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Autore: ToInfinityAndBeyond_    15/11/2014    3 recensioni
-Nash, non ce la faccio..-
-Devi restare forte. Per me, per te, per tutti-
-Non ho mai avuto una ragione per sorridere-
-Allora d'ora in poi fallo per me- rispose Nash abbracciandomi stringendomi forte a se mentre le lacrime mi graffiavano il viso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BAD FEELINGS:




Erano passati alcuni giorni dall’ultima volta che sentii Eleonora quella domenica pomeriggio.
La mattina appena arrivai a scuola vidi Nicole che si stava incamminando per entrare nell’istituto.
-Nichi!- le urlai cercando di farmi sentire.
Lei si girò di scatto e si fermò aspettandomi.
-Ho saputo dell’uscita di Jack e Federica- mi disse compiaciuta ridendo.
Io annui sorridendole.
Quando salimmo in classe entrò una bidella che ci annunciò che la professoressa di chimica era assente e che avremmo avuto un’ora di supplenza.
-Fantastico, dirci che mancava così dormivo un’ora in più no eh?!- si lamentò Nicole alzando gli occhi al cielo sbuffando.
-Dio mio l’organizzazione qua dentro è venuta  a mancare trent’anni fa..- continuò mettendo il broncio.
Io la guardai e non potetti fare a meno che ridere.
-Hai ragione Nichi- le risposi dandole ragione.
All’intervallo ero in classe a ripassare inglese dato che dopo avrei avuto l’interrogazione su un’infinità di brani, ma ad un certo punto mi squillò il cellulare.
Quando guardia lo schermo vidi che era Nash e la cosa mi insospettii poiché sapevo che in America a quell’ora era notte già da un pezzo.
Mi alzai ed andai a rispondere in un angolo isolato della classe.
-Pronto?- risposi con un filo di voce.
-Greta, sono Nash- disse lui con voce seria.
-Dimmi, è successo qualcosa?- domandai stranita.
-Cam mi ha detto di Eleonora- rispose con voce rotta.
Ci fu un momento di silenzio: tutti e due avevamo capito  che l’argomento era abbastanza serio.
-Oh..- sospirai abbassando lo sguardo.
-Cosa diavolo è successo? Cam è furioso e sta male!- rispose; riuscivo a sentire la rabbia nelle sue parole.
-Nash, non lo so io non c’ero alla festa. Mi ha raccontato Eleonora cosa è successo-
-Perché ha fatto una cosa del genere a Cam?-
-Era praticamente ubriaca Nash! Non l’avrebbe mai tradito, lei è letteralmente innamorata di lui-
-Se ami una persona non la tradisci-.
A quelle parole non sapevo bene come rispondere.
-Era ubriaca! Non sapeva cosa stava facendo- ripresi io.
-Tu non puoi capire come diamine si sta sentendo Cameron! Sta male da quando lei lo ha chiamato- rispose alzando quasi la voce.
Vedere il modo in cui li preoccupava per Cam era una cosa davvero bella anche se la situazione non lo era.
Stavo per rispondergli, ma suonò la campanella.
-Nash, ho lezione ora.. ci sentiamo dopo, okay?-
-Sono tipo le tre di notte, ti chiamerò quando da te sarà sera-
-Va bene.. ciao Nash-
-Ciao baby girl- concluse lui abbassando la voce.
Quando la scuola finii mi precipitai subito a casa.
Fortunatamente l’interrogazione era sufficiente, ma era stata un disastro rispetto alla mia media.
Appena aprii la porta mangia velocemente e poi mi precipitai in camera.
Presi il telefono e chiamai immediatamente Eleonora.
Lei non rispose, così provai a chiamarla finché non avrebbe risposto.
Il cellulare continuava a squillare, ma del suono della sua voce non c’era traccia.
Guardai l’orologio, erano quasi le due.
Mi sistemai un po’ i capelli che erano u disastro, cambiai la maglietta e poi uscii di casa.
Mentre mi stavo dirigendo verso casa sua pensai a come l’avesse presa male Cam; ci pensai molto a quello che aveva fatto e ovviamente è stata una cosa sbagliata, ma lei ci teneva davvero tanto a  Cameron e non l’ha fatto di proposito.
Mentre stavo immergendomi sempre di più nei miei pensieri, arrivai davanti a casa sua e bussai alla porta.
Mi aprì sua madre.
-Buon pomeriggio Elena, c’è Eleonora?- le domandai cercando di sorridere.
-Certo Greta, entra pure, è in camera sua- rispose facendomi entrare indicandomi le scale.
Io la salutai e dopo salii le scale.
Entrai in camera, ma non vidi nessuno.
Iniziai a chiamarla, ma non ricevetti nessuna risposta; stavo iniziando a preoccuparmi seriamente.
Provai a cercarla per tutta la camera, anche sotto il letto fino a quando non sentii
-Mi devo iniziare a preoccupare?-.
Alzai la testa e vidi Eleonora sulla soglia della porta in accappatoio.
-Non ti trovavo..- risposi io alzandomi.
-Stavo facendo una doccia- disse prendendo dei vestiti.
-Vado a cambiarmi, aspettami pure qui- aggiunse uscendo dalla stanza.
Dopo dieci minuti rientrò di nuovo nella camera e si sedette sulla sedia della scrivania a gambe incrociate.
Io mi sedetti sul letto e la guardai aspettando che iniziasse  a parlare.
-Ho chiamato Cam..- iniziò a spiegare con un filo di voce.
Continuava a giocare con le sue dita, poi scostò i capelli bagnati dal suo viso e li mise dietro l’orecchio destro e continuò a parlare.
-Gli ho detto tutto quello che è successo e.. è furioso con me. Anzi, credo che mi detesti ora-.
Io la guardai e storsi la bocca.
Sapevo quanto Cam stava male dalle parole di Nash.
-Io ho cercato di spiegargli che è stato un errore ed ero ubriaca e che non connettevo più il cervello in quel momento, ma non mi ha voluto ascoltare!- continuò iniziando a singhiozzare.
Poi si alzò di scatto e chiuse la porta della camera e si lasciò andare sedendosi sul tappeto di camera sua.
Si portò le mani sugli occhi ed iniziò a piangere.
Io scivolai dal letto al tappeto sedendomi accanto a lei abbracciandola.
Lei posò la sua testa sulla mia spalla e mi strinse forte a se, mentre le lacrime prendevano il sopravvento sulle sue guance.
-Io non volevo davvero farlo..- continuava a ripetere a voce rotta.
-Ele è solo scosso, dagli un po’ di tempo, vedrai che capirà e gli passerà- cercai di confortarla io.
-Sono solo una stupida!- iniziò a dire piangendo più forte.
-Non sei una stupida, hai fatto solo un errore! Sei umana Ele non si può essere perfetti- le risposi cercando di calmarla.
Le presi il viso tra le mani e cercai di farla tranquillizzare.
-Ma io lo amo Gre..- disse poi abbassando lo sguardo.
Io mi morsi il labbro inferiore.
Sapevo quello che provava, perché era lo stesso sentimento che provavo per Nash, solo che non glielo avevo mai detto.
Restammo sedute a parlare abbracciate per tutto il pomeriggio e verso sera me ne ritornai a casa.
Sapevo che Nash mi avrebbe dovuto chiamare, ma non potevo aspettare, così lo chiamai io.
Dopo alcuni secondi che il telefono continuava a squillare finalmente sentii la sua voce.
-Pronto?- rispose lui.
-Nash, sono Gre-
-Ciao baby girl!-
-Sono andata da Eleonora oggi. Sta malissimo Nash!-
-Bhe, allora Cam?-
-Nash, ha fatto un errore-
-Non è una scusante- replicò con voce seria.
Non sapevo più come spiegare che Eleonora non l’aveva fatto volontariamente.
-Mi manchi..- disse poi a voce più tranquilla, quasi timidamente.
Io arrossi anche se non potevo vederlo.
-Anche tu Nash..- risposi abbassando lo sguardo.
Improvvisamente si spalancò la porta ed entrò mia madre con un enorme sorriso stampato sul volto.
-Tesor.. oh, sei al telefono?- esclamò lei guadandomi euforica.
-Ehm, ciao Nicole, ci sentiamo!- risposi a Nash al telefono mettendo giù la chiamata.
-Mamma, dimmi- le dissi cercando di apparire il più disinvolta possibile.
Lei iniziò ad andare avanti indietro per la stanza e intanto io scrissi un messaggio a Nash:
“Scusami, ma era entrata mia madre..  :(“.
Ad un certo punto si fermò e si girò verso di me.
-Tesoro, ho una sorpresa per te!- iniziò.
Io la guardai stranita ed inclinai la testa.
-Verso metà dicembre mi hanno detto che dovrò andare a New York per lavoro e se ti fa piacere vorrei che venissi con me- disse sorridendo.
Il mio cervello stava ancora cercando di metabolizzare le sue parole.
-Cioè, mi stai chiedendo se voglio venire con te s New York?!- esclamai in attesa di un riconferma.
-Esatto- rispose.
-Oddio SI!!- risposi io a gran voce.
Andai verso di lei e l’abbracciai.
-Ma come, quando?- le domandai io ancora incredula.
- Al lavoro mi hanno detto che sarei dovuta andare a New York per circa una ventina di giorni e non volevo lasciarti sola per così tanto tempo, perciò ti volevo portare con me. Ho parlato con la tua scuola ed hanno detto che potrai recuperare le eventuali verifiche ed interrogazioni al rientro delle vacanze natalizie, perciò non pensare che starai in America a fare la turista eh tesoro!- rispose lei ironica.
Non potevo ancora a credere alle sue parole.
Mi sorrise e prima di uscire dalla mia stanza disse
-Ricordati che tra due mesi circa partiamo- sorridendo.

 
   
 
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