloni. Sembrava nervoso.
Vidi il fuoco diventare improvvisamente rosso sangue, e cominciò a girare velocemente intorno a Frank, che sembrava sul punto di svenire. Era un eroe. Non lo avrei più rivisto. Una lacrima scese sul mio viso, ma mi costrinsi a farla tornare indietro: in fondo non lo conoscevo neppure!
Ora ne mancava solo uno. Solo uno, e poi avrei visto mio fratello sparire per sempre. E Frank.
“Stai bene?” Mi chiese Bob. “Sembri pallido …” No che non stavo bene. Mio fratello se ne sarebbe andato via, e probabilmente non sarebbe mai più tornato a casa, ma non volli ammettere le mie paure.
“S-si tutto okay.”
“Victor Fuentes.” Il prossimo era un ragazzo alto forse poco più di Frank, con un cappellino con la visiera all’indietro e un piercing al naso. Vidi il fuoco diventare rosso, ma non andava da lui. Stava volando verso di me. Di me. Per la paura e la sorpresa caddi dall’albero e sentii tutti gli occhi della gente puntati su di me. Vidi la creatura del Destino scoppiare in un botto e mi chiuse in un cerchio di fiamme, che mi avvolsero tutto il corpo, e mi sentii bruciare i capelli. Poi il fuoco sparì. Aveva finito il suo compito, aveva trovato i quattro Prescelti, e io ero uno di loro.
Bob mi guardava sbigottito. “Sei un Eroe, Gerard!” Era felicissimo, e cominciò a fare urletti di gioia, ma io non lo trovavo per niente bello.
Tutti cominciarono a urlare, a quanto pare non lo trovavano giusto,visto che io non mi ero neppure iscritto,poi l’uomo zittì tutti.
“Il ragazzo è stato scelto! Non importa se non era sulla lista. E’ Destino che lui diventi un Eroe.” Poi si rivolse a me.
“Come ti chiami?”
“G-Gerard Way.” Balbettavo.
“Bene Gerard, vai con gli altri tre ragazzi.” Mi indicò Mikey, Ray e Frank.
Mi sentivo lo stomaco in subbuglio come se dovessi vomitare da un momento all’altro, e cercai con gli occhi mia madre per il panico.
Lei mi si avvicinò per salutare me e Mikey un’ultima volta e devo ammettere che, anche se ero forte, mi misi a piangere.
“Andrà tutto bene Gerard. Sono fiera di voi. Buona fortuna e siate prudenti.” Le parole di mia madre mi confortarono, mi asciugai le lacrime con la mano, e mio fratello sorrise, poi si allontanò, e mia madre ne approfittò per parlarmi in privato.
“Gerard, promettimi che ti prenderai cura di Mikey. Fallo per me.”
“Te lo prometto, mamma.” Era l’unica cosa che potevo fare per lei in quel momento. Le sorrisi un’ ultima volta, poi scomparve fra la folla.
Mentre cercavo di farmi spazio tra la gente che se ne andava dalla radura,sentii la voce di Bob.
“Addio!” Mi urlò,cercando di farsi sentire in mezzo a tutto quel chiasso. Io lo salutai con un cenno, prima di veder scomparire anche lui. Probabilmente non lo avrei più rivisto. Mentre cercavo ancora gli occhi di Bob fra la gente, qualcuno mi prese per un braccio e mi portò via. Era Frank.
“Dai sbrigati, dobbiamo andare via!” Mi trascinò via e mi portò da mio fratello e l’altro ragazzo dai capelli ricci.
“Ah comunque,” Disse facendomi un sorrisetto, “I tuoi capelli sono diventati rossi.” Oddio. Ci mancavano anche i capelli rossi. Mi misi una mano fra i capelli e le mie guance diventarono del loro stesso colore. Frank scoppiò a ridere e la sua risata era così stupenda che non riuscii a non ridere anche io, e alla fine si unirono anche Mikey e Ray. Poi vidi  un ragazzo più o meno sui venticinque anni avvicinarsi a noi, e sembrava arrabbiato. Aveva i capelli neri come il carbone abbastanza lunghi, occhi di un verde smeraldo, un piercing al labbro e uno al sopracciglio ed era molto alto.
“Io sono Will, e sarò il vostro istruttore. Seguitemi e non fate domande.” Ci guardammo intimoriti l’un l’altro, abbastanza spaventati da lui e poi lo seguimmo, senza sapere dove stavamo andando.
In quel momento capii che la mia vita sarebbe cambiata del tutto. Niente sarebbe più stato lo stesso.



Hey gente! Questa è la mia prima vera fan fiction sui My Chemical Romance e spero che vi piaccia! Ciau e tanta Frerard (~^-^)~

*clicca il tasto 'sol' sul piano e si dissolve nell'aria*

-S.
   
 
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