Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Dania    15/11/2014    1 recensioni
Castiel salva la vita di Dean Winchester.
Questo è il modo in cui i due ragazzi si conoscono, ma il loro rapporto è destinato ad evolversi e cambiare attraverso il tempo e gli incidenti di percorso.
(Quattro volte in cui Castiel ha salvato la vita a Dean ed una in cui era Dean a dover salvare Castiel.)
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: How to save a life
Fandom: Supernatural
Personaggi: Castiel/Dean Winchester
Rating: SAFE
Parole: 1092/5483
Capitolo: 2/5
Prompt: Rosso, Verde, Azzurro per il WRPG di Maridichallenge
Avvertimenti: AU, Slice of Life, Fluff, Drammatico, menzione di dipendenza da alcolici e droghe, a tratti demenziale, probabilmente OOC
Note: Sono capitoli veramente corti, quindi in realtà posso postarne uno anche ogni sera, ecco.
Il titolo è lo stesso di una canzone dei The Fray.
Riassunto: Castiel salva la vita di Dean Winchester. Così inizia il loro rapporto, ama questo crescerà e cambiarà con il passare del tempo e degli incidenti.
Disclaimer: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla.




2. Quella volta alla Rodhaouse.

Deve ammettere di essere sorpreso quando un giorno – una mattinata, ad essere precisi – il suo telefono si illumina e sullo schermo compare un numero con cui non ha ancora una grande familiarità.
"Quando sei libero dovremmo vederci, occhioni azzurri."
"Dimmi dove. Oggi è il mio giorno libero."

Non aveva avuto bisogno di firme o numeri salvati in rubrica per riconoscere il mittente del messaggio e ad essere sinceri non gli era servito nemmeno troppo tempo per ritrovarsi sulla porta di casa, pronto per uscire.
Il bar in cui Dean gli ha indicato è uno di quei locali che lui avrebbe evitato semplicemente per l'entrata e il nome, ma gli è bastato mettere piede all'interno per capire che in qualche modo non avrebbe più potuto fare a meno di tornarci, qualche volta. Quello che all'esterno potrebbe sembrare un semplice e scadente ritrovo per camionisti si rivela essere un locale pulito e piacevole – forse con una leggera cappa di fumo e un po' troppa allegria per i suoi gusti, ma poiché oltre ai fiumi di birra non sembra esserci altro che scorre, Castiel pensa che possa andare ben anche così – dove le proprietarie sono simpatiche e, a loro modo, cortesi.
Ci si trova bene, forse perché è Dean a trovarsi veramente a suo agio in quel luogo, ed in più il cibo è favoloso.
« Ti assicuro che quelli di Ellen sono i migliori hamburger della città. »
E Caatiel non ci pensa nemmeno a ribattere, primo perché non ricorda di aver mai provato un hamburger prima di quel momento, secondo perché è veramente delizioso e terzo perché Dean ha tutta l'aria di essere una persona che potrebbe vivere di solo hamburger, quindi se lui dice che quello è il migliore della città si fida, senza dover battere ciglio. « Sai una cosa? »
Alza lo sguardo dal proprio panino e lo fissa negli occhi verdi di Dean, esortandolo a continuare la frase, perché no, non sa cosa passi per la sua testa senza che lui lo esprima a voce. Non ancora.
« Mi è rimasto il livido per settimane. Anzi, credo si veda ancora un pochettino. » Si pulisce le mani e si toglie una manica della camicia, poi solleva quella della maglietta per mostrare un'impronta, quasi del tutto sbiadita ormai, di quella che, senza ombra di dubbio, all'inizio era una mano.
Castiel si allunga sul tavolo e sfiora con i polpastrelli la sagoma giallastra. « Mi dispiace, non volevo. » dice, quasi in un sussurro.
« Sei proprio sicuro che non volevi marcare il territorio, cowboy? » ride Dean, rivestendosi quando l'altro torna a sedersi in maniera composta. « Comunque ecco, volevo ringraziarti. » Sporca qualche patatina di rosso, intingendole nel ketchup, prima di portarsele alla bocca. Castiel sposta lo sguardo sulla band che sta suonando dal vivo in un angolo del locale. Gli Exiled From Paradise o qualcosa del genere, era troppo distratto per seguire la presentazione fatta da quel ragazzo biondiccio con una maglietta nera ed un enorme lecca lecca rosso ciliegia stampato sopra. Adesso si sofferma con lo sguardo sulla cantante, la chioma color fuoco e la pelle lattea, il bassista alto e dal naso aquilino, forse il più vecchio tra i membri del gruppo, dietro c'è il ragazzo che li ha presentati, alle prese con la batteria, e alla chitarra c'è un ragazzino, che probabilmente spera di mettere via qualche soldo extra per il college o per le uscite con gli amici. Senza dubbio uno strano assortimento, ma la musica non è male. Forse, un po' troppo malinconica?
« Non ho fatto nulla di particolare. » Riporta lo sguardo negli occhi verdi di Dean. « Non c'è di che, comunque.. »
« Non solo per quello. Sai... » Prende un respiro, poi un sorso di coca cola. « Sono pulito da quel giorno. » Esala e Castiel si chiede come sia riuscito a sentirlo, in realtà. Ed in quel momento capisce che il tremore alla mano forse non è solo dovuto all'emozione – emozione per cosa, poi? – e sorride. Lascia correre lo sguardo sul viso di Dean, sulla mascelta, sul mento, si sofferma sulle labbra piene e leggermente arrossate, poi passa al naso, alle lentiggini, fino ad arrivare agli occhi. E questa volta li vede come sarebbero sempre dovuti essere: brillanti, luminosi, pieni di vita e verdi.
« Sai cosa ancora fanno delizioso qui? » cambia discorso, mentre prende in mano il menù di di carta plastificata e lo apre. « I tacos. » ed indica una fotografia. Fa poi un cenno alla ragazza bionda che serve i tavoli e lei senza aver nemmeno bisogno di prendere l'ordinazione la comunica in cucina.
« Vieni spesso qui, vero? » Prende in mano il cartoncino per osservare da vicino l'immagine. Non che ce ne sia un vero bisogno.
« Uhm, diciamo di sì. » Castiel sbircia da sopra il menù e lo vede guardarsi intorno, far scorrere i suoi occhi in giro per il locale, osservare anche lui la band e poi tornare su di lui, giusto un attimo dopo che il moro aveva riabbassato i propri, di occhi, sulle scritte, non pproprio concentrato a leggere come voleva sembrare. « Più che altro conosco Ellen e Jo da... sempre. » La ragazza di poco prima appoggia due piatti vuoti ed uno più grande con dentro diversi tacos sul tavolo, poi rivolge un ampio sorriso a Castiel ed uno sguardo veloce a Dean e torna ad occuparsi degli altri tavoli.
Dean si serve edaspetta che lui faccia altrettando prima di dare un morso.
« Mhm, questo taco ha un sapore strano. » È solo una frase, ma Castiel vede poco dopo il viso del ragazzo diventare sempre più rosso. In un attimo è in piedi accanto a lui che cerca di sollevarlo. Non sa bene come ci riesca e non è nemmeno sicuro di quando abbia imparato a fare la manovra di Heimlich, ma il fatto è che Dean sputa ciò che gli era andato di traverso e ricomincia a respirare normalmente. Castiel ha però ancora il raschiare di poco prima che gli stride nelle orecchie, la bocca secca e la mente vuota. Si assicura che Dean abbia nuovamente un colorito normale, poi gli poggia le mani ai lati del viso e lo osserva. Respira a fondo, una, due, tre volte.
« Ti diverti? »
« Solo se ci sei tu a salvarmi la vita ogni volta. »


( « C'era troppo peperoncino. Non sono abituato al peperoncino.
...
Giuro che se Jo ha pensato che fosse divertente farmi ustionare io— io— » )
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Dania