"Si, vorremmo chiedere se si potrebbe far fare solo verifiche a Tay, signora preside. Vede, lei ha potenziale, il problema è che non parla più con le persone, non parla più neanche con noi." parlò "mai" madre leggermente preoccupata. "Signora Malik, vedrò cosa potrò fare, nel frattempo le consiglio di mandare sua figlia dallo psicologo della scuola, potrebbe essere d'aiuto." rispose cordialmente la preside. "Perfetto, arrivederci signora preside." • • • • • • • • • "Senti Tay, io e tuo padre ci stiamo davvero stancando di questa situazione, oggi andrai dallo psicologo, che tu lo voglia o meno. Intesi?" chiese svogliatamente la donna mentre lavava i piatti. Annuii e andai in camera mia. Scherziamo? Io, dallo psicologo? Non volevo andare da uno psicologo. Insomma, io stessa studiavo psicologia, non volevo parlare e basta. "Ciao, devi essere Tay, prego, entra." disse un ragazzo. Era decisamente troppo giovane per fare lo psicologo, mostrava, più o meno, 20/22 anni. Occhi color giada, né troppo azzurri, né troppo verdi. Capelli castano scuro. Indossava una t-shirt bianca di una rock band, di cui sapevo ogni canzone, sopra aveva una giacca elegante, dei jeans scuri e delle vans blu. "Tay Malik, prego, entra." ripetè il ragazzo con un sorrisetto stampato in faccia. "Bhè, da quello che ho capito non parli molto, io sarò il tuo psicologo, sostituisco il Dottor Gray, probabilmente tutto l'anno- cosa. -sono uno dei migliori tirocinanti in questa scuola- pure modesto -quindi ti seguirò io." finì il ragazzo sorridendo. "Ora puoi andare, ci vedremo tutti i martedì e i venerdì alle 16. A domani Tay." esordì il ragazzo. "Ah, sono Louis, Louis Tomlinson."