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Autore: Tonks98    15/11/2014    3 recensioni
One-shot tragicomica su un Sverus morto, alle prese coi suoi demoni. Chissà se qualcuno potrebbe aiutarlo. E' una robetta, scritta così, senza pretese e con l'unico scopo di strapparvi un mezzo sorriso. Buona lettura ;) ah già, come al solito qualche recensione fa piacere
Tonks98
Genere: Comico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
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"Zi zieda, prego. Allora, quale ezzere zuo nome?"      
"Zeverus, ehm... Severus Piton, Professor Severus Piton, e preferisco stare in piedi."
"Come preferisce, Profezzore. Con cosa fuole cominciare?"
"Ah, non lo so. E' lei l'esperto qui"
"Bene, allora cominci col zedersi."
Piton si sedette con riluttanza sulla sedia, inaspettatamente comoda, dello studio. Per un attimo gli venne persino voglia di appoggiarsi allo schienale e rilassarsi un attimo, e invece tenne la posizione rigida, non voleva dargli soddisfazione.
"Come le pare. Ma le assicuro che è inutile." aggiunse con tono distaccato e un po' seccato.
"Che cosa?" chiese l'altro, con quel suo buffo accento tedesco.
"Tentare di mettermi a mio agio; non ci riuscirà a meno che non spenga tutte le luci, chiuda le finestre, accenda un fuoco e mi porti calderone e ingredienti." se doveva stare lì per forza tanto valeva volgere la situazione a proprio vantaggio. L'altro scribacchiò qualcosa su un taccuino che teneva in mano. Il gesto innervosì ancora di più il professore, che alzò un sopracciglio digrignando i denti. Possibile che non avesse il diritto di essere lasciato in pace nemmeno da morto! Dopotutto era in Paradiso, accidenti! Non sapeva esattamente quale Santo lo avesse salvato, dopotutto la sua vita non era per niente estranea al peccato, ma comunque, accidenti!
"Lei za perchè lei trofare qvi?" chiese a un certo punto l'altro senza alzare il viso dal tacquino, interrompendo a tradimento le sue elucubrazioni. Possibile che avesse avvertito i suoi pensieri? Spiazzato non potè che balbettare:
"Beh, io ecco...veramente non lo so...infatti mi aspettavo di finire in ben altro luogo..."                                                    
"Nien. Io intendefo 'qvi' nel senso di qvi in mio studio, profezzore."                                          
Ecco, si era fatto fregare, stupidi trucchetti da psicanalisti. "Certo che lo so, Silente, il nostro a quanto pare 'amico comune', mi ha obbligato a venire qui a parlare con lei, ha detto che...mi avrebbe fatto bene." rispose con un moto di disprezzo nella voce e una scrollata di spalle.  
"Non penza che potrebbe afere ragione?"              
"Assolutamente no! E che diamine! Già sono morto! Lui non vuole capire che voglio essere solo e semplicemente lasciato in pace, questa è l'unica cosa che potrebbe farmi bene." quello scribacchiò di nuovo, e Piton si accigliò ulteriormente.
"Aha, prego, continui."                                                                                                          
"Ho finito, tutto qui. Silente mi ha obbligato a venire qui e io qui sono, e le assicuro che altrimenti non avrei alcuna ragione per essere qui da lei oggi. Anzi, se permette ho altro da fare." stava per alzarsi e andarsene, quando lo psicologo lo bloccò con una fatale domanda, senza scomporsi affatto. "E allora, ze lei penzare qvesto, perchè ezzere venuto qvi?" chiese con calma.                  
"Perchè mi fido di Silente." fu la risposta secca.                                                                  
"Allora lei penza di afere bisogno di aiuto."                                                                                                                                  
"No! Affatto!" disse risedendosi "Io gli ho detto che avevo delle perplessità su alcuni fatti e che volevo parlare con qualcuno e lui per tutta risposta mi ha spedito da lei! Il mio unico problema è che non riesco a dire di no a quel maledetto."                                        
"Ha ragione, Zilente za essere molto persuazivo, ma lei perchè zi fa confincere? Lei non zembrare me uno che zi fa comandare da chiunqve."                                                  
"Lui non è 'chiunqve', è stato l'unico a starmi vicino quando non avevo nessuno, è stato il mio più caro amico, finchè..." e qui rabbia e dolore si dipinsero sul viso del professore.
"Finchè?" incalzò l'altro.
"Finchè non mi ha costretto a ucciderlo, dottore! E la cosa che mi dà più fastidio è che ha usato lo stesso tono con cui mi ha chiesto quel 'favore da nulla' per convincermi a venire qui." Il dottore aveva ormai ripreso tranquillo a scribacchiare. Severus non ci vide più dalla collera, quel tizio non si degnava nemmeno di guardarlo in faccia e pretendeva di capire cosa gli passasse per la testa?! Si alzò di scatto e con un colpo di bacchetta fece volare via dalle mani il taccuino allo psicanalista mandandolo a sbattere contro il muro. Il dottore dal canto suo, alzò un dito ammonitore dicendo tranquillamente: "Lei zi altera facilmente."                                                                  
"C'era bisogno di uno psicanalista per scoprirlo?" chiese beffardo.                                    
"Mi scusi, Profezzore, ma ze permette io non zono ugno zemplice psicanalista, io ezzere padre Psicanalizi, io ezzere..."          
"Sissì, ma anche un banale psicanalista avrebbe capito che io mi altero facilmente, senza bisogno di essere Freud."      
"Dottor Freud, ze permette." rimbeccò l'altro, che stava incominciando a diventare leggermente rosso.
"Bene, Dottor Freud, è proprio sicuro di essere il vero padre della Psicanalisi, perchè se tutto ciò che riesce a capire su di me è 'che mi altero facilmente', allora oserei consigliare un test del DNA." Il dottor Freud diventò rosso tipo Weasley. Ah, dolce cara ironia, compagna inseparabile di tante distruzioni morali...altrui ovviamente. Ma il Dottore non sembrava essere dello stesso parere.  
"Ze fuole proprio zaperlo io penzare che lei stato molto zolo bambino, zuo padre probabile odiare lei, zua madre mai prezo difeze, lei zempre szato qvello ztrano debole prezo ingiro e perzeguitato, cozì lei zviluppato carattere inzopportabile per tenere tutti lontano per paura di farzi fare male, coza che comunque no ha funzionato. Fin qui normale iztinto conservazione, yah. Ciò lei penzava potesse funzionare, ma in realtà no ha fatto altro che allontanere da lei tutti, magari compreza qualche perzona daffero importante per lei, e ciò peggiorato zua situazione yah, lei magari cercato di riprenderla attraverso la ricerca di potere, perchè zi zentiva indegno di lei, e infece lei morta causa sua. Ciò annullato completamente iztinto e portato lei a morte, coza che probabile zarebbe successa prima ze Zilente non interfeniva. Magari lei morto pure per proteggere perzona cara, che comunque ha odiato lei, probabile parente di perzona amata." come risultato di questo discorso quasi urlato, Piton sbiancò.                          
"Posso dezumere da colore di zuo vizo che forse lei cambiato idea zu di me."            
Severus si avvicinò minaccioso, puntò i suoi occhi neri come la pece e freddi come una lama di ghiaccio in quelli dello psicanalista, per un attimo sembrò che lo stesse per strozzare, poi invece gli buttò le braccia al collo e iniziò a singhiozzare.
"Io...volevo solo...era l'unica persona che avessi mai amato...E SONO RIUSCITO A PERDERLA! E poi lei ha sposato James Potter! JAMES POTTER! Era un idiota! Si odiavano! Quando ha incominciato a vederlo in modo diverso?!?! Come è potuto succedereeeee???BUHAHAHAAAAAA!!!!"                
Sembrava inconsolabile. Al diavolo la sua maledetta corazza di fredda ironia e cattiveria, quell'uomo ormai aveva capito tutto, cosa serviva fingere?                                                                                                                            
"Zu, zu, Zeverus, zi zvoghi pure. Lei in fondo no è cattivo, zolo ha prezo la vita dalla parte zbagliata, no è crimine!"                  
"Ma tutto quello che ho fatto durante la mia vita, SI' CHE LO E'! Cosa ci faccio qui, Dottore, perchè sono in Paradiso? DOVREI ESSERE ALL'INFERNO A BRUCIARE CON TUTTI GLI ALTRI!"                                                                                            
"Yah, forze. Ma zolo il fatto che tu afere ammesso zignifica che tu pentito, per non parlare poi di ciò che tu ha fatto per rimediare a tuoi pecatti e allora tuo posto ezzere Paradizo." gli fece *pat-pat* sulla schiena e lo mise a sedere comodo sulla sedia, poi gli porse un fazzoletto. "Pentito sì. Perdonato non ancora." disse il professore una volta ripresosi dalla crisi momentanea, soffiandosi rumorosamente il naso e riporgendo il fazzoletto al Dottore. "Ehm...lo tenga pure. Comunque Qvalcuno già perdonato te, altrimenti tu non zarezti qvi. Yah. Bizogna ora che tu perdoni te ztesso, e percorzo zarà molto più lungo. Hai già parlato con perzona che hai amato?"
"No, non ancora, ho paura della reazione che potrebbe avere vendendomi."                  
"Yah, yah ma ze tu non provi tu no potere zapere, quezto è altro buono passo. E inizia a prendere vit...ehm morte, yah, morte con filozofia e calma, tu no hai più nulla da preoccuparti, più nulla da perdere! Zei in Paradizo! Difertiti! Rilacsati! Ora hai tutta morte per rilacsarti, tu preso vita lato sbagliato, prova ora prendere morte lato giusto, yah?"
"Yah..ehm cioè, sì giusto! Andrò da lei, le parlerò, incomincerò di nuovo a vivere anche se sono morto! Ma sono dettagli. Grazzie Dottor Freud, come al solito Silente aveva ragione. E mi scuso per prima, lei è davvero il padre della Psicanalisi!" Disse Piton una volta tanto sinceramente felice, e stavolta quando uscì, lo psicanalista non lo fermò. Questo, una volta rimasto solo, sorrise tra sè e sè, oltrepassò la scrivania e raccolse il taccuino, poi si avvicinò alla libreria e accarezzò con la punta delle dita un libro nuovo di zecca, l'ultimo di una serie di sette libri. 'Menomale che non l'ha notato!' pensò mentre accarezzava la sua copia di "Harry Potter e i doni della morte" che gli aveva regalato Silente. Padre della Psicanalisi sì, ma mica scemo, ogni tanto ricorrere a qualche "trucchetto da Psicanalista" non guasta. Pensò sghignazzando beatamente tra sè e sè.










Angoletto dell'autrice:  Ok, adesso mi sono definitivamente bruciata i miei due lettori, no dai, magari non del tutto...almeno spero. Come ho detto nell'intro era un ff senza pretese, ho cercato di rendere il più possibile l'accento tedesco, per questo Freud parla un po' sgammaticatamente, ma credo che si sia capito. Per quanto riguarda Severus, ho cercato di renderlo nella prima parte del racconto col carattere il più simile possibile al personaggio originale, per poi far cadere il tutto il un vortice OOC. MUHAHAHA ok basta. Questa era una storiella a se stante, aggiornerò domani l'altra serie come promesso. Grazie per la lettura, e come al solito le recensioni sono gradite. Alla prossima!
Tonks98
   
 
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