Capitolo 9
-State scherzando?- E' il tipico tono di Black*Star, non capisco perché mi stupisco poi così tanto. Lo conosco da sempre. Non mi dovrei impressionare così. Eppure c'è qualcosa di...maturo nel suo tono. E non riesco a capacitarmene. Insomma, voglio dire...Black*Star maturo? So che non dovrei parlare, dato che in quanto a maturità non sono un granché, ma Black*Star è pur sempre Black*Star. E vederlo adesso, così arrabbiato ma così diverso, mi fa sentire...vecchio.- Col cazzo che ve lo lascerò fare!- E' stato difficile vedere la mia piccola Maka crescere e diventare grande e matura, osservare  Death the Kid diventare preside, sposarsi e avere una figlia così come tutti i miei ex alunni. Ed è difficile, terribilmente difficile, vederli crescere e vedermi invecchiare.- Non le farete questo, dovrete passare prima sul mio cadavere!- SBAM, la sedia si capovolge per cadere per terra. Mi degno di alzare lo sguardo per osservare il suo volto. Non l'avessi mai fatto. Non c'è quel misto di rabbia e orgoglio ferito sul suo volto. C'è dispiacere, delusione, rabbia...sembra che per una volta Black*Star stia ammettendo apertamente di essere in pensiero per qualcuno che non sia se stesso. Tsubaki porta le sue mani pallide verso il braccio del marito, ma quest'ultimo si ritrae non appena le dita di lei lo sfiorano.- Black*Star, ti prego, calmati.- Mormora timidamente lei, mentre il giovane dai capelli blu indietreggia.- Non mi calmo, non mi calmo, NON MI CALMO!- Ruggisce lui di rimando, diventando sempre più rosso.- Voi non vi rendete conto della gravità della cosa! Voi...voi la volete uccidere!- Lo butta fuori, tutto d'un colpo, facendo sussultare la metà dei presenti.- Io non ho detto questo.- Inizia Stein, il mio vecchio compagno d'avventure.- Se preferisci posso bivisezionarla.- Continua facendo comparire un ghigno folle sul volto. -Stein, non credo che    - VAI AL DIAVOLO, VECCHIO PAZZO.- La voce di Marie viene interrotta dall'urlo rabbioso dell'uomo dai capelli blu.- Forse non ci siamo spiegati bene Black*Star. -O sei tu che sei lento di comprendonio.- Borbotta Soul accanto alla mia Maka, ricevendo uno sguardo incavolato da quest'ultima come per dire "Dopo ti becchi un Maka-chop."- Stavo dicendo...non abbiamo detto di volerla uccidere.- Continua  lei, il tono tranquillo e serio, ignorando il mio sguardo ferito. Si, beh, continuo a rimanerci male perché non si è seduta accanto a me, problemi?- No, infatti,avete semplicemente detto di volerla rinchiudere e far credere a tutti che sia morta! Ma siete scemi? In questo modo non farete altro che obbligarla a suicidarsi!- Risponde lui, dando un calcio alla sedia e facendo sobbalzare Tsubaki. - Si è quasi uccisa questa notte per la paura di essere giudicata per le sue origini, immaginatevi se la rinchiudiamo per evitare il panico generale!- Gli occhi stanno diventando lucidi. Che il grande e potente dio si stia per mettere a piangere?- Lo hai appena detto. Per evitare il panico generale.- E' Kid questa volta a prendere parola. Alla fin fine è sempre il solito: se non facciamo caso alla corporatura, adesso più muscolosa e massiccia, è sempre il solito Kid, con le sue manie di perfezzione eccetera eccetera.- Sai a cosa andremo presto incontro. Se le creature di Yume torneranno qui, sulla terra, il mondo cadrà nel caos. Abbiamo problemi maggiori di cui occuparci, e Kira al momento non è tra le nostre priorità.- Dice con tono freddo e serio, anche se è evidente che sta facendo un grosso sforzo nel pronunciare queste parole. E' legato alla Miyazaki, non quanto Black*Star, ma le vuole bene.- Io sono d'accordo con Black*Star.- Fa eco subito dopo Crona, che sì, adesso parla tranquillamente senza farsi troppi problemi. E' bella, Crona. Adesso, con i capelli lunghi e i vestiti da signora, lo sguardo fiero e altezzoso è proprio bella. -Dobbiamo farle passare questa sua...fobia. E' l'unico modo. - Le iridi blu notte osservano tutti i presenti, indugiando appena sul volto contrariato di Maka e delle sorelle Thompson. Sono sue amiche da una vita, odia quando la guardano in malo modo. Così, lentamente, scivola giù dalla sedia abbassando lo sguardo, fino a che il sedere (il suo bel sedere, tra parentesi) non arriva sul bordo della sedia. -Non c'è tempo, non capisci?- Borbotta di rimando Soul, spostandosi distrattamente una ciocca di capelli bianchi da viso. Non lo sopporto.- Tu non hai visto cosa c'è a Yume. Non ne hai idea. In confronto il Kishin era...niente.- Fa spallucce, e tutti iniziano a mormorare tra di loro, incupendosi e abbassando il capo. Eccetto Black*Star ovviamente, la testa alta e il volto fiero di sempre.-Bene, allora. Voi vi occuperete di Yume e io e Crona di Kira!- OH SANTO SHINIGAMI, BLACK*STAR CHE RINUNCIA AD ESSERE IL PROTAGONISTA IN BATTAGLIA? Devo vederle proprio tutte prima di morire.- Mi sembra che tu stia ingigantendo la questione. Sarà per...per poco tempo, davvero. Non si dovrà nascondere per tutta la vita.- Si azzarda a dire Tsubaki, provando di nuovo a sfiorarlo con le mani.- MA TU DA CHE PARTE STAI?- Urla allora lui, allontanandosi di nuovo e facendo sussultare la moglie.- Black*Star, qui siamo tutti dalla stessa parte, non siamo...- Prova a continuare lei, ma viene interrotta per ...credo di aver perso il conto delle volte che Black*STar l'ha interrotta.- SI' INVEVE, SI' CHE...- E' tempo che qualcuno lo faccia stare zitto, non lo sopporto più. Ma è improbabile, per non dire impossibile, tappargli la bocca. Quindi...- Vado a vedere come stanno di là.- Dico con il mio tono caldo e ammaliante, alzandomi e dirigendomi verso la porta. Silenzio. Anche il diavolo dai capelli blu sembra fare una pausa. Chiudo la porta alle mie spalle. - Poverino, deve essere rimasto proprio traumatizzato.- Sì, non ha detto nemmeno una parola...- Li sento sussurrare, stupiti. Come se non avessi dei sentimenti. E' ovvio che io sia traumatizzato. E' tornata mia moglie. Cioè...la mia ex moglie.

-Dobbiamo dirlo al papà!- E' la voce di  Neko questa, ed è stranamente allegra. Molto allegra. Strano, perché lei è una ragazzina che cerca sempre di nascondere le sue emozioni e di mantenere il controllo. Adesso invece sembra che non abbia idea di cos'è il controllo.- Sì, zio Kid!- E' arrivato il turno di Septimus, che...saltella? Si sentono dei tonfi dentro quella stanza, quindi suppongo che sia lui a saltare.- Siete impazziti entrambi?- Oh, Aki. E' fin troppo facile riconoscerlo in mezzo a quei "bambini". La sua voce risulta la più matura di tutte.- Non avete sentito Black*Star? La vogliono uccidere!- Oh. Devono aver sentito le urla del loro maestro. - Uccidermi. Um, bello. Mi reputano potente e pericolosa allora.- Questo tono...no, non può essere di quel diavoletto dai capelli rossi. E' troppo debole.- Uccidermi, uccidermi, uccidermi...- Inizia a cantilenare, mentre qualcuno (o forse lei stessa) strappa un pezzo di carta. Septimus smette di saltellare. E riesco anche ad immaginare l'espressione di Neko incupirsi.- Mio padre non lo permetterebbe mai, lo sai.- Dice la figlia dello Shinigami,con un tono duro e incredulo.- Dobbiamo aver sentito male.- Aggiunge poco dopo, probabilmente per le espressioni degli amici. O non so per cosa. - E perché non dovrebbe?- Smette di cantilenare l'assassina solo per pronunciare queste parole. E poi il silenzio. Finché...- Kira, stai tranquilla, nessuno ti ucciderà. Non lo permetterò. - Aki sta trattenendo le lacrime, lo sento dalla sua voce tremante. - Kira...è un bel nome alla fin fine. Ma non sono io.- Borbotta distrattamente, prima di ricominciare a cantilenare. C'è di nuovo una lunga pausa, durante la quale mi sembra di sentire il cuore di Aki spezzarsi. - Perché Kira dice di non essere Kira?- Ennesima domanda stupida di Septimus, non c'è da stupirsi.- Ripeto, dovremmo...- Sta per dire Neko, ma Aki, con il suo vocione, la interrompe.- NO, NOI NON                                                                                                            
-Silenzio, Aki. C'è qualcuno dietro la porta.- Sono un'idiota. Mi sono dimenticato che Kira ha un udito spettacolare. Merda. SBAM.
-Che hai sentito? Ti hanno mandato qua per spiarci?- Oh oh oh, Aki che mi minaccia. Ha trasformato il suo braccio destro in una lama tagliente, quella di una sciabola affilata, mentre con l'altro mi ha bloccato. Forte.- In realtà sono venuto solo per venire a far visita a lei.- E, con un cenno del capo, le indico ex mia moglie, stesa sul letto accanto a quello di Kira. Nel frattempo quest'ultima ha ricominciato a dormire. O meglio, fa finta di dormire. La giovane arma allora mi lascia andare,  facendomi avvicinare al letto della mia amata. E' bella come sempre.- Vi dispiacerebbe uscire un secondo?- Domando, senza voltarmi. Tutti e tre i ragazzi, rimasti in silenzio, iniziano ad avviarsi verso l'uscita, imbarazzati e un po' incerti. E' evidente che non sanno se fidarsi o meno.- No, non tu, Aki. Rimani pure qui.- Aggiungo, prima di lasciarlo uscire. Così, non appena la porta si chiude alle spalle dei due ragazzi, mi volto verso il sedicenne. Ha il volto cupo e stremato, stanco, e...non lo so, sembra che abbia il cuore spezzato. Possibile che...Non può essere. Eppure mi ricorda davvero me quando ero sposato. Me ne pentirò, ne sono sicuro, ma devo farlo.- Allora, vediamo di preparare il piano per farvi scappare.