15/11/2014
1 recensioniGabbia
Brucia.
Fa male, eppure non smetti, non ti fermi.
Sei in gabbia in questa realtà che non ti appartiene, eppure sembra essere l’unica pronta ad accoglierti, con braccia fredde e ruvide.
Mille occhi ti guardano, mille voci ti parlano, ma tutto ciò che senti attorno a te è la solitudine.
Gli amici ci sono, le persone ci sono… ma non capiscono. Non sono in grado di raggiungere il profondo della tua anima, non sentono le grida.
Ed è per questo che scappi. Scappi lontano.
Vuoi andartene da quel grigiore, vuoi andare dove la tua personalità può sbocciare.
In fondo sai dove andare, e gridi un nome, un nome che ti può salvare.
Non importa se solo tu conosci quel nome.
Sai che quel qualcuno sta male quanto te, ma insieme, insieme potrete sostenervi, vi salverete, vivrete.
Ma ad un certo punto qualcosa ti ferma.
Ti senti sbattere contro qualcosa di freddo e duro, come una parete di ghiaccio.
Cadi, e rialzarti ti fa male. Perché sai che quella è la realtà, la realtà che ti imprigiona e non ti lascia fuggire.
È inutile arrabbiarsi, è inutile cercare di ribellarsi. Sei qui, e qui devi rimanere.
Per quanto gridi quel nome, nessuno mai ti risponderà, né la gente lo riconoscerà.
E sei di nuovo nella solitudine fatta di persone, persone che con i loro problemi non hanno tempo di vedere te. Te che piangi, te che sanguini.
Perché tutto quello che vuoi è essere abbracciato, è essere protetto, è essere amato.