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Autore: Cixi_ma_rossi_1994    15/11/2014    0 recensioni
E ti rendi conto che tutto ciò che fai, indipendentemente da quello che pensi, sarà sempre sbagliata. Le persone non guarderanno mai ciò che hai fatto di buono per loro, ma solo il male. Si ricorderanno solo quello che fa comodo a loro, dimostrando che neanche tutto il bene del mondo, non sarà mai abbastanza. E allora saremo noi a compiere i nostri errori. Dobbiamo imparare dalla sulla nostra pelle. Dobbiamo spazzare le possibilità dell'oggi sotto il tappeto del domani, fino a che potremo farlo, fino a che non comprenderemo da soli quello che voleva dire Benjamin Franklin: che cercare risposte è meglio che farsi delle domande, che svegli è meglio che dormire. E un giorno ti accorgerai che anche il peggiore dei fallimenti sarà di gran lunga preferibile al non averci mai provato.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo quando da bambina, le mie maggiori preoccupazioni erano cosa chiedere a mia madre per il mio compleanno o scegliere tra una fetta di torta o dei biscotti come merenda.L'età adulta l'ho assolutamente sopravvalutata. Non bisogno farsi incantare dai tacchi alti, dalla libertà di fare sesso, di avere una macchina o semplicemente di non avere più i tuoi genitori che ti stanno addosso; essere adulti vuol dire avere delle responsabilità.Le responsabilità, sono una bella palla al piede, davvero, una grande palla. Una volta adulta, devi andare in certi posti, devi dire determinate cose, devi guadagnarti da vivere o pagare le bollette e se stai per prendere il diploma devi anche studiare costantemente per non perdere l'anno.Insomma, parliamone delle responsabilità. Tutto questo non fa sembrare la torta o i biscotti una cosa meravigliosa? Una volta superata l'età degli apparecchi per i denti o dei reggiseni sportivi, le responsabilità vanno affrontate, non si posso evitare, oppure, ne subiremo le conseguenze.D'altronde perchè lamentarsi dell'età adulta: i tacchi alti, il sesso, la macchina, le bollette e il non avere i tuoi genitori che ti stanno addosso ha i suoi vantaggi.

"Ben arrivata a Londra Allie".

Afferro violentemente la mia valigia e mi avvio verso l'entrata centrale dell'aeroporto sperando di trovare un taxi il prima possibile. Allungo un braccio verso il primo tassista che vedo e, sperando che non mi divori come fa con il suo panino, mi dirigo verso la sua macchina.

"Dove andiamo signorina?".

Gli passo il biglietto con su scritto l'indirizzo, ho la sensazione di essere osservata e, senza sbagliare, noto lo sguardo del tassista fissarmi dallo specchietto retrovisore.

"Prima volta qui a Londra?".

Scuoto il capo e pronuncio un leggero 'no', odio domande di prima mattina, avrò anche affrontato un lungo viaggio in aereo ma restavano comunque le sette e mezzo.Se potessi descrivere Londra in una sola parole userei 'grigio': il cielo, le persone, i negozi, il tassista..tutto è grigio. L'unica cosa che assomiglia a New York è casa di mia madre, le parti rossicce, le grandi finestre e l'immenso giardino.Pago e saluto velocemente il tassista, inopportuno, e scendo dall'auto sorridendo a quella meravigliosa visione. Mia madre aveva fatto bene ad andare via da New York, l'aria pulita di quel quartiere le aveva da sempre fatto bene, prima di peggiorare.Avrei dovuto cercare dei coinquilini oppure avrei dovuto vendere la casa per affittare un appartamento più piccolo. L'entrata affaccia proprio sul salotto, la mia stanza preferita, intravedo subito la grande libreria con i libri, le enciclopedie e le riviste sulla psicologia che affascinavano da sempre mia madre.Ho sempre ammirato il modo in cui si occupava dei suoi pazienti, il suo modo di parlare, di studiare caso per caso senza mai lasciare nulla al fato. La cosa che ammiravo, forse per gelosia, era la sua grande capacità di addossarsi i problemi degli altri. Io sono continuamente in conflitto con me stessa mentre lei, riusciva ad aiutare se stessa in contemporanea agli altri.Devo andare a scuola per iniziare il secondo trimestre qui a Londra, la Pope John XXII hight school dista una ventina di minuti da casa mia così, dopo aver preso il necessario, corro in garage per prendere l'auto. La mia testa mi diceva di lasciar perdere la scuola quel giorno e di dedicarmi ad altri ma, chi ha tempo non aspetti tempo, almeno così diceva qualcuno.Non possiamo far finta che non ci sia mai stato detto: abbiamo sentito pronunciare frasi sul non perdere mai tempo dai nostri nonni, dai grandi filosofi, dai proverbi e dai maledetti poeti che ci spingevano, con le loro belle parole, a prendere al volo il momento.Il consulente scolastico si sarebbe sicuramente lamentato del mio ritardo ma, come tutti, si sarebbe abituato anche lui visto che sono la regina dei ritardatari.

"Signorina Hoffman questi sono i suoi corsi" mi passa il biglietto mostrando uno dei suoi più falsi sorrisi e contraccambiando esco dal quel posto per avviarmi nella mia aula: biologia.

Non capisco se ho addosso qualcosa di terrificante o se fosse normale per i londinesi fissare una persona mentre passava. Noto una bacheca vicino alla segreteria e con cautela ci fermo su, con una piccola spilla, il mio annuncio: 'cerco due coinquilini disposti a dividere spese e affitto per informazioni Allie Hoffman'. Non è fantasioso ma, la creatività non è un settore che frequento spesso.

   
 
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