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Autore: DioMagoPrescelto99    16/11/2014    1 recensioni
E' la prima fanfiction che pubblico qui su questo sito.
In quel periodo scuro,
quattro ragazzi vennero nominati dai quattro elementi,
l’HO scelse il più determinato e duro,
il MIZU il gentile e intelligente,
il KAZE scelse il più furbo e veloce,
mentre il TSUCHI scelse l’immaginazione e la speranza.
La Terra era nelle loro mani
Dovevano compiere una grande scelta che avrebbe deciso il loro futuro.
Sconfissero il male ma non riuscirono ad annientarlo
Riuscirono solo a bloccarlo e rendere il mondo sicuro …
la storia si ripeterà
quattro ragazzi avranno il peso del destino della terra sulle loro spalle.
il male tornerà e a loro toccherà la scelta come tanti anni fa.
Tratto dal terzo capitolo, spero vi piaccia *-*
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 5.




UNA DONNA CON LE PIUME





JACK

Jack era sconvolto, fino a qualche minuto prima stava per essere mangiato da quella creatura nera e sapeva già che il trauma non sarebbe passato tanto facilmente. Ora era in questa nuova città dopo esserci arrivato passando attraverso un portale creato da una palla di vetro di natale: ASSURDO!
Gli ultimi 10 minuti era rimasto in balia degli eventi, spostato da una casa a l’altra fino a quando finalmente lo portarono, seguito da Rapunzel, nella casa di una vecchietta per rilassarsi e sedersi per riprendersi dallo shock. 
Ora era in quella strana casa, con ogni tipo di onoranza esistente. La stanza in cui erano seduti, era divisa come in quattro sezioni: la prima era di colore blu e verde in varie e diverse sfumature, con statuine e disegni riguardanti l’acqua e tutto ciò che a che fare con il mare e le sue creature, stranamente anche dei draghi. In più vi era un bellissimo e grande acquario con numerosi pesci di ogni tipo. La seconda parte della stanza era gialla, verde  o marrone legno decorata con foglie finte, disegnate sui muri o attaccate con cura sulla parete e disegni di cervi, leoni, gazzelle, cani e altre figure di animali. In questa parte di stanza vi era il tavolo dove Rapunzel, Jack e la vecchietta erano seduti a bere del tè verde, fissando un bonsai le cui foglie e rami erano ritagliati alla perfezione in centro tavola. La terza parte della stanza era principalmente bianca con tratti grigi sul soffitto come nuvole o alcuni che sembravano tornado. Poi vi era un piccolo tavolino con un gabbietta sopra e un piccolo e stupendo colibrì con piume di vari e spiritosi colori che si spostava in modo veloce e di scatto da un luogo della gabbia all’altro. L’ultima arte della stanza era di un rosso acceso, un rosso fiammeggiante con tratti arancioni o giallo scuro. Vi era una piccola torcia attaccata al muro che bruciava di un fuoco potente, luminoso e caldo. Così luminoso da illuminare la stanza e così caldo da riscaldarla. Quella signora era sicuramente una spasimante dei quattro elementi a giudicare dalla sua casa.
-    Perché nella parte dell’acqua vi è un drago? - , domandò Jack schietto aspettandosi una risposta più che soddisfacente.
-    Non acqua! MIZU! E comunque a te non interessa HO! - , rispose seccamente quella strana vecchietta. Sorseggiava il tè muovendosi elegantemente come fosse una regina, con come la puzza sotto il naso, se sbagliavi eri spacciato!
-    Quindi fami capire bene … il MIZU è l’acqua e il KAZE, HO e TSUCHI cosa sarebbero? - , domandò Jack portando la mano dietro la testa e iniziando a grattarsela nervosamente.
-    Sono i nomi che usiamo per gli elementi. KAZE fuoco, TSUCHI terra, HO vento e MIZU acqua. Tra un po’ incontrerai la protettrice del vento, credo che la troverai simpatica, ne sono più che sicura, e poi è una tipa molto scaltra e stravagante, piace a tutti! - , disse con uno strano sorriso, che tra l’altro non sembrava suo, per poi riprendere a bere il tè sorseggiandolo con calma come se avesse tutto il tempo di questo mondo. 
-    Ah … ok grazie per aver chiarito … ma non ho ancora capito cosa centrano i draghi con l’acqua … - .
-    Te lo dirà il tuo amico con la gamba ferita! - , esclamò la donna ribevendo il tè e mangiando dei biscottini in un piattino sul tavolo di legno.
-    Hiccup? A proposito come sta? - , intervenne Rapunzel che fino a un momento prima era rimasta in silenzio a fissare il bonsai,
-    Il vostro amico è in infermeria … se la caverà spero … - , ammise la donne rimettendosi a sgranocchiare biscottini e sorseggiare tè.
Ogni volta che ci pensava Jack si sentiva sempre più in colpa. Hiccup ora era in infermeria con un brutto, anzi bruttissimo e profondo taglio alla gamba sinistra, per aver tentato di salvare lui. Hiccup potrebbe perdere la gamba, perché lui non era stato capace di schivare la presa, o per lo meno di liberarsi dal mostro. Hiccup, il suo unico amico, ora era sicuramente sdraiato su una barella senza conoscenza e una gamba sanguinante.
Poi come uno sbattere di ali, ma non di uccello, quasi da colibrì come quello nella parte del vento della stanza chiuso in gabbia, distrasse Jack e portò la sua attenzione alla porta che si stava aprendo mostrano una strana figura femminile.
Leggiadra, maestosa e ventosa entrava questa donna. Un forte vento dominò la stanza il tutto causato dalla ali della donna, sì a Jack sembrava assurdo, ma era vero! Quella donna aveva delle ali che le permettevano di volare. Anche se a dir il vero non era totalmente una donna. Il suo corpo era cosparso di piume verdi, blu, gialle e svariate sfumature in tutto il corpo come facendole da vestito, anche sulla testa aveva piume più lunghe e splendenti. L’unica parte non coperta dal piumaggio era il viso nel quale dominavano i suoi spettacolari occhi rosa tendenti al fucsia. Era a dir poco spettacolare. Poi veloce come un colibrì scattò di fianco a Jack ancora seduto al tavolo.
-    Ciao a tutti! - , diceva spostandosi veloce nella stanza alla stessa velocità del colibrì in gabbia nella parte del vento.
Jack la trovava meravigliosa, ma non era questo il termine per descriverla, quello era MAESTOSA.
-    Ciao! - , dissero i tre nella stanza in coro mentre la donna colibrì si spostava svolazzando con un sorriso in viso rassicurante e allegro.
-    Beh chi è l’HO? - , domandò velocemente quasi quanto il battere delle sue ali, ed a confermare a vista d’occhio si poteva notare che erano veloci così tanto che si vedeva solo una scia ogni tanto.
-    Sono io! - , Jack si alzò nervoso, forse quella donna poteva aiutarlo, lo sperava tanto. E poi accennò un sorriso.
-    Oh che bei denti! - , gridò la donna colibrì volando rapidamente vicino al ragazzo per studiargli i denti, - … bianchi come la neve! SPETTACOLARE! - , aveva detto sempre con quel sorriso rallegrante che a Jack piaceva. - … dai seguimi! - , poi disse volando verso la porta e aprendola.
-    Vengo con voi?! - , domandò Rapunzel alzandosi da tavola fissando ancora la donna colibrì come per cercare di capire se fosse vera o solo un’immaginazione.
-    No! Il tuo guardiano arriverà a momenti! Devi aspettarlo qui! - , esclamò la donna ancora seduta al tavolo a bere tè.
-    E come lo riconosco? - , le domandò Rapunzel curioso ma anche frettolosa.
-    Beh è un tipo a cui piace saltellare! - , disse per poi scoppiare a ridere, una battuta che aveva capito solo lei e la donna colibrì perché anche su quest’ultima si dipinse sul volto un sorriso umoristico.
-    Usciamo! Comunque io sono Dentolina! - , si presento la donna colibrì.
-    Io Jack! Cosa dobbiamo fare? - , le domandò curioso sul da farsi. Forse lo poteva portare a fare un giro di volo sulla sua groppa e mostrargli il paesaggio! 
-    Jack ti porterò nell’isola d’aria, l’isola del vento! - , detto questo cominciò a volare a quota bassa restando sempre fiancheggiante a Jack. Voleva farle qualche domanda, ma era troppo occupato a pensare alla sua vita, a quello che stava succedendo e quello che sarebbe successo. Da quello che aveva capito dal libro che aveva letto Hiccup, lui e i suoi amici avrebbero dovuto salvare il mondo dalla forza oscura. Ma lui non voleva un incarico così importante, lui era sempre stato il burlone della situazione che prendeva tutto per ironia. Ma purtroppo ora non vi era traccia di scherzi.
-    Ma dove si trova quest’isola d’aria? - , le domandò Jack cercando di non farsi avvolgere troppo dai pensieri. Ma comunque tutta quella preoccupazione e responsabilità non gli piaceva.
-    Ci siamo sotto! - , e Dentolina con l’indice indicò una grossa nuvola sospesa in aria a più di 200 metri da terra, era una nuvola temporalesca che a Jack non piacque moto, ma allo stesso tempo l’attraeva.
-    Ma come ci arriviamo lì sopra? - , le domandò Jack cercando una soluzione, non credeva che Dentolina sarebbe riuscita a portarlo fin lì con le sue forze.
-    Io con le mie belle ali! Tu da quella scala - , indicò così una scala molto lunga collegata alla nuvola, ma la cosa che lasciò Jack sbalordito fu il fatto che anch’essa era fatta di aria. Ma si avviò comunque.
Arrivato alla scale, lanciò un’occhiata a Dentolina come sperando che non volesse davvero che lui salga per quella scala sicuramente instabile. Ma la donna lo incoraggiò con lo sguardo e perciò l’albino iniziò a salire.
Stranamente e per sua grande fortuna la scala tenne. Riuscì a reggere il suo peso per tutta la salita fino a quando toccato terra, anche se in quel caso non era terra ma nuvola a sua volta anche resistente al peso dell’albino, la scala sparì e Jack voltandosi si ritrovò così davanti un’altra città, piena di colibrì che gironzolavano per i palazzi fatti di vento di quel posto. Si poteva dire che era una città completamente di vento e aria.
-    Ti piace Jack? - , Dentolina l’aveva raggiunto ammirando insieme all’albino la vista della sua città.
-    È stranissima - , di sicuro la donna non si aspettava questa come parola ma la tradusse come “magnifica”.
-    Come fa ad essere di vento ma allo stesso tempo solido? - , le domandò Jack ancora stranito ma sbalordito.
-    Lo è solo per gli ospiti, ma ancora per poco, perciò dobbiamo sbrigarci! - , Dentolina lo prese per braccio e se lo trascinò per le vie della città d’aria.
Tutto era molto bello e fatto di vento vi era ogni tipo di costruzione, industrie, fattorie, case e innumerevoli costruzioni con su scritto “Raccolta Denti” dalla quale uscivano colibrì con in mano contenitori cilindrici e una foto sul lato.
-    Colibrì operai?! - , chiese Jack ancora più stranito di prima.
-    Si! Qui vivono tutte le creature del cielo, tranne i draghi, e vivendo qui si fanno una casa, un lavoro, hobby e così via … - , spiegò Dentolina. Era tutto così chiaro per Jack, Colibrì lavoratori, donne uccello, città su nuvole, insomma robe da manicomio!
-    Mi spieghi la faccenda dei draghi? - ,
-    Meglio che non lo sai! … - , e ancora una volta il moro non riuscì a capire - … eccoci siamo arrivati! - , infine disse Dentolina.
La donna scortò l’albino verso un grande e bellissimo palazzo. Le pareti e tutto era di vento con diverse tonalità tra il grigio scuro, il grigio chiaro e il bianco. Con quattro colone per ogni lato del palazzo con sopra una bandiera con su scritto “HO” in una tonalità più scura di tutto il resto. Una grande porta apriva l’ingresso verso il palazzo, la porta era fatta d’aria, ma era formata da così tanti lineamenti, incisioni e tagli che sarebbe sembrata una vera porta di legno solida.
-    WOW! - , riuscì a dire Jack con il fiato mozzato, l’interno del palazzo era ancora più spettacolare di tutto l’esterno. Finestre di vento più sottile permettevano alla luce di penetrare nella stanza. Varie porticine, grandi quanto il palmo della mano di Jack, si stagliavano dalla parte più bassa del muro a quella più alta come piccole casucce per creature piccoline, infatti una di quelle porticine si aprì facendone uscire un piccolo colibrì che uscì dal palazzo.
-    Questo è il palazzo del vento! Qui ci vivo io … e le mie piccole operaie! - , disse con un sorriso caloroso sul viso, - … mentre io dormo al piano di sopra dove ci sono le camere per gli ospiti.
Jack ancora scioccato e stupefatto venne portato al secondo piano dove dominavano varie porte a grandezza naturale. Poi salirono ancora più scale, fino ad arrivare al terrazzo del palazzo. Erano all’aria aperta e da lì si poteva vedere tutta la magnificenza della città d’aria. Ma quello che attirò di più l’attenzione dell’albino, non fu la vista mozzafiato, ma un grosso e vorticoso tornado fermo in un angolo del terrazzo del palazzo. Un vortice di pura energia che vorticava forte e maestoso.
-    Entra dentro il tornado e accetta il vento Jack! - , lo incoraggio Dentolina con uno dei suoi caldi e meravigliosi sorrisi.
-    Accettalo e potrai avere il potere di salvare il mondo! - , esclamò muovendo le braccia a indicare all’albino di avanzare e entrare nel tornado.
-    Accettalo e salverai il mondo! - . questa frase bloccò Jack. Lui voleva davvero questa grande, o meglio enorme era dir poco, responsabilità? Voleva davvero assumersi questo grande peso della salvezza del mondo? Voleva avere un dovere così grosso?
Poi scappò lasciando Dentolina a bocca aperta e sconcertata. L’albino scese per le scale fino a tornare fuori dal palazzo e correre verso una foresta, la foresta di vento della città.
In foresta inoltrata, decise di fermare la sua corsa, sperando che nessuno l’avesse seguito. Si mise a sedere su una pietra fatta di aria come tutto del resto e iniziò a calmarsi facendo grandi respiri profondi.
Un piccolo rumore da dietro un cespuglio però lo fece scattare e alzare dalla pietra. Poi una piccola creatura multicolori simile a Dentolina uscì da un cespuglio di vento, era un colibrì. Aveva un’ala ferita e svolazzava a tratti dolorante. Appena la vide subito Jack la afferrò tra le mani, la creatura si agitò spaventata e confusa, era una tenera creatura che subito a prima vista fece tenerezza a Jack. 
-    Tranquilla che ora ti aiuto io! - , disse dolcemente l’albino. La creaturina si calmò, ma comunque rimase titubante.
Tra le mani Jack toccò lievemente l’ala notando il taglietto che le faceva male. Poi provò una strana cosa, una cosa che aveva già fatto quando era molto piccolo. Quando aveva trovato un piccolo uccello ferito a un’ala.
-    Non gli fate niente! Fermatevi! - , aveva gridato per fermare i quattro ragazzi che stavano torturando quel povero uccello a terra.
Alla sua voce i quattro scapparono, lasciando l’uccello ferito e stremato a terra. Jack subito si avvicinò prendendo fra le mani la creatura. La sua ala si era spezzate e numerose ferite si stanziavano in tutto il corpo del volatile.
La rabbia lo assalì, come avevano potuto quei ragazzi maltrattare quella povera creatura. Ma ora non aveva tempo di innervosirsi, doveva curare quell’uccello. Ma qualcosa avvenne prima che riuscì a correre a chiamare qualcuno. Dalle sue mani era scaturito un venticello caldo come quelli estivi, che avvolse l’uccello e in men che non si dica al passare del vento le ferite si risanarono e l’ala si raddrizzò riprendendo a funzionare.
Aveva salvato quella creatura e ne andava fiero e orgoglioso.

Questo ricordo attivò una lampadina nella testa di Jack. Ora sapeva cosa fare, ma prima, pensò al vento, all’aria e a tutto ciò che c’è di buono. Pensò a curare quella creaturina, quel piccolo colibrì che ora aveva in mano. Un piccolo leggero e caldo venticello avvolse il colibrì, lo stesso venticello che aveva creato quando era piccolo e aveva salvato quell’uccello, un venticello curativo che risanò lo spacco nell’ala del colibrì rinvigorendolo. Subito la creaturina si riprese e rapidamente volò in alto, nuovamente libera.
Jack ora sapeva cosa doveva fare: tornare al palazzo di vento. Ma prima di riuscire ad andare verso il palazzo la creaturina che aveva appena salvato, ritornò a bassa quota ringraziandolo con un inchino.
-    Come dici? Vuoi venire con me? … va bene! Ti chiamerò Dente da Latte va bene? Ti piace? - , disse Jack al colibrì a cui stranamente si era affezionato, capiva la lingua degli uccelli e non gli sembrò strana, perché sicuramente era un dono dell’essere il prescelto dell’HO.
La creaturina sorrise e si appoggiò sulla spalla dell’albino che finalmente uscì dalla foresta.
-    Jack finalmente dove eri finito? Perché non hai accettato il vento? Cosa è successo? - , lo tartassò di domande Dentolina appena l’albino risalì sul palazzo seguito a coda da Dente da Latte che si librava in volo attorno al ragazzo.
-    A pensare - , si limitò a dire. E infatti era così. Aiutando il colibrì e ricordandosi di aver salvato quell’uccello da quei quattro ragazzi da piccolo, aveva capito che non poteva permettere che ai più deboli venisse fato del male, non poteva permettere che piccole creature indifese venissero ferite e uccide dall’oscurità, era stato scelto dal vento, per un motivo e ora voleva accettare la missione che lo aspettava. Voleva sconfiggere il potere oscuro.
-    Sono pronto! - , disse poi. Dente da Latte si allontanò avvicinandosi a Dentolina, mentre Jack si avvicinava sempre di più al tornado. Era come una calamita, più ti avvicinavi e più ne venivi attratto, infatti il passo divenne più veloce fino a quando l’albino venne risucchiato dal vortice.
Ora era dentro al tornado e girava alla velocità del vento. Pian piano vide il suo corpo dissolversi, trasformarsi in vento parte del tornado, pian piano stava svanendo e diventando un tutt’uno con il vortice. Poi appena il corpo divenne completamente vento una strana e profonda voce dominò la mente di Jack.
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Jack sapeva già la risposta che doveva dare, sapeva che sarebbe stata una grande e pesante responsabilità, ma doveva farlo, doveva salvare gli innocenti.
-    Si lo accetto! - .
Il corpo si riformò e tutto tornava al posto, facendo tornare Jack il ragazzo di sempre. Poi il tornado gli fece fare un volo di 10 metri facendolo così cadere a terra sul terrazzo ventoso del palazzo.
Dentolina insieme a Dente da Latte subito volarono a vedere come stesse il ragazzo, ma quest’ultimo con un balzo si riprese contento e con un sorriso in volto. Prima che riuscisse a parlare, il bracciale che gli aveva dato il vecchietto divenne vento e venne assorbito dal corpo dell’albino.
-    Ora sei il prescelto del vento! - , esclamò sorridendo Dentolina, mentre Jack si mostrava fiero di se. - … Ora voglio darti questo bastone … - , continuò porgendo a Jack un bastone di puro legno incurvato nella parte superiore, a prima vista piacque subito al’albino, - … ti permetterà di volare! - . 
-    Oh che bello! - , gridò felice Jack iniziando a scrutare il bastone. Poi diede una botta al pavimento e iniziò così a levitare. Era magnifico poter librarsi nel cielo, era come essere liberi, essere senza limiti, una sensazione che Jack adorava.
-    Comunque Jack - , Dentolina riprese l’attenzione del ragazzo che scese toccando nuovamente terra, che poi non era terra visto che si trovavano sul terrazzo di un palazzo fatto di vento. - … il vento è diviso in quattro parti, come ben sai, esiste il vento del Sud, quello dell’Ovest, quello dell’Est e infine quello del Nord. Beh tu ora hai il potere di controllare il vento dei primi tre, ma del vento del Nord, anche detto vento gelido, ora non puoi. Dovrai partine al nord di questa dimensione, andare nella montagna del Tsachi e chiedere a LEI, la guardiana di questo vento se vuole darti il dono del gelo! - . concluse Dentolina.
-    Ok! Partiremo per il Nord! - .

 

N.A.: Ciao popolo di EFP eccomi qui con il nuovo capitolo dedicato al POV di Jack! Ho adorato tantissimo scriverlo e spero che piaccia anche a voi!! Allora ho messo Dentolina come protettrice del vento perchè me la vedeco troppo in questa parte!! Poi ho scritto una scena dove Jack incontra Dente da Latte e quest'ultimo decide di seguirlo per la sua avventura ... riguardo alla storia del drago nell'elemento d'acqua dovete aspettare ancora un pò prima di sapere il perchè, mentre riguardo al vento del Nord, anche detto vento gelido, ci vorrò ancora di più, prima che Jack incontri quella che lo controla e la convinca a farsi dare il dono del gelo!! 
Il prossimo capitol sarà il POV di Rapunzel insieme al protettore del suo elemento di cui ho fatto una battutina in questo capitolo, un tipo a cui piace saltare, credo che abbiate capito di chi parlo ;). Ora voglio dedicare questo capitolo alla mia migliore amica Slve99 e all'altra mia migliore amica Lullaby99 che mi sostiene e aiuta durante alcune scelte da fare, grazie a entrambe siete le migliori!! 
Poi ringrazio tutti colro che legono, seguono o recensiscono la mia storia anche se pochi ...
Non ho nient'altro da dire perciò Alla prossima ...

  
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