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Autore: Shily    15/11/2014    2 recensioni
Io e Fleur ci sposiamo.
Possono cinque parole distruggere il mondo di un uomo? Molti, probabilmente, avrebbero risposto di no, ma tu, Charlie, avresti risposto che sì, cinque parole se dette dalla persona giusta, possono mandarti il mondo in distruzione.
[BillxFleur - Charlie]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley | Coppie: Bill/Fleur
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Io e Fleur ci sposiamo.

Possono cinque parole distruggere il mondo di un uomo? Molti, probabilmente, avrebbero risposto di no, ma tu, Charlie, avresti risposto che sì, cinque parole se dette dalla persona giusta, possono mandarti il mondo in distruzione.

Avevi sorriso, Charlie, alzandoti dalla sedia e abbracciando tuo fratello che ti stringeva emozionato, tutto nel tentativo di nascondere gli occhi lucidi ingiustificabili.
Avevi ascoltato tua mamma, che blaterava sul matrimonio e sulle mille cose da fare e avevi annuito commosso con lei, trasformando gli occhi lucidi di disperazione per occhi lucidi di commozione agli occhi altrui.

Poi lei ti si era avvicina e per te era stato quasi come se non ci fosse più nulla.

Nessun Bill emozionato che cercava di calmare una mamma altrettanto emozionata, nessun papà che guardava con orgoglio il figlio, nessun imminente matrimonio.
Lei ti si era semplicemente avvicinata, emozionata tanto quanto il futuro marito, e ti aveva baciato entrambe le guance, facendoti beare del suo profumo e della sua presenza.

Ti eri congratulato anche con lei e l’avevi vista felice. Felice che tu ti congratulassi, felice che la famiglia avesse finalmente accettato.

Felice, semplicemente, di sposarsi con lui. Tuo fratello.

Com’è amaro il destino, non è vero, Charlie?

Ti ritrovi qui, ora, a organizzare il matrimonio tra tuo fratello e Fleur, sotto i mille comandi di tua madre, mentre loro sono chissà dove, a fare chissà cosa, che tu non vuoi neanche immaginare.

E tu ti senti sporco, vero Charlie? Di una sporcizia che non si lava, di una sporcizia permanente.

Di una sporcizia intima e che ti sporca la coscienza.

Ma tu la ricordi, sempre, quella volta. Quella volta in cui l’hai incontrata, quella volta in cui l’hai vista, quella volta in cui ti sei innamorato.

– Signor Weasley, vada a lasciare il pacchetto con i draghi per i concorrenti –

Avevi annuito, silenzioso, e ti eri avviato.

Meravigliato ti guardavi in giro, quasi fosse la prima volta che mettevi piede a Hogwarts. Ma erano passati tanti anni dall’ultima, tanti da permetterti di guardanti in torno meravigliato.

Te le ricordavi le partite di quidditch? E i tifi? Tutti per te.

Ci sono volte in cui ti manca  così tanto che neanche il tuo lavoro regge il confronto, ma Hogwarts per te è  finita e non puoi  più tornare indietro.

Ogni volta che ripensi ad Hogwarts ti riprometti di chiamare Ninfadora, chissà che fine ha fatto quella squilibrata. Ma poi, ogni volta, la lontananza vince e tu torni semplicemente dai tuoi draghi.

Ogni volta che ripensi ad Hogwarts, non puoi fare a meno che chiederti perché queste cose ai tuoi tempi non c’erano. Maledizione, affrontare un drago sarebbe stato meraviglioso.

Scosti l’entrata della tenda e chiedendo permesso ti fai avanti.

I quattro concorrenti sono lì, in fondo, uno più agitato dell’altro. Riesci a vedere Harry, il più piccolo, bianco come un cadavere e i capelli più stravolti del solito. Ti fa quasi tenerezza, quel ragazzino, ma non fai in tempo a pensare alla sfortuna di Harry che la noti.

E’ lì, in fondo come Harry, e fa avanti e indietro nervosamente. I capelli argentei legati in una coda di cavallo, che lascia il viso libero. Un viso teso dalla tensione e dalla paura, un viso che tu giureresti di non aver mai visto, perché credevi che solo gli angeli fossero così.

I pensieri per Harry e per Hogwarts svaniscono in un istante, schiacciati dal bel viso di quella ragazza. La vedi torturarsi le unghie, mentre ogni tanto si volta indietro alla ricerca di qualcuno che dica cosa debbano fare.

Ti chiedi se sarebbe tanto sbagliato avvicinarsi, toccarla, ammirarla: giusto per vedere se è vera e se non è solo un miraggio.

Di donne così, in Romania, al tuo lavoro, non ce ne sono neanche lontanamente.

La vedi dire qualcosa a un altro ragazzo. E’ possibile essere gelosi di un miraggio?

Il ragazzo scuote la testa e lei sempre più tesa si avvicina alla caraffa che contiene l’acqua.

E’ la tua occasione, Charlie, che aspetti? Va da lei.

Con passo insicuro e lo sguardo fisso su di lei ti avvicini. Sei imbarazzato, Charlie? Da quando ti imbarazzi così facilmente?

Si volta e, finalmente più vicini, riesci a vederli gli occhi, mentre lei ti guarda sorpresa.

Ma non ci fai caso, non fai caso neanche ai piccoli draghi che si agitano nella bustina che hai in mano, tutta la tua attenzione è per quegli occhi, i suoi occhi.

– Bonjour, le servoe qualcosasìgnuore? –

– Vorresti chiudere gli occhi e lasciarla parlare, per bearti della sua voce soave. Vorresti chiudere gli occhi e addormentarti con la sua voce come ninna nanna. Vorresti chiudere gli occhi e sentirla lì,  semplicemente vicina.

– Io… - ti schiarisci la voce, mentre davanti a te lei sbatte le ciglia, in attesa di una risposta, – Sono Charlie Weasley – dici tutto d’un fiato, porgendole la mano.

Dopo, ne sei sicuro, ti darai dello scemo e dell’idiota, dell’incapace e dell’inetto, ma vedere che lei ti risponde, adesso, e sentire la sua voce, ti rende incapace anche solo di pensare a una sillaba.

– Piocere Charlìì, io sono Fleur Delacour –

Ti sorride e allora capisci di essere innamorato.

Scioccamente, ti reputi già innamorato di quella creatura meravigliosa. Scioccamente, mentre lei si guarda intorno ansiosa di sapere qualcosa, tu rimani lì, a guardarla, ad amarla.

– Agitata? –

– Incrodibilmente –

Vorresti rassicurarla, dirle che sei sicuro che andrà tutto bene, vorresti stringerla a te.

Ma da dove ti arrivano tutte queste certezze, eh Charlie?

– CHARLIE… –

Ti volti, trovando tuo fratello che ti chiama e si dirige verso di te, felice di vederti. Gli sorridi, non riuscendo però a staccarti dal tuo posto, dalla sua vicinanza, da lei che ora guarda la scena incuriosita.

Bill ti si avvicina, sempre sorridente e posandoti una mano sulla spalla.

– Non sapevo fossi qui – gli dici, sorridendo anche tu.

– Mamma voleva vedere Harry, quindi mi sono aggregato. E fuori di testa, letteralmente, stava per andare da Silente a dirgli quanto fosse stato incosciente facendo partecipare Harry. – ride e tu insieme a lui, prima che Bill noti Fleur.

– Bill Weasley e tu? – gli vedi fare un sorriso, quel sorriso che fa con le ragazze.

Lo vedi guardarla ammirato, affascinato da quella bellezza, da quella ragazza. E immediatamente ti rabbui.

– Fleur Delacour – la vedi sorridere, ma quel sorriso non è per te, è per lui. Tuo fratello.

Vorresti urlare, ricordare la tua presenza, tutto pur di interrompere quello scambio di sguardi.

Tuo fratello le fa un melenso bacia mano e tu li guardi.

Guardi la scenetta che ti si presenta davanti , la scenetta della ragazza che ti ha catturato e di tuo fratello.

E lei sorride, un sorriso genuino, un sorriso bellissimo, un sorriso non per te.

Ti sei sentito sporco, Charlie, ogni volta che la sognavi.

Sporco perché quella è la ragazza di tuo fratello e tu la sognavi.

La sognavi ballare, la sognavi ballare e la sognavi… no, a questo non vuoi pensarci, a questi non devi pensarci.

Si sposano e tu non puoi farci niente.

Ancora una volta dovrai guardare la scenette davanti a te, dove loro si scambiano sguardi e lei gli sorride e tu non potrai far altro che allontanarti, perché in quel momento, lì, sei di troppo.

Eppure avresti dovuto capirlo, avresti dovuto immaginarlo. Ma ti eri scioccamente appigliato all’avversità che tua mamma provava per lei. Avversità da te incompresa, ma che ti dava una certezza: la certezza che loro due erano ostacolati.

E ogni volta che facevi quel pensiero ti sentivi più sporco, ti sentivi nero. Allora mollavi tutto e correvi a farti una doccia, ma il nero non se ne andava. Lo sporco rimaneva, così come i tuoi pensieri. Pensieri che si rafforzavano a ogni tuo risveglio da un sogno con lei, pensieri che si affievolivano con le lettere di tuo fratello, pensieri che, alla fin fine, erano sempre presenti. Pensieri che hanno contribuito alla tua sporcizia.

E quando sei tornato a casa hai trovato una famigliola felice. Hai trovato tua madre che guardava con felicità quella donna. Quella donna che avresti voluto avere tu.
Quella donna che tu hai visto per primo.

Perché ieri non ci sei arrivato, Charlie? Eppure Bill ti ha dato un indizio, un indizio veramente prezioso. Avresti potuto immaginarlo, prevenirlo, prepararti alla notizia, eppure scioccamente hai preferito far finta di niente.

– Charlie…– ti volti  verso tuo fratello che con espressione seria ti guarda seduto sul letto e lo guardi in attesa che continui.

– Io la amo, Charlie, veramente! – ingoi a vuoto, vedendo la serietà e la sincerità in Bill.

Sapendo di dover essere felice, perché tuo fratello ha trovato l’amore, ma non riuscendoci. Ti limiti, perciò, a guardarlo, in attesa di qualcosa.

– Fleur è bellissima, ma non la amo per quello. Lei… oh, Charlie, avvolte mi chiedo se sia giusto che stia con me, insomma guardami. –, si sfiorò una cicatrice.

Sentì un qualcosa alla gola, un qualcosa che preme per uscire. Lo vedi, distrutto perché crede di non meritarla, e ti senti un mostro. Un mostro che non vuole la felicità del fratello, un mostro che non è felice per la felicità del fratello.

Un mostro che adesso, mentre il fratello gli rivela le sue più grandi paure, è immobile al centro della stanza, invece che al suo fianco a rassicurarlo.
– Ma la amo così tanto – è serio Bill, più serio di quando decise il suo lavoro, più serio di quando venì fino in Romania per dirti di persona cos’era successo a Ginny.

E’ serio Bill e tu sei solo un mostro.

Ti passi una mano sugli occhi, stanco, distrutto.

Distrutto da questo cumulo di bugie e tradimenti in cui ti sei infilato, distrutto da questo dolore che ti logora da tre anni. Distrutto dentro e distrutto fuori.
Distrutto mentre ora, in piedi al fianco di Bill, attendi l’arrivo di Fleur.

Ironia della sorte o scherzo del destino non ti importa, sai solo che ha contribuito a farti sentire ancora più sporco.

– Charlie? –

– Dimmi –

– Vuoi farmi da testimone? –

– Ok –

Ok, un misero ed inutile ok. Un vigliacco, quanto falso, ok.

Un ok che ha segnato la tua condanna a morte, che ti ha fatto correre sotto una doccia a insaponarti fino a far diventare la pelle rossa. Un ok che non dovevi dire, ma che ti ha colto alla sprovvista.

Eppure, ti dici, anche questo avresti dovuto immaginarlo. Tutte le volte in cui Bill aveva cercato di parlare con te, come avevi fatto a non pensarci? E come uno sciocco e vile codardo scappavi con una ridicola scusa.

E ora sei qui, il dolore in petto e il viso sorridente, al fianco di tuo fratello che emozionato aspetta lei.

La lei che tu volevi, la lei che tu ami, la lei che non sarà tua.

Lo vedi sorridere ampiamente e capendo chiudi gli occhi sospirando, prima di riaprirli e voltarti anche tu verso la sposa.

Un angelo, ti dici, non eguaglierebbe la sua bellezza. Sbatti più volte gli occhi, chiedendoti, come sempre quando la vedi, se sia solo frutto della tua immaginazione.
E vorresti essere tu Bill, in questo momento. Vorresti essere tu a sorriderle, vorresti essere tu a stringere la mano del padre, vorresti essere tu a prendere la sua piccola mano.

Vorresti, semplicemente, essere tu quello a cui lei sorride.

Con dolore assisti a tutta la cerimonia, con celato dolore assisti agli sguardi innamorati e felici che si scambino.

E con dolore li vedi scambiarsi un tenero bacio.

Ti sfreghi la mano sudata sulla gamba, sfregandola come a volerla pulire. E ancora una volta ti senti sporco, come mai ti eri sentito prima d’ora.

Perché tu, durante la cerimonia, hai socchiuso gli occhi e al posto di Bill, magicamente, c’eri tu.

Fleur ti si avvicina, bella e sorridente come sempre, ti porta le braccia al collo e ti abbraccia dandoti due baci sulle guance.

Vorresti stringerla, affinché non se ne vada più. Vorresti che restasse, lì insieme a te, vicino a te e con te. Vorresti averla sempre così vicina.

Invece, mentre lei si allontana con tuo grande rammarico, ti limiti a un misero ‘‘congratulazioni’’ detto con sorriso.

Mai parola fu più falsa, mai parola fu più intrisa di dolore. Mai parola ti rese più sporco.






Note a piè di pagina:
Questa storia ha partecipato al contest “il triangolo no, non l’avevo considerato… Bessie , invece , l’ha fatto.
Ho fatto tre prime volte con questa O.S. Una prima volta per parlare  di Bill e Fleur, una prima volta per parlare di Charlie e una prima volta per creare un triangolo. Non credo ci siamo molto da spiegare, dopotutto non ho fatto nulla di complicato, anzi dire.
Ho controllato: Charlie nel quarto c’è, proprio nella prima prova, e Bill viene visto da Harry insieme a Molly.
L’incontro Charlie/Bill/Fleur è frutto della mia mente malata, ma per quel che sappiamo potrebbe benissimo essere successo, solo che Harry, troppo preoccupato per la prova, non li ha notati.
Come sempre devo dire che non ho idea se il genere messo sia giusto, ma ormai ci ho fatto l'abitudine a questa mia incapacità.
paroledicarta
 
   
 
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